Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici
Decreto Ministeriale n.61
Roma, 22 luglio 2003
VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, contenente il testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione relative alle scuole di ogni ordine e grado;
VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 e in particolare l'articolo 21, recante principi e criteri direttivi per la definizione dell'autonomia didattica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, contenente il regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche e in particolare l'articolo 11, riguardante la realizzazione di iniziative finalizzate all'innovazione;
VISTO il decreto ministeriale 26 giugno 2000, n. 234, avente ad oggetto i curricoli dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275;
VISTA la legge 10 marzo 2000, n. 62, contenente norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione;
VISTA la legge 28 marzo 2003, n. 53, contenente delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;
VISTO in particolare l'articolo 7, comma 4 della predetta legge n. 53/2003 che prevede, per l'anno scolastico 2003/2004, la possibilità di iscrizione al primo anno della scuola primaria dei bambini e delle bambine che compiono i sei anni di età entro il 28 febbraio 2004;
VISTA la circolare ministeriale 11 aprile 2003, n. 37, con la quale è stata data attuazione alla predetta disposizione, consentendo l'iscrizione anticipata alla prima classe della scuola primaria;
CONSIDERATO che agli allievi che si sono avvalsi di tale facoltà occorre garantire un percorso formativo coerente con le loro specifiche esigenze di sviluppo;
CONSIDERATO che la legge n. 53/2003 prevede che la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono un unico ciclo di istruzione;
CONSIDERATO che l'unicità del citato ciclo di istruzione non può non comportare la ridefinizione degli obiettivi specifici di apprendimento per l'elaborazione di piani di studio personalizzati, da sviluppare nell'arco dell'intero ciclo medesimo;
CONSIDERATO che nell'anno scolastico 2002/2003 è stato realizzato un progetto di sperimentazione nazionale che ha consentito, ad allievi iscritti al primo anno della scuola primaria, la possibilità di avvalersi di piani di studio coerenti con nuovi percorsi formativi;
TENUTO CONTO degli esiti della predetta sperimentazione desunti dalle rilevazioni effettuate sia a livello centrale che a livello locale;
CONSIDERATO che occorre garantire ai predetti alunni la prosecuzione dei percorsi educativi già attivati;
CONSIDERATO altresì che l'adozione dei nuovi contenuti culturali ed educativi di cui alle Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati, quale avvio della riforma nei primi due anni della scuola primaria può costituire, attraverso la pratica didattica e il diretto coinvolgimento della comunità scolastica e delle famiglie, un valido strumento per una approfondita riflessione atta a arricchire e valorizzare l'azione innovatrice della legge di riforma;
RITENUTO di dover promuovere, in attesa dell'emanazione dei decreti legislativi di attuazione della legge n. 53/2003, un processo di graduale innovazione che consenta il passaggio dall'attuale al nuovo ordinamento attraverso il contributo specifico delle pratiche didattiche che le istituzioni scolastiche sono chiamate a svolgere; e ciò anche al fine di assicurare la regolare progressione del percorso formativo agli allievi che nell'anno scolastico 2002/2003 hanno frequentato la prima classe della scuola primaria e a quelli che si sono iscritti al primo anno a decorrere dall'anno scolastico 2003/2004;
CONSIDERATA la opportunità di garantire, nei primi due anni della scuola primaria, l'alfabetizzazione informatica e l'alfabetizzazione nella lingua inglese, come previsto dall'articolo 2, comma 1, lettera f) della citata legge n. 53/2003;
SENTITO il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che ha espresso il proprio parere nella seduta del 15 luglio 2003;
DECRETA
Articolo 1 - (Iniziative finalizzate all'innovazione)
- A decorrere dall'anno scolastico 2003/2004 è promosso, ai sensi dell'art. 11 del D.P.R. n. 275/1999, un progetto nazionale rivolto alle classi prima e seconda della scuola primaria, finalizzato ad avviare talune innovazioni coerenti con le linee di riforma configurate dalla predetta legge n. 53/2003, limitatamente ai contenuti delineati nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati per la scuola primaria, che costituiscono, in allegato, parte integrante del presente decreto.
