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Umanistiche: Rileggendo Platone/1 'Quali dici chi sono i veri filosofi' (Repubblica)
Redazione
Platone scriveva di filosofia per tutti quelli che avessero la possibilità di leggere, ma gli insegnamenti più profondi li affidava all'oralità (mathemata agrafa), al colloquio con gli eletti che venivano ammessi nella sua Accademia. Scrittura e oralità non erano, però, due momenti in contrasto perchè si richiamavano vicendevolmente. D'altra parte Platone deliberatamente ha scelto di esporre le sue riflessioni in dialoghi, la forma letteraria che in qualche modo riproduceva il parlato delle conversazioni umane e anche la più vicina alla eccelsa, inimitabile produzione teatrale greca, alla quale da giovane avrebbe voluto dare qualche suo contributo, come qualche tradizione riporta. Dice P. Hadot che le opere scritte dell'antichità non si sono mai emancipate del tutto dalle costrizioni dell'oralità;le opere antiche sono strettamente legate a comportamenti orali; destinate ad essere lette ad alta voce. "Le produzioni letterarie dei filosofi saranno dunque, nella massima parte una preparazione o un prolungamento o un'eco del loro insegnamento orale e saranno segnate dalle limitazioni e dalle costrizioni che tale situazione impone" (P. Hadot). Platone scriveva divinamente e i suoi Dialoghi appartengono di diritto alla grande Filosofia e alla grande Letteratura.

Raimondo Giunta
Postato da Nuccio Palumbo Venerdì, 31 agosto 2018 07:00:00 (4705 letture)

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Umanistiche: 'Seminario Nazionale: La ragione tra natura, cultura, tecnologia'. Organizzato da MIUR-ODGV d’intesa con la Rete Nazionale dei Licei Classici
Istituzioni Scolastiche
Gent.ma Redazione,
chi scrive rappresenta La Rete Nazionale dei Licei Classici d’Italia, che vanta in soli due anni l’adesione di più di trecento licei su tutto il territorio nazionale, istituita con il primario obiettivo di porre l’attenzione sul curricolo del Liceo Classico e di promuovere il sapere umanistico nelle sue diverse declinazioni, sostenendo dall’interno della scuola stessa il valore formativo e imprescindibile di tale cultura e del rinnovato curriculum di studi. La Rete nazionale intende favorire e sostenere tutte le attività e iniziative volte alla promozione del Liceo classico realizzate nel corso degli ultimi anni, e ancora da realizzarsi, attraverso l’apertura al territorio, la collaborazione con istituzioni ed enti pubblici e privati, università ed enti di ricerca, teatri ed enti museali, la promozione e il coordinamento di corsi di formazione, incontri scientifici e didattici, seminari residenziali -in concerto con il MIUR e le Direzioni Scolastiche Regionali-, nell’ottica di rafforzare, attraverso l’innovazione del curriculum, l’identità del Liceo Classico.
download brochure
Elisa Colella
Responsabile del CTO della Rete nazionale dei Licei Classici
Postato da Michelangelo Nicotra Mercoledì, 09 maggio 2018 09:00:00 (3994 letture)

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Umanistiche: Kaleidoscopio di Enzo Randazzo alla Fondazione Verga di Catania
Recensioni
Martedì 13 Marzo, alle ore 16,00 a Catania, presso la Fondazione Verga,  la prof.ssa Gabriella Alfieri, Ord. di Linguistica Italiana e Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga, curerà la presentazione del romanzo "Kaleidoscopio" di Enzo Randazzo, con introduzione di Lando Buzzanca, avvertimento al lettore di Gisella Mondino, copertina di Alessandro Gianbecchina, videostoria Ezio Martorana.  Dialogheranno con l'autore: Prof.ssa Dora Marchese - Università Catania e Prof.ssa Gisella Mondtino - Liceo Classico Sciacca. Il romanzo Kaleidoscopio ha ricevuto significativi riconoscimenti critici : Menzione d'onore al Premio Montefiore, 2016.
42° Premio Casentiino 2017 - Motivazione:  " Kaleidoscopio è un romanzo composito in cui l'Autore immagina un mondo che porta alle estreme conseguenze alcune tendenze nichiliste della società contemporanea: ...

Lucy  Stray
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 11 marzo 2018 08:00:00 (9843 letture)

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Umanistiche: Il mito come scuola di pluralità. Lo Spedalieri incontra la prof.ssa Puliga, docente di Lettere classiche all’Università di Siena
Istituzioni Scolastiche
Catania - Il 23 Febbraio 2018, il liceo classico statale “Nicola Spedalieri” ha ospitato la prof.ssa Donatella Puliga, docente di Mitologia Classica e Lingua e Letteratura latina presso l’Università di Siena. Il vicepreside, professore Carmelo Napoli, e Alessio Corsaro, ex alunno del liceo catanese e attuale  studente presso la Facoltà di Lettere di Siena, in collaborazione con il liceo classico di Acireale “Gulli e Pennisi” hanno organizzato l’incontro che ha permesso di analizzare, il desiderio del mito, attualizzandolo ai nostri giorni, inteso come dimensione antropologica e culturale. Donatella Puliga dall’anno accademico 1997-98 è docente presso l’Università di Siena e nel corso  delle sue ricerche  ha analizzato  la dimensione antropologica dei moduli classici nella società contemporanea, oltre che nell’arte e nella letteratura.

Ufficio stampa Liceo N. Spedalieri
Postato da Michelangelo Nicotra Sabato, 03 marzo 2018 13:30:00 (3607 letture)

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Umanistiche: Mafia, separatismo e autonomia nella Sicilia del dopoguerra
Redazione
Oggi, forse perché da tante speranze e da tanti progetti del passato si misura la distanza e di esse si constata il fallimento, ci si puo' avvicinare con serenità a temi come la mafia, il separatismo e l'autonomia, sgombrando, nei limiti del possibile, il terreno di alcuni miti e anche di alcuni pregiudizi. Mafia, separatismo e autonomia sono argomenti che possono essere trattati singolarmente, ma non arriveremmo a farci una visione d'insieme e non si comprenderebbero gli intrecci che tra questi fenomeni ci sono stati. Per poterci arrivare è opportuno prendere in osservazione gli anni che vanno dal '43 al '47, che costituiscono il campo di gioco in cui mafia separatismo e autonomia si sono incontrati e scontrati. Sono anni in cui emergono nuovi protagonisti, nuovi movimenti e nuovi progetti politici e avvengono fatti che condizioneranno la storia siciliana fino ai nostri giorni. Fatti che non spuntano dal nulla e che hanno un proprio passato di cui in seguito occorre fare una sintesi sommaria per capirci qualcosa.

Raimondo Giunta
Postato da Nuccio Palumbo Domenica, 25 febbraio 2018 08:00:00 (6163 letture)

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Umanistiche: Protezionismo e globalizzazione
Redazione
E' facile farsi prendere da concetti altisonanti senza andare a vedere come funzionano e se ancora funzionano. Di fatto si assimilano pacificamente parole d'ordine e strategie politiche ed economiche che vanno a incidere pesantemente sulle nostre condizioni di vita. Solo per il fatto che venga solennemente proclamato a Davos, il NO al protezionismo dovrebbe metterci in allarme,suscitare dubbi e perplessità; dovrebbe indurci a cercare di capire che cosa ne viene. Il protezionismo ha consentito ai nuovi soggetti del consesso delle nazioni di potere avviare un proprio processo di sviluppo economico e di garantirsi un certo grado di autonomia rispetto ad altri stati e ad altre economie. Non è detto che protezionismo sia sinonimo di autarchia, come non è detto che siano sinonimi di sviluppo e di libertà le politiche economiche neo-liberali, che FMI, OCSE e Comunità Europea impongono alle nazioni.

Raimondo Giunta
Postato da Nuccio Palumbo Giovedì, 01 febbraio 2018 12:00:00 (4104 letture)

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Umanistiche: Presentazione volume 'Pastori antichi e moderni. Teocrito e le origini popolari della poesia bucolica' di Emanuele Lelli. Monastero dei Benedettini, Coro di Notte, 29 gennaio 2018
Redazione
Pastori antichi e moderni. Teocrito e le origini popolari della poesia bucolica, Hildesheim, Olms, 2017. Presentazione del volume. Monastero dei Benedettini, Coro di Notte - Lunedì 29 Gennaio 2018, Ore 16.00.
Da alcuni anni, Emanuele Lelli ha sviluppato e divulgato un metodo di ricerca che unisce alla filologia l’approccio comparativo proprio delle discipline demoetnoantropologiche: la “demofilologia”. Conducendo decine e decine di interviste nella realtà agropastorale del nostro meridione - le società storicamente e culturalmente discendenti da quella greca e romana – Lelli ha dimostrato che la memoria degli anziani contadini dell’Aspromonte o dei pastori abruzzesi, degli allevatori salentini o dei caprai dei Nebrodi, conserva in modo sorprendente, per ininterrotta tradizione orale, credenze, superstizioni, gesti quotidiani, rimedi terapeutici, motivi di canto, proverbi ed espressioni idiomatiche, di cui anche i più idealizzati classici sono permeati.
download locandina
Referente servizi educativi territoriali del Polo regionale di Catania
Giulia Falco
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 23 gennaio 2018 12:00:00 (2996 letture)

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Umanistiche: I 59 anni della Rivoluzione cubana
Redazione
Dopo gli eccessi degli ultimi giorni, le feste non sono affatto terminate. Oggi, 2 gennaio 2018, si celebra il 59° anniversario della Rivoluzione di Cuba. Il giorno di Capodanno del 1959 cambiò radicalmente il corso della storia dell'America Latina, che fino a quel momento aveva vissuto soprattutto in uno stato di subalternità cronica agli Stati Uniti d'America, di povertà materiale e degrado delle classi popolari, disuguaglianze e sperequazioni sociali enormi, privilegi assurdi ad esclusivo vantaggio delle élites dominanti. Dopo oltre mezzo secolo di progresso civile e culturale, Cuba può vantare il primato della più bassa mortalità infantile di tutto il continente americano, inclusi Stati Uniti e Canada. In oltre mezzo secolo, la CIA ha posto in essere ogni strategia possibile per destabilizzare, frenare, compromettere o sabotare i progressi notevoli della Rivoluzione castrista: diversi tentativi per assassinare il leader Fidel, un lungo embargo economico-commerciale, una incessante e martellante campagna di disinformazione e di speculazione propagandistica, una subdola e feroce reazione imperialista ed eversiva sul fronte politico internazionale, senza sortire gli esiti desiderati.

