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Programmi Ministeriali: I PROGRAMMI DEGLI ISTITUTI STATALI D'ARTE SEZ. ARCHITETTURA E ARREDO PROGETTO MICHELANGELO PROGRAMMI BIENNIO

Redazione

I PROGRAMMI MINISTERIALI DEGLI ISTITUTI STATALI D'ARTE 
SEZ. ARCHITETTURA E ARREDO PROGETTO MICHELANGELO
PROGRAMMI BIENNIO

AREA DI BASE E AREA CARATTERIZZANTE

ITALIANO

STORIA

LINGUA STRANIERA

DIRITTO ED ECONOMIA

MATEMATICA ED INFORMATICA

SCIENZE DELLA TERRA

BIOLOGIA

EDUCAZIONE FISICA

DISCIPLINE PLASTICHE

DISCIPLINE PITTORICHE

DISCIPLINE GEOMETRICHE

STORIA DELL' ARTE

ESERCITAZIONI Dl LABORATORIO

 

 

ITALIANO

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1. FINALITA'

L'insegnamento dell'Italiano avrà come finalità:

a) il corretto sviluppo e il progressivo affinamento delle abilità linguistiche;
b) la puntuale riflessione sulla lingua, esplorata nell'ampiezza delle sue caratterizzazioni sincroniche e diacroniche;
c) l'educazione letteraria, fondata sull'analisi di testi di elevata valenza espressiva.

2. OBIETTIVI

2.1 Abilità linguistiche

A) Abilità nell'ascoltare

Lo studente deve dimostrare:

1 - di saper individuare, nei discorsi altrui, i nuclei concettuali e l'organizzazione testuale;
2 - di saper individuare con precisione il punto di vista e le finalità di chi parla.

B) Abilità nel parlare

Lo studente deve dimostrare:

1 - di saper costruire logicamente il proprio discorso, tenendo conto delle caratteristiche del destinatario, delle situazioni comunicative, delle finalità del messaggio, del tempo disponibile;
2 - di saper regolare il registro linguistico, i tratti prosodici (intonazione, volume, ritmo), gli elementi che conferiscono efficacia al discorso.

C) Abilità nel leggere

Nella lettura silenziosa lo studente deve dimostrare:

1 - di saper compiere letture diversificate, nel metodo e nei tempi, in rapporto a scopi diversi, quali l'esplorazione sommaria, la comprensione globale, l'analisi puntuale, la ricerca di dati e informazioni;
2 - di saper individuare le strutture e le convenzioni proprie dei diversi tipi di testo;
3 - di saper compiere correttamente le inferenze nell'analisi dei testi;
4 - di saper integrare le informazioni fornite dai testi con quelle tratte da altre fonti; nella lettura a voce lo studente deve dimostrare:
5 - di saper rendere l'esecuzione funzionale alla situazione, regolando la direzione del messaggio, gli spetti fonici, i tratti prosodici (intonazione, volume, ritmo).

D) Abilità nello scrivere

Lo studente deve dimostrare:

1 - di aver raggiunto consapevolezza delle differenze tra formulazione orale e formulazione scritta del pensiero;
2 - di saper fare ricorso ad un corretto uso del lessico, della punteggiatura, dell'ortografia, della morfologia, della sintassi;
3 - di saper realizzare forme di scrittura differenziate in rapporto all'uso, alle funzioni, alle situazioni comunicative, con particolare attenzione alla flessibilità e modificabilità del progetto di comunicazione scritta;
4 - di saper utilizzare correttamente informazioni, stimoli e modelli di scrittura ricavati da altri testi.

2.2 Riflessioni sulla lingua

Lo studente deve dimostrare:

1 - di saper analizzare la lingua con attenzione e rigore e saper collegare i fenomeni dei vari livelli del sistema, istituendo confronti tra elementi fondamentali della lingua italiana ed elementi fondamentali di altre lingue conosciute, senza trascurare i confronti con i dialetti; 
2 - di saper riconoscere la diversa utilizzazione che hanno le stesse strutture linguistiche in diversi tipi di testo;
3 - di saper cogliere l'interrelazione fra i contenuti del pensiero e le forme linguistiche;
4 - di saper istituire confronti tra comunicazione verbale e comunicazione non verbale, con particolare attenzione al rapporto fra comunicazione verbale 
5 - di saper cogliere il rapporto fra le tradizioni linguistiche, le tradizioni culturali e le vicende della società, rilevando gli aspetti della storicità della lingua e della varietà linguistica nello spazio geografico.

2.3 Educazione letteraria

Lo studente deve dimostrare:

1 - di saper riconoscere gli aspetti formali del testo letterario, rilevando la funzione che in esso assumono l'ordine interno di costruzione, le scelte linguistiche e, particolarmente nella poesia, i tratti ritmici e prosodici e la stessa configurazione grafica;
2 - di saper cogliere in termini essenziali, attraverso elementi del linguaggio e riferimenti di contenuto, il rapporto fra l'opera letteraria e il suo contesto storico e culturale; 
3 - di saper fornire, sulla base degli elementi testuali e contestuali rilevati, una interpretazione complessiva e metodologicamente fondata del testo; 
4 - di saper formulare giudizi motivati che rendano esplicito il rapporto fra il messaggio dell'opera e l'esperienza e la sensibilità estetica del lettore.

3. CONTENUTI

3.1 Abilità linguistiche

Per le abilità nell'ascoltare e nel parlare si propongono le seguenti attività:

- la pratica dei diversi generi di scambio comunicativo: conversazione, discussione, dibattito, esposizione libera o basata su appunti e piani d'intervento; - rilevamenti e registrazioni della produzione, di altri e degli studenti medesimi in situazioni extra scolastiche, anche attraverso i mezzi radiofonici e televisivi;
- l'utilizzazione consapevole delle specificità del discorso parlato, che lo rendono funzionale alla particolare modalità comunicativa e lo differenziano dal discorso scritto.

Lo sviluppo dell'abilità nel leggere si avvale delle attività di analisi e comprensione dei testi.

Tali attività:

- riguardano un'ampia varietà di testi, riferibili a tipologie e tematiche diverse: da testi espositivi e informativi a testi argomentativi, da testi scientifici e tecnici a testi letterari;
- portano a individuare i caratteri specifici della testualità (unità, completezza, coerenza, coesione) e il loro vario manifestarsi nei diversi tipi di testo; 
- si realizzano anche in letture strumentali, compiute in particolari situazioni (ricerche, raccolte di appunti, ecc.).

Per l'abilità nello scrivere le attività consistono nella produzione di vari tipi di testo, realizzati in rapporto alle esigenze della vita reale. Tali attività si possono così indicare:

- dare, registrare e chiedere informazioni in diverse forme testuali; 
- dare istruzioni per eseguire operazioni o regolare attività;
- descrivere in termini oggettivi o soggettivi luoghi, oggetti, persone, eventi;
- sviluppare argomentazioni su tema dato;
- trasferire contenuti di testi in altra forma, mediante parafrasi, riscritte, riassunti;
- interpretare e commentare testi, redigendo recensioni di libri, film o spettacoli, note esplicative e osservazioni valutative;
- rielaborare in modo creativo esperienze personali, informazioni oggettive ed elementi fantastici in forma di diari, dialoghi, racconti, sceneggiature, ecc.

