Top Five Mese |
novembre 2024
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Riforma: Se e come è possibile la valutazione formativa nelle superiori |
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A)La valutazione come aiuto
La valutazione che per legge diventa formativa nella scuola primaria è
ancora un’illustre sconosciuta nella secondaria di secondo grado ,dove
sarebbe una vera rivoluzione,un cambiamento di paradigma se cominciasse
ad essere praticata con coerenza e continuità. E’ in riferimento
a questa prevalente situazione che si intende parlarne.
La valutazione formativa non ha come oggetto diretto il profitto
scolastico,ma la relazione pedagogica del processo formativo,che viene
valutata per poterla migliorare in modo che l’alunno sia aiutato a
identificare,a superare le sue difficoltà e a progredire.”La
valutazione formativa mira a consentire all’alunno di sapere perchè è
riuscito in un caso e non in un altro.(.....) L’obiettivo di questo
tipo di valutazione è in effetti di confrontare l’alunno con se stesso
e di aiutarlo a compensare le difficoltà identificate da lui e per
lui”(De Peretti). E’ la volontà di favorire e sostenere gli
apprendimenti degli alunni a caratterizzare la valutazione formativa.Lo
scopo della valutazione formativa è quello di aiutare ciascuno alunno
ad apprendere e non quello di rendere conto agli altri del suo
rendimento.
La valutazione formativa è essenzialmente un’operazione di natura
pedagogica; le funzioni annesse sono, secondo Ch. Hadji, quelle di:
Rassicurazione (sostenere la fiducia in sè dell’alunno);
Assistenza(fornire dei riferimenti, dare dei punti d’appoggio per
progredire);
Feed-back(dare al più presto possibile un’informazione utile sulle
tappe raggiunte e sulle difficoltà incontrate);
Dialogo (nutrire un vero dialogo insegnante-alunno,fondandolo su dati
precisi).
Raimondo Giunta
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Riforma: Giudizi e non voti per la scuola primaria |
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Nel recente
Decreto sulla scuola che disciplina: gli Esami di Stato conclusivi del
I e del II ciclo d’istruzione, la valutazione finale degli alunni, la
conclusione dell'anno scolastico 2019/2020 e l'avvio del 2020/2021 è
contenuta una disposizione che va oltre l’emergenza Covid-19 e passa
alla storia. Dal prossimo anno scolastico 2020-2021
“Tornano i giudizi descrittivi, alla scuola primaria, al posto dei voti
in decimi. Una successiva Ordinanza del Ministero dell'Istruzione darà
alle scuole tutte le indicazioni operative”.E’ questo un “provvedimento” che entra nell’empireo normativo del
Ministero dell’Istruzione, ove ciascuno dei tanti Ministri che si sono
succeduti ha apportato innovazioni e modifiche, togliendo, modificando,
aggiungendo elementi significativi e aspetti peculiari nei programmi,
nei criteri negli indirizzi della scuola italiana. Anche Lucia Azzolina passerà alla storia per aver proposto per la
Scuola Primaria la reintroduzione dei giudizi al posto dei voti che il
Ministro Maria Stella Gelmini nel 2009 aveva semplificato adottando
anche per il primo ciclo la valutazione in decimi, come per gli altri
ordini di scuola.
Giuseppe Adernò
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Riforma: Profondo sud: i danni della legge 107 e il meridione sempre più povero |
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Apprendiamo
tristemente i dati riportati su un articolo della Sicilia, in data 8
settembre 2019. In seguito a un calo demografico, all'aumento di
trasferimenti e alla mancanza di servizi, il numero degli alunni
per l'anno scolastico 2019/2020, si è ridotto drasticamente. Ci sono
circa 12000 studenti in meno nelle nostre classi, così riferisce anche
l'onorevole Josè Marano del M5S, la quale presenterà a breve
un'interrogazione al Parlamento della regione Sicilia, chiedendo misure
di intervento. Negli ultimi 10 anni, si è registrato uno " svuotameno"
delle regioni meridionali ( solo in Sicilia 500000 persone), a cui ha
contribuito anche la " Buona Scuola" costringendo tante docenti e tanti
docenti a trasferirsi, in molti casi con figli piccolissimi
a seguito, a migliaia di kilometri dai luoghi di residenza e in seguito
a una assunzione e a una mobilità obbligatoria.
Nonsisvuotailsud
Esiliati Attivi
Nastrini Liberi Uniti
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Riforma: Autonomia differenziata, la partita è aperta |
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La
posizione assunta dal presidente del consiglio Conte che sembra
depotenziare il devastante progetto di Autonomia differenziata, almeno
per quanto riguarda la scuola, deve essere presa per quella che è: un
altro sintomo delle gravissime contraddizioni in cui si dibatte il
governo gialloverde. Non si può in alcun modo abbassare la guardia - ha
dichiarato Luca Cangemi, della segreteria nazionale del PCI.
