Top Five Mese |
novembre 2024
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Didattica: La tematizzazione dei conflitti nella letteratura Italiana Otto-Novecentesca |
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Giorno 28 febbraio 2024 alle ore 15 presso l'Aula Magna
del Liceo "Lombardo Radice" di Catania (Via Imperia, 21) avrà inizio il
corso dal titolo "La tematizzazione dei conflitti nella letteratura
italiana otto-novecentesca", ideato e organizzato dai docenti Alberto
Bertino, Marcella Labruna e Novella Primo in continuità con un progetto
di potenziamento dello studio della letteratura italiana contemporanea
in dialogo tra scuola e università, già avviato negli anni precedenti.
Le lezioni-conferenza, come da locandina allegata, saranno tenute dai
professori Agnese Amaduri, Milena Giuffrida e Andrea Schembari,
afferenti al Dipartimento di Scienze Umanistiche (DiSUM)
dell'Università di Catania e avranno la durata di circa due ore. Il
tema della guerra nella letteratura italiana sarà approfondito in
riferimento ad alcune opere di Federico De Roberto, Carlo Emilio Gadda
e Leonardo Sciascia. Il corso è rivolto agli studenti delle classi
quarte e quinte dell'Istituto; chiunque fosse interessato a partecipare
potrà prenotarsi, inviando una e-mail a
marcella.labruna@lombardoradicect.edu.it.
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Didattica: Reali e Continuo: SIC ET SIMPLICITER? Numeri iperreali e Analisi Non Standard |
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Lettera ai gentili colleghi di Matematica e Fisica
REALI E CONTINUO: SIC ET SIMPLICITER?
Numeri iperreali e Analisi Non Standard
Estensione degli insiemi numerici
L’estensione degli insiemi numerici è stata una costante della storia della matematica. Infatti, si è passati da N ai razionali assoluti, poi a Z e a Q, quindi a R e infine a C. E spesso i nuovi “oggetti numerici” sono stati osteggiati o hanno comportato difficoltà di accettazione. Ciò è attestato da alcuni fatti storici. In Cina e India i numeri negativi - legati a debiti e crediti – sono presenti già poco dopo il 200 a. C., mentre Diofanto (III secolo d.C. e al-Khwārizmī (IX secolo d.C.) - il “padre dell’algebra” - che si attenevano ai modelli geometrici di Euclide, li consideravano “numeri assurdi”. Per quanto concerne i numeri irrazionali, a parte il trauma causato dalla loro scoperta nel IV a.C. sulla cultura filosofico-scientifica greca, Stifel, intorno al 1500, scriveva: “Proprio come un numero infinito non è un numero, così un numero irrazionale non è un vero numero”. Ma essi vennero comunque utilizzati malgrado non ce ne fosse una definizione rigorosa. E, anche Eulero (1707-1783) li considerava tali.
Veniamo ai numeri complessi. Si sono presentati da soli, a Cardano prima e a Bombelli dopo, nella seconda metà del Cinquecento, nell’applicare le formule risolutive per mezzo di radicali delle equazioni algebriche generali di secondo e terzo grado. Furono chiamati da Bombelli numeri “silvestri” e da Cartesio numeri “immaginari”. Hanno trovato, inaspettatamente, straordinarie applicazioni, oltre che in matematica anche in fisica e ingegneria (a esempio, in fluidodinamica, elettromagnetismo e relatività).
download intero elaborato "Estensione degli insiemi numerici"
Alfio Grasso
grassoalfino@yahoo.it
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Didattica: Critiche sulla definizione di angolo come 'parte di piano' l’angolo giro non esiste! |
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Ai
colleghi docenti di matematica.
Circa quattro anni fa mi è stato pubblicato su Aetnanet un articolo dal
titolo “ All’angolo”, in cui presentavo alcune gravi
contraddizioni originate dalla definizione di angolo come “parte di
piano”, e, conseguentemente dal cosiddetto angolo giro, di cui
dimostravo l’inesistenza.
Più di milletrecento ne hanno letto almeno il Riassunto, che esprime il
nocciolo del problema. Nessuno dei colleghi mia aveva contattato,
neppure per dire che le mie argomentazioni erano errate.
Successivamente, l’articolo era stato pubblicato sul Periodico I-II
della Mathesis Nazionale del 2019 e sui Quaderni di Matematica
dell’Università di Palermo, dopo che al GiMat del 2018 avevo svolto una
Comunicazione dal titolo “L’angolo giro non esiste”.
Avevo inviato l’articolo al Direttore del Dipartimento di matematica di
un prestigioso Istituto di Catania, e questi, con squisita cortesia,
non mi aveva neanche risposto di avere ricevuto il file. Un mese fa ho
inviato l’articolo, ancora più preciso e puntuale nelle argomentazioni,
alla Mathesis Nazionale, che è stato visionato dalla Commissione
Scientifica, e sono stato invitato a tenere una Comunicazione al
Congresso Nazionale che si terrà Verona e Firenze, che terrò il 13
Novenmbre. A questo punto ho ritenuto opportuno riproporre questa nuova
versione.
Se qualcuno, nonostante le varie verifiche cui è stato sottoposto
l’articolo, vi trovasse errori concettuali, gradirei che me lo
segnalasse, argomentando razionalmente.
Alfio Grasso
grassoalfino@yahoo.it
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Didattica: I desideri del Ministero Bianchi: scuola in presenza, “come prima e più di prima” |
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Nel corso di un’intervista il Ministro Patrizio
Bianchi ha quasi disegnato la
nuova scuola, manifestando desideri e aspettative.
“Mi
piacerebbe che nella nuova normalità i ragazzi di una scuola
di
Napoli possano condividere le loro attività con una scuola del
Piemonte, oppure
che le scuole di Napoli, di Milano o di Palermo, potessero condividere
attività
con una scuola di Dusseldorf, di Praga o di Bratislava“.
“Mi piacerebbe che i
nuovi
strumenti possano essere usati con la coscienza di avere nuovi
strumenti, per
cui io so scrivere – e saper scrivere è importante perché significa
avere il
controllo della parola – ma so usare anche un video, l’immagine, il
suono, la
musica“.
Vorrei una
nuova normalità fatta di un
Paese più conscio di quello che siamo, dei limiti ma anche delle
capacità.
Vorrei una
scuola che fosse più capace di
sentirsi il centro della nostra comunità nazionale.
Vorrei una
scuola in cui non soltanto la
sicurezza dei corpi, ma delle persone fosse diffusa e condivisa“.
Vorrei una
nuova normalità, che sia per
tutti, in cui tutti i ragazzi del nostro Paese, in qualsiasi posto
abbiano
avuto le proprie origini, sentano di avere gli stessi diritti e
sentando di
diventare anche portatori degli stessi doveri.
Giuseppe Adernò
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Didattica: A 'Tutta un’altra storia' (MCTV), 'Dante. L’etica e la politica nella Divina Commedia', con il prof. Nuccio Palumbo. Venerdì 7 maggio 2021, ore 20.30 |
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Si parlerà dell’etica,
della spiritualità e del pensiero politico di Dante Alighieri, nella
trasmissione web di “ Tutta un’altra
storia” che, come ogni settimana, andrà in onda, in diretta,
venerdì 7 maggio 2021, alle ore 20.30, su MCTV, la prima Tv Web
siciliana (nella pagina Fb, nel canale Youtube, e nel sito mc.tv.it). La puntata
speciale, in occasione delle celebrazioni per il Settecentesimo
anniversario della morte di Dante Alighieri, avvenuta il 14 settembre
1321, vuole ricordare il sommo poeta, evidenziando, soprattutto,
l’aspetto etico, spirituale e l’attualità del suo pensiero politico.
Dante, uomo del Medioevo e precursore del libero pensiero moderno,
Dante, intellettuale e politico, protagonista della Firenze del suo
tempo, dove visse e operò, prima “dell’amaro esilio”. La trasmissione,
dal titolo, “ Dante. L’etica e la politica
nella Divina Commedia”, avrà come ospite il prof. Nuccio Palumbo, e sarà condotta da
Angelo Battiato.