Lucio Garofalo
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 02 gennaio 2018 08:00:00 (3180 letture)

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Umanistiche: La traslazione dei resti di V. E. in Italia [...] ... ma la sua polve lascia alle ortiche di deserta gleba ...
Redazione
No, non è consentito banalizzare la traslazione dei resti di V. E. in Italia parlandone come di un mucchietto di ossa per il quale si farebbe del clamore sproporzionato. Ricordo bene come cominciava la letteratura di III Liceo: con la soporifera (per me, almeno) lettura dei Sepolcri, che un insegnante di lettere, verso cui Natura era stata matrigna, commentava limitandosi a ripetere le parole di Foscolo scambiandone qualcuna di posto con qualche altra (era il massimo di esegesi di cui fosse capace), confidando nella proprietà commutativa del testo. Ricordo l'upupa, gli effigiati scheletri, gli ameni cimiteri inglesi e il povero Parini che forse condivideva la sepoltura col criminale che lasciò sul patibolo i delitti. Ma in mezzo a tanta sovrastimata roba da libretto melodrammatico, del genere di Un ballo in Maschera, qualcosa c'era: il potente significato simbolico della sepoltura, come luogo concreto della memoria di chi operò da forte. "Qual fia ristoro ai di perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte ?"

Maurizio Ternullo
Postato da Nuccio Palumbo Venerdì, 29 dicembre 2017 10:00:00 (3726 letture)

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Umanistiche: 'Ricordi danzanti', l’opera prima della prof.ssa Caterina Ciraulo
Redazione
Mercoledì 20 dicembre 2017, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale di Sant'Agata Li Battiati (via dello Stadio, 19), si terrà la presentazione del libro, "Ricordi danzanti" (Algra Editore), di Caterina Ciraulo. Alla manifestazione, oltre all'autrice, interverranno Mimmo Almirante (scrittore-giornalista), Alfio Grasso (Editore), Marco Rubino (sindaco di Sant'Agata Li Battiati), Mario Pulvirenti (Assessore comunale). Momenti musicali a cura di Giovanni Arpa, pianista, e di Antonio Campanella, cantante. Letture di Francesca Russo. Il romanzo della Ciraulo racconta della vita di Angela, la protagonista, che, a causa dei tanti e tragici avvenimenti che hanno attraversato il Novecento, viene privata degli affetti più cari, ma riesce a difendere ed a conservare l'identità e la dignità di donna. La storia mette sotto i riflettori la "grande storia" del secolo scorso e i piccoli avvenimenti della vita di tutti i giorni, in un intreccio avvincete e inconsueto, che accompagneranno il lettore, "mano nella mano", fino all'ultima pagina.

Angelo Battiato
Postato da Angelo Battiato Mercoledì, 20 dicembre 2017 21:00:00 (3668 letture)

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Umanistiche: Un ricordo di Sciascia
Redazione
«Ce ne ricorderemo, di questo pianeta». Quante volte le ho accarezzate con gli occhi (queste parole dello scrittore francese ottocentesco Villiers de l’Isle-Adam), sulla tomba di Leonardo Sciascia, a Racalmuto! Incise sul bianco e nudo marmo, insieme al nome ed alle date di nascita e di morte, così come Leonardo aveva fermamente voluto. «Ce ne ricorderemo, di questo pianeta»: un’iscrizione che, dice Gesualdo Bufalino, «non conta tanto come pezza d’appoggio d’una ipotesi di sopravvivenza, ma ribadisce un sentimento di distacco ironico e dolente insieme. Questo pianeta, cioè, con le sue abiezioni e dolcezze, quanto dovrà apparirci estraneo, da una remota nuvola, e tuttavia oggetto d’una insopprimibile volontà di memoria…». Ecco, la volontà di memoria, il pensare, il voltarci indietro: è questo l’ineludibile richiamo che ci resta, dopo un incontro con la pagina di Leonardo, sia essa di un romanzo, di un saggio, di un articolo di giornale. E da quella pagina sempre balzano la gioia, la felicità dello scrivere: ...

Giuseppe Giglio
Postato da Nuccio Palumbo Domenica, 26 novembre 2017 09:00:00 (3275 letture)

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Umanistiche: Nefas – Certo che Leopardi è pessimista
Redazione
Nefas. - Certo che Leopardi è pessimista. Di più: a parere di chi scrive egli è un pessimista senza redenzione alcuna, un nichilista che non soltanto nega qualunque postulazione di trascendenza - "superbe fole" e "pargoleggiar" vari permettendo - ma che descrive come vera natura del mondo "il solido nulla", tanto per metterci l'anima in pace. Pensatore che il nichilismo ha robustamente concettualizzato sul versante linguistico, assiologico ed ontologico, come è agevole constatare dalla lettura dello Zibaldone. Tuttavia, il guaio dei nostri tempi consiste nel non attribuire sovente a questo nichilismo - dico in sede didattica, non solo eminentemente speculativa - tutta la fecondità delle riflessioni e delle tematiche che lo pregnano e supportano, che lo arricchiscono e vivificano, che lo rendono dinamico; e al contrario ridurlo ad una categoria interpretativa schematica e bolsa, data una volta per tutte e che non necessita di alcuna ricognizione gnoseologica, etica, e soprattutto filologica. Bizzarro destino per l'ultimo dei poeti-filologi cui finanche Nietzsche si inchinò deferente.

F. Martorana, Atlantide, Circospezioni e fantasticherie al tempo di Facebook
Postato da Nuccio Palumbo Domenica, 26 novembre 2017 07:30:00 (3611 letture)

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Umanistiche: 1917-2017. Centenario della Rivoluzione d’Ottobre. Il treno di Lenin e un sogno chiamato rivoluzione
Redazione
Il treno correva veloce quella notte. Sbuffava e avanzava nella nebbia, lesto, deciso, diretto verso la meta. Squarciava il freddo e i confini, tra il buio della notte e le lande desolate d'Europa, come in un vecchio film in bianco e nero, come in un'immagine dei romanzi di Dostoevskij o di Tolstoj. Un viaggio lungo 2500 Km, dalla Svizzera alla Russia, dal cuore dell'Europa alla Madrepatria, dall'esilio ad un sogno chiamato rivoluzione. Il "treno di Lenin", carico di speranza e di passione, per ridare "terra, pane e pace" ai contadini russi, costretti a vivere in condizioni di povertà e di semischiavitù, in un sistema ancora feudale. E quel treno, diretto a Pietrogrado, viaggiava con ventisette passeggeri a bordo, nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale. Il treno era partito il 9 aprile 1917 dalla stazione di Zurigo, passato il confine svizzero, alla stazione di Gottmadigen, aveva trovato una carrozza speciale con destinazione Sassnitz, poi un traghetto, il Queen Victoria per Trelleborg, in Svezia, da lì era giunto a Malmoe e a Stoccolma, dove era stato accolto dal sindaco socialdemocratico della capitale, alla frontiera di Haparanda-Tornio, poi a Helsinki, l'ultimo tratto prima della meta: Pietrogrado. E ad ogni stazione, in ogni fermata, puntuali ad attendere quel convoglio c'erano sempre guardie, controlli, paure e speranze.

Angelo Battiato
Postato da Angelo Battiato Domenica, 12 novembre 2017 07:00:00 (3025 letture)

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Umanistiche: Omaggio a Pier Paolo Pasolini
Redazione
Oggi è il 2 novembre, giorno dedicato ai defunti. Come ogni anno si ripete una circostanza triste, commemorativa e simbolica, solo all'apparenza rituale, per tributare un omaggio ai nostri cari defunti. Il mio ricordo più intimo e personale si rivolge in primo luogo ai miei nonni. Non ho altri parenti scomparsi (per fortuna). Avrei anche gli amici d'infanzia e della prima adolescenza, che rimasero sepolti sotto le macerie del terremoto del 23 novembre 1980. Un'altra triste ricorrenza che s'avvicina. Ma il 2 novembre si celebra pure un altro tragico anniversario, cioè la prematura e violenta scomparsa di Pier Paolo Pasolini, il maggiore intellettuale italiano del Novecento. Tale occasione si offre agli avvoltoi e sciacalli della disinformazione, per compiere l'ennesima operazione di strumentalizzazione ideologica e di mistificazione del pensiero di Pasolini.

Lucio Garofalo
Postato da Michelangelo Nicotra Giovedì, 02 novembre 2017 19:00:00 (2540 letture)

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Umanistiche: Il conflitto tra capitale e lavoro nella modernità Apuana
Redazione
Beniamino Gemignani ha fatto un'opera notevole di ricostruzione storiografica del conflitto che si è svolto nelle cave marmifere apuane tra operai e imprenditori, lavoro e capitale, e del dolore che ha attraversato la comunità locale in seguito ai lutti, alle mutilazioni e alle lotte necessarie per ottenere un piccolo incremento salariale e un miglioramento delle condizioni lavorative. Lo studioso utilizza tutti gli strumenti utili alla ricerca, rinvenuti negli archivi pubblici e privati, dai diari familiari alle lettere e alle più svariate forme di documentazione, e non si accontenta di ottenere una ricognizione delle vicende narrate, poiché fa intervenire il suo sentimento e le sue emozioni per scavare sempre più in profondità nei rapporti interpersonali e comunitari e dare un'idea più puntuale, elaborata e realistica, delle drammatiche situazioni egregiamente illustrate, come si addice a storici di provata capacità.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 25 settembre 2017 07:30:00 (2740 letture)

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Umanistiche: Elio Vittorini e la Sicilia. Il realismo vittoriniano e lo scontro con Palmiro Togliatti. La novità letteraria di 'Conversazione in Sicilia'
Redazione
Elio Vittorini (Siracusa, 23 luglio 1908 - Milano, 12 febbraio 1966) è uno degli intellettuali italiani più vivaci e uno degli scrittori più impegnati nella revisione e ridefinizione del realismo nell'arte ed in letteratura. Egli ridefinisce inoltre l'idea di letterarietà e giunge fino al limite estremo delle possibilità "nuove" contenute nel termine, che, dopo di lui non potrà assumere il tradizionale significato di stilisticamente e formalmente adeguato. La sua critica al concetto ormai logorato dall'abuso scolaticistico è generata da una nuova visione acquisita durante la vastissima ricognizione non solo della vita letteraria, ma anche di quella sociale e politica. E' con la stessa esperienza di traduttore dei maggiori romanzieri americani, che introduce in Italia un clima culturale e letterario meno municipale. L'esperienza antifascista e l'adesione al partito comunista gli offrono poi gli strumenti conoscitivi di prima mano per ottenere una capacità di linguaggio e di scrittura a tutto campo, come è appunto il terreno della "nuova" letterarietà che insegue e propone.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 25 giugno 2017 07:30:00 (3450 letture)