Nessun pericolo può considerarsi archiviato intanto perché la doppia
trattativa all’interno del governo e tra il governo e le regioni
Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna continua a svilupparsi nella più
intollerabile opacità, senza chiarezza neanche sui testi di cui si
discute. Per quanto riguarda la scuola, ad esempio, se certo il tema
del carattere nazionale del reclutamento degli insegnanti è assai
rilevante, altri punti in discussione sono pure importanti (contratti
integrativi regionali, istruzione professionale, didattica, tanto per
citarne alcuni) e di essi nulla si sa.
pcistruzione@libero.it
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Riforma: Perché il ministro Bussetti ha fallito il proprio compito istituzionale e deve presentare le dimissioni |
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Il divario tra Nord e Sud dovrebbe preoccupare. Vorremmo sentire proposte
diverse dal Ministro Bussetti, rispetto alla secessione scolastica del
Nord, proposte concrete sul modo di ridurre l'abbandono scolastico (non
solo durante la campagna elettorale della "sua" Lega), vorremmo una
presenza costante al sud da parte del Ministro, per un anno dovrebbe
risiedere a Napoli, a Palermo, a Reggio Calabria, a Taranto, non soltanto
discutere di regionalizzazione scolastica con i governatori di Lombardia e
Veneto.
Insomma, vivere insieme agli insegnanti del Sud, agli studenti al personale
non docente che vivono la scuola per 36 ore alla settimana. Entrare nel
tessuto scolastico e studiare il problema della difficoltà degli studenti a
raggiungere un livello più alto nelle conoscenze e nelle competenze della
lingua italiana, delle lingue straniere e della matematica.
E' questo l'obiettivo di un ministro dell'Istruzione, stare insieme ai
propri "amministrati", nelle zone ad alto rischio delinquenza e mafia, ad
alto rischio disoccupazione. Risolvere i problemi e non presentare e
avallare proposte per dividere l'istruzione in Italia.
Paolo Latella
Unicobas Scuola & Università
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Riforma: Al Governo si gioca a spaccare la scuola ed il paese |
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In un
post di queste ore l’on. Di Maio afferma: ”L'autonomia è nel contratto
e si farà, ma sarà un'autonomia per tutti gli italiani, equilibrata e
giusta". Bisognerebbe spiegargli che quello che ha firmato nel
contratto si chiama "autonomia differenziata" appunto perché non
riguarda tutti gli italiani, spacca (definitivamente) il paese e
discrimina i cittadini, a partire dalla scuola- ha dichiarato Luca
Cangemi, responsabile scuola del PCI. All’on. Di Maio e al presidente
del consiglio Conte, oltre ad un briciolo di coerenza logica, si
dovrebbe chiedere spiegazioni di un dibattito, essenziale per il futuro
sociale ed istituzionale del paese, che si svolge su testi segreti, in
una vergognosa atmosfera di opacità e confusione.
Il sito Roars, che meritoriamente ha pubblicato molti dei materiali su
cui governo e regioni stanno discutendo, parla di “golpe tecnico”.
pcistruzione@libero.it
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Riforma: ANCODIS: riconoscere l’Area dei Quadri nel sistema scolastico italiano |
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Intervenendo
nel dibattito “Autonomia, governance e amministrazione delle scuole:
analisi e prospettive” promosso da Anquap, il Presidente territoriale
Ancodis Palermo, Rosolino Cicero, ha evidenziato la necessità di
procedere al riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori
dei DS auspicandone la meritata attenzione da parte del MIUR e delle
OO.SS..
Cicero ha ribadito che l’attuale governance di un’autonoma Istituzione
scolastica è ancorata ad una visione vecchia che non tiene conto della
complessità di una scuola e dei compiti assegnati in relazione agli
aspetti organizzativi, amministrativi e didattici.
Occorre una “rivoluzione culturale” nella governance che non può
prescindere dalla professionalità e dalle competenze dei Collaboratori
i quali, insieme ai DS ed ai DSGA, si adoperano quotidianamente ed in
ciascuna scuola al funzionamento ed all’organizzazione del servizio
scolastico.
