Apprendiamo a
mezzo stampa che nella giornata di ieri un ragazzo di 16 anni della
provincia di Siracusa si è tolto la vita. Pare che questo gesto nasca
dal fatto che lo studente sentiva di vivere in uno stato di
emarginazione per via del suo orientamento sessuale e della sua
condizione economica. Dichiara Alberto Irone, Portavoce nazionale della
Rete degli studenti Medi: "La morte di Aleandro si aggiunge alla folta
lista delle vittime di una società dove l'omofobia è ancora un cancro
diffuso. Il fatto che un ragazzo non riesca a sentirsi accettato a
causa del suo orientamento sessuale e che arrivi a suicidarsi per
questo è grave e inaccettabile. Chiunque avesse contribuito ad
alimentare il disagio interiore di questo ragazzo, va individuato e
punito; ma le cause principali vanno individuate in una società chiusa
dove il rispetto e l'inclusione degli altri altri non sono ancora un
valore universale per tutti e un patrimonio culturale difeso e diffuso
dalle Istituzioni con azioni concrete, strutturali ed efficaci."
Anche lo stress dato dalla condizione economica della sua famiglia pare
aver contribuito a questo gesto di disperazione. "Non è accettabile-
continua Irone - che un ragazzo debba subire una simile pressione
rispetto alla sua condizione economica, tale da portarlo ad uccidersi:
la marginalizzazione sociale è una piaga che il nostro Stato non sta
combattendo efficacemente."
Conclude Irone: "Aleandro è innanzitutto vittima di un sistema che non
comprende la gravità dell'omofobia. Le istituzioni, il Governo e il
MIUR devono sapere che Aleandro è morto perché ancora oggi nelle
scuole, negli ambienti familiari, nei luoghi d'incontro dei giovani si
viene discriminati per l'orientamento sessuale, si viene privati della
libertà di essere sé stessi, di autodeterminarsi. L'inserimento nella
"Buona Scuola" dell'educazione alla parità tra i sessi e a tutte le
discriminazioni come scelta facoltativa per la scuola non è neanche
lontanamente una risposta sufficiente: serve una strategia nazionale
seria, obbligatoria per tutte le scuole, in cui si prevedano programmi
rivolti a studenti e insegnanti, di formazione, di conoscenza
dell'altro, di insegnamento al rispetto dell'altro a prescindere dal
sesso, dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. Il Governo
deve agire subito e con forza per evitare che fatti simili non accadano
mai più."
Rete degli Studenti Medi
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