Angelo Battiato
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Didattica: Trasformazioni del piano e coniche: una proposta didattica |
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In un mio
precedente intervento, già pubblicato sul sito, mi sono occupato diffusamente
della parabola, che dovrebbe essere trattata per prima per i suoi
legami con equazioni e disequazioni di secondo grado.
Presento ora le altre coniche, mettendo in rilievo che l’intento di
questo lavoro non è svolgere una trattazione completa delle stesse,
quanto presentarne un’esposizione che si basa sulle trasformazioni del
piano, mettendone così in rilievo l’importanza (Nei libri di testo esse
sono svolte, en passant, dopo la geometria tradizionale e diventano
così un inutile orpello. Mentre la trattazione della geometria mediante
le trasformazioni, suggerita dal Programma di Erlangen di Klein del
1872, è presente già dal 1977 negli interessanti testi Il metodo
matematico di Lombardo Radice e Mancini Proia, e Matematica come
scoperta di Prodi. L’uso delle trasformazioni, delle quali quella chiave è la simmetria
bilaterale, è suggerita dalla natura, che, circa seicento milioni di
anni fa, “scoprì” che essa era la più adatta nella costruzione degli
esseri viventi, ed era economica: “due al prezzo di uno”. E l’arte di
tutti i popoli in ogni luogo testimonia come l’uomo ne sia stato
influenzato.
Nel campo specifico della geometria, l’utilizzo delle trasformazioni
consente:...
Alfio Grasso
grassoalfino@yahoo.it
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Didattica: La scuola, luogo della memoria e della speranza |
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La scuola è
il luogo più sicuro al mondo. Ma non per i banchi monoposto, per le
mascherine monouso, per il distanziamento d’un metro, per la didattica
a distanza. No di certo! Ma perché la scuola è sedimento di memoria, di
cultura, di saperi. Perché è luogo deputato alla conservazione del
bello e del buono, del giusto e del vero, del pulito e del possibile,
dell’utile e del geniale. Di più. Perché la scuola è palestra di vita e
d’affetti, d’amicizia e d’allegria, d’esperienza e di ricordi, di
crescita umana e di maturazione. Di più. Katòs kài agathòs. Pathos ed
ethos. La scuola ci conduce per mano in mondi lontani e meravigliosi,
ci apre varchi impensati e inattesi, ci trasporta in fantastiche
avventure. In poche parole, ci apre alla vita.
Fateci caso, alla fine nessuno si ricorderà della “regola di Ruffini” o
della “terza legge di Keplero”, ma della “compagna del primo banco”,....
Angelo Battiato
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Didattica: Avviso prot. n.1722 del 28 settembre 2020 |
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Didattica: In arrivo 3 milioni di euro per kit e corredi scolastici. Già stanziate risorse per libri gratis: ne usufruiranno oltre 425 mila studenti. Azzolina: 'Il Ministero al fianco delle famiglie' |
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Giovedì, 27 agosto 2020
Kit e corredi didattici standard e
innovativi, strumenti per la didattica digitale integrata, quaderni,
astucci,
diari. Sono tutti materiali che potranno essere acquistati dalle
scuole con i fondi stanziati dal Ministero dell’Istruzione,
quasi 3
milioni di euro, da utilizzare per venire incontro alle necessità delle
studentesse e degli studenti meno abbienti delle scuole del primo e del
secondo
ciclo e dei CPIA, i Centri Provinciali per l’Istruzione degli
Adulti.
Il finanziamento arriverà direttamente
alle scuole, in un’unica soluzione, prima dell’inizio dell’anno
scolastico. Il
Ministero ha già individuato gli Istituti destinatari, dando
priorità a
quelli con indici più alti relativi a dispersione scolastica e disagio
negli
apprendimenti e in base allo status socio-economico della popolazione
di
riferimento. Oggi è partita la nota informativa alle scuole interessate.
miur.gov.it
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Didattica: Quanto ci manca Pasolini! |
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Quanto ci
manca Pierpaolo Pasolini in questa nostra Italia, in balia del vento
della banalità e dell’indifferenza, battuta dalle onde dell’ignoranza e
dell’odio e affogata in un mare di superficialità. A tutti i livelli.
Dai salotti buoni della finanza, agli uffici dei politici e delle
direzioni dei giornali. Soprattutto di un “nord” pasciuto e cresciuto
nel mito di essere apripista e classe dirigente dell’intero Paese.
Quanto ci manca Pasolini! Quanto ci manca il suo “sapere”, la sua
capacità di leggere e di decifrare l’anima degli uomini, il suo capire
il senso profondo dell’umanità, di intuire i mali oscuri della nazione.
“Credo che i meridionali, in molti casi, siano inferiori”, una frase
senza senso, senso costrutto, sgrammaticata eticamente e moralmente,
proferita in diretta televisiva, da chi, veramente, ha un deficit di
maturità, di lungimiranza, di coraggio, di profondità culturale. Si, di
cultura. Perché la cultura non è una parola imbellettata, incipriata e
passata a setaccio nei corsi di laurea; non è l’uomo incravattato e
vestito a festa, che sa parlare. No!
Angelo Battiato
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Didattica: De Sanctis, un maestro |
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"Acquistai autorità
sui discepoli, e l’impressione fu durevole, perché, con quel fine fiuto
dei giovani, sentivano che in quelle lezioni io ci mettevo tutto me, ed
ero sincero, e non c’era ciarlataneria, e serbava modestia e
naturalezza….Io non mettevo nessuna cura a velare i miei lati deboli;
mi mostravo tutto al naturale, e mi piaceva di stare in loro (dei
discepoli, n.d.r.) compagnia e spassarmi insieme con loro. Così nacque
quella parentela spirituale che non si ruppe mai più, e che ancora oggi
m’intenerisce, quando qualcuno di quei giovani mi viene innanzi alla
mente” ( Francesco De Sanctis, La giovinezza ,. ed. Perinetti Casoni,
1945)- ! Così De Sanctis scriveva nel 1889, nel frammento
autobiografico della sua giovinezza. Marciscono, in vero, le nozioni, quando sono impartite meccanicamente
dagli insegnanti, e non trovano ricadute didattiche significative sulle
esperienze della vita quotidiana dei giovani; e sono inutili, anche, se
non colpiscono il materiale e l’immaginario del loro cuore e della
mente;
Nuccio Palumbo
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Didattica: Modo INDICATIVO o CONGIUNTIVO? |
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L'uso del
congiuntivo si è fatto sempre più raro nella pratica della quotidiana
comunicazione verbale, addirittura scomparso nel linguaggio nudo e
crudo facebookkiano! Ai giovani non piace codesto modo, forse perché Il
congiuntivo vive fuori della grazia delle loro certezze, è meno franco
e spiccio, e virile, del modo dell'indicativo. E' più sottile, più
cerimonioso, raffinato, delicato, il congiuntivo, talora fin troppo da
parere un modo della ipocrisia velata smancerosa e perbenista. Una cosa
è certa: non ama l'urlo, i toni forti, il congiuntivo; è vero! E'
problematico, possibilista, diplomatico; certo più adatto alle
complicità, ai compromessi, che alle decisioni ineluttabili e
irreversibili. Il congiuntivo è il modo del desiderio cortese, del
timido supporre, del sussiego di chi non sa, e non vuole, imporre o
comandare niente a nessuno! E', per così dire, il congiuntivo, più il
modo della Dissimulazione onesta che del Principe. Ma ai giovani piace
un pensiero assertivo, prammatico; piace pensare all'indicativo, per
dire che tutto "dipende" da loro piuttosto che accettare che nulla
"dipenda" da noi! Per quanto mi riguarda, sinceramente non saprei dire
se abbiano ragione o no. Dipende!
Nuccio Palumbo
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Didattica: Je regrette ... |
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Il
Natale si aspettava dagli inizi di dicembre quando ero bambina: albe
fredde e notti ad indovinare le stelle, contarle anche dietro l'ombra
delle nuvole, facendo la corte alla luna. Con mia madre si andava per
anfratti a raccogliere il muschio a Tresolino, una nostra terra davanti
alla casa del nonno paterno e bisognava fare attenzione a staccarlo
intatto e a posarlo con delicatezza come abito di seta. Il paniere
luccicava di quel verde rugiadoso e mia madre reggeva con le mani
vassoi improvvisati come trofei, doni preziosi.