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Umanistiche: Presentazione del libro di Massimo Frasca 'Città dei Greci in Sicilia'
Redazione
Il Polo Regionale di Catania per i Siti Culturali, ospita martedì 28 marzo alle ore 17,30 nella Sala dell’Esedra in Via Teatro Greco la presentazione del volume del prof. Massimo Frasca, Città greche di Sicilia, edito da Edizioni di Storia e Studi Sociali. Alla presentazione saranno presenti: Maria Costanza Lentini direttore del Polo Regionale di Catania per i siti culturali, Massimo Frasca autore del libro e docente di archeologia classica all'Università di Catania, Fabio Caruso ricercatore dell’IBAM-CNR, Fabrizio Nicoletti archeologo del Polo Regionale di Catania per i Siti Culturali.
download invito
poloregionalect.segreteria@regione.sicilia.it
Postato da Giuseppe Adernò Sabato, 25 marzo 2017 08:30:00 (3199 letture)

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Umanistiche: La severa lezione storiografica di Benedetto Croce. La Storia d’Italia dal 1871 al 1915
Redazione
Maestri sono coloro che rimangono nella memoria dei posteri e che costituiscono punti importanti di riferimento per i tempi futuri. La crisi conoscitiva e culturale, però, ne ha ridimensionato la funzione e il valore, poiché essa si è presentata con il vigore distruttivo dei nostri Padri Spirituali, sulle cui pagine a nessuno piace studiare. E ciascuno oggi preferisce con arroganza andare a ruota libera nei concetti e nel linguaggio per dimostrare autonomia e autorevolezza, senza tener conto del fatto che ogni progresso negli studi e nella ricerca disciplinare presuppone il possesso di conoscenze elaborate e acquisite precedentemente con grande fatica. Esistono quindi i veri Maestri e sono gli Spiriti Magni, i più creativi e costruttivi, coloro che hanno compiuto le autentiche rivoluzioni metodologiche, stilistiche e contenutistiche. Essi sono pochissimi nell’Italia del Novecento e bisogna rispettarli per il bene che si deve a noi stessi e alla comunità alla quale apparteniamo. Nel loro numero molto limitato rientra certamente Benedetto Croce (1866-1952), nonostante il giudizio malefico di Ludovico Geymonat.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 14 marzo 2017 07:30:00 (3038 letture)

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Umanistiche: Un omaggio a un intellettuale coraggioso che scrisse e si contraddisse
Redazione
Gli "eroici furori" di Elio Vittorini, scrittore magico e realista, né rosso, né nero. Né con Croce, né con Lukacs. NO alla cultura politicizzata, no al sovietismo zdanoviano. Sì , a una politica culturale liberale, aperta alle suggestioni della complessità della società capitalista, e , "proletaria" , insieme, emancipatrice delle classi più umili e disperate. Spirito polemico, intellettuale inquieto, moderno, e antico, rondista, e illuminista impenitente sempre; tanto realista e prammatico, quanto utopista inquieto, di inesausta ancestrale "tensione messianica", Vittorini scrisse, e si contraddisse, senza mai tradire la sua ...

Nuccio Palumbo
Postato da Nuccio Palumbo Domenica, 26 febbraio 2017 08:30:00 (3401 letture)

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Umanistiche: La maga e il talismano dello scrittore catanese, Adriano Di Gregorio
Redazione
Con il romanzo "La maga e il talismano" (Algra editore), lo scrittore catanese, Adriano Di Gregorio, ha continuato la fortunata serie del commissario Battaglia e del suo fidato amico, l'ispettore Spanò.
Le indagini di quest'ultimo caso vengono condotte a ritroso: dalla misteriosa denuncia di un omicidio, del quale però non si scopre il corpo, Battaglia si ritrova dapprima a smascherare un vasto traffico di droga che gira attorno alla tenda di una maga e alla fine è costretto ad "imbattersi nel più atroce crimine che la mente umana abbia mai potuto concepire". Così come era accaduto nel romanzo precedente, il commissario Battaglia, sebbene sia deciso e puntuale nel lavoro, è invece insicuro e fragile nella vita privata, sempre molto movimentata.

Claudia Mandrà
clama10@virgilio.it
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 24 gennaio 2017 08:00:00 (2948 letture)

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Umanistiche: Note a margine di Rita Garofalo Algra Editore
Redazione
Ecco il secondo libro della collana della Collana Fiori blu che Rita Garofalo, medico, specialista in endocrinologia, psicologa e psicoterapeuta, offre ai lettori dopo il successo del delicato, romanzo Controvento, nel qual l'Autrice racconta un'originale esperienza, che può diventare modello ed esempio sul come comportarsi quando si rimane coinvolti nel vortice di un tumore annunciato e s'imbocca il sentiero terapeutico. Il successo del primo volume l'ha indotta a dare sfogo alla creatività fantastica e impulsiva mettendo in dialogo la penna e il pennello, l'immagine dipinta e la pagina letteraria, il messaggio dei grandi pittori e la vita semplice e drammatica di quanti, osservando un'opera d'arte ritrovano consonanza di sentimenti con l'Artista e conforto alla personale esperienza esistenziale.

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
Postato da Giuseppe Adernò Sabato, 10 dicembre 2016 09:00:00 (3082 letture)

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Umanistiche: L’intellettuale Signum contradictionis
Redazione
Avere la testa tra le nuvole, e sentirsi obbligato, a un tempo, a stare con i piedi per terra; avere dolorosa consapevolezza di esistere e di non esistere, di voler e disvolere per anarchica vocazione, di essere dentro e fuori, per sé, ma anche per gli altri; aspirare alla verità ma pieno di incertezze e di dubbi e di interrogativi, per la stessa ragion critica che gli vacilla sotto gli occhi sempre e soccombe alla sua volontà, indecisa su cosa fare o non fare, per eccesso di pensieri di continuo rampollanti; amare le regole e disattenderle per volere dire, al tempo stesso, tutto e il contrario di tutto per narcisistica vocazione; sono, queste, caratteristiche dolorose, stemma e stigma del relativismo agnitivo dell' intellettuale "déraciné" - se così vogliamo impropriamente definirlo -.

antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Giovedì, 03 novembre 2016 08:30:00 (3193 letture)

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Umanistiche: Il pluralismo ideologico ed esistenziale nella poetica di Giovanni Pascoli. Nella ricorrenza dei 125 anni dalla pubblicazione della prima edizione ufficiale di 'Myricae' (luglio 1891)
Redazione
Sono trascorsi cinque lustri dall'anno di grazia 1991, quando a Massa e altrove si è voluta ricordare solennemente la ricorrenza dei cento anni dalla pubblicazione della prima edizione ufficiale di " Myricae" di Giovanni Pascoli. La vera celebrazione in effetti è stata quella intrapresa dal Comitato Pascoliano di Massa in virtù della passione autentica di Antonia Cerboncini e Walter Fiani, che hanno coinvolto istituzioni e scuole nell'iniziativa affascinante di reperire e pubblicare documenti inediti e fare intervenire i più qualificati studiosi del Poeta romagnolo nei serrati dibattiti che allora si svolsero tra Liceo Classico "Pellegrino Rosssi" e Palazzo Ducale di Massa. Il Liceo apuano poteva vantare la presenza di un archivio storico ricco e ben conservato e di un registro dei verbali del Collegio docenti nel quale si udiva ancora la voce cristallina dell'autore di "Myricae". Qui egli aveva insegnato latino e greco e dopo di lui vi insegneranno B3albino Giuliano, Manara Valgimigli, Enrica Carpita ed altri docenti di valore. In quell'anno di grandi propositi editoriali e e di pregevoli interventi istituzionali (mi sembra giusto ricordare l'attivismo bibliografico dell'assessore alla Cultura pro tempore, Dott. Pier Paolo Santi) si sono messi in moto tutti gli organismi pascoliani e si è rievocato puntualmente il soggiorno in città pure delle due sorelle del Poeta, Ida e Maria.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 20 settembre 2016 08:30:00 (2970 letture)

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Umanistiche: Sicilia, my love di Enzo Randazzo
Redazione
Il romanzo Sicilia, my love, di Enzo Randazzo, edito da Medea, giunto già alla terza edizione, è stato il tema dell'incontro letterario che si è svolto a Siracusa presso la Chiesa di San Tommaso ad Ortigia. Promosso in collaborazione con la Redazione del Settimanale diocesano "Il Cammino", l'incontro è stato introdotto dal preside Giuseppe Adernò, il quale ha messo in luce le caratteristiche letterarie dell'opera, il forte messaggio di sicilianità che trasmette e l'ampiezza dei temi sociali e culturali che vengono affrontati: dall'emigrazione all'interculturalità, dalla tradizione alle innovazioni nei diversi stili di vita. Il volume, ha ricevuto il patrocinio della Regione Siciliana-Assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, ed ha raccolto numerosi successi,riconoscimenti e premi. L'Autore, Enzo Randazzo, presente all'incontro, racconta una vicenda che sviluppa un interesse per la storia e la cultura regionale e nazionale in una prospettiva multiculturale, celebrando le bellezze naturali dell'Isola, le sue tradizioni culturali, storiche e linguistiche.

redazione@aetnanet.org
Postato da Giuseppe Adernò Domenica, 17 luglio 2016 07:30:00 (3157 letture)

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Umanistiche: Il Codice Rustici, un viaggio attraverso la storia
Rassegna stampa
Firenze, 1441. Un orafo decide di intraprendere un viaggio ai Luoghi Santi. Marco di Bartolomeo Rustici è un artigiano abile e notissimo, poco istruito nel latino ma devoto e dotato di un suo patrimonio intellettuale, appassionato cultore di sillogi, antologie e volgarizzamenti delle Sacre Scritture. Egli stila un resoconto dettagliatissimo in volgare del suo pellegrinaggio a Gerusalemme in un prezioso manoscritto che resta intatto fino ai nostri giorni, custodito dal 1812 nella Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Firenze. Roma, 17 maggio 2016. Tappa prestigiosa di un altro viaggio. Quello di un sogno, nato diciotto anni fa e perseguito con tenacia e passione da Elena Gurrieri, oggi responsabile di quella Biblioteca. La realizzazione di un’edizione in facsimile che sostituisse il manoscritto sia per preservare l’originale dall’inevitabile usura provocata dalle consultazioni e sia per mettere a disposizione di un pubblico più vasto il prezioso manoscritto.