Costituiscono contenuto specifico della didattica della scrittura anche gli aspetti, le fasi e le tecniche del processo di composizione, riguardanti l'ideazione, l'ordine di costruzione e la definizione del testo (articolazione, correttezza e registro della lingua, ampiezza, impostazione grafica) in rapporto alla sua funzione e destinazione, nonché al tempo di elaborazione.

Le varie forme di produzione scritta vanno sempre riferite ad attività significative, per evitare che tale pratica abbia puro carattere di esercitazione fine a se stessa.

3.2 Riflessioni sulla lingua

Saranno argomento di studio:

- le caratteristiche fondamentali di un testo (unità, completezza, coerenza, coesione) e le sue possibili articolazioni in forma orale e in forma scritta;
- la tipologia dei testi, con il conseguente esame del rapporto tra forma e contenuto di un testo;
- gli aspetti retorici nei diversi usi della lingua;
- le implicazioni principali del rapporto fra semantica nella struttura della frase: legami fra i costituenti, reggenze, concordanze modali, temporali e aspettuali dei verbi; 
- punti fondamentali nella vicenda storica della lingua italiana, dalle sue origini latine ad oggi, e dei suoi rapporti con i dialetti e con altre lingue;
- le varietà sociali e funzionali della lingua (standard scritto, uso medio, usi regionali, linguaggi settoriali) anche in relazione alle esperienze dirette degli alunni.

Educazione letteraria

L'educazione letteraria trova i suoi contenuti nella diretta lettura ed analisi dei testi letterari, affiancata da una conoscenza essenziale delle istituzioni (modelli tematici e formali, procedimenti retorici, circuiti sociali e culturali) che ne regolano la produzione e da iniziali esperienze di contestualizzazione dei testi. L'analisi di tali testi permette di rilevare le inesauribili risorse della lingua e offre occasione privilegiata per lo sviluppo di abilità linguistiche generali.
La scelta dei testi deve tenere conto sia degli interessi e delle motivazioni culturali degli studenti sia di obiettivi più ampi e organici dell'educazione letteraria, dei quali si fa interprete il docente in base alla programmazione. Mediante tale scelta si deve proporre un orizzonte abbastanza largo di cultura, senza pregiudiziali restrizioni di tempo, di spazio e di genere, e quindi tenendo conto dei seguenti criteri:

- accanto ad opere di epoche relativamente recenti e più affini con la cultura degli studenti, non devono mancare adeguati contatti con testimonianze di altre epoche, anche antiche, per attingere a motivi culturali profondi (memoria di miti e di figure, luoghi ed eventi emblematici); 
- la prevedibile maggiore presenza di opere letterarie italiane non deve ridurre eccessivamente la presenza delle altre culture europee ed extraeuropee. Per il panorama italiano non deve mancare l'interesse per quanto è stato prodotto dalla nostra cultura anche in altre lingue (latino, dialetti, altri idiomi) e a tal fine si possono utilizzare buone traduzioni affiancate agli originali;
- occorre attingere alla varietà di forme e generi della produzione letteraria, poiché questa si configura 
come un sistema dotato di proprie istituzioni portatrici di significato; va dato il dovuto spazio alla poesia, nella quale la funzione creativa della lingua trova la sua massima espressione.

Una lettura varia e articolata di testi letterari richiede anzitutto il ricorso ad adeguate scelte antologiche, come terreno di esercitazione intensiva delle competenze letterarie ed occasione e stimolo alla scoperta di opere intere. La scelta dei testi deve essere organizzata in modo significativo mediante raggruppamenti e percorsi, al fine di far rilevare la persistenza e l'evolversi di temi, motivi e forme nel tempo, nelle diverse culture e nei vari tipi di rappresentazione. 
La lettura di opere intere costituisce scopo fondamentale dell'educazione letteraria. 
Quanto alla loro dimensione, la scelta deve essere tale da consentire per ogni anno, d'obbligo, sia la lettura collettiva e guidata di almeno un'opera narrativa intera sia la lettura più rapida e individuale di altre opere. 
Circa i loro requisiti di qualità, si deve tenere responsabilmente conto dei seguenti criteri, che sono tra loro interconnessi:

- la riconosciuta dignità letteraria delle opere;
- la significativa tematica, in rapporto agli interessi presenti ed educabili negli studenti;
- le caratteristiche formali e gli aspetti linguistico - espressivi, in relazione alle possibilità di accesso iniziale e a quelle di crescita e di affinamento della comprensione.

Si pone altresì l'esigenza di accostare lo studente anche alle espressioni letterarie di maggiore rilievo per valore artistico e per il contributo dato al patrimonio di memorie e di figure simboliche della collettività. In tale ambito, la lettura dei "Promessi Sposi" è tradizionalmente presente in questa fascia scolastica per il ruolo svolto dal romanzo nelle vicende della letteratura italiana moderna e per ragioni di prima accessibilità della forma e da varietà e ricchezza di temi. La lettura di questa, come di altre opere di particolare ampiezza e complessità, non va condotta né in modo estensivo e globale (tanto meno per riassunti) per giungere ad un generico inquadramento di contenuto, né perseguendo il disegno di una piena contestualizzazione storico - culturale, obiettivo proprio di una fase più matura: tale lettura deve seguire opportunamente itinerari selettivi che mettano in evidenza aspetti significativi dell'opera e integrarsi nelle altre esperienze di lettura e di educazione letteraria proprie del biennio.

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STORIA

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1. FINALITA'

L'insegnamento della storia ha la finalità di promuovere e sviluppare:

1 - la capacita' di recuperare la memoria del passato in quanto tale; 
2 - la capacità di orientarsi nella complessità del presente; 
3 - l'apertura verso le problematiche della pacifica convivenza tra i popoli, della solidarietà e del rispetto reciproco;
4 - l'ampliamento del proprio orizzonte culturale attraverso la conoscenza di culture diverse;
5 - la capacità di riflettere, alla luce della conoscenza del passato, sulla trama delle relazioni nella quale si è inseriti;
6 - la capacità di razionalizzare il senso del tempo e dello spazio;
7 - la consapevolezza della necessità di selezionare e valutare criticamente le testimonianze.

2. OBIETTIVI

Al termine del biennio lo studente deve dimostrare:

1 - di sapere esporre in forma chiara e coerente fatti e problemi attinenti agli eventi storici studiati;
2 - di aver correttamente assimilato alcuni fondamentali termini e concetti del linguaggio storiografico (cambiamento, cesura, ciclo, congiuntura, continuità, decadenza, progresso, restaurazione, rivoluzione, sottosviluppo, sviluppo);
3 - di saper distinguere i molteplici aspetti di un evento e l'incidenza dei diversi soggetti storici individuali o collettivi; 
4 - di saper interpretare e valutare, in casi semplici, le testimonianze utilizzate, distinguendo fatti, cause, opinioni, pregiudizi e individuando eventuali elementi di inconsistenza, incoerenza o insostenibilità; 
5 - di saper confrontare, in casi semplici, le differenti interpretazioni che gli storici danno di un medesimo fatto o fenomeno, in riferimento anche alle fonti utilizzate; 
6 - di saper ricostruire le connessioni sincroniche e gli sviluppi diacronici riferiti ad un determinato problema storico studiato.

3. CONTENUTI

STORIA ANTICA E ALTOMEDIEVALE

Primo anno

1. CULTURE DELLA PREISTORIA E CIVILTA' PROTOSTORICHE

a) Dal paleolitico all'uso dei metalli: forme insediative; forme di culto.
b) Le grandi civiltà del vicino Oriente: il delinearsi del fenomeno urbano e l'invenzione della scrittura.