- Le predette Indicazioni Nazionali recano i nuclei essenziali dei piani di studio, degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento, per le discipline di studio e per le educazioni alla convivenza civile.
- I piani di studio predetti vengono attivati dalle istituzioni scolastiche nell'ambito della autonomia didattica, organizzativa e di ricerca, da esercitare tenendo conto delle attese delle famiglie nel contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali, fermi restando gli attuali assetti strutturali, gli orari di funzionamento e le risorse professionali in dotazione, rimettendo all'autonomia delle istituzioni scolastiche l'attivazione di nuovi modelli relativi all'organizzazione della didattica.
Articolo 2 - (Alfabetizzazione informatica ed alfabetizzazione nella lingua inglese - Iniziative di formazione in servizio)
- A decorrere dall'anno scolastico 2003/2004 si procederà, nei primi due anni della scuola primaria, all'introduzione generalizzata dell'alfabetizzazione informatica e dell'alfabetizzazione nella lingua inglese, secondo quanto delineato dalle Indicazioni Nazionali. Sono assicurate le risorse necessarie per sostenere la generalizzazione dell'insegnamento della lingua inglese.
- Le prime classi, nelle quali nell'anno scolastico 2002/2003 è stato impartito l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese, proseguiranno, nel prossimo anno scolastico, nello studio della stessa lingua. Del pari sarà praticato l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese nelle prime classi nelle quali tale insegnamento sia stato previsto nell'organico di diritto.
- Nell'attuale fase di progressivo consolidamento dei processi di autonomia e di riforma del sistema scolastico, vengono assicurate al personale scolastico, all'interno del quadro delle iniziative generali di formazione, specifiche azioni di formazione in servizio, finalizzate al sostegno dei processi innovativi.
IL MINISTRO
F.to Moratti
Dipartimento per lo Sviluppo dell'Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici
Circolare n. 62
Prot. n. 11894
Roma, 22 luglio 2003
Destinatari
Ai Direttori Generali degli
Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Oggetto: Decreto ministeriale 61 del 22 luglio 2003. Iniziative finalizzate all'innovazione e alla introduzione dell'insegnamento della lingua inglese e dell'alfabetizzazione informatica nei primi due anni della scuola primaria.
Premessa
Come è noto, la legge 28 marzo 2003, n. 53, riguardante la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, delega il Governo ad emanare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per la sua attuazione.
In attesa che si compia l'iter procedimentale necessario per l'emanazione dei predetti provvedimenti attuativi, si è ritenuto opportuno creare le condizioni per consentire, alla scuola primaria, un iniziale e graduale approccio ai nuovi assetti didattico-pedagogici, sulla base di quanto contenuto nella legge n. 53/2003.
In tale ottica, è stata anche tenuta presente l'esigenza di assicurare, agli allievi che si sono avvalsi della facoltà dell'iscrizione anticipata alla prima classe della scuola primaria per l'anno scolastico 2003/2004, un itinerario formativo coerente con le loro particolari esigenze di sviluppo, nonché quella di garantire, agli alunni delle scuole nelle quali ha trovato attuazione il progetto di sperimentazione, di cui al D.M. 18/9/2002, n. 100, la prosecuzione dei percorsi educativi, già attivati secondo le Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati. Peraltro, è da considerare che la stessa legge prevede che la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado facciano capo ad un unico ciclo di istruzione. Da ciò discende la necessità di articolare piani di studio atti a sviluppare un percorso formativo unitario e graduale per l'intero corso di otto anni, quali sono quelli corrispondenti al primo ciclo. Inoltre, i nuovi contenuti culturali ed educativi, desumibili dalle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati, possono costituire un valido strumento per attivare, attraverso la pratica didattica e il diretto coinvolgimento del mondo della scuola e di quello delle famiglie, una approfondita riflessione utile ad arricchire, valorizzare e socializzare la cultura e taluni profili e aspetti rilevanti della legge di riforma.