Donatella Purger - Firstonline.info
donatellaaura@gmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 24 maggio 2016 06:00:00 (2558 letture)

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Umanistiche: Carlo Antoni e la restaurazione del diritto di natura. Storicismo, illuminismo e giusnaturalismo
Redazione
"Anime incarnate" erano definiti da Eugenio Garin nelle sue eleganti Cronache di filosofia italiana tutti quei filosofi italiani del secondo dopoguerra, di estrazione accademica, che si facevano la guerra mentale e psicologica quando la guerra reale era finita e rimanevano i rigurgiti del fascismo e dell'antifascismo con i discepoli dei due vecchi maestri scomparsi rispettivamente nel 1944 Giovanni Gentile e nel 1952 Benedetto Croce. Le "anime incarnate" volevano rimettere in piedi una gramsciana guerra di posizione per posizionare se stessi negli atenei più prestigiosi e reggere l'urto dei loro avversari nell'accaparramento delle cattedre.. Carlo Antoni da gran signore non partecipò alla guerra delle cattedre, ma solo a quella più decorosa delle ideologie in nome e per conto di colui che considerò sempre il suo maestro e cioè Benedetto Croce. Egli era un intellettuale schivo, uno studioso solitario che conduceva la sua battaglia in modo rigoroso e senza continui revisionismi, giacché aveva fatto sul serio la Resistenza con le armi intellettuali e con la massima devozione agli ideali della libertà e della dignità, ai quali aveva deciso di sacrificare la vita, come del resto aveva fatto prima con la partecipazione a favore dell'Italia, da cittadino austro-ungarico e quindi da "traditore", alla grande guerra.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 22 maggio 2016 10:00:00 (2664 letture)

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Umanistiche: Carlo Antoni e la lotta contro lo storicismo hegeliano. L’interpretazione giusnaturalistica del marxismo
Redazione
Carlo Antoni (Senosecchia, Trieste, 15 agosto 1896-Roma 3 agosto 1959) è sommo filosofo, grande storico della filosofia e insigne germanista; ordinario di filosofia della storia nell'Università di Roma, purtroppo è oggi poco conosciuto persino negli ambienti intellettuali del nostro Paese. Io tenterò qui una breve ricognizione per dimostrarne l'importanza come interprete di Croce e di Marx e come critico intelligente dello storicismo hegeliano. Seriamente impegnato nella revisione critica del pensiero crociano ed hegelo-marxiano, scrive una molteplicità di saggi che hanno un notevole valore storiografico e teoretico (tra cui segnalo: Dallo storicismo alla sociologia, Sansoni, Firenze 1940; La lotta contro la ragione, Sansoni, Firenze 1942; Ciò che è vivo e ciò che è ciò che è morto della dottrina di Carlo Marx, Quaderni del movimento liberale italiano, Roma 1943; Commento a Croce, Neri Pozza Editore, Venezia 1955; La restaurazione del diritto di natura, Neri Pozza Editore, Venezia 1959; Della storia d'Italia, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2012)e che conservano ancora tutta la loro freschezza concettuale e stilistica. La teoresi di Antoni si può inscrivere tutta all'interno dei rapporti tra storicismo e giusnaturalismo, in relazione sia alle indagini sulla cultura tedesca che a quelle sull'idealismo italiano, ed in particolare ai vari saggi su Benedetto Croce, attraverso il quale egli può risalire con maggiore efficacia alla migliore tradizione etico-politica dell'Italia e dell'Europa e trasformare così la sua storiografia in altissima e profondissima filosofia.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 08 maggio 2016 07:00:00 (2899 letture)

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Umanistiche: Sulla lotta partigiana
Redazione
Certo gli "anti" spesso sono funzionali ai "pro" se non sostanziati da programmi di vita e stili di comportamento che ne segnano in modo evidente e visibile le azioni e gli effetti che ne derivano da esse. La lotta di liberazione, è stato un progetto, una sperimentazione, una battaglia per la vita, per ridare senso e significato ai valori fondanti della convivenza sociale, diritti, giustizia, dignità, tolleranza e soprattutto partecipazione e responsabilità. L'unione delle forze che hanno prodotto il ribaltamento e la sconfitta di un potere politico, il fascismo, è stata possibile solo perché ad un potere costituito si è organizzato un contropotere dai contorni ideologici chiari ed inequivocabili: l'antifascismo. Ed è questa la traccia indelebile che ha lasciato la lotta partigiana, la creazione di un organo di potere organizzato ed efficiente, reattivo ed omogeneo, diffuso e partecipato.

Musarra Pasquale
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 25 aprile 2016 08:30:00 (2422 letture)

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Umanistiche: Il partigiano siciliano Alfio Anastasi e l’attuale riflessione storiografica sulla Resistenza
Redazione
Nel settantunesimo anniversario della Liberazione il passaggio dalla cronaca alla storia e dalla memoria soggettiva e monumentale alla severa ricostruzione. Il flusso delle stagioni ideologiche, culturali e politiche non è stato vano. Il tempo è una categoria dello spirito che chiede distanza di ripensamenti e abbandono dei caldi ideologismi Ho dovuto rompere con gli amici più cari, quelli che "venivano" dalla Resistenza, per affermare il sacrosanto dovere della libera ricerca della verità storica contro ogni mistificazione per ragioni le più svariate e non sempre miserevoli e volgari. Perciò ho rifiutato per quanto mi è stato possibile la falsa narrazione dello storico valdostano Federico Chabod di un Sud tagliato fuori dalla lotta di liberazione nazionale e sottoposto ai peggiori condizionamenti sociali e culturali, perché su di esso non soffiava prepotente da nessuna fessura "il vento del Nord", che rappresentava il progresso intellettuale e morale, la modernità democratica e costituzionale ed il più autentico antifascismo, quello che si sarebbe invece fermato ai confini meridionali della Toscana. Nel Regno del Sud la Resistenza taceva poiché sarebbe avvenuta troppo presto l'invasione anglo-americana nella notte del 9-10 luglio 1943 e non vi potevano germogliare le condizioni ideali e materiali di una opposizione armata e disarmata contro i nazifascisti:

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 25 aprile 2016 07:30:00 (2666 letture)

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Umanistiche: Cultura, presentato in Vaticano 'Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi'
Redazione
"Un libro che sonda religiosamente le varie epoche della letteratura italiana, evidenziando i poeti che si candidano a portavoce dell'eternità": con queste parole il saggista e critico letterario don Santino Spartà ha introdotto nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano la presentazione del libro "Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi" (editoriale Agorà), curato dalla siciliana Maria Pia Risa. Il volume raccoglie 209 poesie-preghiere scritte dal Duecento ai giorni nostri, attribuite complessivamente a 58 autori. L'opera esordisce con San Francesco d'Assisi per giungere ai contemporanei, passando per figure prestigiose come Dante Alighieri e san Giovanni Paolo II; le loro orazioni sono state selezionate con un paziente lavoro di ricerca, svolto quasi esclusivamente nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma.

Graziella Nicolosi (Tessera Odg 145786)
graziella_nicolosi@hotmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 19 aprile 2016 06:00:00 (2644 letture)

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Umanistiche: 'Nenti cchiù da diri'. Poesia e metapoesia in Salvo Basso
Rassegna stampa
Carissimi, ho il piacere di inoltrarvi la locandina dell'imminente conferenza su Salvo Basso che terrò il prossimo giovedì 7 aprile alle ore 17 presso l'aula 268 (II piano), ex Monastero dei Benedettini, nell'ambito delle iniziative del comitato catanese della "Società Dante Alighieri". Con cortese richiesta di diffusione dell'evento e sperando che partecipiate numerosi.

Novella Primo
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 05 aprile 2016 02:00:00 (2744 letture)

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Umanistiche: Paolo e Francesca: dove sta l’errore dei due amanti?
Redazione
Paolo e Francesca: dove sta l'errore dei due amanti? I "duo cognati" si sono illusi che "ciascun amore in sé sia " laudabil cosa". Si sono abbandonati alla fatale necessità d'amore, (all'"amor ch'a nullo amato amar perdona), ignorando che anche il "cor gentile" deve ubbidire alla ragione . Dice Virgilio(la Ragione):
: "[...] /innata v'è virtù che consiglia,/ e de l'assenso de' tener la soglia" ( Purgatorio , C. XVIII, vv.62-63)**
E "tener la soglia", è compito affidato alla ragione, al libero arbitrio, alla libera scelta dell'uomo, alla capacità di discernimento.
[...], poniam che di necessitate
surga ogne amor che dentro a voi s'accende,
di ritenerlo è in voi la podestate.
( ibidem,vv.70-72).
"Né creator né creatura mai/...fu sanza amore,/ o naturale o d'animo[...] lo naturale è sempre senza errore,/ ma l'altro puote errar per malo obietto/ o per troppo o per poco di vigore." (canto XVII del Purg.quarta cornice, accidiosi, vv.91-96);

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Sabato, 02 aprile 2016 07:30:00 (3026 letture)

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Umanistiche: Dell’antifascismo 'filosofico' di Benedetto Croce. Un chiarimento storiografico
Redazione
Ho avuto modo di ringraziare privatamente il compianto amico sociologo Carmelo Rosario Viola per la sua recensione molto densa e brillante di un mio lungo saggio su Benedetto Croce pubblicata sul quotidiano "Rinascita" ( "Benedetto Croce e la biologia del sociale. Un lavoro critico e analitico dello studioso Salvatore Ragonesi sul filosofo liberale" ), poco prima della sua improvvisa scomparsa, che mi ha dato l'occasione di riformulare con sincera convinzione Il quesito se fu vero antifascismo quello di Benedetto Croce. Riprendo adesso i miei appunti che avevo accumulato e poi accantonato in seguito alla grave perdita del dottissimo e acutissimo amico sociologo , al quale il filosofo napoletano, come a tanti altri intellettuali italiani, compresi per esempio Ludovico Geymonat e quelli della sua scuola, non era molto simpatico per ragioni culturali e filosofiche.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Venerdì, 18 marzo 2016 03:30:00 (2825 letture)

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Umanistiche: Dante, sempre attuale
Redazione
Nel sentire collettivo odierno, parecchi dei vizi capitali non sono più considerati, né vissuti, come tali, ovverosia come frutto dell'eccesso, della subordinazione della ragione all'istinto. E' cambiata addirittura la stessa terminologia definitoria di certi vizi capitali: oggi l'accidia (tepidezza nel seguire il bene: "l'amor del bene, scemo/ del suo dover" Purg. c.XVII, vv.85-86) si chiama depressione; i peccati di gola sono considerati forme di relazione patologica nei confronti del cibo: è il caso della bulimia ( eccesso smodato di cibo ingurgitamento senza misura); o, viceversa della anoressia (rifiuto sconsiderato del cibo); l'ira (incapacità di autocontrollo) viene considerata, nei suoi eccessi, disagio psichico, e così via. E la lussuria? Essa non è considerata dalla morale comune come un peccato, quanto piuttosto come una libera disposizione alla sessualità.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Mercoledì, 02 marzo 2016 03:30:00 (2996 letture)