2. ORIENTE E OCCIDENTE: MIGRAZIONI INDOEUROPEE E CONTATTI MEDITERRANEI

a) Migrazioni indoeuropee.
b) Le civiltà dell'Egeo. Frequentazioni precoloniali e colonizzazioni del Mediterraneo.
c) Popoli dell'Italia antica e loro culture.

3. CITTA' E POPOLI DELLA GRECIA E DELL'ITALIA

a) Legislazioni, tirannidi, la società delle "città stato" (poleis), "popoli" (ethne) e "leghe" (koinà) nel mondo greco.
b) Miti, culti, santuari nella vita greca.
c) Origini di Roma e periodo della monarchia. Rapporti con mondo etrusco e con gli altri popoli d'Italia.
d) Colonie della Magna Grecia.

4. LA GRECIA CLASSICA: DALL'AFFERMAZIONE ALLA CRISI DELLA POLIS

a) Asia e impero persiano nel confronto col mondo greco: le guerre persiane.
b) Guerra del Peloponneso.
c) Ricerche di equilibri e "paci comuni".
d) Conquista macedone.

5. LA "REPUBBLICA" ROMANA DAL IV AL VI SECOLO A.C.

a) Passaggio dalla monarchia alla repubblica. Conflitto tra patrizi e plebei. Le XII tavole.
b) Organizzazione sociale e politica di Roma dall'età regia all'età repubblicana (ordinamento centuriato,
magistrature, ordini, ceti, clientele).
c) La religione romana arcaica.

6. ROMA VERSO L'EGEMONIA IN ITALIA

a) Affermazione di Roma fra le diverse culture e realtà politiche d'Italia. Evoluzione del concetto d'Italia.
b) Progressiva conquista dell'egemonia nella penisola fino al conflitto con Cartagine.
c) Dinamiche socio- politiche collegate.

7. ETA' ELLENISTICA

a) Il "dopo Alessandro" dall'Oriente mediterraneo all'Asia centrale. I grandi stati ellenistici.
b) Cultura unificante e cosmopolitica dell'ellenismo.

8. ESPANSIONISMO ROMANO NEL MEDITERRANEO

a) Roma e il mondo ellenistico. Espansione romana in Occidente e in Oriente (differenze di intenti e di modi).
b) Il cammino verso l'unificazione politica mediterranea sotto il dominio di Roma. Il problema
dell'imperialismo romano. 
c) Evoluzione del sistema produttivo.

9. CRISI DELLA REPUBBLICA ROMANA

a) Crisi dell'Italia e delle istituzioni repubblicane (strutture militari, agrarie, sociali, istituzionali). 
b) Età dei Gracchi, Mario e la riforma dell'esercito. 

c) La guerra sociale. 

d) Lotte civili fra capi - parte. 

e) Ottaviano Augusto e il passaggio della repubblica al principato.

Secondo anno

1. ORGANIZZAZIONE DELL'IMPERO

a) Evoluzione istituzionale ed amministrativa del principato. 
b) Nuovi ceti emergenti dell'impero mediterraneo. 

c) Il diritto romano. 

d) Organizzazione delle province. Processi di integrazione e limiti della romanizzazione: le culture
diversificate delle grandi aree provinciali. 
e) Ruolo della vita cittadina.

2. RELIGIONI DELL'IMPERO

a) Religioni dell'impero e fattori di trasformazione: religioni pagane della salvezza. 
b) Il giudaismo. Il cristianesimo, la sua prima diffusione, le persecuzioni.

3. CRISI DEL SECOLO III E CULTURE DEI POPOLI ESTERNI

a) Problemi militari, demografici, economici; dinamiche sociali e colonato.

b) Culture dei popoli esterni nei loro rapporti col mondo romano.

c) Contatti con le grandi civiltà dell'Estremo Oriente (India, Cina degli Han) e con l'Africa non romanizzata.

4.MONDO TARDOANTICO

a) Dal principato alla tetrarchia.

b) Svolta costantiniana e società tardo antica: burocratizzazione, tendenze dirigistiche, forze centrifughe, nuovi gruppi dominanti e nuovi ventri di potere (capitali decentrate). 
c) La Chiesa e l'impero universale cristiano; emarginazione del paganesimo e del giudaismo. Resistenze e
persistenze pagane. Anacoresi e monachesimo.

5. OCCIDENTE E ORIENTE NEI SECOLI V E VI

a) Regni romano - germanici. 
b) Giustiniano e la formazione della civiltà bizantina. 

c) Invasione longobarda in Italia. Ruralizzazione dell'economia e della società.
d) Il papato e gli altri patriarcati; i vescovadi; l'evangelizzazione delle campagne; monachesimi d'oriente e
d'occidente. Il latino della chiesa. Culto dei santi.

6. ESPANSIONE DELL'ISLAM E MONDO LATINO GERMANICO

a) Arabi e Maometto. I primi quattro califfi e le divisioni dell'Islam. La grande espansione e la crisi del califfato. Civiltà arabo - musulmana.
b) Gli slavi nei Balcani.
c) Longobardi, bizantini e papato.
d) I Franchi dai Merovingi ai Carolingi; sviluppo delle clientele armate. 

e) Egemonia culturale del clero; monachesimo celtico e anglosassone: conversioni dei Germani d'oltre
Reno.

7. EUROPA CAROLINGIA

a) Carlomagno: conquiste militari e restaurazione dell'impero. 
b) Rapporti vassallatico - beneficiali. 

c) Riforma monetaria; rinascita degli studi grammaticali; unificazione liturgica; riforma ,monastica. 

d) Economia curtense e signoria fondiaria. 

e) Regno carolingio d'Italia. L'Italia non carolingia. 

f) Dissoluzione dell'impero carolingio.

8. PARTICOLARISMO DEL SECOLO X

a) Nuove invasioni: Normanni, Ungari, Saraceni. 
b) Crisi dell'ordinamento pubblico carolingio e nascita di nuovi poteri locali: l'incantesimo. 

c) Impero sassone e radicarsi dei rapporti feudali. 

d) Due nuovi stati cristiani: Polonia e Ungheria. 

e) Spagna dei califfi Omayyadi e gli inizi della riconquista. 

f) Sintomi di ripresa demografica. 

g) Crisi del papato e riforma cluniacense. 

h) Leggenda dell'Anno Mille.

9. RINASCITA DELLA CITA CITTADINA E RIFORMA DELLA CHIESA

a) Dalla signoria fondiaria alla signoria di banno.
b) Vita cittadina in Italia e oltralpe.
c) Città marinare e incipiente egemonia di Venezia.
d) Impero germanico e regni particolari.
e) I Normanni creatori di stati: regni d'Inghilterra e di Sicilia, la Russia di Kiev.
f) Verso la riforma della Chiesa: spinte riformatrici dall'alto e movimenti di religiosità popolare. Gregorio 

VII e i "dictatus papae". Lotta per le investiture e sue conseguenze sulla natura dell'impero e della Chiesa.

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LINGUA STRANIERA

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1. FINALITA'

Le finalità dell'insegnamento della Lingua straniera sono le seguenti:

1. l'acquisizione di una competenza comunicativa che permetta di servirsi della lingua in modo adeguato al contesto; 
2. la formazione umana, sociale e culturale mediante il contatto con altre realtà, in una educazione inter culturale che porti a ridefinire i propri atteggiamenti nei confronti del diverso da sé. 