Già il presepe era nei nostri occhi ed i pastori più antichi ogni anno
venivano riparati. Io amavo di più l'albero che arrivava superbo a casa
portato da Salvatore, il contadino fedele, col viso scavato e bruno,
come certe statue di santi nelle chiese, gli occhi vivaci e le mani
virtuose. Lui portava doni, le arance bellissime, le verdure dai
fogliami folti come capelli di donna, il cappone da lui curato, un
formaggio piccante che trasudava olio. Aiutava mia madre a sistemare
l'albero e rimaneva con noi a volte anche a pranzo.
Sara Gentile
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Didattica: 12 dicembre 1969. La strage di Piazza Fontana. Quando l’Italia perse l’innocenza |
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Tutto
ebbe inizio cinquant'anni fa. Esattamente venerdì 12 dicembre 1969, ore
16.37. Milano, piazza Fontana, presso la Banca Nazionale
dell'Agricoltura. Un ordigno piazzato nel salone principale
dell'istituto di credito scoppiava mentre ancora all'interno
dell'edificio si trovavano molte persone. Fu una strage, morirono 17
persone, delle quali 13 sul colpo, e 87 feriti. Fu la "madre di tutte
le stragi" e di tutti i misteri d'Italia, l'inizio degli anni di
piombò. Quel giorno la Repubblica italiana perse l'innocenza, per
sempre. In quegli stessi momenti un altro ordigno, inesploso, venne
rinvenuto in piazza della Scala, a Milano, mentre a Roma, altri tre
attentati provocarono 16 feriti, uno nella sede della Banca Nazionale
del Lavoro, uno a piazza Venezia e un terzo presso l'Altare della
Patria. Impossibile parlare di pura coincidenza. Qualche "mente
raffinatissima" muoveva le fila. Iniziavano gli "anni di piombo", la
"notte della Repubblica", la "strategia della tensione".
Angelo Battiato
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Didattica: Uno scrittore non finisce mai di dire quello che ha da dire. Calvino, 28 anni dopo |
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Il mito del labirinto
si fonda sull'opposizione dialettica tra ordine e caos. In realtà,
esso, solo in età moderna acquista una categorizzazione psicologica
inquietante. Il labirinto, infatti, come emblema di mistero, è un'idea
che nasce nel secolo XVII, col barocco; appartiene a quest'epoca
storica la fioritura iconografica del labirinto come luogo di
disorientamento e di disordine, espressione della condizione tragica
dell'esistenza umana smarrita di fronte all'inestricabile, e insieme
attratta dalla sfida di venire a capo dell'intrigo,
dell'ingarbugliamento. Nell'immaginario della letteratura del
Novecento, codesta attrazione, mediata anche dalla eredità ottocentesca
del romanzo gotico, e dalle filosofie in vario modo irrazionalistiche,
ha assunto le caratteristiche della ricerca spasmodica delle ragioni
dell'essere; ragioni che sfuggono, irrelate come sono con la
complessità labirintica, nascoste nelle strutture stesse del disordine,
ma alle quali, tuttavia, non possiamo rinunciare, pena un andare
disorientante e disordinato, che sarebbe come un riconoscimento di
sconfitta, un perdersi e uno smarrirsi nel "non senso" angosciante
dell'esistenza.
Nuccio Palumbo
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Didattica: Quasimodo, un nostro classico! |
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Lessi Quasimodo per
la prima volta quand'ero al IV Ginnasio; non a scuola lo lessi,
s'intende, ché, allora, non si concepivano simili letture divaganti dai
nostri un po' stagionati e pigri programmi scolastici ministeriali; ma
nella vetusta e polverosa biblioteca comunale del mio paese, per mio
conto e mio divagamento, là in un cantuccio dell'unica sala di lettura,
vicino alla stufa, d'inverno, alla finestra aperta sul cortile fiorito,
d'estate. Sedimentati negli anni del Liceo, pochi versi rimasero, in
verità, chiari e accessibili alla mia mente; il resto lo dimenticai
come cosa oscura e sibillina. Oscurità, credo, accentuata in me, fra
l'altro, da una gran confusione di lettura sincronica di "Tutte le
poesie", che, mentre non mi offriva nessun punto certo di partenza e di
orientamento, confondendomi il centro con la periferia (se mai poi vi
fossero di codeste differenze nelle poesie di Quasimodo, e non fossero,
invece, centro e periferia, che poli dialettici di un unico continuum
poetico), tanto meno poteva darmi - simile metodo di lettura - la
possibilità di cogliere lo spessore delle stratificazioni storiche di
quella poesia, il suo processo di svolgimento per linee interne, oltre
che esterne, di intuire l'intelligenza profonda della parola
quasimodiana che cresceva sopra se stessa, divenendo sempre più
amaramente saggia e divinamente presaga attraverso un continuo
tormentato processo di autoriconoscimento, di autoanalisi, di
autocritica, tanto da sembrare, alla fine, il suo lo svolgimento di un
processo contraddittorio.
Nuccio Palumbo
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Didattica: Ci vuole della buona pedagogia |
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La scuola che
abbiamo alle spalle è stata nelle sue varie manifestazioni una scuola
nazionale;incardinata nelle finalità proprie di una nazione. Non credo,
però che si possa ancora restare in questo ambito di finalità. Dopo due
guerre mondiali, dopo la shoah, dopo la fine del colonialismo, dopo la
costruzione della Comunità Europea, la scuola in una nazione
democratica deve avere un respiro e un orientamento più vasti; deve
porsi come luogo in cui si formano i cittadini del mondo e in cui si
educa alla solidarietà umana, al rispetto di ogni persona,al confronto
delle culture e delle civiltà. La missione della scuola è stata
sempre quella di educare a vivere con gli altri; ma oggi
gli altri sono quelli che vengono da molto lontano, vivono molto
lontano e sono diversi da noi e diversi tra di loro. La scuola oggi ha responsabilità di fare vivere armoniosamente e
quotidianamente le diversità, di porsi consapevolmente come
antidoto contro l'imperversare di sentimenti di odio, contro la
manipolazione dell'informazione che di fatto ne è strumento; la scuola
oggi o diventa scuola del dialogo o non è scuola; dialogo tra gli
alunni; dialogo tra docenti e docenti; tra alunni e docenti; dialogo
tra alunni e il sapere; dialogo tra scuola e società. Per respirare un po' di aria buona bisogna liberarsi dalle mitologie
che vogliono una scuola nuova ad ogni cambio di stagione.
Raimondo Giunta
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Didattica: 'A cugnizioni familiare: fondamento della civiltà romana |
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Che cos'è 'a
"cugnizioni"? Cosa rappresenta, cosa significa, come spiegarla!? E
soprattutto, cosa c'entra con l'impero romano!? Io credo che la storia
della civiltà romana, dalla repubblica all'impero, non può essere
compresa fino in fondo se non si capisce cos'è 'a cugnizioni", se non
si comprende il concetto e il significato di questo termine e il suo
senso profondo. Perché dietro questa semplice "paruledda" - ne sono
convinto e proverò a spiegarlo - si nasconde la grandezza e la potenza
millenaria di Roma. In questa espressione ci sta l'essenza, l'identità
e la ragione stessa dell'esistenza di Roma, il motivo della sua forza e
della sua continuità storica. Anzi, dirò di più, l'intera civiltà
romana, durata oltre mille anni, trae fondamento da questa parola, si
poggia su questo concetto, ne trae sostanza e vitalità. 'A cugnizioni. Nella cultura romana la famiglia era il fondamento e il cardine della
società, era un'istituzione sacra su cui si fondava la Stato, la
nazione, l'identità, la tradizione, l'economia.