ANCODIS
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Riforma: Concluso il seminario residenziale 'L’autonomia scolastica, venti anni dopo - criticità e prospettive' |
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L'Anquap
- l'associazione nazionale professionale a valenza sindacale, con sede
ad Attigliano (Terni) - è stata presente nella struttura
alberghiera del VOI Marsa Siclà Resort di Sampieri, in territorio
ibleo, dove ha concluso brillantemente le due giornate formative a
livello nazionale (17 e 18 maggio u.s,) rivolte a
tutto il personale della scuola. Presenti al simposio più di
cento convegnisti: dai dirigenti ai direttori, dai docenti agli
amministrativi. I temi conduttori dell'iniziativa che si è
tenuta in orario antimeridiano sono stati incentrati
su "l'autonomia scolastica, venti anni dopo - criticità e
prospettive". Nella prima giornata di seminario (venerdì 17/05/2019), hanno
interagito il direttore del corso, Domenico Mazzeo (dirigente nazionale
Anquap), con il dirigente scolastico Giuseppina Spataro (Istituto
Comprensivo "L. Sciascia" di Ragusa, consorziato con l'Anquap),
Paolo Anselmo (presidente regionale Anquap Sicilia ) e il dirigente
scolastico Vincenzo Giannone (sindaco di Scicli).
Domenico Mazzeo
Ufficio relazioni istituzionali,
politiche e della comunicazione Anquap
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Riforma: Bentornata Educazione Civica. Il 29 aprile si vota alla Camera dei Deputati |
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Il 29 aprile
alla Camera dei Deputati sarà discusso e votato il testo unificato di
legge del 17 aprile che reintroduce con voto l'Educazione Civica. Il nuovo testo di legge, frutto di accordi e di sintesi di circa 15
proposte di legge d'iniziativa parlamentare e di una proposta di legge
d'iniziativa popolare che ha coinvolto tanti cittadini che hanno
firmato il documento proposto dall'ANCI, superando le 100 mila firme,
scandisce in 12 articoli, l'importanza dell'Educazione Civica, per la
formazione di "cittadini responsabili e attivi" per la crescita sociale
e culturale della Nazione, ma non ci sarà un'ora in più di scuola, si
svolgerà per 33 ore nell'arco dell'anno, quale" insegnamento
trasversale", per sviluppare "le conoscenze e la comprensione delle
strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e
ambientali della società". Secondo il comma 4 dell'art.2 l'insegnamento
dell'Educazione Civica è affidato ai docenti di classe, utilizzando le
risorse dell'organico dell'autonomia e "ai docenti abilitati
all'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove
disponibili nell'ambito dell'organico dell'autonomia".
Giuseppe Adernò
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Riforma: I 'veri' problemi della scuola |
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La decisione del
Governo di introdurre, con il disegno di legge Concretezza, il
controllo biometrico anche per la dirigenza scolastica rischia di
alimentare sterili quanto inutili polemiche, perdendo di vista i veri
problemi della scuola in Italia. Peraltro nessun docente si è mai
lamentato per il fatto che deve adempiere a una serie di formalità per
attestare la sua presenza a scuola, né si è mai richiamato alla libertà
d'insegnamento per opporsi a questa prassi consolidata. Orbene
indipendentemente dall'analisi che si potrebbe fare mettendo a
confronto le modalità precedenti di lavoro della dirigenza scolastica,
che prevedevano una presenza ordinaria di 36 ore settimanali, anche su
base plurisettimanale, all'attuale libertà di organizzare
autonomamente tempi e modi della propria attività che non
significa come e quando si vuole ma che comporta invece impegno,
organizzazione, disponibilità, tempestività, presenza senza mai
dimenticare che tutto ciò deve comunque avvenire, sempre e comunque, in
assoluta trasparenza, guardiamo ai risultati conseguiti nel mondo
dell'istruzione pubblica, prendendo spunto da recenti indagini
OCSE-PISA, Programme for International Student Assessment, pubblicati
sui mass media.
Gennaro Capodanno
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Riforma: Appello per uno sciopero unitario contro la regionalizzazione della scuola |
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Il Disegno di Legge
del governo Lega-5Stelle /sull’Autonomia differenziata/ di Lombardia,
Veneto ed Emilia Romagna porta a disastroso compimento la riforma
costituzionale del Titolo V del 2001 (approvata dal governo dell’allora
centro-sinistra) e intende dare a tutte le regioni che ne assumeranno
l’iniziativa la competenza esclusiva su diverse materie, tra cui, oltre
alla Sanità, l’Istruzione. Quest’ultima verrebbe organizzata in base
alle disponibilità economiche territoriali, con uno Stato che
abdicherebbe alla propria funzione istituzionale, acuendo il divario
economico e sociale tra Nord e Sud, tra regioni ricche e povere,
emarginando i più vulnerabili e indifesi. In base al DL, tutte le
materie oggi proprie dello Stato in merito all’Istruzione sono
trasferite alle regioni: finalità, funzioni e organizzazione
dell’istruzione e formazione; valutazione degli studenti (Invalsi) con
indicatori territoriali specifici; percorsi di alternanza scuola-lavoro
e formazione dei docenti; contratti regionali per il personale; ...
Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS
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Riforma: Siamo prossimi all’eutanasia dell’autonomia scolastica: passare dal PTOF al PAS! |
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L'8 marzo
1999 è stato promulgato il DPR 275 "Regolamento recante norme in
materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art.