3. l'educazione al cambiamento, derivante dal fatto che ogni lingua recepisce e riflette le modificazioni
culturali della comunità che la usa; 
4. il potenziamento della flessibilità delle strutture cognitive, attraverso il confronto con i diversi modi di
organizzare la realtà che sono propri di altri sistemi linguistici; 
5. l'ampliamento della riflessione sulla propria lingua e sulla propria cultura, attraverso l'analisi comparativa
con altre lingue e culture; 
6. lo sviluppo delle modalità generali del pensiero, attraverso la riflessione sulla lingua.

2. OBIETTIVI

Al termine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di:

1. comprendere una varietà di messaggi orali di carattere generale finalizzati a scopi diversi e prodotti a velocità normale, cogliendo la situazione, l'argomento e gli elementi del discorso: atteggiamenti, ruoli e intenzioni degli interlocutori, informazioni principali, specifiche e di supporto;
2. individuare il senso globale di brevi messaggi dei mass - media (radio, cinema, TV) su argomenti di
interesse generale spettacoli, notiziari, ecc.;
3. esprimersi su argomenti di carattere generale in modo efficace e appropriato, adeguato al contesto e alla
situazione, pur se non sempre corretto dal punto di vista formale;
4. comprendere il senso e lo scopo di testi scritti per usi diversi; 

5. inferire il significato di elementi non noti di un testo sulla base delle informazioni ricavabili dalle
caratteristiche degli elementi stessi e dal contesto; 
6. produrre semplici testi scritti di tipo funzionale e di carattere personale e immaginativo, sia pure con
errori e interferenze dall'italiano, dal dialetto o da altre lingue, purché la comprensibilità non ne venga compromessa; 
7. identificare l'apporto dato alla comunicazione dagli elementi para linguistici (intonazione, ritmo, accento
ecc.) ed extra linguistici (gestualità, mimica, postura, prossemica ecc.); 
8. individuare l'apporto culturale specifico implicito nella lingua straniera e confrontarlo con quello della
lingua italiana o di altre lingue; 
9. individuare e sistematizzare strutture e meccanismi linguistici che operano ai diversi livelli: pragmatico,
testuale, semantico – lessicale, morfo – sintattico e fonologico.

3. CONTENUTI

Comprensione e produzione orale

I testi orali per lo sviluppo dell'ascolto, monologhi e dialoghi presentati a viva voce o registrati, devono:

- riguardare situazioni comunicative di vita quotidiana: comunicazione personale (conversazioni, interviste ecc.) e comunicazione di massa (notiziari radiofonici e televisivi, spot pubblicitari, cronache sportive ecc.); 
- essere espressi a velocità normale;
- presentare una varietà di pronunce.

La produzione orale deve:

- riguardare situazioni quotidiane;
- riferirsi all'esperienza e agli interessi degli studenti;
- essere finalizzata inizialmente alla comunicazione di informazioni e successivamente all'espressione,
all'argomentazione e alla giustificazione delle opinioni; 
- tenere conto delle regole dell'interazione, anche in presenza di più interlocutori.

Comprensione e produzione scritta

I testi per la lettura sono prevalentemente di tipo funzionale (lettere, istruzioni, pubblicità, annunci, facili articoli ecc.) e devono rappresentare via via una gamma sempre più ampia fino ad includere testi di tipo immaginativo (brevi racconti, semplici poesie, canzoni, ecc.).

I testi scritti devono:

- riguardare argomenti di attualità relativi ai vari aspetti della vita e della cultura dei paesi stranieri; 
- offrire occasioni di confronto con la realtà italiana; 

- essere possibilmente rappresentati da materiali autentici.

I testi prodotti dagli studenti devono:

- essere orientati alla comunicazione (lettere di vario tipo, resoconti ecc.) e all'espressione (diari, brevi composizioni ecc.); 
- rispettare le convenzioni determinate dal contesto comunicativo: tipo di destinatario, scopo della
comunicazione ecc.; 
- riguardare argomenti precedentemente trattati in classe.

Riflessione sulla lingua

Nell'arco del biennio la riflessione sulla lingua deve essere condotta in un'ottica inter culturale e inter linguistica e riguardare:

- apporti dei linguaggi non verbali alla comunicazione;
- variabilità della lingua: registro formale/informale, varietà geografiche e sociali ecc.;
- caratteristiche della lingua in relazione ai diversi mezzi: parlato, scritto, forme multimediali;
- diversità di realizzazione linguistica di uno stesso atto comunicativo o di una stessa nozione;
- coesione e coerenza del testo e struttura dei diversi tipi testuali;
- lessico: formazione delle parole, significato degli affissi, rapporto tra elementi lessicali appartenenti alla
stessa area semantica, ecc.; 
- strutture morfosintatiche (caratteristiche fondamentali della frase e dei suoi costituenti, costruzione del
periodo, aspetti della morfologia delle diverse categorie di parole); 
- sistema fonologico.

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DIRITTO ED ECONOMIA

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1. FINALITA'

Il corso di Diritto e di Economia promuove e sviluppa:

1. La comprensione della realtà sociale attraverso la conoscenza dei principali aspetti giuridici ed economici dei rapporti sociali e delle regole che li organizzano. 
2. L'acquisizione di competenze nell'uso del linguaggio giuridico e di quello economico, anche come parte
della competenza linguistica complessiva; 
3. La consapevolezza della dimensione storica della norma giuridica e delle teorie economiche per capire le
costanti e gli elementi di relatività e di dipendenza rispetto al contesto socio – culturale in cui si è inseriti; 
4. L'educazione civile, civica e socio – politica attraverso l'esperienza, fatta anche nella scuola, di "vivere in
relazione con gli altri" in una prospettiva di rispetto, di tolleranza, di responsabilità e di solidarietà.

2. OBIETTIVI

Alla fine del corso lo studente deve dimostrare di essere in grado di:

1. riconoscere, spiegare e utilizzare il linguaggio economico e il linguaggio giuridico necessari ad ogni cittadino; 
2. individuare le essenziali categorie concettuali del diritto e dell'economia;
3. interpretare il testo costituzionale identificando: 

3.1 - le radici storiche, le matrici culturali ed i valori ad esse sottesi, la strutturazione formale ed il
funzionamento reale della Costituzione;
3.2 - le istituzioni in cui si articola l'ordinamento giuridico dello Stato;
4. conoscere i settori di attività prevalenti sul territorio e i fondamentali operatori del sistema economico;
5. descrivere il ruolo dello Stato nell'economia;
6. consultare in modo autonomo i testi e le fonti giuridiche ed economiche;
7. confrontare soluzioni giuridiche e modelli economici con situazioni reali;
8. distinguere tra il valore cogente della norma positiva e la storicità delle soluzioni giuridiche, nonché tra le
potenzialità e i limiti degli schemi interpretativi dei sistemi economici.

3. CONTENUTI

DIRITTO

1. Origine e funzioni del diritto: istituzioni e norma nell'evoluzione storica della società
2. Giustizia e diritto.
3. Soggetti, oggetti e relazioni nell'esperienza giuridica.
4. L'affermarsi dei diritti umani. Uguaglianza formale, partecipazione e uguaglianza sostanziale. Qualità
della vita e diritto all'ambiente.
5. Dallo Stato di diritto allo Stato sociale. Problemi e prospettive.
6. Caratteri e principi fondamentali della Costituzione italiana.
7. La Costituzione della Repubblica: sviluppo della persona tra libertà e solidarietà;
diritti e doveri del cittadino nei rapporti civili, etico – sociali, economici e politici. Approfondimento dei seguenti temi: famiglia, scuola, lavoro, ambiente. 
8. L'ordinamento dello Stato italiano: organi costituzionali e loro principali funzioni. Le autonomie locali con
riferimento allo Stato della Regione di appartenenza.
9. Stato italiano e Organizzazioni internazionali.