Angelo Battiato
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Didattica: Attualità della Commedia di Dante |
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La Commedia è
anzitutto un'opera di grande poesia e di forte impegno esistenziale; e
per questo si pone come invito alla riflessione per l'uomo di tutti i
tempi; si pone come un'opera, che, a noi lettori "extralocali" del
secolo XXI, al nostro mondo globalizzato, alla nostra società
post-moderna, e "fluida", caratterizzata dalla frammentarietà, dalla
precarietà, dal "pensiero debole", disorientata dalla eteronomia dei
riferimenti etici, appiattita tutta sul presente, e non sempre
facilmente pronta a distinguere il bene dal male, la libertà
dall'asservimento occulto ai media, il libero arbitrio dall'anarchia
sterile e distruttiva, il contingente dal necessario, il finito
dall'Infinito; inaridita e schiavizzata dalla civiltà dei consumi, può
fornire ancora risposte valide e seri spunti di riflessione.
Il perché può esserci ancora utile, e interessante, la Commedia, è
presto detto:...
Nuccio Palumbo
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Didattica: La letteratura è artificio e menzogna. I Novissimi dell’avanguardia degli anni ‘60 |
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"Ogni universo è in
primo luogo un universo linguistico in quanto è proprio una morfologia
ed è sottoposto a tutta l'arbitrarietà delle morfologie. [...] Io
credo che ci sia un piccolo equivoco: l'idea che quando si usa la
parola "linguaggio" si alluda a qualcosa che significa. Il linguaggio,
a mio avviso, è semplicemente organizzazione. Di niente. Organizzazione
di se stesso". Lo scrittore non è altro che un raffinato giullare, un "
fool". In quanto tale "egli non può tenere discorsi, non può
commentare, non ha pareri, non consente né dissente; ma gli si concede,
anzi si vuole che egli straparli, scioccheggi, strologhi, berlinghi,
fàbuli e affabuli, concioni agli inesistenti, spieghi carabattole, ed a
se stesso dia torto e ragione, si insulti ed approvi, si accetti e
ripudi, In quel che dice molte materie e qualità si invischiano: ma non
mai la verità, e non mai il suo contrario" (G. Manganelli). Quant'è travagliata e miscidata la storia delle nostre patrie
lettere, e quanto grande, d'altra parte, la
giullaresca adattabilità dei nostri maitres à
penser, di fronte a certe pressure avanguardistiche!
Nuccio Palumbo
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Didattica: Classicismo romantico del Carducci |
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Sulla poesia
del Carducci la critica si è variamente espressa, ora per evidenziare
il carattere retorico ed accademico del suo classicismo, ora per
precisarne il significato polemico positivo e salutare esercitato nei
confronti della più sfumata ed edulcorata poesia tardo-romantica.
Nell'un caso e nell'altro non si è andati spesso fuori di un giudizio
interessato e di parte, troppo schematico per essere esaustivo, o
troppo rigido e convenzionale per poter accogliere e far propri i temi
e le forme della più intima e complessa ispirazione poetica
carducciana.(1) L'interpretazione del Croce, per esempio, se è valsa a contrapporre
polemicamente l'ideale della "sanità" del classicismo del
Carducci come l'antidoto più sicuro contro il "veleno delle vacue
fantasticherie romantiche, ha finito, poi, per mitizzare la figura del
poeta-vate "scudiero dei classici", precludendosi ogni ulteriore
approfondimento dello svolgimento della esperienza lirica carducciana.(2) Per non dire di quei critici che, più carducciani dello stesso
Carducci, hanno voluto negare persino la presenza di venature
romantiche nella sua poesia, ritenendo il classicismo ...
Nuccio Palumbo
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Didattica: 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino. 9 novembre 1989 - 9 novembre 2019 |
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Come
noto, con legge 15 aprile 2005, n. 61, la Repubblica italiana ha
dichiarato il 9 novembre « Giorno della
libertà», quale "ricorrenza dell'abbattimento del muro di
Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio
di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo".
A trent'anni dalla caduta del Muro, si invitano le istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado, in particolare le scuole
secondarie, a promuovere iniziative volte alla conoscenza dei fatti che
portarono il 9 novembre 1989 ad un processo di integrazione e incontro
di persone e culture, in una prospettiva di consolidamento in Europa
dei valori di democrazia e libertà.
Nel rispetto dell'autonomia scolastica, le scuole potranno avviare
percorsi e progetti didattici che sviluppino la tematica sotto il
profilo storico e storiografico, letterario, artistico e filosofico,
per favorire negli alunni e negli studenti la piena consapevolezza del
ruolo fondamentale della memoria, anche per la comprensione delle
dinamiche e dei fenomeni che stanno caratterizzando il mondo attuale.
Si confida nella consueta, fattiva collaborazione.
Il Direttore Generale
Maria Assunta Palermo
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Didattica: La letteratura e diritto |
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"E non pensavo che i
tuoi editti avessero tanta forza, che un
mortale potesse trasgredire le leggi non scritte e incrollabili degli
dei. Infatti queste non sono di oggi o di ieri, ma sempre vivono, e
nessuno sa da quando apparvero". (Sofocle: Antigone, Secondo episodio
vv. 453-455).
Il diritto, privato della giustizia, diventa arbitraria
forma di esercizio del puro potere, strumento di prevaricazione
dell'uomo sull'uomo. Ora, se dovere di un giudice saggio - ( per non
dire "sapiente" ) -, è quello di obbedire alla Legge, e di far
valere il Diritto, è anche suo imperativo categorico
cercare la verità, senza la quale non c'è giustizia, né rispetto e
tutela della dignità della persona. Che senso potrebbe - del resto
- avere la fredda applicazione di una norma giuridica, di un
diritto, "privato della giustizia", ossia depauperato della verità
vera, cui aspira l'uomo?
Nuccio Palumbo
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Didattica: Croce - Breviario di estetica |
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Il Breviario di estetica di Benedetto Croce, pubblicato
nel 1913,
ha centosei anni. Ma non si notano. I classici sono sempre
attuali! Si tratta di un volumetto contenente quattro lezioni
attraverso cui il filosofo napoletano riassume i
tratti più importanti della sua concezione della poesia. Quattro
lezioni - come si legge nell'Avvertenza dello stesso autore
- che "potrebbero essere utili ai giovani che si volgono allo
studio della poesia e, in genere, dell'arte; e fors'anche entrare
in loro servigio nelle scuole secondarie, come lettura di aiuto agli
insegnamenti letterari e filosofici".Oggi, mi limito a riassumere, come posso, le prime due lezioni, nella
speranza di essere da stimolo a qualche volenteroso studente di
scuola secondaria che, appassionato di Estetica, volesse andare diritto
a leggersi l'originale!
"Poca favilla gran fiamma seconda"! Chissà!
Un ripassino. Pro bono, malum!
Nuccio Palumbo
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Didattica: Un'annosa 'quaestio', la presunta didattica delle competenze |
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La presunta
"didattica delle competenze", che oggi è il nuovo verbo e l'imperativo
categorico della "scuola-azienda", non tiene affatto conto di una
considerazione logica elementare e di carattere generale, che è
addirittura di "buon senso", traducibile in un'organica ed efficace
sintesi dialettica tra la teoria e la prassi. È la soluzione più
corretta rispetto ad un'annosa diatriba che colloca i due termini in
perfetta antinomia. In realtà, i due termini concettuali non si
escludono, né si precludono tra loro, se non in una ingannevole
mistificazione di tipo ideologico, di sponde di pensiero speculari ed
antitetiche, che si delineano in maniera altrettanto astratta ed
estremista: idealismo ed empirismo. In altri termini, teoria e prassi,
idea ed esperienza, o come dir si voglia, cioè conoscenze teoriche e
competenze pratiche, forniscono entrambi una serie di valori che si
compenetrano tra di loro in una relazione di interdipendenza e di
reciprocità dialettica. Per cui anteporre ed esaltare un elemento a discapito dell'altro, o
viceversa, è un errore anzitutto dal punto di vista logico. Sotto il
profilo squisitamente didattico-cognitivo, la recente disputa tra chi
si ostina a privilegiare ed osannare il valore assoluto dei "compiti di
realtà", la priorità di competenze tecniche verificabili/certificabili
formalmente, ad onta delle conoscenze e del sapere teorico, inteso in
una visione astratta, si risolve in un vincolo di interdipendenza e di
interconnessione sia a livello logico-dialettico, che sul versante più
strettamente didattico e pedagogico, tra i due coefficienti, ...