21 della legge 15 marzo 1997, n. 59" che ha avuto applicazione dal 1°
settembre 2000. L'autonomia scolastica ha modificato notevolmente il
mondo della scuola unitamente alle relazioni interne ed esterne: siamo
passati da "scuola" ad "Istituzione scolastica" con ruoli e funzioni
nella quale l'autonomia, la vision e la mission orientano il patto
formativo con le famiglie, la ricerca e l'impiego di tutte le risorse
finanziarie, l'organizzazione e la gestione delle risorse umane e
professionali. Nell'intenzione del legislatore, la scuola doveva evolvere in
istituzione giuridica autonoma investita in primo luogo del compito
fondamentale di identificare gli specifici bisogni formativi,
culturali, organizzativi e di sviluppo delle rispettive comunità
territoriali, entro i limiti costituiti dagli obiettivi nazionali,
dagli standard e dai requisiti del servizio di istruzione fissati dallo
Stato.
Il Presidente ANCODIS - Palermo
prof. Rosolino Cicero
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Riforma: Dagli studenti un forte segnale contro le politiche del governo |
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Forti
mobilitazioni studentesche hanno attraversato oggi l'Italia, contro le
politiche del governo gialloverde che attaccano la scuola pubblica, ne
colpiscono la possibilità di svolgere la propria essenziale funzione,
la svuotano di senso. L'incredibile comportamento sugli esami di
maturità, i tagli delle risorse, la promessa tradita di abolizione
della legge 107, gli imbrogli su alternanza scuola/lavoro e Invalsi:
sono le scelte governative che i cortei studenteschi hanno giustamente
denunciato e condannato. Sullo sfondo,inoltre, vi è la gravissima
minaccia di marca leghista dell'autonomia differenziata, che spezzando
l'unità del sistema scolastico nazionale, colpisce il più grande
fattore unificante del paese e apre enormi spazi alla privatizzazione.
pcistruzione@libero.it
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Riforma: Nuovo Regolamento amministrativo-contabile delle scuole. Bussetti: “Sburocratizziamo per mettere al centro della scuola gli studenti |
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È stato
pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale il nuovo Regolamento
amministrativo-contabile delle scuole che sostituisce quello in vigore
dal 2001. Il nuovo testo, più snello del precedente, recepisce le
novità normative che sono state introdotte in questi anni, in
particolare quelle relative agli appalti, facendo ad esempio chiarezza
sul tema delle soglie per l'affidamento di lavori, servizi e forniture
da parte delle scuole. Prevista anche una maggiore trasparenza nella
stesura del Programma Annuale e, più in generale, nella
rappresentazione dei fatti contabili e gestionali: dovranno essere
esplicitate con chiarezza le finalità e le voci di spesa cui vengono
destinati i contributi volontari versati dalle famiglie o le risorse
reperite attraverso le raccolte di fondi, anche quelle effettuate
attraverso l'adesione a piattaforme di finanziamento collettivo
(crowdfunding). Si tratta di un provvedimento organico che diventa un
vero e proprio
'manuale' di contabilità per gli istituti scolastici. E rappresenta il
punto di partenza di un processo di evoluzione che consentirà
gradualmente alle scuole di gestire le spese in maniera
semplificata e più efficiente, lavorare in modo standardizzato e
omogeneo su tutto il territorio nazionale, migliorare i servizi verso
alunni e famiglie e ridurre i carichi di lavoro delle segreterie.
Il link alla Gazzetta Ufficiale
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Riforma: Restiamoalsud - Incontro al Senato docenti e senatrici. Per i docenti in arrivo il 'domicilio professionale' |
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" Chiediamo che il Governo ponga
rimedio alle assurdità poste in essere dalla L.107 e dalla sua
irrazionale e sbagliata applicazione. Chiediamo, dopo la nuova mobilità
i cui risultati ci costringeranno ancora al Nord, una soluzione
immediata e a costo zero con le assegnazioni provvisorie, da destinare
ai docenti di ruolo richiedenti compresi i colleghi senza titolo del
sostegno su tutte le cattedre in deroga destinate agli alunni con
disabilità". Questa reiterata richiesta è stata oggetto
dell'incontro al Senato tra alcuni docenti di Catania, Siracusa e
Ragusa, con la Presidente della Commissione lavoro pubblico e privato e
previdenza sociale, Sen. Nunzia
Catalfo e la Sen. Barbara
Floridia, membro della Commissione Istruzione pubblica e beni
culturali. La delegazione degli insegnanti siciliani, coordinata da
Cristina
Donzella, ha messo sul tavolo delle senatrici diverse questioni e nel
corso dell'incontro sono stati trattati i seguenti punti:...