ECONOMIA

1. Il problema economico. Rapporto tra società umana, ambiente e risorse. Origine ed evoluzione dei sistemi economici moderni. 
2. Descrizione del sistema economico. 

2.1 – Famiglie: reddito, consumo, risparmio.
Imprese: produzione, scambio, investimenti. Stato: servizi pubblici e tributi. Resto del Mondo: importazioni ed esportazioni.
2.2 – Flussi reali e flussi monetari. 

3. Produzione e mercati. Strutture, processi produttivi, tecnologie. Il ruolo dell'innovazione. I prezzi,
coordinamento dello scambio e ripartizione del reddito. 
4. Il reddito nazionale: nozione e componenti; indici quantitativi e qualità della vita. 

5. Processi di crescita e squilibri dello sviluppo. Occupazione e disoccupazione. Evoluzione storica
dell'intervento dello stato nell'economia. 
6. Integrazione economica europea. 

7. Sviluppo e sottosviluppo. Interdipendenze internazionali. Ambiente e sviluppo sostenibile.
8. Economia e giustizia. L'indirizzo costituzionale.

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MATEMATICA ED INFORMATICA

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1. FINALITA'

L'insegnamento di matematica e di informatica promuove:

1. lo sviluppo di capacità intuitive e logiche;
2. la capacità di utilizzare procedimenti euristici;
3. la maturazione dei processi di astrazione e di formazione dei concetti;
4. la capacità di ragionare induttivamente e deduttivamente;
5. lo sviluppo delle attitudini analitiche e sintetiche;
6. l'abitudine alla precisione di linguaggio;
7. la capacità di ragionamento coerente ed argomentato;
8. la consapevolezza degli aspetti culturali e tecnologici emergenti dei nuovi mezzi informatici;
9. l'interesse per il rilievo storico di alcuni importanti eventi nello sviluppo del pensiero matematico.

2. OBIETTIVI

Alla fine del biennio lo studente deve dimostrare di essere in grado di:

1. individuare proprietà invarianti per trasformazioni elementari;
2. dimostrare proprietà di figure geometriche;
3. utilizzare consapevolmente le tecniche e le procedure di calcolo studiate;
4. riconoscere e costruire relazioni e funzioni;
5. matematizzare semplici situazioni riferite alla comune esperienza ed a vari ambiti disciplinari;
6. comprendere ed interpretare le strutture di semplici formalismi matematici;
7. cogliere analogie strutturali ed individuare strutture fondamentali;
8. riconoscere concetti e regole della logica in contesti argomentativi e dimostrativi;
9. adoperare i metodi, i linguaggi e gli strumenti informatici introdotti;
10. inquadrare storicamente qualche momento significativo dell'evoluzione del pensiero matematico.

3. CONTENUTI

Il programma si articola in cinque temi. A questi si aggiunge un laboratorio di informatica, con valore operativo trasversale rispetto ai temi. 
Non è prevista una scansione annuale dei contenuti. 

L'ordine con cui sono proposto i cinque temi non è da interpretare come ordine di svolgimento. Si
suggerisce che il docente li sviluppi in modo integrato, partendo da situazioni o contesti che ne mettano in luce le reciproche relazioni e connessioni, nel rispetto dell'identità caratteristica degli argomenti. Fermo restando per tutti l'acquisizione dei contenuti indicati, è necessario che il docente produca esemplificazioni, situazioni e applicazioni tendenzialmente orientate secondo le esigenze e gli interessi preminenti (dei vari indirizzi di studio) degli studi artistici. 
I linguaggi di programmazione, gli algoritmi risolutivi dei problemi e l'aspetto operativo offerto dai
calcolatori si possono utilizzare come occasioni per valorizzare nuovi accessi all'astrazione, modalità più dirette e distinte di familiarizzazione con i linguaggi formali.

tema 1

GEOMETRIA DEL PIANO E DELLO SPAZIO

1.1 Piano euclideo e sue trasformazioni isometriche. Figure e loro proprietà Poligoni equiscomponibili.

Teorema di Pitagora.

1.2 Omotetie e similitudini del piano. Teorema di Talete.
1.3 Piano cartesiano: retta, parabola, iperbole equilatera.
1.4 Esempi significativi di trasformazioni geometriche nello spazio. Individuazione di simmetrie in particolare
solidi geometrici.

tema 2

INSIEMI NUMERICI E CALCOLO

2.1 Operazioni, ordinamento e loro proprietà negli insiemi dei numeri naturali, interi, razionali. 
2.2 Valori approssimati e loro uso nei calcoli elementari. Introduzione intuitiva dei numeri reali.
Radicali quadratici ed operazioni elementari su di essi. 
2.3 Il linguaggio dell'algebra e il calcolo letterale: monomi, polinomi, frazioni algebriche. 

2.4 Equazioni e sistemi di primo grado. Disequazioni di primo grado.

tema 3

RELAZIONI E FUNZIONI

3.1 Insiemi ed operazioni su di essi. 
3.2 Prodotto cartesiano. Relazioni d'ordine e di equivalenza;
applicazioni (funzioni). 
3.3 Funzioni x -> ax + b, x -> ax ² + bx + c,x -> a/x e loro grafici.

tema 4

ELEMENTI DI PROBABILITA' E DI STATISTICA

4.1 Semplici spazi di probabilità: eventi aleatori, eventi disgiunti e " regola della Somma".
4.2 Probabilità condizionata, probabilità composta. Eventi indipendenti e "regola del prodotto".
4.3 Elementi di statistica descrittiva: rilevazione di dati, valori di sintesi, indici di variabilità.

Tema 5

ELEMENTI DI LOGICA E DI INFORMATICA

5.1 Logica delle proposizioni: proposizioni elementari e connettivi, valore di verità di una proposizione composta. Inferenza logica, principali regole di deduzione. 
5.2 Variabili, predicati, quantificatori. 

5.3 Analisi, organizzazione e rappresentazione di dati, costruzione strutturata di algoritmi e loro
rappresentazione.

LABORATORIO DI INFORMATICA

Utilizzazione di linguaggio di programmazione, analisi di problemi e loro soluzione sia con linguaggi di programmazione sia con l'utilizzazione di un opportuno "ambiente informatico".