Lucio Garofalo
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Didattica: Anarchia |
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C'è molta ignoranza,
oggi, sul tema "anarchia". Si continua a impersonarla nei regicidi
dell'Ottocento, o peggio nei black-block e nella guerriglia urbana. Si
continua a intenderla come caos e distruzione mentre, viceversa, è
sogno di armonia e di giustizia. E si ignora la profonda trasformazione
che (e non da ora) ha modificato le idealità e perfino l'antropologia
dell'anarchismo e dell'anarchico. Abbandonata ogni anacronistica idea
insurrezionalista, di rivolta immediata e violenta, abbandonata l'idea
ottocentesca e oggi inservibile d'un Potere incarnato in una figura
dispotica o in un governo, e sempre avversando la concezione comunista
della rivoluzione, oligarchico-burocratica e dagli esiti
inevitabilmente tirannici, l'anarchia (che da Proudhon e Bakunin a
Cafiero e Malatesta, da Tolstoj a Gandhi, da Emma Goldman a Landauer,
da Kropotkin a Berneri, da Simone Weil a Chomsky e a Colin Ward, si è
evoluta a ridosso delle profonde trasformazioni succedutesi in due
secoli di storia) si va sempre più trasformando in un'occupazione
pacifica e laboriosa dei gangli e degli interstizi del consorzio umano
e del "mondo offeso" per instaurarvi liberi esperimenti di
autogestione, di cooperazione, di economia condivisa e non asservita al
mercato, di pedagogia antiautoritaria, di sperimentazione creativa, di
armoniosa convivenza.
Antonio Klidas Di Grado
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Didattica: Viva la nostalgia |
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Non è un
caso se il romanzo, oggi, è diviso tra visioni distopiche (il futuro
come inevitabile apocalisse, il trionfo della tecnologia come controllo
tirannico e soppressione delle libertà, l'omologazione come trionfo
della mediocrità acritica) e nostalgie regressive (ritorni alla terra,
saghe familiari, arcadie contadine e utopie libertarie). Escludo,
ovviamente, i romanzi intimisti, che non mi interessano, e l'inflazione
di gialli da consumo. Nei romanzi di qualche interesse il presente è
schiacciato tra quel futuro da temere e quel passato da rimpiangere:
letteratura a favore della "decrescita"?
Antonio Di Grado
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Didattica: 90° anniversario dei Patti Lateranensi |
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A novant’anni dalla firma, dei Patti Lateranensi, (11 febbraio 1919), documento storico che definisce i confini di diritti e doveri tra lo Stato e la Chiesa nel territorio italiano, la parola “chiave” che resta sempre valida è la “fattiva collaborazione” che consente “sia alla Santa Sede, sia alla Chiesa italiana di intervenire sul piano economico, sociale, culturale e caritativo per far pronte a tutte quelle forme di povertà che purtroppo oggi ancora affliggono il mondo”, come la crisi dei migranti. Come ha dichiarato Mons. Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. “Novant’anni dopo, la cooperazione fattiva tra la Santa Sede e lo Stato italiano ancora oggi, soprattutto in questi anni di precarietà economica e sociale e più recentemente di crisi umanitaria, dimostra la bontà dei Patti Lateranensi”. Giuseppe Adernò
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Didattica: Noterella serale: del non ritorno dell’Ulisse dantesco |
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“Considerate
la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir vertute e canoscenza”.
(Inferno XXVI vv.118-120)
“Seguir vertute e canoscenza” significa seguire una conoscenza
virtuosa, una conoscenza, sia pure eroica e coraggiosa, ma che si muova
comunque dentro un orizzonte di eticità, dentro un limite, che vuol
dire senso della misura, saggezza. Se così non fosse, se la conoscenza
si risolvesse in pura e semplice “curiositas “, allora sì, che si
correrebbe il rischio di fare “un folle volo”, un azzardo di volo, che
non può non spegnersi nel gorgo mortale dell’insuccesso, del non
ritorno.
Nuccio Palumbo
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Didattica: Una scommessa d’amore |
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Il volume
"Multipla a raddoppio crescente ", opera prima di Paola Corradino,
studentessa del Liceoclassico "Spedalieri", già alunna
dell'Istituto "Parini" di Catania, è stato presentato presso la
Libreria Feltrinelli con la partecipazione di un numerosissimo e
qualificato pubblico, il giorno dopo la Giornata mondiale
dell'Educazione, celebrata per la prima volta dall'Unesco il 24 gennaio
e ne costituisce un fiore e un simbolo. Nell'agile raccolta di
pensieri, racconti, sogni e dialoghi, Paola
Corradino presenta un anziano pescatore che sente piangere una bambina
delusa dal mondo e attraverso tante storie raccontate dall'alba al
tramonto, la bambina capirà che c'è un rimedio alla guerra, alla fame,
alla violenza. Ed ecco che il volume che, pur nella semplicità e
immediatezza di
pensieri e frasi comuni, già note espressioni di libri e canzoni,
conduce il lettore in un viaggio onirico, come il disegno della
copertina di Chiara Mazzotta, sovrapposizione di più livelli digitali
assemblati con tecniche di trasparenza e fusione. La barca, il mare, il
vento, la luna piena accompagnano un viaggio fantastico nel mondo
dell'educazione ai valori, di cui il libro si rende testimone.
Giuseppe Adernò
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Didattica: Lettera a Francesco Merlo |
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Il Sud non è
figlio di una storia minore” – Un Andrea Camilleri davvero in forma e
senza peli sulla lingua in una fantastica lettera aperta al giornalista
de “La Repubblica” Francesco Merlo, meridionale che però vede il sud
solo attraverso i vecchi, logori luoghi comuni…! Una lettera aperta
dello scrittore Andrea Camilleri replica al giornalista de “La
Repubblica” Francesco Merlo, autore del video “Da Genova a Messina, le
differenze di un’Italia flagellata“. Merlo è nato al Sud ma emigrato al
Nord, e ora sostiene tra l’altro che “…È molto pericoloso aiutare il
Sud….”. Francesco Merlo, così come altri editorialisti e ideologi de La
Repubblica e del Corriere della Sera, stanno collaborando attivamente a
quella che abbiamo definito la secessione reale del paese. E Andrea
Camilleri non gliele manda a dire. “Ciccio, ti scrivo a nome di tanti
siciliani e ti chiamo Ciccio perché anche tu sei siciliano essendo nato
a Catania. Lo so che ti da fastidio, perché - avendo lavorato per 19
anni al Corriere della Sera e scrivendo da 10 anni per La Repubblica -
probabilmente non ti piace essere chiamato “Ciccio”. Magari, dopo tanti
anni al Corriere, parli pure milanese e Ciccio in milanese non suona
bene. Ma io continuerò lo stesso a chiamarti Ciccio ok?
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Didattica: Cittadini a scuola e cittadini nella società. La vita stentata dell’Educazione Civica |
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Ogni comunità,
piccola o grande che sia, consapevolmente e con diversi strumenti
(premi, punizioni, consenso, coercizione, formalmente o informalmente)
tende a educare le nuove generazioni per renderle disponibili ad
accettare i principi e i valori che la regolano e a conoscerne la
storia che l'ha costituita. La condivisione degli stessi valori e
l'osservanza delle stesse regole sono per lo più ritenute necessarie
per garantire una serena convivenza tra persone che si differenziano
per interessi, stili di vita e opportunità. Per raggiungere questo
obiettivo ci vuole una specifica attività formativa, che nelle attuali
condizioni non puo' essere svolta se non dalla scuola. Nessuna
comunità, oggi, accetta di assegnare alla scuola soltanto compiti di
istruzione, di formazione intellettuale e professionale.