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Umanistiche: La frattura epistemica nel sistema di Giovanni Gentile e la svolta filosofica del 1928. Il sentimento come categoria dello spirito
Redazione
I libri di testo liceali e universitari spesso tendono a confondere e sovrapporre le ricostruzioni quando non storicizzano adeguatamente ed anzi rappresentano in modo indistinto, unitario ed organico il pensiero di un autore che attraversa invece varie fasi, sviluppa diverse posizioni e le va via via revisionando e superando. dialetticamente. Anche le migliori e più documentate storie della filosofia, come per esempio quella classica di Nicola Abbagnano, non possono evitare di cadere nel solito vizio della continuità interna ad uno stesso pensatore per farne un modello chiaro e coerente. E Giovanni Gentile, che è un pensatore pieno di ripensamenti e autorevisioni, dev'essere sempre e in ogni luogo quel filosofo che porta risolutamente a compimento la tesi prospettata da Fichte nella Dottrina della scienza di una rigorosa e totale immanenza di ogni realtà nel pensiero pensante e di un pensiero "sciolto" nell'atto del soggetto trascendentale, cioè del pensiero prodotto dall'Io universale o infinito.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Giovedì, 18 febbraio 2016 04:30:00 (2951 letture)

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Umanistiche: Ormai il capitalismo non ha più nulla con cui tacitare la protesta sociale
Opinioni
Karl Marx aveva intuito e teorizzato la globalizzazione capitalista oltre un secolo e mezzo fa. Oggi gli stessi economisti borghesi si sono rassegnati di fronte all'evidenza oggettiva e drammatica di un sistema economico che genera solo diseguaglianze crescenti tra ricchi e poveri nella popolazione. Non si tratta di un'anomalia, ma di una tendenza intrinseca e connaturata al capitalismo. Che piaccia o meno, poco importa. La realtà dimostra il fallimento di un assetto economico che rischia di condurre l'umanità verso la rovina e la catastrofe. La razione di miseria imposta ai popoli in Europa (i PIGS) non basterà ad arrestare la caduta di rendimento (del saggio di profitto) del capitale finanziario, per cui serviranno altre manovre finanziarie che spingeranno verso una condizione crescente di insopportabilità dei sacrifici imposti ai lavoratori. Ormai il capitalismo non ha più nulla con cui tacitare la protesta sociale. Anzi, per sopravvivere è costretto ad estorcere ricchezze in dosi sempre maggiori.

Lucio Garofalo
l.garofalo64@gmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Martedì, 26 gennaio 2016 03:30:00 (4491 letture)

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Umanistiche: Noterella sui modi. I giovani e il congiuntivo
Redazione
L'uso del congiuntivo si è fatto sempre più raro nella pratica della quotidiana comunicazione verbale, addirittura scomparso nel linguaggio nudo e crudo facebookkiano! Ai giovani non piace codesto modo, forse perché Il congiuntivo vive fuori della grazia delle loro certezze, è meno franco e spiccio, e virile, del modo dell'indicativo. E' più sottile, più cerimonioso, raffinato, delicato, il congiuntivo, talora fin troppo da parere un modo della ipocrisia velata smancerosa e perbenista. Una cosa è certa: non ama l'urlo, i toni forti, il congiuntivo; è vero! E' problematico, possibilista, diplomatico; certo più adatto alle complicità, ai compromessi, che alle decisioni ineluttabili e irreversibili. Il congiuntivo è il modo del desiderio cortese, del timido supporre, del sussiego di chi non sa, e non vuole, imporre o comandare niente a nessuno!

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Giovedì, 17 dicembre 2015 03:30:00 (2952 letture)

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Umanistiche: Il partigiano acese Alfio Anastasi e la partecipazione del Sud alla guerra di liberazione. Per un necessario passaggio dalla memoria alla storia
Redazione
Ho sempre rifiutato la narrazione dello storico valdostano Federico Chabod di un Sud tagliato fuori dalla lotta di liberazione nazionale e sottoposto ai peggiori condizionamenti sociali e culturali perché su di esso non soffiava prepotente da nessuna direzione "il vento del Nord", quello che rappresentava il progresso economico, la modernità democratica e costituzionale ed il più autentico antifascismo, quello che si sarebbe fermato ai confini meridionali della Toscana. Nel regno del Sud la Resistenza taceva, secondo lo storico, perché era avvenuta troppo presto l'invasione anglo-americana della notte del 9-10 luglio 1943 e non vi potevano germogliare le condizioni ideali e materiali di una opposizione armata e disarmata contro i nazifascisti: "Questo è il regno del Sud. Qui non troviamo, non possiamo trovare la Resistenza. Si costituiscono, è vero, dei Comitati di liberazione nazionale, ma essi sono ben diversi da quelli delle altre regioni; qui i comitati si formano quando ormai non c'è più nessuna lotta da condurre. Quelli del Nord invece combattono per due anni, molti dei loro membri rischiano continuamente la vita, e parecchi infatti la perdono; le popolazioni sanno che fra loro c'è un gruppo di uomini cui spetta il durissimo compito di guidare la lotta.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Sabato, 28 novembre 2015 01:00:00 (2919 letture)

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Umanistiche: Per la critica della docimologia
Redazione
La scuola esiste per trasmettere valori, saperi e competenze; la sua funzione costitutiva e intrascendibile è quella conoscitiva e l'insegnamento è il lavoro che se ne occupa e la rende operante presso le nuove generazioni. Protagonista indiscusso di questo processo di trasmissione è l'insegnante col suo bagaglio di esperienze e di saperi. Mediatore tra la cultura, le conoscenze del passato e del presente, e il bisogno e il dovere di apprendimento delle nuove generazioni. In questo spazio si costruiscono il suo ruolo e la sua legittimazione sociale. E' il sapere il punto d'origine del lavoro scolastico e tutto il resto è strumentale alla loro acquisizione. Le scienze cosiddette dell'educazione entrano in servizio per favorire e rendere efficace questo compito. Sono convocate per farci conoscere l'alunno e per offrire i mezzi più adeguati per consentire il successo dell'apprendimento. Sono scienze funzionali all'insegnamento e al diritto di formazione delle nuove generazioni.


prof. Raimondo Giunta
Postato da Nuccio Palumbo Giovedì, 12 novembre 2015 01:30:00 (3602 letture)

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Umanistiche: 1914-1918. Il mondo va alla guerra
Redazione
Grande GuerraTutto il Novecento è "figlio" della Grande Guerra. Il mondo d'oggi è la conseguenza diretta della Prima Guerra Mondiale. E tutti i successivi conflitti, le ostilità, le contese, i massacri, le immane tragedie, gli odi, sono il frutto acerbo della Guerra del 15-18. Tutto nasce da lì, dalla Grande Guerra, che ha segnato in maniera indelebile il destino dell'Europa e del mondo intero. Ed è incomprensibile la storia dell'umanità senza conoscere a fondo le ragioni che hanno scatenato quel drammatico conflitto, e, soprattutto, l'evoluzione, la conduzione, gli sviluppi, la conclusione, il suo funesto epilogo, gli accordi di pace e il "Trattato di Londra" del 1919. Tutto ebbe inizio dal fango delle trincee, dal filo spinato, dagli infiniti e terribili giorni ad aspettare il nemico e ad aspettare la morte, dalle interminabili notti a "vegliare un compagno morto", dagli assalti alla baionetta, dal gas nervino, dalla carneficina delle battaglie di Verdun e di Somme, dalla disfatta di Caporetto, dalle acque del sacro Piave, dagli scontri nelle pietraie del Carso e dell'Isonzo, dalla gloriosa battaglia di Vittorio Veneto. E in questa guerra l'uomo ha dato veramente il peggio di sé, ...

Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it
Postato da Angelo Battiato Domenica, 08 novembre 2015 02:00:00 (2958 letture)

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Umanistiche: Andrea Giusti e il 'pessimismo radicale' nell’arte
Redazione
Andrea Giusti è nato a Massa e vive a Carrara, nel cuore del centro storico, dietro la graziosa piazzetta del Duomo di Sant'Andrea, là dove si radunano mensilmente gli "artisti del Borgo" e le artiste del circolo apuano "Artemisia" a vivere un intenso momento di comunicazione della loro vibrante vitalità culturale in una sorta di simposio platonico per celebrare la bellezza dell'arte ed il bene comune. Egli è però artista più riservato e se ne sta quasi appartato nella sua profonda meditazione che esprime soltanto con il segno e sulla tela, con rabbia e passione, con sofferenza e devozione, con violenza e spirito di compassione. L'Artista apuano si ispira certamente all'espressionismo astratto di Pollock, ma lo fa con molta moderazione e ponderazione e soprattutto con molto acume, e perciò tiene conto del fatto che il grande pittore americano ha aggiornato e variato la sua tecnica dello sgocciolamento integrandola e arricchendola con l'uso tradizionale del pennello ...

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Sabato, 31 ottobre 2015 03:00:00 (2873 letture)

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Umanistiche: Donatella Gabrielli e l’estetica della metamorfosi metafisica
Redazione
Si può prescindere nella pittura da ogni rappresentazione del finito? Evidentemente non è possibile, e Donatella Gabrielli, grande artista e ed efficacissima organizzatrice di gruppi culturali e di eventi artistici a Sarzana, a La Spezia ed a Massa Carrara, ci fornisce l'immagine insistita e raffinata di un "finito minimalista" che ottiene il massimo dell'espansione e che contiene l'infinità. Miracolo dell'arte e della capacità artistica! Miracolo della pienezza dei mezzi espressivi, creativi e percettivi, e della visione totale della realtà. Miracoloso è il fenomeno del piccolo che contiene il grande, anziché esserne contenuto. E non è davvero cosa di poco rilievo, poiché si tratta dell'avvenimento più straordinario che si possa immaginare il fatto che l'artista riesca a produrre una molteplicità di forme piccolissime, appena visibili, appena abbozzate, mediante una speciale azione cromatica, e ad ottenere con una magia tecnica una suggestiva metamorfosi all'interno delle stesse forme e nell'assoluta simultaneità dell'azione artistica che rende il finito un infinito.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 19 ottobre 2015 03:00:00 (2732 letture)