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SCIENZE DELLA TERRA

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1. FINALITA'

L'insegnamento di Scienze della Terra si propone di far acquisire:

1. la consapevolezza dell'importanza che le conoscenze di base delle Scienze della Terra rivestono per la comprensione della realtà che ci circonda, con particolare riguardo al rapporto tra salvaguardia degli equilibri naturali e qualità della vita; 
2. la comprensione degli ambiti di competenza e dei processi di costruzione delle conoscenze specifici delle
Scienze della Terra, anche nel contesto di problematiche pluridisciplinari; 
3. la comprensione delle relazioni che intercorrono tra le Scienze della Terra e le altre discipline scientifiche,
anche in riferimento alle attività umane; 
4. la consapevolezza del carattere sistemico della realtà geologica ai diversi livelli di scala; 

5. il consolidamento e lo sviluppo della capacità di lettura del territorio nei suoi aspetti naturali ed antropici,
attraverso l'applicazione consapevole dei processi di indagine caratteristici delle Scienze della Terra; 
6. la comprensione dell'importanza delle risorse che l'uomo trae dalla Terra, anche in rapporto ai problemi
conseguenti all'utilizzazione di quelle esauribili e di quelle rinnovabili;
7. la consapevolezza della necessità di assumere atteggiamenti razionali e lungimiranti per interventi di
previsione, prevenzione e difesa dai rischi geologici, nell'ambito della programmazione e pianificazione del territorio; 
8. un atteggiamento di riflessione critica sull'attendibilità dell'informazione diffusa dai mezzi di comunicazione
di massa nell'ambito delle Scienze della Terra, con particolare discriminazione tra fatti, ipotesi e teorie scientifiche consolidate.

2. OBIETTIVI *

Al termine del corso lo studente deve dimostrare di essere in grado di:

1. Utilizzare in modo appropriato e significativo un lessico geologico fondamentale, commisurato al livello di una divulgazione scientifica generica; 
2. utilizzare le conoscenze acquisite su litosfera, atmosfera e idrosfera per impostare su basi razionali i
termini dei problemi ambientali; 
3. raccogliere dati (sia tramite osservazioni e misurazioni dirette sia mediante consultazioni di manuali e di
testi) e porli in un contesto coerente di conoscenze e in un quadro plausibile di interpretazione; 
4. individuare in modo corretto, nell'esame di fenomeni geologici complessi, le variabili essenziali, il
relativo ruolo e le reciproche relazioni;
5. comprendere sia la funzionalità esplicativa sia i limiti dei modelli interpretativi di fenomeni geologici
complessi; 
6. individuare categorie per Caratterizzare oggetti geologici (rocce, minerali, fossili, ecc.) sulla base di
analogie e differenze; 
7. riconoscere nella realtà quanto raffigurato da illustrazioni e carte e viceversa; 

8. prospettare procedure di indagine per acquisire conoscenze su fenomeni geologici
semplici; 
9. descrivere i possibili effetti dei fenomeni sismici e vulcanici sul territorio e i comportamenti individuali più
adeguati per la protezione personale; 
10. descrivere i principali problemi inerenti la risorsa acqua e il suo uso su basi razionali; 

11. raccogliere ed elaborare dati per caratterizzare le condizioni climatiche della regione di residenza e
individuare le relazioni esistenti fra tali condizioni, l'idrografia, le forme del rilievo, lo sviluppo di suoli e le coperture vegetali; 
12. descrivere le più evidenti caratteristiche geomorfologiche della regione di residenza, riferendole in modo
appropriato agli agenti responsabili del modellamento del paesaggio, e individuare le eventuali modificazioni prodotte o indotte dall'intervento umano sull'ambiente; 
13. distinguere, nell'ambito di semplici situazioni geologiche che possono assumere carattere di rischio,
quali eventi siano prevedibili e quali imprevedibili, quali siano naturali e quali determinati o indotti dalle attività umane; 
14. inquadrare le attività sismiche, vulcaniche e tettoniche in un contesto più ampio di dinamica terrestre;
15. distinguere tra risorse esauribili e risorse rinnovabili e descrivere le possibili conseguenze sull'ambiente
dello sfruttamento delle risorse materiali ed energetiche. 

* Gli obiettivi da 1 a 8 sono trasversali a tutti i contenuti; gli obiettivi da 9 a 15 sono riferiti a contenuti specifici.

3. CONTENUTI

1. LE SCIENZE DELLA TERRA

a) I rapporti Uomo - Terra. 
b) Gli ambiti di studio: litosfera, idrosfera, atmosfera. 

c) Le conoscenze geologiche come supporto al processi di decisione. 

d) I modi di produzione della conoscenza delle scienze della Terra.

2. MANIFESTAZIONI DELLA DINAMICA TERRESTRE: VULCANI E TERREMOTI

a) Vulcani: distribuzione e tipologia dell'attività vulcanica.
b) Attività vulcanica e uomo: risorse energetiche e rischio vulcanico. 

c) I prodotti dei consolidamento dei fusi: dalle rocce effusive al processo magmatico. 

d) Attività sismica e uomo: rischio sismico.

3. IDROSFERA E ATMOSFERA

a) Acque marine e acque continentali: serbatoi e flussi a diversi valori di scala.
b) L'acqua come risorsa: distribuzione, accumulo e sfruttamento.
e) L'atmosfera come sistema dinamico.
d) L'acqua nell'aria.
e) Il ciclo dell'acqua.
f) Tempo meteorologico e clima.
g) Il motore della dinamica atmosferica e del ciclo dell'acqua: posizioni reciproche Terra - Sole e flusso
energetico Sole - Terra.

4. IL MODELLAMENTO DELLA SUPERFICIE TERRESTRE

a) L'effetto degli agenti atmosferici e dell'acqua superficiale sui materiali rocciosi: degradazione, erosione, trasporto, sedimentazione. 
b) Dai sedimenti al processo sedimentario. 

c) I processi morfogenetici e il paesaggio come risultante sistemica. 

d) Suolo e protezione del suolo. 

e) L'attività antropica come fattore predisponente e determinante di processi superficiali. 

f) I rischi geomorfologici e idrogeologici.

5. DAI FENOMENI Al MODELLI

a) La dinamica globale e la teoria della tettonica a placche. 
b) Processi tettonici ai diversi livelli di scala. 

e) La dinamica globale e il problema dell'interno della Terra.
d) I dati sismici, gravimetrici e chimici per la costruzione del modello della struttura interna della Terra.

6. IL PASSATO DELLA TERRA

a) Dal tempo storico al tempo geologico.
b) Principi e criteri per la ricostruzione della storia della Terra.
c) L'evoluzione della Terra e l'evoluzione dei viventi.

7. LE RISORSE MINERARIE

a) Processi di concentrazione dei materiali utili.
b) Problemi legati allo sfruttamento delle risorse non rinnovabili.
c) Problemi ambientali legati allo sfruttamento delle risorse minerarie.

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BIOLOGIA

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1. FINALITA'

Finalità del corso di Biologia sono le seguenti:

1. la comprensione graduale, secondo il punto di vista scientifico, dei problemi di fondo, metodologici e culturali, posti dalle caratteristiche peculiari del fenomeno vita; 
2. l'acquisizione di alcune conoscenze essenziali ed aggiornate in vari campi della biologia, che vanno dalla
biochimica e dalla genetica alla fisiologia, alla patologia e alla ecologia; 
3. l'acquisizione di determinate conoscenze sulla specie umana, in salute e in malattia; 

4. la strutturazione, in un quadro di rigorosa scientificità, delle informazioni di tipo biologico possedute dagli
studenti 
5. l'introduzione all'uso delle espressioni scientifiche proprie della biologia, chiarendo il significato dei
singoli termini e stimolando l'arricchimento linguistico.