D'altra parte il coinvolgimento diretto dei docenti, delle famiglie e dei vari soggetti del territorio si rivela quanto mai opportuno per approfondire i punti e gli snodi essenziali del progetto riformatore e per contribuire alla costruzione e verifica delle esperienze innovative nel graduale e progressivo passaggio dall'attuale al nuovo ordinamento. In questa ottica si intende valorizzare l'autonomia scolastica, esaltandone quegli aspetti laboratoriali di applicazione e di ricerca innovativa, che costituiscono uno dei punti fondanti del Regolamento n. 275/1999 e che vedono nei docenti gli attori indispensabili per il rinnovamento del sistema educativo del nostro Paese.
Appare, dunque, non solo opportuno ma di fondamentale importanza che nel processo di rinnovamento dell'ordinamento scolastico gli operatori della scuola vengano considerati i protagonisti privilegiati, da coinvolgere direttamente, nella consapevolezza che l'attuazione di una riforma di così vasta portata non può prescindere da una preventiva conoscenza e da una ampia ed approfondita discussione.
Proprio per tali considerazioni e in attesa dell'emanazione dei provvedimenti di attuazione della legge, il prossimo anno scolastico può diventare un anno di preparazione all'avvio di un evento destinato, negli anni, ad apportare profondi cambiamenti nel nostro sistema scolastico. A tal fine, tenendo conto delle indicazioni del C.N.P.I. che, nella seduta del 15.07.2003, ha espresso un parere favorevole all'iniziativa progettuale, è stato adottato il D.M. n. 61 del 22 luglio 2003
Contenuti del provvedimento
Con riferimento agli specifici aspetti del decreto ministeriale, si ritiene utile fornire le indicazioni che seguono.
L'articolo 1 del decreto promuove, in applicazione del D.P.R. n. 275/1999, la realizzazione, nelle classi prima e seconda della scuola primaria, di una iniziativa, in ambito nazionale, finalizzata all'adozione dei nuovi contenuti culturali ed educativi, desumibili dalle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati per la scuola primaria.
Conseguentemente, le istituzioni scolastiche sono chiamate, nella loro libera determinazione, a rielaborare, per il prossimo anno scolastico, i piani dell'offerta formativa, relativi ai primi due anni della scuola primaria, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento, delle conoscenze e delle abilità necessarie allo sviluppo delle competenze e delle educazioni alla convivenza civile.
Pertanto, in attesa dell'emanazione dei provvedimenti applicativi della delega, l'articolo 1 limita il campo di applicazione all'assunzione nei P.O.F. dei contenuti didattici espressi nelle Indicazioni Nazionali, senza incidere, in questa fase, sulle modalità organizzative e strutturali oggi attivate nelle scuole e senza comportare contrazione della dotazione organica assegnata. In ogni caso, nell'intento di attivare una rivisitazione dei piani di studio, coerente con lo sviluppo unitario, graduale e progressivo degli insegnamenti e degli apprendimenti lungo tutto il corso unitario del primo ciclo, le istituzioni scolastiche, nell'esercizio della loro autonomia, connotata peraltro di rilievo costituzionale, possono procedere anche alla revisione dei modelli organizzativi e ad una diversa articolazione delle attività didattiche, che reputino più funzionali alla migliore realizzazione degli obiettivi di apprendimento.
In tale ambito, è altresì consentito arricchire le prestazioni professionali dei docenti, destinando maggiore attenzione alle funzioni tutoriali, al coordinamento didattico, alle attività laboratoriali, all'adozione del portfolio delle competenze dei singoli alunni. A tale ultimo riguardo, i predetti interventi innovativi, se rappresentano per le scuole primarie, limitatamente alla prima e alla seconda classe, facoltà di libero esercizio, relativamente alle istituzioni scolastiche che, nell'anno scolastico 2002/2003, hanno aderito volontariamente al progetto di sperimentazione, costituiscono un punto di riferimento, al fine di assicurare una logica prosecuzione, nella seconda classe, degli aspetti organizzativi e dei contenuti didattico - pedagogici, conformi ai criteri ed alle modalità previsti dal D.M. 18.09.2002, n. 100.
