Il senatore
Fabrizio Bocchino, vice presidente della Commissione Istruzione del
Senato, intervenendo sulla recente proposta del Governo di riforma
della scuola, esprime perplessità rispetto ad alcuni passaggi del
testo: "Nelle linee guida sulla scuola proposte dall'Esecutivo, accanto
ad alcuni provvedimenti sicuramente apprezzabili, manca qualunque
riferimento al diritto allo studio" - ha spiegato Bocchino - . In
particolare, suscita non poche preoccupazioni il ricorso a fondi di
finanziamento privati a sostegno degli istituti scolastici. "Il Governo
Renzi si arrende - ha dichiarato il senatore - aprendo la scuola
pubblica a finanziatori privati attraverso strumenti come lo School
Bonus e lo School Guarantee. Lo Stato abdica così al suo ruolo primario
di finanziatore di una scuola d'eccellenza e si rimette agli
investimenti di imprese e fondi privati, liberi di dirottare risorse su
un istituto piuttosto che un altro. Qui non si discute tanto il
finanziamento privato in quanto tale - ha continuato il senatore - ,
quanto piuttosto il suo essere, in questo caso, canale
strutturale attraverso il quale la scuola può rinnovarsi e migliorare.
Consentire di creare una Fondazione o un ente con autonomia
patrimoniale per "sponsorizzare" i vari istituti scolastici
alimenterebbe le disparità, peraltro già esistenti, tra scuole di serie
A e di serie B, tra centro e periferia, preludio ad una forma di
privatizzazione generale della scuola pubblica che non possiamo
tollerare. La scuola non può essere trasformata in un'azienda".
Conclude Bocchino: "Dispiace notare come, nonostante le promesse, non
vi sia alcun riferimento nei 12 punti alla famosa "quota 96". E' un
nodo irrisolto, su cui il Governo è chiamato a intervenire in maniera
piuttosto urgente, visto che riguarda 4mila insegnanti. Si poteva
sicuramente fare di più".
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