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Umanistiche: Serena Stefani e l’arte come ricomposizione teologica dell’uomo
Redazione
Serena StefaniGiovane per età anagrafica ma solida e matura nella visione estetica, nella cultura e nelle realizzazioni tecniche, l'artista Serena Stefani vive in terra di confine tra Liguria e Toscana, a Santo Stefano Magra, che amministrativamente si trova in provincia di La Spezia in una striscia di territorio pianeggiante sulla sponda sinistra del fiume Magra, là dove la natura non ha potuto segnare una più larga e sicura demarcazione geografica. L'arte e la scienza però non hanno sedi deputate e così l'Artista che è nata a Sassuolo in Emilia, dopo aver girato in lungo e in largo per l'Italia con la famiglia per serie ragioni di lavoro del padre,operaio meccanico e lodato inventore, ha trovato casa e bottega in questa graziosa e raffinata cittadina e dei bravi maestri nell'Accademia di Belle Arti di Carrara, nella quale ha conseguito prima il diploma triennale con il massimo dei voti e poi la laurea magistrale nel biennio di specializzazione in pittura con il medesimo risultato.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Sabato, 17 ottobre 2015 02:30:00 (2808 letture)

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Umanistiche: Controvento. Un libro medicina e terapia per il tumore al seno
Redazione
Leggero, elegante, delicato, il primo romanzo di Rita Garofalo CONTROVENTO (Algra editore) racconta un'originale esperienza, che può diventare modello ed esempio sul come comportarsi quando si rimane coinvolti nel vortice di un tumore annunciato e s'imbocca il sentiero terapeutico. L'autrice, che è un medico, specialista in endocrinologia, psicologa e psicoterapeuta, narra dello smarrimento di una donna che scopre di avere un tumore al seno e che, anzicché pensare di combatterlo, lo accoglie come un "figlio indesiderato e maligno", ma soprattutto come un'opportunità per un cambiamento di vita. Il racconto appare come un "viaggio dell'anima" dove il tumore al seno diventa strumento per ripercorrere il passato, affrontare i fallimenti e le contraddizioni di una vita, per giungere infine alla guarigione del "cancro del seno e dal cancro dell'anima che lo ha generato".

Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
Postato da Giuseppe Adernò Venerdì, 16 ottobre 2015 01:00:00 (2926 letture)

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Umanistiche: La natura vivente di Patrizia Pianini. Il naturalismo neorinascimentale dell’artista carrarese
Redazione
L'arte non è un semplice esercizio ginnico per occupare le ore libere da altri impegni esistenziali più pressanti, ma un'attività molto seria che comporta fatica, concentrazione e studio. E l'artista carrarese Patrizia Pianini è un ottimo modello di ricercatrice e di sperimentatrice che dedica al lavoro artistico il suo tempo migliore, le sue energie più fresche e la sua spontaneità produttiva e creativa, quella più libera e autentica. Ella vuole realizzare la sua idea, frutto della sua cultura e della sua forte immaginazione, e vuole metterla subito sulla tela e poi si accorge che i suoi mezzi espressivi straordinari la costringono a mantenersi entro i confini della normalità intuitiva e comunicativa. Il suo amore profondo e quasi esclusivo per l'arte le fornisce emozioni e percezioni che vengono perciò mediate da una intelligenza pronta e capace di comporre l'opera con attenzione ed equilibrio, passando e ripassando attraverso uno studio paziente ed accurato ed una fantasia bene orientata sotto il profilo estetico.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 04 ottobre 2015 03:30:00 (3079 letture)

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Umanistiche: Il sistema attualistico di Giovanni Gentile e la 'svolta' filosofica del 1928. Genesi dell’estetica gentiliana
Redazione
Giovanni GentileI libri di testo liceali e universitari a volte fanno dei brutti scherzi, quando rappresentano in modo unitario ed organico il pensiero di un autore che attraversa invece varie fasi, sviluppa diverse posizioni e le va via via revisionando e superando dialetticamente. Anche le migliori e più documentate storie della filosofia, come per esempio quella di Nicola Abbagnano, non possono evitare di cadere nel solito vizio della continuità interna ad uno stesso pensatore per farne un modello chiaro e coerente. E Giovanni Gentile, che è un pensatore pieno di ripensamenti e autorevisioni, dev'essere sempre e in ogni luogo quel filosofo che porta risolutamente a compimento la tesi prospettata da Fichte nella Dottrina della scienza di una rigorosa e totale immanenza di ogni realtà nel pensiero pensante e di un pensiero "sciolto" nell'atto del soggetto trascendentale, cioè dell'Io universale o infinito.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Sabato, 26 settembre 2015 02:30:00 (2982 letture)

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Umanistiche: A cinquant’anni dalla scomparsa del grecista Manara Valgimigli
Redazione
Manara ValgimigliCosimo Ceccuti, benemerito promotore della Fondazione Spadolini, ha fatto opera egregia e molto opportuna nel ricordare su La Nazione di venerdì 28 agosto a p. 30, con grande affetto, la figura di Manara Valgimigli a cinquant'anni dalla sua scomparsa a Vilminore di Scalve in provincia di Bergamo; ma nel delinearne la biografia ha ignorato la sua permanenza fondamentale a Massa come acuto studioso e pubblicista, brillante docente di latino e greco al Liceo Classico "Pellegrino Rossi" e attivo assessore alla Pubblica Istruzione nel Comune. Il "passaggio" massese di Valgimigli nel periodo 1913-1916 risulta purtroppo del tutto assente in Ceccuti e tuttavia è puntualmente documentato nel prezioso Registro dei verbali del Collegio dei Professori stilati dal 1911 al 1916, ininterrottamente, da Balbino Giuliano, docente di filosofia e futuro ministro dell'Educazione Nazionale dal 1929 al 1931. Tale registro è conservato nell'Archivio Storico del Liceo-Ginnasio "Pellegrino Rossi" e annota fedelmente nell'ottobre del 1913 l'arrivo di Manara Valgimigli, il grande filologo, storico e traduttore elegante di moltissime pagine di letteratura greca che adesso ha trentasette anni ed è nella pienezza delle sue energie intellettuali, nonostante la fatica dei continui trasferimenti per la Penisola ed il dolore per la morte della giovane moglie Sandrina (Alessandra Cantoni) il 9 luglio 1904.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 13 settembre 2015 02:30:00 (3557 letture)

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Umanistiche: L‘estrema 'Professione di fede' di Giovanni Gentile. Una conferenza fiorentina del 1943
Redazione
Le storie della filosofia e le varie ricognizioni storiografiche degli studiosi si fermano solitamente agli anni Venti-Trenta del Novecento quando Giovanni Gentile (Castelvetrano, 1875-Firenze, 1944) assume un atteggiamento ostile al Concordato tra Stato e Chiesa e contesta in particolare la solenne dichiarazione concordataria di una religione cattolica che deve stare a fondamento e coronamento dell'istruzione, poiché ritiene che una tale affermazione non solo fornisce un primato anacronistico alla Chiesa cattolica, ma propone pure un tipo di educazione incompleta e parziale, privata cioè della sua migliore qualità altamente critica e profondamente creativa e ricettiva del divino. La totalità educativa, secondo il Filosofo idealista, non può che essere conquistata e determinata dalla criticità e dalla libertà dello spirito come coronamento e completamento dello sviluppo educativo, giacché solo così la formazione umana può ottenere la sua più autentica realizzazione laica e la sua vera sintesi. Il Filosofo siciliano ritiene inoltre di aver dato tutto lo spazio possibile alla religione cattolica nella scuola italiana con la riforma ordinamentale e contenutistica del 1923 e con l'inserimento della stessa religione nell'insegnamento elementare. Adesso si tratta invece di un eccesso medievale insopportabile, nella moderna civiltà, grazie al quale la definizione concordataria è troppo rigida nell'affermazione decisa del principio religioso in stretto collegamento con la Chiesa cattolica ...

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 24 agosto 2015 01:30:00 (3220 letture)

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Umanistiche: Luigi Capuana e l’esoterismo di casa nostra
Redazione
Luigi CapuanaL'altra mattina, conversando con un amico, all'angolo d'un bar, mi ha "confidato" candidamente che la sera prima, a casa sua, aveva organizzato un festino, e dopo aver consumato la cena e chiacchierato allegramente, i convitati avevano "inscenato" una seduta spiritica, come quella vista nei film horror, dove attorno ad un piccolo tavolo ovale, un uomo, nei panni di "medium", diceva di comunicare ... con gli spiriti dei defunti! Forse al giorno d'oggi, presi da mille problemi e difficoltà, da continue crisi e tante preoccupazioni, non abbiamo neppure il tempo di pensare (figuriamoci di credere!) al mistero, agli spiriti, all'esoterismo, al lato oscuro delle cose! Ma c'è stato un tempo, un'epoca assai lontana, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, dove lo spiritismo e l'esoterismo venivano "vissuti" con naturalezza, soprattutto da nobili e intellettuali, che si rifugiavano nei misteri dell'occulto per cercare e scoprire nuove realtà, dopo aver "sedimentato" e metabolizzato il pensiero positivista delle "magnifiche sorti e progressive", dove la ragione e la scienza non riuscivano più a dare delle risposte esaurienti alle loro tante domande.

Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it
Postato da Angelo Battiato Domenica, 26 luglio 2015 02:00:00 (5034 letture)

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Umanistiche: Lucia Della Scala e l’ontologia dell’atto estetico
Redazione
Lucia Della Scala è nata a La Spezia e vive e lavora in Toscana, nella terra che s’intreccia in profondità con la Liguria meridionale, e lì produce le sue opere, nella Lunigiana storica,  dove il fiume Magra riceve da est il Taverone e da ovest il Vara e si appresta a circumnavigare con tutta la sua ricchezza e  bellezza il sacro Monte Marcello reso celebre dalla presenza nel secondo dopoguerra dei più noti letterati italiani, da Elio Vittorini a Mario Soldati, da Salvatore Quasimodo a Carlo Bo, ecc. L’artista ha potuto in quei luoghi e all’Accademia di Belle Arti di Carrara perfezionare le sue tecniche e riscoprire la reale natura del suo impegno, che è un vero approfondimento filologico e teologico prima che tecnico e artistico, e disvelare a se stessa la valenza prioritaria della sua attività intenzionalmente rivolta alla sacralità dell’immagine in quanto essa è anzitutto atto religioso, l’erede delle “cose divine”,  l’annunciatrice dell’immortalità,come profetizza Filone di Alessandria  e conferma in seguito  tutto il movimento neoplatonico, a partire da Plotino.

prof. Salvatore Ragonesi
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 13 luglio 2015 01:30:00 (3214 letture)