Giuseppe Adernò
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Riforma: Tempo scuola per contrastare la dispersione. La Sicilia diventa laboratorio del Sud Italia |
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Un Accordo di Programma per contrastare la dispersione scolastica e potenziare l'offerta formativa rivolta agli studenti siciliani, garantendo loro più tempo scuola. È quello che hanno presentato questa mattina all'Istituto Comprensivo Statale "Giovanni Falcone" di Palermo il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. "Oggi avviamo un'importante collaborazione grazie alla quale la Sicilia diventa laboratorio del Sud Italia - ha dichiarato il Ministro Bussetti -. Siamo nella Regione con il tasso più basso di tempo pieno: solo il 7,17% degli studenti ne fruisce. A fronte di una media nazionale del 34,76%. E le cose non migliorano quando parliamo di dispersione scolastica: la Sicilia ha un tasso del 24,3%, ben al di sopra della media nazionale del 14,7%. Adesso bisogna cambiare rotta. E lo facciamo in maniera strutturale. Partiamo da Palermo, ... miur.gov.it
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Riforma: Bene, per il sindacato SAB, l’abolizione della chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi. La tempistica |
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Con la diffusione
del CCNI del 26/6/2018, trasmesso con nota MIUR n. 29748 del
27/06/2018, concernente il passaggio da ambiti territoriali a scuole,
di fatto, risulta abolita la chiamata diretta, prevista dalla
Buona-Scuola, dei docenti da parte dei dirigenti scolastici a partire
dal prossimo anno scolastico. Il sindacato SAB, tramite il segretario
generale prof. Francesco Sola, valuta positivamente tale determinazione
che aveva portato alla mobilitazione nazionale contro lo strapotere
dato ai dirigenti scolastici i quali, nel primo anno di applicazione,
avevano posto in essere atti personali, quali richiedere le foto dei
docenti, organizzare colloqui con richieste di informazioni anche sullo
stato di salute proprio e dei familiari, condizioni economiche, ecc..,
per la scelta dei docenti. Per il corrente anno scolastico, invece, una
volta che, a livello
ministeriale erano stati contrattati nuovi criteri da adottare per la
chiamata diretta dei docenti, i dirigenti scolastici, tranne una
piccola percentuale, avevano inteso abdicare a tale funzione delegando
gli uffici scolastici provinciali territoriali ad assegnare alle scuole
i docenti trasferiti su ambiti provinciali. Con la nota di cui sopra il
MIUR ha dettato anche la tempistica da rispettare per i docenti ...
F.to Francesco Sola Segretario
Generale SAB
www.sindacatosab.it
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Riforma: Al Majorana di Milazzo assegnato dal Miur il diploma in Informatica in quattro anni |
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A Milazzo,
all'ITT Majorana, assegnato, fra tutti gli istituti tecnici tecnologici
di tutta l'isola, l'unico corso quadriennale per il conseguimento del
diploma di istruzione tecnica in informatica. Lo ha decretato, nella
mattinata di ieri, il MIUR, considerata "la forte rispondenza del
progetto prodotto rispondenti ai criteri e ai requisiti previsti
dall'avviso pubblicato in ottobre, dell'alta qualità della
progettazione" e anche per consentire una ancor maggiore diffusione
territoriale e varietà di indirizzi coinvolti. "Si tratta
dell'ulteriore dimostrazione, ove ancora necessario-dichiara il preside
Stello Vadalà, che abbiamo sentito per telefono-che il Majorana si
conferma scuola aperta all'innovazione ed alla sperimentazione. Certo,
ci dispiace avere avuto conferma del nuovo indirizzo solo a 4 giorni
dalla conclusione delle iscrizioni; crediamo che tutti i ragazzi
avessero diritto a conoscere, per tempo, nella sua completezza,
l'offerta formativa dell'istituto.
itimajorana.gov.it
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Riforma: Fatte scelte strategiche per Scuola, Università, Ricerca, AFAM: il futuro di tutto il Paese |
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"La legge di
bilancio per il 2018 contiene molte norme qualificanti per i nostri
settori. La manovra mette al centro la crescita, l'inclusione sociale,
il lavoro, con molte misure rivolte alle giovani e ai giovani. Il
provvedimento partiva con contenuti importanti, che sono stati
ulteriormente migliorati attraverso il lavoro parlamentare". Lo
sottolinea la Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca, Valeria Fedeli, dopo l'approvazione alla Camera del
provvedimento. La Ministra sottolinea l'importanza di "una manovra con
il segno 'più'
per l'intera filiera del sapere". E spiega: "La nostra è stata una
scelta strategica: destinare quante più risorse possibili alla
formazione, alla ricerca, all'innovazione. Perché questo è il migliore
investimento per il futuro non soltanto delle nuove generazioni, ma
dell'intero Paese. Le misure approvate mettono al centro la qualità del
sistema di formazione e consentono all'Italia di dotarsi degli
strumenti necessari per far fronte alle sfide poste dal mondo
globalizzato e da un'innovazione tecnologica che procede a ritmi mai
registrati nella storia".