Raimondo Giunta
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Didattica: Educare a scuola. La funzione educativa |
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L'educazione dei
giovani, oggi, è diventata un problema complesso e non
facile da affrontare, perchè la responsabilità educativa è declinata in
modo diverso da chi se ne dovrebbe fare carico e non sempre da costoro
viene esercitata con la dovuta collaborazione. La responsabilità
educativa nei confronti dei giovani ricade su chiunque per ruolo o per
età con loro abbia o sia tenuto ad avere delle relazioni, anche se
diverse per gradi di obbligatorietà . Nessuno, infatti, puo' essere
responsabile nei confronti dei giovani come sono tenuti ad esserlo i
genitori. La responsabilità educativa dei genitori costituisce
"l'archetipo di ogni responsabilità"(H. Jonas) e si comprende come sia
difficile rimediare ai danni procurati quando questa, come sempre più
spesso accade, non viene esercitata, perchè ai giovani mancheranno la
guida, il buon esempio, i consigli e la cura nello sviluppo delle
proprie
facoltà comportamentali, nella costruzione di capacità di
relazione, nella formazione del carattere, nella sollecitazione a
sapere
e a capire. Verrebbe a mancare la preparazione alla vita in società.
Raimondo Giunta
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Didattica: Quando ero insegnante. Ricordi di scuola |
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La
poetica dell'umorismo di Pirandello aveva, quel giorno, fatto il suo
effetto. Ne era sorta in classe una discussione vivace e accalorata tra
i miei alunni. L'oggetto del "dibattimento" riguardava, ora, la messa a
confronto di due forme di pessimismo: quello dell'agrigentino e quello
del recanatese! Da che parte stare? Chi dei due nostri grandi poeti era
il pessimista meno distruttivo e più "affidabile"? il pessimista
"eticamente", e filosoficamente, più accettabile? Leopardi o
Pirandello? La discussione, dopo una sudata ora abbondante, sembrava
essersi arenata. Il nodo da sciogliere, del resto, non era facile;
entrambi gli autori, cantori di una visione dolorosa della vita,
avevano fatto breccia nel cuore e nella mente dei miei giovani alunni;
e decidere a quale tristezza e male di vivere confidarsi, per non
morire totalmente disperati, non era cosa da poco, per loro! Alla fine,
comunque, venne il verdetto che trovò tutti d'accordo:
...
Nuccio Palumbo
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Didattica: Un omaggio a un grande poeta |
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Nel '25, appena
ventunenne, parlando di sé, Neruda scriveva: "La gioia di bastare a se
stessi non la possono conoscere gli equilibrati imbecilli che
costituiscono una parte della nostra vita letteraria. Come cittadino,
sono un uomo tranquillo, nemico delle leggi, dei governi, e delle
istituzioni vigenti. Provo repulsioni per ciò che è borghese, e mi
piace la vita della gente inquieta e insoddisfatta, siano questi
artisti o criminali". Una dichiarazione, questa, che vale non solo un
ritratto dell'uomo e del poeta, ma, anche, di un'epoca; quella, per
intenderci, che, nata sotto il segno della violenza futurista e degli
"schiaffi" al gusto del pubblico borghese, vede proprio nel '24 la
pubblicazione del primo Manifesto surrealista di Brèton, cioè la prima
seria ed esplicita affermazione di un'arte nuova e rivoluzionaria. Come
tutti i poeti " desesperadi", ma anche "impegnati", e
ideologicamente "schierati", Pablo Neruda non è sfuggito al destino di
una vita errabonda e perseguitata, al destino di poeta incompreso o mal
compreso, o parzialmente compreso. Ma tant'è, nessuno può, io credo,
pretendere a questo mondo di non avere nemici, tanto meno poi un poeta
che, quando è vero, e grande poeta, è sempre un distruttore e un
provocatore.
Antonino Palumbo
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Didattica: Un dubbio iperbolico |
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Giorno otto dicembre dell’anno scorso è stato pubblicato
su Aetnanet un
mio contributo dal titolo All’angolo! In quel lavoro evidenziavo le
difficoltà e le incongruenze che sorgono
con l’introduzione della nozione di angolo come“parte di piano”,
argomentandole, a mio avviso, puntualmente. Tra esse alcune non
marginali: - La somma di angoli ha senso solo per angoli “non troppo
grandi”,
quindi non si può parlare di multiplo di un angolo e, conseguentemente,
di una sua misura. - Date due semirette qualunque di origine comune, la
somma dei due
angoli da esse individuate non ha senso perché essi non sono
consecutivi avendo in comune due lati, e non uno solo. - L’angolo giro
non dovrebbe esistere.
- La somma degli angoli interni di un poligono di n lati non può essere
n-2 angoli piatti perché, pur ammettendo l’angolo giro e che questi sia
tutto il piano, non può esistere un sottoinsieme del piano che contiene
in senso stretto il piano stesso. - Non si può dimostrare che: in ogni
quadrilatero convesso inscritto in
una circonferenza gli angoli opposti sono supplementari.
Alfio Grasso
grassoalfino@yahoo.it
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Didattica: Come comprendere la Prima Guerra Mondiale? |
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Abbiamo
celebrato in questi giorni, in tutte le piazze d'Italia, con la
fanfara al seguito, o più semplicemente con gli stendardi comunali e i
sindaci compiaciuti con la fascia tricolore, e con la festosa
partecipazione dei ragazzi delle nostre scuole, il Centenario della
fine della Prima Guerra Mondiale. Ed abbiamo assistito pure ai
"sermoni" di autorità civili e militari che c'hanno ricordato la
"stupidità e l'inutilità della guerra" (ma già nel 1914 papa Benedetto
XV lo disse ai capi delle potenze belligeranti, allorché si
apprestavano a mandare i loro eserciti al fronte). Veramente la Grande
Guerra è stata un'immane e inutile tragedia con oltre 16 milioni di
morti, tra militari e civili, senza contare oltre 20 milioni, tra
feriti e mutilati; tra i più terribili conflitti della storia
dell'umanità, peraltro senza aver risolto nulla (le guerra non
risolvono mai nulla!), e avviando l'inizio del "suicidio" del
continente europeo. Praticamente un carnaio, una vera macelleria umana!
Angelo Battiato
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Didattica: Si fa presto a dire storia |
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Purtroppo la storia
non è una scienza esatta. Tanti si considerano
storici e legittimati a scrivere libri di storia. Molti si ritengono
competenti ad esprimere giudizi e ad interpretare eventi storici.
Parecchi "testimoni oculari" di avvenimenti passati, dalla loro
testimonianza, ne ricavano "libri di storia", che è come dire: uno
spettatore d'una partita di calcio, sol perché guarda la partita, si
considera un grande giocatore, o un ascoltatore d'un concerto si
considera un grande musicista. Soprattutto, ahinoi, la storia la
scrivono solo e sempre i vincitori! Si, si fa presto a dire storia! Per
"fare storia" intanto bisogna conoscere in maniera approfondita
fatti e avvenimenti, saperli collegare, dargli linearità, continuità,
spessore; bisogna avere sensibilità, competenza, rigore, perizia,
capacità intuitiva e senso della misura. Solo chi ha passione e
vocazione riesce a "scendere in profondità" nei meandri della memoria e
della coscienza dell'uomo. Si, dell'uomo! Bisogna cercare l'uomo,
innanzitutto. Diceva Lucien Febvre, "la storia deve cogliere le
persone. Chi si arroga il nome di storico, ma senza provare il bisogno
di cercare, di trovare l'uomo là dove esso è (o dove talvolta si
nasconde) - l'uomo vivente, l'uomo sensibile, l'uomo pieno di passioni
e di ardore e di temperamento - non è che un erudito".