2. OBIETTIVI

Lo studente alla fine dei corso deve dimostrare di essere in grado di:

1. rilevare, descrivere, rappresentare, spiegare le caratteristiche fondamentali degli esseri viventi, al diversi livelli: molecolare, cellulare, organismico, ecosistemico; 
2. rilevare le caratteristiche qualitative di strutture biologiche anche attraverso l'uso di semplici dispositivi dì
osservazione; 
3. rilevare ed elaborare le caratteristiche quantitative di strutture e processi biologici attraverso l'uso di
semplici strumenti di misurazione e di elaborazione dati; 
4. comunicare i risultati riguardanti le caratteristiche studiate attraverso forme di espressione orale, scritta,
grafica; 
5. spiegare ed usare autonomamente i termini specifici della biologia; 

6. descrivere il rapporto tra strutture e funzioni ai diversi livelli di organizzazione; 

7. descrivere gli aspetti unitari fondamentali dei processi biologici; 

8. individuare le caratteristiche funzionali fondamentali della cellula e riconoscerle negli organismi
pluricellulari; 
9. indicare per alcune funzioni fondamentali le corrispondenze tra processi ai livelli cellulare ed organismico
e processi al livello molecolare; 
10. descrivere e spiegare diversi criteri per la classificazione biologica; 

11. descrivere la specie come fondamentale categoria tassonomica; 

12. ricostruire il percorso filogenetico dei vertebrati fino alla specie umana; 

13. descrivere i caratteri distintivi della specie umana; 

14. individuare i più semplici meccanismi di regolazione omeostatica e riconoscere la differenza fra salute e
malattia; 
15. descrivere le relazioni tra i cicli biologici ed i grandi cieli della natura; 

16. individuare le interazioni tra mondo vivente e non vivente, anche con riferimento all'intervento umano; 

17. valutare autonomamente l'impatto delle innovazioni tecnologiche in ambito biologico ed ambientale.

3. CONTENUTI

1. Peculiarità della vita. Diversità degli organismi viventi e loro divenire. Interazioni tra mondo vivente e non vivente. Adattamento. Le comunità biologiche. 
2. Caratteristiche unitarie dei fenomeni biologici. Teoria cellulare. Le cellule: strutture e funzioni. Cellule
procariotiche ed eucariotiche. Pluricellularità. 
3. Materiali di costruzione delle cellule. Biomolecole. Metabolismo cellulare. li flusso dell'energia per la
vita. li progetto biologico e la sua codificazione. 
4. Ciclo di divisione cellulare. Riproduzione e differenziamento. Trasmissione dei caratteri ereditari.
Cromosomi e geni. Variabilità del patrimonio ereditario. Distribuzione dei geni nelle popolazioni. 
5. Evoluzione biologica. Criteri per la classificazione biologica. La specie e le altre categorie
tassonomiche. Filogenesi dei vertebrati. La specie umana. Il ciclo biologico dell'uomo. L'Omeostasi, le sue alterazioni e concetti di salute e di malattia. 
6. L'ambiente come sistema complesso. Ecosistemi: strutture e funzioni. Le attività umane e l'ambiente.
Tutela della vita umana e dell'ambiente.

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EDUCAZIONE FISICA

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1. FINALITA'

L'insegnamento di Educazione fisica si propone le seguenti finalità:

1. l'armonico sviluppo corporeo e motorio dell'adolescente, attraverso il miglioramento delle qualità fisiche e neuromuscolari; 
2. la maturazione della coscienza relativa alla propria corporeità, sia come disponibilità e padronanza
motoria sia come capacità relazionale, per superare le difficoltà e le contraddizioni tipiche dell'età adolescenziale; 
3. l'acquisizione di una cultura delle attività di moto e sportive che tenda a promuovere la pratica motoria
come costume di vita e la coerente coscienza e la conoscenza dei diversi significati che lo sport assume nell'attuale società; 
4. la scoperta e l'orientamento delle attitudini personali nei confronti di attività sportive specifiche e di
attività motorie che possano tradursi in capacità trasferibili al campo del lavoro e a quello del tempo libero; 
5. l'evoluzione e il consolidamento di una equilibrata coscienza sociale, basata sulla consapevolezza di sè e
sulla capacità di integrarsi e differenziarsi nel e dal gruppo, tramite l'esperienza concreta di contatti socio - relazionali soddisfacenti.

2. OBIETTIVI *

Lo studente al termine del biennio deve dimostrare.

a) di aver raggiunto un significativo miglioramento della sua capacità di:

1. . tollerare un carico di lavoro submassimale per un tempo prolungato; 
2. vincere resistenze rappresentate dal carico naturale e/o da un carico addizionale di entità adeguata; 

3. compiere azioni semplici ero complesse nel più breve tempo possibile; 

4. eseguire movimenti con l'escursione più ampia possibile nell'ambito del normale raggio di movimento
articolare; 
5. avere disponibilità e controllo segmentario; 
6. realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio - temporali; 

7. attuare movimenti complessi in forma economica in situazioni variabili; 

8. svolgere compiti motori in situazioni inusuali tali che richiedono la conquista, il mantenimento ed il
recupero dell'equilibrio;

b) di essere in grado di:

9. conoscere e praticare, nei vari ruoli, almeno due discipline individuali e due sport di squadra; 
10. esprimersi con il corpo ed il movimento in funzione di una comunicazione interpersonale; 

11. trasferire capacità e competenze motorie in realtà ambientali diversificate, là dove è possibile;
12. conoscere le norme elementari di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni ed in caso di
incidenti;
13. organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati.

* Gli obiettivi da 1 a 4 si riferiscono all' ambito delle qualità fisiche, da 5 a 8 alla funzionalità neuromuscolare, da 9 a 11 alle capacità operative e sportive.

Gli obiettivi 12 e 13 riguardano l'aspetto teorico - pratico.

3. CONTENUTI

1. Attività ed esercizi a carico naturale.
2. Attività ed esercizi di opposizione e resistenza.
3. Attività ed esercizi con piccoli attrezzi e al grandi attrezzi codificati e non codificati.
4. Attività ed esercizi di rilassamento, per il controllo segmentario ed intersegmentario, per il controllo
della respirazione. 
5. Attività ed esercizi eseguiti in varietà di ampiezza, di ritmo, in situazioni spaziotemporali variate. 

6. Attività ed esercizi dì equilibrio In situazioni dinamiche complesse ed in volo. 

7. Attività sportive individuali. Due specialità da scegliere fra: atletica leggera, ginnastica artistica, ginnastica
ritmica, pattinaggio, nuoto, sci, ecc. 
8. Attività sportiva di squadra. Due specialità da scegliere fra: pallacanestro, pallavolo, calcio, pallamano,
ecc. 
9. Organizzazione di attività ed arbitraggio degli sport individuali e di squadra. 

10. Attività tipiche di ambiente naturale (ove è possibile): sport di orientamento, escursioni, campeggio,
vela ecc. 
11. Attività espressive codificate e non codificate. 
12. Ideazione, progettazione e realizzazione di attività motorie finalizzate derivanti dall'attività svolta. 

13. Informazioni sulla teoria del movimento e sulle metodologie dell'allenamento relative alle attività. 

14. Esercitazioni di assistenza diretta ed indiretta relative alle attività svolte.
15. Conoscenze essenziali sulle norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso
d'incidente.

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DISCIPLINE PLASTICHE

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1. FINALITA'

L'insegnamento delle Discipline plastiche persegue traguardi di formazione umana e culturale attraverso esperienze di apprendimento dei linguaggi artistici, al fine di stimolare le capacità creative degli studenti.

2. OBIETTIVI

Al termine del biennio, lo studente dovrà aver acquisito le conoscenze tecnico operative di base dei linguaggi plastici. 
Lo studente dovrà poterne sperimentare problematicamente e criticamente le tecniche e gli strumenti. 