Miur.gov.it
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Riforma: La corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia |
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A dieci anni
dall'emanazione del primo 'Patto educativo di
corresponsabilità' voluto il 21 novembre 2007 dall'allora
Ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, è stata costituita una
commissione di studio con la partecipazione dell'ex ministro e
dell'attuale ministra Valeria Fedeli, "per innovare e rinnovare il
testo, coerentemente con i cambiamenti in atto nella società
contemporanea". La scuola, luogo privilegiato di educazione e
d'istruzione, a volte fa prevalere la seconda dimensione e trascura
alcuni passaggi, gesti e atteggiamenti che sono indispensabili per
favorire la modifica dei comportamenti nella logica dei valori del
rispetto, della dignità della persona, delle libertà personali. Le
manifestazioni di questi giorni che hanno gli studenti vicini ai
temi della sicurezza, della cultura di genere, della violenza contro le
donne sono indicative di un cambio di marcia, rivelano, infatti, un
saper guardare "al di là della finestra" della scuola, un voler meglio
conoscere la vita sociale e civile, nella quale la stessa scuola è
inserita come istituzione che offre servizi.
Giuseppe Adernò
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Riforma: Licei Quadriennali,scuola per ciascuno. Sperimentazione domande fino al 13 novembre |
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La burocrazia
lenta e complessa appesantisce ogni spazio d’innovazione e le
prospettive di un servizio di qualità capace di venire incontro a
quanti sono desiderosi di far meglio e di conseguire prima la tappa
della maturità e il percorso universitario. Dinanzi ai bastoni traversi
delle organizzazioni sindacali, preoccupate soltanto dei numeri (anni
di scuola, posti di lavoro, cattedre, senza poi interessarsi di classi
con 13 alunni e classi con 32 studenti); alle perplessità di tanti
docenti che hanno paura di imbattersi nel nuovo e scommettersi per una
didattica di qualità; sorge spontanea la domanda: Che servizio
scolastico si offre agli studenti? Il motto, messaggio e valore della
scuola italiana: “ Scuola di tutti e
scuola per ciascuno” rimane una semplice formula stereotipata se
non risponde o tende di rispondere ai bisogni degli studenti ed in
questo momento sto pensando ai ragazzi bravi, studiosi, impegnati,
creativi che sui banchi di scuola “vivono di rendita”, ...
Giuseppe Adernò
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Riforma: Ancora nel caos, ministra Fedeli sembra aver visto tutto un altro film |
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"La Ministra
Fedeli aveva assicurato la fine del caos nella scuola, la copertura di
tutte le cattedre e il Governo aveva annunciato a tutti che la "Buona
Scuola" sarebbe stata la fine della 'supplentite'. Eppure, nonostante
la scuola sia cominciata da più di un mese, tante sono le cattedre
ancora vacanti, sia su posti normali che sul sostegno. Ma la Ministra
Fedeli, intervenuta in Commissione, ha sostenuto che le nomine dei
supplenti, da parte degli Uffici Scolastici Regionali sono terminate il
12 settembre e che quelle a cura delle istituzioni scolastiche si sono
completate tra il 12 e il 20 settembre". Lo affermano la Senatrice
Alessia Petraglia, Capogruppo di SI in commissione Istruzione e il
Senatore Fabrizio Bocchino, Segretario della 7° commissione.
UfficioStampa_Misto@senato.it
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Riforma: Scuola: Anno nuovo problemi vecchi. Verso la sperimentazione del liceo breve, buon cammino! |
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A settembre
risuona la campanella per dare inizio al nuovo anno
scolastico.
Sono state annunciate diverse novità che dovrebbero far sperare ad un
processo di reale innovazione, alla luce della Legge 107/2015, nota
come la "legge della buona scuola", ma sarà veramente "buona"? La
macchina innovativa procede lentamente e s'intrecciano elementi di
confusione e di disordine. Molte scuole sono prive di dirigenti a causa
del ritardato bando del concorso a preside e, quindi, vengono assegnate
in reggenza, ma, di fatto, restano prive di guida e solo grazie alla
buona volontà dei docenti collaboratori si svolge la semplice attività
"ordinaria". Le nomine dei nuovi docenti, i vincitori di concorso,
s'intrecciano con le attese di tanti docenti meridionali, nominati al
Nord e molti di essi, lo scorso anno sono utilizzati al Sud nei posti
di sostegno, anche senza titolo. Ora quest'operazione appare
impossibile e non si comprende come i posti
utilizzati lo scorso anno, adesso non siano più disponibili, eppure gli
alunni disabili con BES e DSA aumentano, i titolari dei benefici della
Legge 104 incrementano e sono parecchi coloro che, pur non di ritornare
al Nord, sfruttano i benefici della legge, chiedendo un anno di
"aspettativa" che garantisce stipendio e minori sacrifici.