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Umanistiche: Pasolini una testimonianza scomoda, ancora attuale
Redazione
Ci sono scrittori la cui opera con lo scorrere del tempo perde lo smalto, s'annebbia, per così dire, e avvitandosi su se stessa, non riesce più a forare e a interessare il cuore e la mente di nuovi e più esigenti lettori. Non è, certo, questo il caso di P.P. Pasolini. A cinquant'anni dalla sua morte la sua opera scrittoria, in particolare quella del giornalista, - osservatore acuto, polemista critico, comunista militante dissidente e disorganico, - si rivela - oggi più che mai - di una attualità inquietante e struggente. Ci colpiscono ancora l'amara profondità profetica di alcune delle sue analisi sociologiche, nonché le considerazioni etico - politiche svolte con "passione e ideologia" in ordine alle condizioni reali e ai cambiamenti "antropologici" indotti dal "progresso borghese", - a suo giudizio devastanti, - riguardanti l'Italia del dopoguerra: dagli anni '50, fino al '75, anno della tragica morte del Nostro.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Sabato, 27 giugno 2015 01:00:00 (3634 letture)

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Umanistiche: Torna parrinu e ciuscia...!!!
Recensioni
Torna parrinu e ciusciaÈ un libro che è costato oltre un decennio di lavoro ed in cui sono elencati ben 266 detti siciliani descritti in dettaglio con precisione da filologo e riferi- menti alle origini ed ai vari significati. Secondo la definizione trascritta nella quarta di copertina: "Questo libro si prefigge l'obiettivo di illustrare l'origine di certe espressioni verbali di cui è particolarmente ricca la nostra lingua di Sicilia. Una selezione di locuzioni verbali, ... , con relative ascendenze." tratta dalla presentazione dello stesso autore. Chi non ha ancora superato i sessant'anni avrà difficoltà a credere che negli anni '40 e forse fino alla prima metà dei successivi anni '50 del XX secolo, tutti i discorsi di noi siciliani erano sempre infiocchettati da proverbi e modi di dire tipici del nostro dialetto. Quand'ero bambino non avevo molta voglia di studiare: ne fui poi folgorato nell'adolescenza. Durante la guerra mia madre aveva incontrato per caso una sua antica compagna di scuola che era venuta ad abitare a pochi metri da casa nostra e la sera ...
Postato da Giuseppe Adernò Sabato, 06 giugno 2015 01:30:00 (5270 letture)

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Umanistiche: Se l’Università deve insegnare la grammatica ai futuri giuristi
Rassegna stampa
Emergenza della lingua italianaCi voleva un dipartimento universitario di giurisprudenza per fare esplodere l’urgenza di rimediare all’impreparazione linguistica dei ragazzi appena usciti dalle scuole. A Pisa un’insegnante di diritto, Eleonora Sirsi, in collaborazione con il linguista ed ex presidente della Crusca Francesco Sabatini, ha rotto gli indugi, stanca di leggere le tesi scorrette dei suoi allievi. Non imprecise o lacunose sul piano concettuale, ma deficitarie sul piano della lingua italiana. Anacoluti, distorsioni, pleonasmi, reggenze sbagliate, sviste lessicali, incapacità di usare la punteggiatura. Per non dire del deficit grammaticale e sintattico che emerge dai concorsi pubblici. Un disastro.

Il Corriere Della Sera
Postato da Redazione Giovedì, 04 giugno 2015 00:30:00 (5122 letture)

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Umanistiche: Pirandello, poeta della disarmonia
Redazione
"Io penso che la vita è una molto triste buffoneria, poiché abbiamo in noi, senza poter sapere né come né perché né da chi, la necessità di ingannare di continuo noi stessi con la spontanea creazione di una realtà (una per ciascuno e non mai la stessa per tutti) la quale di tratto in tratto si scopre vana e illusoria.
Chi ha capito il giuoco, non riesce più a ingannarsi; ma chi non riesce più ad ingannarsi non può più prendere né gusto né piacere alla vita. Così è. La mia arte è piena di compassione amara per tutti quelli che si ingannano; ma questa compassione non può non essere seguita dalla feroce irrisione del destino, che condanna l'uomo all'inganno. Questa, in succinto, la ragione dell'amarezza della mia arte, e anche della mia vita". ( Lettera autobiografica, stesa da P. nel 1912 per fornire alcune notizie sulla propria vita).
Pirandello sentì sempre dentro di sé, quasi come consustanziale al proprio essere, la disarmonia; la poetica dell'umorismo ..

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Giovedì, 14 maggio 2015 01:30:00 (3644 letture)

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Umanistiche: La 'Storia d’Italia' del filosofo triestino Carlo Antoni. Un saggio storico di drammatica attualità che introduce utilmente la riflessione sulla Resistenza e l’Italia contemporanea
Redazione
Le Edizioni di Storia e Letteratura di Roma hanno compiuto un autentico miracolo divulgativo con la ristampa nell'elegante collana "Civitas" di un saggio misconosciuto del filosofo triestino Carlo Antoni titolato Della storia d'Italia e scritto e diffuso clandestinamente nel novembre del 1943 come primo numero dei "Quaderni del movimento liberale italiano" e riproposto in verità con poca fortuna dall'Editore Colombo di Roma nel 1947, assieme ad altri due saggi, con il titolo generico Tre scritti storici. La prima pubblicazione, è forse opportuno precisarlo, risale al clima drammatico dominato dall'8 Settembre e dall'armistizio di Badoglio pieno di ambiguità e di gravissime conseguenze per i soldati italiani in Italia e fuori d'Italia e per le popolazioni civili, da sud a nord. Io ne riparlo adesso nell'attuale clima celebrativo, perché mi sembra giusto presentare e commentare il giudizio storiografico di un filosofo non mediocre sugli avvenimenti e sugli uomini che concorrono a costruire il nuovo edificio democratico italiano, E sui vizi italici più che sulle virtù italiche. Io mi sono occupato del saggio antoniano a più riprese, quando il libro era un oggetto misterioso per molti, e ne ho lasciato segni ben visibili sulla rivista bresciana Nuova Secondaria, n.10, anno XII, 15 giugno 1995, pp.73-74, con un articolo di analisi critica titolato Della storia d'Italia. Un saggio di Carlo Antoni, e su altre riviste e giornali. In questa nuova edizione promossa da Storia e Letteratura si trova l'Introduzione, assai penetrante e circostanziata, dello storico Giuseppe Galasso.

prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 26 aprile 2015 08:30:00 (4376 letture)

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Umanistiche: Un omaggio a Dante pensando ai miei studenti. Il 'vital nodrimento' di Dante, a 750 anni dalla sua nascita
Redazione
" [...]
e s'io al vero son timido amico,
temo di perder viver tra coloro
che questo tempo chiameranno antico". (Par. XVII, vv. 118-119)
Dante Alighieri, uomo e poeta di forte coscienza morale, sentì sempre vivo il legame con la posterità in funzione proprio della responsabilità della sua missione di intellettuale impegnato in un viaggio di verità e di giustizia, oltre che di redenzione. L'esercizio della conoscenza e della verità, fu, infatti, il primo dovere avvertito come imprescindibile dal suo stesso essere un intellettuale. A 750 anni dalla sua nascita, ancora oggi la sua opera si rivela per noi piena di "vital nodrimento", e mantiene intatta la sua attualità, nel reclamare con forza che compito precipuo di un intellettuale non è solo quello di esprimere opinioni in materia di morale o di ideologia, ma è qualcosa di più, qualcosa che finisce per scontrarsi sempre, inevitabilmente, con l'arroganza del potere, le sue bugie, le sue perversioni, le sue ipocrisie e le sue forme di coercizione. La parola dell'intellettuale (e cattolico, per giunta!), se vuole essere credibile, non può che essere di disgusto e di denuncia ..

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Mercoledì, 22 aprile 2015 08:00:00 (3953 letture)

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Umanistiche: La scienza e la filosofia
Redazione
La filosofia è nata quando si è cominciato a cercare di capire il mondo ,la sua origine,la realtà e il significato delle cose. La ricerca che ne è derivata è stata nello stesso tempo fisica e metafisica; è stata sperimentale e filosofica. Cruciale diventa subito la questione di stabilire lo statuto epistemologico di ciò che appare e quello di ciò che si comincia a ritenere che veramente sia. In questa ricerca il mondo comincia subito a dividersi tra ciò che appare e ciò che è e il pensiero dell'uomo tra doxa ed episteme. Il dibattito serrato su questo problema ad un certo punto si conclude con l'affermazione della superiorità del discorso razionale, per la capacità di dire veramente ciò che è a prova di confutazione.

prof. Raimondo Giunta
Postato da Nuccio Palumbo Mercoledì, 22 aprile 2015 07:30:00 (3294 letture)

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Umanistiche: La città e il suo storico. Bronte e Benedetto Radice
Redazione
Interpretare il territorio e riscrivere la sua storia. Questo il filo rosso che ha legato gli interventi di letterati, storici, archeologi e urbanisti convenuti a Bronte presso l'Istituto superiore "Benedetto Radice" che, con una due giorni di studi (10 e 11 aprile), ha voluto ricordare i 160 anni dalla nascita dell'illustre uomo di cultura a cui è intitolata la scuola. "La città e il suo storico. Bronte e Benedetto Radice" ha - di fatto - avuto il merito di far rispolverare una cospicua letteratura, in parte conosciuta solo da cultori e specialisti, e metterla in relazione con fonti archivistiche e nuove acquisizioni documentali. Ad aprire i lavori Maria Pia Calanna, dirigente dell'Istituto, che ha evidenziato come il convegno sia il punto di approdo del percorso didattico - educativo, condotto all'interno dell' istituzione, nell'anno scolastico 2014/15 sulla figura e l'opera di Radice. Maria De Luca, assessore comunale alla cultura, assicurando il suo impegno per la pubblicazione degli atti, ha rivolto parole di compiacimento e gratitudine agli organizzatori.

placidoantonios@gmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 20 aprile 2015 08:00:00 (3177 letture)

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Umanistiche: Dina Viglianisi pittrice della luce con il Club Unesco per la Giornata del libro
Redazione
Sabato 18 aprile, alle ore 18.00, presso i nostri locali, verrà inaugurata la mostra "Zodiaco, Tarocchi, Angeli, Ex Libris" di Dina Viglianisi che ospiteremo sino a fine mese. L'iniziativa, organizzata dal Club UNESCO di Enna, rientra nell'ambito dei progetti culturali promossi in occasione della Giornata Mondiale del Libro che si terrà il prossimo 23 aprile. Dina Viglianisi nata a Catania, disegna dall’età di tre anni. Compiuti gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Catania, dal 1969 al 1972 ha partecipato ai Corsi Internazionali di Tecniche dell’Incisione presso l’Istituto Statale d’Arte di Urbino con i maestri Renato Bruscaglia, Carlo Ceci, Pietro Sanchini. Titolare di cattedra di Discipline Artistiche sino al 1994, dal 2003 al 2012 ha insegnato "Disegno e Tecniche Pittoriche" all'Accademia di Belle Arti e Restauro "Abadir" di S. A. Li Battiati - Catania.