Angelo Battiato
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Didattica: Alla ricerca dell’Educazione Civica. Attivo al Comune un servizio di raccolta firme |
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Il
quotidiano "La Sicilia" ha pubblicato nell'ultima di copertina di
sabato 27 ottobre il manifesto promosso dall'ANCI per diffondere la
notizia della raccolta firme perché la Camera dei Deputati approvi la
proposta di legge popolare promossa dal Comune di Firenze e dall'ANCI
per reintrodurre in tutte le scuole di ogni ordine e grado e come
materia di studio autonoma e con voto l'Educazione Civica con il nome
di "Educazione alla Cittadinanza". Tale proposta assume una rilevanza
sociale di grande importanza per colmare un vuoto di conoscenze e di
cultura che, purtroppo, in questi anni ha avuto il sopravvento. La
scuola, che prepara i cittadini di domani, ha il dovere di impartire un
insegnamento strutturato e organico dei valori della Costituzione,
dell'organizzazione dello Stato per far acquisire a tutti gli studenti
il senso civico del rispetto, e del vivere in società, esercitando
diritti e doveri. In questi anni l'Educazione Civica, considerata come
"cenerentola delle
materie", ha indossato il vestito della "trasversalità" nel girotondo
delle "educazioni" stradale, ambientale, alla salute, alle pari
opportunità, al bullismo, alla legalità, al gender, ma si constata che
gli esiti di apprendimento e la modifica dei comportamenti civici, non
sono avvenuti, come dimostrano i frequenti atti di violenza, ...
Giuseppe Adernò
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Didattica: Il senso della storia |
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E adesso che l'hanno
tolta pure come traccia per l'esame di maturità
che senso ha studiare storia!? Adesso che neppure per i docenti di
storia sarà una "priorità" completare il programma di quinto anno, "il
più vicino a noi", chi studierà il Novecento!? Adesso che non sarà più
nei pensieri, e negli incubi, della "notte prima degli esami", che fine
faranno i manuali di storia!? Ma si, tanto a chi interessa ricordare il
passato, e perché ricordare, poi!? A chi importa conoscere vicende,
storie, lotte, speranze,
sofferenze di mille e mille uomini vissuti prima di noi!? Perché
studiare la rivoluzione francese, la fine dell'Impero Romano
d'Occidente e la guerra del Peloponneso!? Perché sapere della disfida
di Barletta, della scoperta dell'America e
della caduta del Terzo Reich!? Perché conoscere il codice di Hammurabi,
il Codice di Napoleone e lo
Statuto Albertino!? Insomma, perché conoscere la storia dell'uomo!?
Angelo Battiato
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Didattica: Ripensare il curricolo del liceo classico. Un ciclo di seminari per docenti e dirigenti |
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Si apre domani,
giovedì 4 ottobre, a Torino il primo dei sei seminari territoriali
dedicati al rinnovamento del curricolo del liceo classico dal titolo
Digital humanities e beni culturali, progettati dalla Direzione
Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema
Nazionale di Istruzione del MIUR in accordo di collaborazione con la
Rete Nazionale dei Licei Classici. In continuità con le azioni
intraprese negli anni passati e con il
seminario nazionale La ragione tra natura, cultura, tecnologia,
tenutosi a Roma nel maggio scorso, l’iniziativa intende valorizzare il
ruolo della cultura umanistica nella sua accezione più ampia per la
formazione dei giovani e dell’innovazione didattica e metodologica
nell’apprendimento/insegnamento delle materie che compongono il
curricolo del liceo classico. Gli incontri della durata di un giorno si
svolgeranno nei mesi di
ottobre e novembre nelle città di Venezia (15 ottobre), Cagliari (10
novembre), Portici (17 novembre), Firenze (24 novembre), Palermo (27
novembre) con il supporto degli Uffici Scolastici Regionali interessati
e sono aperti alla partecipazione di tutti i docenti e dirigenti della
secondaria di secondo grado come attività di formazione.
miur.gov.it
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Didattica: Una scuola speciale IN S(i)EME |
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Progetto didattico sperimentale di "scuola naturale"
secondo la metodologia Montessoriana e di Steineriana. Nel cuore di
Catania, tra via Caronda e via Canfora, zona Monserrato,
l'Istituto paritario "San Vincenzo", gestito da una cooperativa di
docenti e genitori, ha adottato quest'anno una classe sperimentale con
un progetto didattico innovativo. Ragazzini di diverse nazionalità:
inglese, spagnola, cilena, russa,
giapponese frequentano il modulo della classe eterogenea, prima e
seconda di scuola primaria con bambini dai cinque ai sette anni,
adottando un progetto didattico "speciale" IN S(i)EME. Già nella
grafica del nome si sintetizza la linea pedagogica della cura del
piccolo seme che cresce con riferimento ai valori dell'amicizia e della
cooperazione attiva che rende il bambino protagonista, attento alle
emozioni e all'operatività. La regola pedagogica: "imparare vedendo
fare" e "Imparare facendo" viene applicata nel concreto della giornata
scolastica, nella quale si alternano momenti di ascolto, ad azioni
svolte anche fuori la classe nel giardino e a contatto la natura,
favorendo in tal modo una crescita sana ed equilibrata.
Giuseppe Adernò
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Didattica: Aldo Moro: il valore della scuola e della cultura in una società libera e democratica |
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A quarant’anni dalla
tragica scomparsa di Aldo Moro, il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca intende ricordare la vicenda storica e
umana di uno dei protagonisti della storia italiana
contemporanea, per approfondire eventi
fondamentali del nostro passato e per avvalorare tra le giovani generazioni
il significato di una vita vissuta all’insegna del rispetto delle
istituzioni repubblicane
e della persona
umana. La sua figura di uomo di Stato emerge
già alla fine del
la
seconda guerra
mondiale,
quando nel 1946 Moro è eletto all’Assemblea
Costituente come rappresentante della Democrazia Cristiana ed
entra a far parte della Commissione dei Settantacinque che ha il
compito di redigere il testo costituzionale. Da antifascista,
democratico e cattolico
il suo ruolo appare fondamentale nella definizione di quei principi che
innervano la nostra carta costituzionale per costruire e ri-costruire
sulla base dei valori di libertà, giustizia e solidarietà il tessuto
morale
e civile degli italiani, lacerato dalla dittatura fascista prima e
dall’atroce conflitto mondiale poi. Negli
anni successivi,
ricopre alcuni fra gli incarichi governativi più importanti, compreso quello di
Ministro della Pubblica Istruzione
tra
il maggio 1957 e il febbraio 1959, con il merito di introdurre
l’educazione civica come materia di insegnamento nelle scuole medie,
ritenuta indispensabile per formare fin dai banchi di scuola cittadini
democratici e consapevoli, capaci di interpretare e realizzare una
società aperta, plurale e democratica.
Il Direttore Generale
Maria Assunta Palermo
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Didattica: Matematica, realtà, società, cultura |
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L'astrofisico Mario Livio racconta il seguente episodio. Durante una
conferenza alla Cornell University, quando comparve sullo schermo la
diapositiva con la scritta «Dio è un matematico?», uno degli studenti
in prima fila si lasciò sfuggire: «Oh Dio, spero di no!». Questa
"implorante" esclamazione esprime efficacemente lo sgomento che molti,
giovani e meno giovani, provano nei confronti della matematica. Un
significativo contributo per superare tale sconcerto può venire da una
sana autocritica da parte di noi docenti, sul modo spesso "afflitivo"
con cui presentiamo i vari argomenti, seguendo in maniera pedissequa
gli aridi libri di testo. Sarebbe opportuno che ci facessimo guidare da
due grandissimi della matematica e della fisica: Archimede ed Einstein.
Il primo, in una lettera inviata a Eratostene, Direttore della
Biblioteca di Alessandria, chiarisce che la matematica non è solo
astrazione, è prima ancora e soprattutto: intuizione, ricerca di
analogie, indagine mediante congetture plausibili, ottenute anche con
esperimenti reali o concettuali: di questi ultimi fu l'ideatore che
ebbe in Galilei un degno allievo. Il secondo, considerava la matematica
un'espressione della creatività
umana, come la musica, la poesia, l'arte visiva, seppure con le sue
peculiarità.
In quest'incontro desidero: ...