Giuseppe Adernò
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Riforma: Licei quadriennali e .... sperimentali |
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La sperimentazione
partirà nell'anno scolastico 2018/19 intanto i ragazzi di terza media
vengano avviati ad un consolidamento del metodo di studio e ad esercizi
di apprendimento efficace. Entrando nel vivo del dibattito del liceo
quadriennale, di cui sono stato da sempre sostenitore, ascoltando i
variegati commenti e riflessioni di sindacati e gruppi giovanili, vien
proprio da rispondere con la celebre espressione di George Christoph
Lichtenberg: "Io non so se le cose andranno meglio, quando andranno
diversamente, ma una cosa è certa, dovranno andare diversamente." La
scuola non può restare ingabbiata nella sua rigida struttura che
blocca e mortifica le potenzialità e le risorse dei singoli, ma
attraverso una progettata sperimentazione dovrà offrire modelli
organizzativi diversi e funzionali, in risposta alle esigenze di
ciascuno. Risulta, infatti, difficile l'impresa di rinnovare
radicalmente il
sistema scolastico e alcuni correzioni potranno contribuire al
miglioramento.
Giuseppe Adernò
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Riforma: Licei di quattro anni: tagli a cultura, istruzione, organici e cattedre |
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La ministra
dell’istruzione Fedeli ha firmato il decreto che espande la
sperimentazione dei cosiddetti Licei Brevi (di quattro anni) dalle
attuali 11 scuole, di cui ben 6 in paritarie, a 60 o 100 istituti su
tutto il territorio nazionale. L’obiettivo di ridurre il percorso
scolastico di un anno in questo paese non è una novità. Negli anni si è
parlato di accorpare scuola primaria e medie inferiori, di accorpare
medie inferiori e superiori e da alcuni anni si insiste sul taglio di
un intero anno di scuola, negli istituti superiori. Il mantra è sempre
lo stesso: metterci al passo con l’Europa, dove i giovani finiscono la
scuola un anno prima rispetto agli studenti italiani. In realtà il
sistema europeo è tutt’altro che omogeneo, vi sono paesi in cui la
scuola termina a 18 anni, che però hanno un sistema in cui la scuola
“media” si prolunga fino a 15/16 anni (sul modello anglosassone), ma vi
sono paesi, tra cui quelli del Nord, in cui il percorso termina a 19
anni. In altri paesi dipende poi dal tipo di scuola scelto (in
Germania, ad esempio).
scuola@usb.it
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Riforma: Mobilità scuola, sostegno. La nuova questione meridionale creata dalla ‘buona scuola’. Conferenza stampa 14 giugno ore 18 |
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Il Senatore Fabrizio Bocchino (Sinistra Italiana) ospita
domani 14
giugno alle ore 18, presso la Sala Nassiriya del Senato, una conferenza
stampa dell'Osservatorio Diritti Scuola per illustrare le criticità
dell'attuazione della mobilità per il nuovo anno scolastico, che
rischia di penalizzare ancora una volta gli insegnanti di sostegno e
alunni disabili che vivono nel Meridione, e chiedere con forza la
concessione delle assegnazioni provvisorie in deroga al vincolo
triennale. "Migliaia di insegnanti di sostegno, assunti con la legge
107, saranno costretti a spostarsi al Nord perché il governo non
intende trasformare in organico di diritto i circa 30.000 posti 'in
deroga' che esistono al Sud, frutto anche dei ricorsi vinti dalle
famiglie con figli disabili per ottenere l'assistenza che spetta loro
di diritto", spiega Leonardo Alagna, dell'Osservatorio Diritti Scuola.
Cristiana Scoppa
Addetta stampa del
Senatore Francesco Bocchino (Sinistra Italiana)
scoppa.cristiana@gmail.com
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Riforma: La Falsa Scuola |
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Insegno nella scuola
secondaria di I grado da diversi anni e sapevo già di aver visto e
sentito cose inenarrabili ma quest'anno credo sia peggio. Dopo ore di
discussioni negli scrutini, fatte di assensi, litigi, silenzi, è
arrivata la preliminare degli esami. La Commissaria è fresca di nomina
e alla prima esperienza, accoglie le sottocommissioni con gentilezza e
premura. Inizia la presentazione delle modalità di conduzione degli
esami: si raccomanda, tanto per cominciare, di non perdere tempo ad
interrogare gli alunni all'orale, chi è stato ammesso col 6 avrà a
disposizione non più di 15 minuti, esauribili con le firme e la
comunicazione di qualche informazione sull'esito degli scritti, chi
merita qualche soddisfazione in più potrà avere qualche minuto
aggiuntivo. E da qui ci si domanda perché il Ministero emana circolari
sulla conduzione a carattere interdisciplinare del colloquio orale...