Lo studente dovrà inoltre acquisire capacità plastiche basilari, mediante lo studio tridimensionale dal vero.

3. CONTENUTI

Primo anno

1 . Conoscenza degli strumenti di lavoro e loro uso. 
2. Studio dei piani collegato ad una attenta analisi della percezione della forma; esercitazioni pratiche con
l'uso del piano di argilla o plastilina, per l'avvio di una ricerca plastica del basso, medio e alto rilievo. 
3. Studio del linguaggio plastico, attraverso esercitazioni di texture; esercitazioni su materiali diversi (argilla,
gesso). 
4. Esercitazioni relative al concetto di struttura finalizzate allo studio dei piani. 

5. Tecnologia dei materiali utilizzati. 

6. Tecniche di formatura e stampaggio.

Secondo anno

1. Analisi di forme solide, geometriche o naturali, con particolare riferimento alla struttura ed alla loro genesi. 
2. Compenetrabilità delle forme e loro posizioni nello spazio. 

3. Pieno e vuoto - valori percettivi e plastici. 

4. Tecniche di formatura e stampaggio.

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DISCIPLINE PITTORICHE

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1. FINALITA'

L'insegnamento delle Discipline pittoriche persegue traguardi di formazione umana e culturale attraverso esperienze di apprendimento dei linguaggi artistici, al fine di stimolare le capacità creative degli studenti.

2. OBIETTIVI

Al termine del biennio, lo studente dovrà aver acquisito le conoscenze tecnico - operative di base dei linguaggi pittorici. Lo studente dovrà poterne sperimentare problematicamente e criticamente le tecniche e gli strumenti. 
Lo studente dovrà inoltre acquisire capacità disegnative e pittoriche basilari, mediante lo studio dal vero.

3. CONTENUTI

Primo anno

1. Elementi di teorie della forma e del colore.
2. Conoscenza e uso degli strumenti per la rappresentazione grafico - pittorica.
3. Disegno dal vero.

Secondo anno

1. Elementi storici delle tecniche pittoriche. 
2. Conoscenza e uso di supporti ottici elementari e approfondimento della conoscenza
degli strumenti e delle tecniche di base grafico - pittoriche. 
3. Approccio al rilievo (ambiente storico - artistico, territorio). 

4. Esperienze compositive grafiche e pittoriche.

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DISCIPLINE GEOMETRICHE

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1. FINALITA'

L'inserimento delle Discipline geometriche ha come fine la conoscenza criticamente motivata delle tecniche e dei metodi di rappresentazione grafica.

2. OBIETTIVI

Al termine del biennio lo studente deve dimostrare:

a) di aver acquisito la capacità di rappresentare, a mano libera e con l'uso degli strumenti, figure piane, solidi e manufatti, anche poggiati su piani particolari, in una visione bidimensionale e tridimensionale, applicando le regole fondamentali della geometria descrittiva; 
b) di aver acquisito la capacità di analisi e di lettura degli elementi morfologici e strutturali di un oggetto;

c) di aver acquisito la capacità di cogliere le relazioni tra forma e spazio.

3. CONTENUTI

1. Conoscenza e uso degli strumenti tecnici. 
2. Tecniche di rappresentazione formale.
3. Geometria piana e solida.
4. Introduzione alla geometria descrittiva: proiezioni ortogonali - sviluppo di solidi geometrici - rotazioni di
solidi - assonometria - teoria delle ombre.

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STORIA DELL' ARTE

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1. FINALITA'

Le finalità dell'insegnamento della Storia dell'arte nel biennio sono:

1. l'acquisizione della consapevolezza dello svolgersi storico dei fenomeni artistici;
2. l'acquisizione di strumenti e metodi per l'analisi , la comprensione e la valutazione di prodotti artistico -
visuali particolarmente rappresentativi di una determinata civiltà;
3. lo sviluppo di un atteggiamento consapevole e critico nel confronti di ogni forma di comunicazione visiva,
anche di quella divulgativa e di massa; 
4. l'educazione della sensibilità estetica nei confronti degli aspetti visivi della realtà e dell'ambiente; 

5. l'avvio alla comprensione della significatività culturale del prodotto artistico, sia come recupero della
propria identità sia come riconoscimento delle diversità; 
6. l'attivazione di un interesse profondo e responsabile verso il patrimonio artistico locale e nazionale,
fondato sulla consapevolezza del suo valore estetico, storico, culturale.

2. OBIETTIVI

Al termine del biennio lo studente deve essere in grado dì:

1. analizzare, comprendere e valutare una varietà di opere considerate nella loro complessità, nelle loro possibili interazioni e nella diversità delle realizzazioni; 
2. riconoscere e analizzare le caratteristiche tecniche (materiali, procedimenti, ecc.) e strumentali
(configurazione interna, peso, linee - forza, ecc.) di un'opera, individuandone gli eventuali significati; 
3. identificare contenuti e modi della raffigurazione e i loro usi convenzionalmente codificati; 

4. riconoscere i rapporti che un'opera può avere con altri ambiti della cultura (scientifici, tecnologici,
letterari, musicali, ecc.); 
5. comprendere le relazioni che le opere (di ambiti, di civiltà e di epoche diverse) hanno con il contesto,
considerando l'autore e l'eventuale corrente artistica, la destinazione e le funzioni, il rapporto con il pubblico, ecc.; 
6. esprimere, alla luce di tutte le analisi e di eventuali confronti, un giudizio personale sui significati e sulle
specifiche qualità dell'opera; 
7 . comprendere ed utilizzare in modo appropriato la terminologia specifica nell'ambito artistico.

3. CONTENUTI

Lo studio della Storia dell'arte prevede l'analisi di grandi temi, proposti dall'insegnante come itinerari di approfondimento e definiti in sede di programmazione.

I temi sono i seguenti:

- la figurazione fra corsi e ricorsi: il mito del classico e le relative ricerche contemporanee; 
- tra realismo e formalismo: il dibattito teorico in Italia nel secondo dopoguerra e i rapporti con la cultura
artistica internazionale; 
- il "gioco" del design; 

- città antica e architettura nuova: il restauro dei monumenti e il restauro dei territorio; 

- i beni culturali: restauro, tutela, valorizzazione (musei, collezioni, mostre, itinerari, guide ecc.); 

- arti minori, arti applicate, cultura materiale; 
- arte e riproducibilità tecnica: i mass media; 

- la storia dell'arte e la critica d'arte: linguaggi, metodi, strumenti; 

- il multiculturalismo: diverso vedere in diverse culture.

Va precisato che tale procedimento formativo prevede un ruolo attivo dell'insegnante. 
Il manuale non può essere l'unico strumento di lavoro: i materiali didattici vanno costruiti di volta in volta; a
tale opera di costruzione possono dare un utile contributo anche gli studenti.

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ESERCITAZIONI Dl LABORATORIO

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1. FINALITA'

Le Esercitazioni di laboratorio hanno la finalità di condurre gli alunni al raggiungimento di informazioni consapevoli sugli itinerari didattici dei vari indirizzi attivati nella scuola frequentata.

2. OBIETTIVI

Al termine del biennio gli allievi debbono dimostrare di saper applicare le modalità operative attinenti alle tecniche proprie dei vari indirizzi attivati.

3. CONTENUTI

Esercitazioni varie sulle fondamentali tecniche operative attinenti ai diversi indirizzi attivati nella scuola.

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Postato il Domenica, 04 maggio 2003 ore 13:47:28 CEST di Salvatore Garozzo
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