L'articolo 2 prevede che, a decorrere dall'anno scolastico 2003/2004, nelle classi prima e seconda della scuola primaria, venga assicurata l'alfabetizzazione informatica e l'alfabetizzazione nella lingua inglese, secondo quanto delineato dalle Indicazioni Nazionali. L'introduzione delle predette alfabetizzazioni rappresenta, pertanto, un vincolo generalizzato per le classi prima e seconda della scuola primaria.
L'alfabetizzazione informatica costituisce un elemento indispensabile nella costruzione delle competenze di base allo scopo di far acquisire agli allievi, utilizzando il loro personale patrimonio di esperienze, quegli strumenti concettuali e operativi che permettono una prima forma di interazione con la realtà degli oggetti prodotti dall'uomo.
L'alfabetizzazione in una lingua comunitaria, fin dalla prima classe della scuola primaria è prevista dalla legge 53/2003; il decreto ministeriale, tra le lingue comunitarie, privilegia la lingua inglese, in quanto lingua veicolare della comunicazione, e come tale generalmente prescelta dalle famiglie.
Peraltro, le prime classi, nelle quali nell'anno scolastico 2002/2003 è stato impartito l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese, proseguono nello studio della stessa lingua. Analogamente, viene adottato l'insegnamento di una lingua straniera diversa dall'inglese nelle prime classi nelle quali tale insegnamento è stato previsto nell'organico di diritto. Soluzioni diverse possono essere adottate mediante l'utilizzo delle risorse interne alla scuola, nel rispetto delle scelte delle famiglie e purché non si determinino situazioni di soprannumerarietà.
Le Indicazioni Nazionali forniscono puntualmente gli obiettivi specifici di apprendimento dell'inglese per ciascun anno della scuola primaria.
Nelle more della emanazione dei provvedimenti di attuazione della legge n. 53/2003, questo Ministero, in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico, ha provveduto ad emanare la circolare 9 luglio 2003 n. 58, fornendo, tra l'altro, opportune istruzioni per la determinazione del fabbisogno di ore e di posti di insegnamento di lingua inglese, occorrenti per una estensione generalizzata dell'insegnamento stesso in tutte le prime e le seconde classi della scuola primaria.
Relativamente alla consistenza oraria di tale insegnamento si tiene conto dell'organico reso disponibile sulla base della predetta circolare n. 58/2003, e della molteplicità di situazioni di apprendimento che le scuole possono attivare in risposta ai bisogni formativi espressi dagli allievi, senza trascurare il carattere trasversale di tale insegnamento ed utilizzando ogni soluzione organizzativa che consenta l'impiego ottimale delle risorse.
Per l'insegnamento della lingua inglese le scuole possono avvalersi anche del progetto "Divertinglese", già proficuamente utilizzato dalle istituzioni scolastiche che hanno aderito alla sperimentazione di cui al D.M. n. 100/2002. Tale programma, prodotto in convenzione con RAI-Educational, viene diffuso in due diverse fasce orarie quotidiane.
Relativamente alla formazione dei docenti, nell'attuale fase di progressivo consolidamento dei processi di autonomia e di riforma del sistema scolastico, vengono assicurate, nel quadro delle iniziative generali di formazione, specifiche azioni di formazione in servizio, finalizzate al sostegno dei processi innovativi, attraverso i modelli di e-learning integrato predisposti dall'INDIRE.
Nel fare riserva di fornire, quanto prima, ulteriori indicazioni in ordine al complesso delle iniziative dianzi delineate, si invitano le SS.LL., utilizzando ogni risorsa disponibile, a svolgere una intensa azione di sensibilizzazione e di sostegno alle istituzioni scolastiche interessate, per favorire l'avvio delle attività da intraprendere.
Nel ringraziare per la preziosa collaborazione, si confida nella consueta disponibilità delle SS.LL., al fine di assicurare la migliore riuscita delle iniziative in argomento.
IL CAPO DIPARTIMENTO
Pasquale Capo