Ma il peggio era in arrivo.
Una docente contro il falso ideologico
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Riforma: MIUR e Buona Scuola: tra chiacchiere e perdite di tempo! |
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L'anno
scolastico che sta per concludersi sarebbe dovuto essere l'anno di
svolta, dopo quello che, per MIUR e Governo Renzi, era stato il piano
di assunzioni "epocale" della storia della scuola. Non ritorneremo
sulle "disgrazie" causate all'intero sistema da Concorso, algoritmo e
mobilità, né sulla beffa subita da quanti, non partecipando al piano di
assunzioni straordinario, sono rimasti con un palmo di naso,
prevalentemente nelle regioni del Mezzogiorno. Non ci soffermeremo
nemmeno a ribadire che il termine precariato, in Italia, assume
carattere politico, più che concettuale e descrittivo, perché tale
termine nasconde sacche di precariato autentico, fuori dai piani di
assunzione con motivazioni arbitrarie e fittizie e aspiranti docenti
parcheggiati per anni in graduatorie che oggi, dal lontano 2007, ancora
rimangono fitte di candidati al "posto fisso", non sempre precari. In
più, con un emendamento, l'anno scorso il Parlamento ne ha prolungato
la validità di almeno un anno, impedendo a chi, dalle graduatorie più
affollate, voglia trasferirsi in altre province, di farlo, magari
scegliendo, e non affidandosi al caso, come è avvenuto per la fase
straordinaria di reclutamento.
Valeria Bruccola, Coordinatrice
nazionale Adida
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Riforma: Basta precari e via la chiamata diretta. Sinistra italiana presenta la vera buona scuola |
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«La buona
scuola è un flop». Non usano giri di parole la senatrice Alessia
Petraglia e l'onorevole Annalisa Pannarale di Sinistra Italiana, prime
firmatarie di una proposta di legge depositata nelle rispettive Camere.
«A quasi due anni dalla legge 107, voluta fortissimamente dall'ex
premier - continuano le parlamentari - troppi sono i problemi
irrisolti, anche rispetto agli obiettivi dichiarati e più volte
inutilmente rivendicati. Il caos dei trasferimenti, gli effetti della
chiamata diretta dei presidi, il bonus del merito e i risultati
dell'alternanza scuola-lavoro, sono lì a testimoniare che la riforma è
stato solo un maldestro tentativo di guadagnare il consenso della
categoria, ottenendo peraltro il risultato opposto, perché la
sensibilità degli insegnanti italiani, tra i più malpagati in Europa, è
stata ferita».
UfficioStampa_Misto@senato.it
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Riforma: Al via il transitorio: un'altra vittoria contro la 107! |
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Dopo circa
tre settimane dai pareri emessi dalle Commissioni parlamentari su
quella che, tra le deleghe, costituiva la più spinosa di tutte, dal
punto di vista dei precari delle graduatorie d'istituto, è stato messo
a punto e approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto sulla
Formazione iniziale e sul Reclutamento dei docenti. In esso, è
contenuto il testo della Fase transitoria, che contempla le modalità
per reclutare i docenti nei prossimi anni, in vista del nuovo sistema
di formazione e reclutamento che andrà in vigore solo nel 2020. Nel
frattempo, in un sistema scolastico in cui il precariato, malgrado gli
sbandieramenti della passata Amministrazione, è strutturale, non si
poteva evitare di provare a “mettere una toppa” a quanto stabilito
dalla 107 e alla tradita promessa di stabilizzare tutti i precari
storici, con varie fasi di stabilizzazione e un concorso.
Valeria
Bruccola, Coordinatrice Nazionale Adida
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Riforma: Dati OSCE scuola. Il divario sociale lo colmava la scuola distrutta dalla riforma di Renzi, non certo la 'Buona scuola' |
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"I dati OCSE non celebrano certo la cosiddetta 'Buona
scuola', come
l'ex premier Renzi, la ministra Fedeli e la senatrice PD Francesca
Puglisi si sono affrettati ad affermare", fa notare il Senatore
Fabrizio Bocchino (SI), "perché i ragazzi intervistati hanno tra i 26 e
i 28 anni, e hanno dunque completato la scuola ancora prima che
entrasse in vigore la riforma Gelmini". "Di quella scuola, che appunto
puntava a colmare il divario sociale,
oggi poco resta dopo la legge 107, con la sua retorica incentrata sul
merito e la sua competizione ad escludendum: si premia chi già fa bene,
e non chi arranca, che è l'opposto del colmare i deficit di partenza
per dare uguali opportunità a tutti", prosegue il Senatore.
scoppa.cristiana@gmail.com
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