Alfio Grasso
grassoalfino@yahoo.it
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Didattica: L'incontro e il caso. Romano Luperini al liceo Spedalieri di Catania |
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L'incontro e il caso. Romano Luperini,
all'auditorium "Salvatore Cuccia" del liceo classico Spedalieri di
Catania, venerdì 23 Marzo 2018, ore
16,00 - 18,00. La lezione, che riprende il titolo del testo di Luperini
da poco ripubblicato a dieci anni dalla prima uscita, sarà l'occasione
per approfondire il tema dell'incontro contestualizzato nella
letteratura europea, con riferimenti a Baudelaire, Stendhal, Musil e
Joyce. Introduce A. Manganaro.
prof.ssa Carmen D’Antonio
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Didattica: Lezione - seminario 'Allenando i ragazzi a strutturare un testo' - Il prof. L. Serianni al Liceo Galilei di Catania |
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Giorno 19 gennaio 2018, dalle ore 11.15 alle ore 13, il Prof. Luca Serianni, Docente emerito di Storia della lingua italiana, linguista e filologo, incontrerà le classi Quinte del Liceo Statale "G. Galilei" di Catania in una lezione-seminario dal titolo " Allenando i ragazzi a strutturare un testo" sulle caratteristiche di un testo di taglio argomentativo, sul saggio breve e, in generale, sulla vigente Prima prova scritta degli Esami di Stato. Luca Serianni, tra i maggiori linguisti italiani, definito da molti "Mister italiano", ha da poco presentato la sfida nel suo nuovo incarico ministeriale come consulente per l'apprendimento della lingua italiana. Il Docente di Storia della lingua italiana a "La Sapienza" di Roma guiderà infatti una task force del Miur, composta anche da esperti Invalsi e insegnanti di liceo, per arginare le carenze linguistiche degli studenti delle scuole superiori di I e II grado, dopo l'allarme dei 600 intellettuali e docenti universitari lanciato lo scorso febbraio. Mariangela Testa Docente di Materie letterarie del Liceo "G. Galilei" di Catania
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Didattica: La difficile scommessa dell’istruzione professionale / 6 - L’assetto didattico |
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Metodologia
I testi normativi di riferimento, ( la Relazione di accompagnamento
allo schema del Decreto Legislativo, il Decreto legislativo n. 61, il
Pecup) sono disseminati di prescrizioni didattiche, a dir la verità tra
di loro coerenti nel disegnare il nuovo volto dell'istruzione
professionale e tutte in qualche modo correlate al modello
dell'istruzione per adulti. Per mantenere fede alle intenzioni
proclamate nelle disposizioni di legge gli istituti professionali
sono autorizzati a disporre di un'ampia libertà
nell'organizzazione dell'attività didattica. -Nel biennio, che
normativamente è unico e non la somma di due diversi anni
scolastici, si esprime innanzi tutto nella gestione dei tempi di lavoro
delle attività didattiche. Non ci dovrebbero essere più trimestri o
quadrimestri, ma periodi didattici determinati dalle dimensioni delle
unità di apprendimento, che potrebbero oltrepassare un anno scolastico
e agganciarsi a quello seguente, in funzione dei gruppi di livello
venutisi a costituire dopo il bilancio delle competenze, sulla base del
quale viene in seguito formulato il Progetto Formativo Individuale di
ogni studente, che si iscrive al primo anno.
Raimondo Giunta
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Didattica: Scuola e insegnanti di Religione |
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Nel mese di
ottobre la scuola è stata oggetto di particolari attenzioni nel mondo
della Chiesa. Il 5 ottobre, Giornata mondiale degli insegnati, in un
tweet Papa Francesco ha affermato: “La missione della scuola e degli
insegnanti è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello”,
invitando i docenti a costruire una relazione educativa con ogni
allievo. In vista della 48ma Settimana sociale dei cattolici italiani,
che si svolgerà a Cagliari, dal 26 al 29 ottobre, l’Ufficio
nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI il
13 ottobre promuove a Roma un momento di riflessione e dialogo su
scuola, formazione e lavoro e a Palermo, Sabato 14 ottobre si
svolgerà la X Giornata pedagogica della scuola cattolica sul tema
“L’educazione secondo Francesco”, che verrà introdotta dal Segretario
Generale della CEI Mons. Nunzio Galantino. Il 18 ottobre a Palermo avrà
luogo un convegno regionale degli Insegnanti di Religione sul tema:
“L’IRC, una risorsa educativa nella scuola di oggi”. Questi
appuntamenti costituiscono le tappe di un cammino che registra il
sommerso dell’ordinarietà della vita sociale e scolastica.
Giuseppe Adernò
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Didattica: L'Educazione civica in Svizzera torna nella scuola ... e in Italia? |
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Nel Canton
Ticino, grazie a un referendum popolare promosso da un
imprenditore italiano, si legge sul quotidiano Avvenire del 30
settembre, gli studenti delle medie e delle superiori dovranno studiare
Educazione civica come materia separata da storia. Il lettore Antonio
Bovenzi scrive al direttore di Avvenire: " Forse sarebbe il caso di reintrodurre tale
materia anche nell'ordinamento scolastico italiano" ed il
direttore Marco Tarquinio così risponde:
Da anni ormai, siamo tra quanti
auspicano il ripristino, ma vero e finalmente convinto,
dell'insegnamento dell'Educazione civica nella scuola italiana. Anch'io personalmente mi sono speso
per questo, e sono grato al professor Luciano Corradini, illustre
pedagogista e già presidente del Consiglio superiore della Pubblica
istruzione, che più di tutti l'ha fatto e lo fa. Certo, ho pure piena
consapevolezza dell'obiezione, a tutt'oggi vincente, di chi ritiene che
l'Educazione civica debba essere usata come una sorta di "lievito"
nell'impasto dei "pani" di altri fondamentali insegnamenti.
Giuseppe Adernò
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Didattica: Osservazioni sui programmi ministeriali: Houston abbiamo un problema! |
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Houston
abbiamo un problema!
L'uomo, dai suoi primordi, ha dovuto affrontare e risolvere problemi
per sopravvivere.
Platone, nel Teeteto, dà un saggio dell'arte maieutica di Socrate
proponendo un dialogo in cui questi aiuta uno schiavo a trovare la
soluzione di un problema. Cartesio, conscio delle difficoltà nella
risoluzione dei problemi, ha
scritto le Regulae ad directionem
ingenii. "Gli insegnanti comincino con punti interrogativi
(problemi) piuttosto
che con regole fisse" (Dewey). «La convinzione di risolvere ogni
problema matematico è un potente
incentivo per chi lavora (...). Noi sentiamo dentro di noi l'eterna
voce: c'è un problema. Cerca la sua soluzione» (Hilbert). Tutta la vita
è risolvere problemi (Popper). Dunque, da Socrate a Dewey, a Hilbert, a
Popper, e tutt'ora il problem solving
è lo strumento
metodologicamente più efficace per l'apprendimento. Appare allora poco
comprensibile che le Indicazioni ministeriali «non
dettano alcun modello didattico-pedagogico» in nome della libertà
d'insegnamento. È come se, dopo la rivoluzione nello studio delle
lingue del metodo strutturale di De Saussure (1906), si suggerisse:
fate un po' come vi pare!
Alfio Grasso, docente in pensione
grassoalfino@yahoo.it
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Didattica: 4 Settembre: è TEMPO di scuola al Majorana di Milazzo |
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Il primo
Istituto in Italia ad aprire i battenti sarà il Tecnico Tecnologico "E.
Majorana" di Milazzo, Lunedì 4 Settembre. La campanella, che dà il via
all'anno scolastico 2017/2018, suonerà alle ore 8,30 per le 13 classi
prime dell'Istituto, che trascorreranno la loro giornata inaugurale al
Majorana, sperimentando i percorsi di accoglienza predisposti per
le 7 specializzazioni (chimica, meccatronica, informatica e
telecomunicazioni, elettronica, elettrotecnica e trasporti e
logistica). Per le restanti classi, le lezioni inizieranno Martedì 5.
Ad accogliere le oltre 300 " matricole" saranno il D.S. Stello
Vadalà ed il corpo docente che, nel dare il benvenuto ai nuovi
studenti, si proporranno come saldi punti di riferimento in quello che,
per i prossimi cinque anni, sarà il loro percorso di formazione umana e
professionale.
itimajorana.gov.it
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