Libreria Romeo Prampolini
Postato da Michelangelo Nicotra Sabato, 18 aprile 2015 10:00:00 (3800 letture)

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Umanistiche: Giampaolo Pansa, la casta storiografica e la Resistenza negata e ritrovata
Redazione
Giampaolo Pansa ha davvero indovinato sia il titolo che il bersaglio del suo libro più eloquente edito da Sperling e  Kupfer nel 2007, giacché i “Gendarmi della Memoria” (questo è il titolo del libro) sono personaggi reali che abbiamo visto (e vediamo) all’opera, indefessi e accesi difensori dell’ordine costituito del discorso resistenziale. Dalle loro sedi universitarie e dagli istituti storici della Resistenza o più semplicemente dai centri direzionali e promozionali dell’Anpi, costoro hanno ostacolato la libera ricerca, gravemente condizionato gli studi  e provocato una pericolosa e mortificante mitizzazione degli avvenimenti storici e di taluni soggetti provocatoriamente esposti alla celebrazione. Se qualche autore di rilievo ha potuto eludere in parte la loro sorveglianza, ciò è avvenuto semplicemente perché non è stato ben compreso il contenuto del lavoro, com’è accaduto a Claudio Pavone con il suo saggio “Una guerra civile” e ad altri studiosi  e ricercatori di storia contemporanea che hanno spinto il loro sguardo fino ad intravedere un sostrato finora rimasto invisibile. E sono venute fuori le belle pagine sui resistenti meridionali al nazifascismo o quelle meno belle sui traditori della Resistenza trasformati improvvidamente in eroi.

prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Mercoledì, 15 aprile 2015 08:00:00 (3317 letture)

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Umanistiche: Riflessi per Enzo Randazzo
Redazione
Riflessi, libreria virtuale di Poeti e Poesia, ha selezionato e pubblicato le poesie di Enzo Randazzo. Poeti e Poesia, la storica rivista letteraria, nell’attuale momento culturale, continua a dedicare sempre più spazio alla poesia e ne valorizza la diffusione, cercando di diventare un vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale per tutti coloro che si sentono investiti da questa passione. Scopo principale di Poeti e Poesia è quello di scavare nei cassetti degli autori e portare alla luce la poesia contemporanea. Nell’ambito di questo progetto, la rivista ha selezionato 9 poesie dello scrittore Enzo Randazzo che è entrato a fare parte di una libreria virtuale: il lettore può non solo leggere i testi ma avvalersi di una audio che propone una magistrale lettura interpretata.

Gisella Mondino
Postato da Giuseppe Adernò Venerdì, 10 aprile 2015 08:30:00 (3100 letture)

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Umanistiche: Il volto libertario del marxismo. Marxismo e giusnaturalismo
Redazione
Su queste pagine più volte ho sfiorato il tema del marxismo e della varietà delle sue possibili interpretazioni. In Gramsci, per esempio, esso mi si è presentato sotto la forma dello storicismo assoluto e della teoria egemonica della politica e della cultura alla maniera crociana, mentre in Engels esso mi è apparso sotto l'aspetto del materialismo positivista e pragmatico, in Antonio Labriola sotto quello della filosofia della storia e in Ernst Bloch nella forma della filosofia della speranza e del socialismo utopico, che si trasforma in teologia umanistica e libertaria. La sollecitazione a toccare questo aspetto libertario mi è venuta dal ricordo della mia stessa esperienza giovanile e di quella dei tanti giovani pieni di entusiasmo e di passione politica che al primo impatto con il pensiero marxiano ne avvertono spesso le forti vibrazioni giusnaturalistiche fatte di libertà, uguaglianza, giustizia e umana dignità e respingono quasi istintivamente tutte le altre emozioni e percezioni e specialmente quelle coinvolgenti più direttamente la prassi agonistica da cui si era generata la rivoluzione bolscevica carica dei duri corollari del ferro e del fuoco e delle connesse ferite inferte dalla dittatura del proletariato e del partito.

prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 29 marzo 2015 08:00:00 (4189 letture)

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Umanistiche: Il marxismo di Antonio Gramsci come storicismo 'assoluto'. Per una rilettura critica dei 'Quaderni del carcere'
Redazione
L'articolo "Gramsci il totalitario" del sociologo Alessandro Orsini sembrava aver travolto d'un colpo l'idea che avevamo faticosamente acquisito in epoca difficile di un Gramsci in carcere democratico e liberale, per nulla intimidito nel voler seguire le orme dello storicismo crociano. Ma quello di Orsini era soltanto un ulteriore e maldestro tentativo di rappresentare il comunista sardo con il metodo più semplice e disinvolto che era (ed è) è quello di prendere alcune espressioni, di isolarle e di costruirvi una narrazione di comodo e quindi di trasformare Gramsci in un teorizzatore e predicatore dell'intolleranza:"Il mio libro,frutto di un lavoro di scavo durato un decennio, contiene un'ampia documentazione a sostegno della tesi che Gramsci fu un teorico della pedagogia dell'intolleranza" (A. Orsini "Gramsci il totalitario", sul settimanale "Sette" del 26 aprile 2012, p.67).

prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 22 marzo 2015 07:45:00 (5321 letture)

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Umanistiche: Il 18 marzo 1983 si spegneva in esilio s.m. il re Umberto II
Redazione
Umberto, nato a Racconigi il 15 settembre 1904, ter- zogenito di Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia, ricevette una severa educazione militare, unita a complessi studi umanistici e giuridici. Presente pur giovinetto sui campi di battaglia della Grande Guerra assieme al padre, perfezionò la sua formazione con numerosi viaggi in Europa: fu il primo Principe italiano a recarsi in Argentina e Cile, salutato entusiasticamente dalla folta colonia nazionale lì stanziatasi fra '800 e '900. Nel 1930 si univa in matrimonio con Maria Josè del Belgio: dalle nozze nascevano nel 1934 S.A.R. la Principessa Maria Pia, nel 1937 S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele, nostro Gran Maestro, nel 1940 S.A.R. la Principessa Maria Gabriella e nel 1943 S.A.R. la Principessa Maria Beatrice. L'assunzione di sempre maggiori responsabilità istituzionali e militari si cumulò a un intenso impegno in ambito culturale e filantropico, che fece di Umberto, assieme alla consorte, un punto di riferimento per tutto il popolo italiano.

Ordini dinastici della real casa di Savoia
Delegazione di Sicilia - Vicariato di Siracusa
Postato da Giuseppe Adernò Domenica, 22 marzo 2015 06:30:00 (3311 letture)

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Umanistiche: Un Omaggio a Mario Luzi nel decimo anniversario della sua scomparsa
Redazione
Questo pensiero lo dedichiamo alla cara memoria di Mario Luzi, com'è doveroso e giusto a conferma della nostra lunga e inossidabile amicizia. Noi non lo possiamo cancellare dalla nostra memoria, poiché lui fa parte della nostra stessa vicenda umana, morale e intellettuale. Noi lo proponemmo per la cittadinanza onoraria a Massa e l'avrebbe ricevuta se non si fosse verificata la sua scomparsa, il 28 febbraio 2005. A Massa egli si sentiva di casa, e aveva molti amici, e chiedeva di loro, ed era impaziente nel ricevere notizie rassicuranti sul loro conto. La sua scomparsa ci colse di sorpresa e ci lasciò sgomenti. Mario Luzi fa parte della storia dei nostri incontri culturali, dei nostri corsi di aggiornamento, della nostra stessa vicenda esistenziale ed intellettuale, essendo stato docente al Liceo Classico "Pellegrino Rossi" di Massa in tempi lontani e protagonista e animatore della cultura massese.

prof. Nicola Costantino
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 15 marzo 2015 09:00:00 (3501 letture)

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Umanistiche: Secondo incontro del progetto 'ClassicaMente Noi: per una memoria della cultura, per una cultura della memoria'
Istituzioni Scolastiche
Venerdì 27 febbraio, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Comunale (Sala del Palmento) di Massannunziata (CT), si terrà il secondo incontro delle attività del progetto "ClassicaMente Noi: per una memoria della cultura, per una cultura della memoria", organizzato e coordinato dal prof. Nicola Basile del Liceo "C. Marchesi" di Mascalucia, Delegazione del "Centrum Latinitatis Europae" per la Sicilia orientale.

prof. Nicola Basile
basnico@hotmail.it
Postato da Michelangelo Nicotra Mercoledì, 25 febbraio 2015 09:00:00 (3427 letture)

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Umanistiche: Gentile (e Croce), non hanno mai osteggiato la cultura scientifica
Redazione
Penso che sia finito da tempo oramai quel modo di pensare - sbagliato - che non ci potesse essere dialogo fra le discipline umanistiche e le scienze esatte; e che sia stata solo leggenda metropolitana quella che volle addebitare al duopolio egemonico culturale Croce - Gentile la responsabilità di un tale divorzio fra scienza e filosofia. In realtà, nel nostro Paese la ricerca scientifica conobbe un periodo esaltante (si pensi ai risultati ottenuti da Camillo Golgi e Guglielmo Marconi, da Vito Volterra e Ulisse Dini, e a nomi come quelli di Ugo Amaldi, Guido Castelnuovo, Enrico Fermi ecc. ecc. ), proprio quando i filosofi neoidealisti sembravano dispiegare la loro maggiore influenza. Nessuno dei due grandi pensatori negò mai l'importanza della scienza, al contrario: ne sottolinearono con convinzione la utilità della funzione, necessaria al progresso dell'umanità.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
Postato da Nuccio Palumbo Martedì, 24 febbraio 2015 08:00:00 (3913 letture)

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Umanistiche: L’attualismo personalista di Enrica Carpita. L’allieva prediletta di Giovanni Gentile ne revisiona il pensiero
Redazione
Dalla semplice biografia alla storia della filosofia: questo è il percorso che mi propongo di compiere riflettendo sulla figura di Enrica Carpita, l'allieva prediletta di Giovanni Gentile a Pisa, che dimostra sempre affetto e gratitudine verso il suo Maestro, ma che ne revisiona il pensiero. Per la costruzione di questo percorso non ho potuto attingere ad inesistenti studi precedenti e pertanto ho utilizzato solo documenti di prima mano rintracciati nell'archivio storico del Liceo Classico "Pellegrino Rossi" e nella Biblioteca Civica "Stefano Giampaoli" di Massa. Avverto inoltre che lo scritto non ha un carattere municipalistico e corporativo, in quanto il personaggio in esame e la prospettiva critica assunta rivestono un valore non-localistico e, a parer mio, rientrano a pieno titolo nella tematica della filosofia italiana.

prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Lunedì, 23 febbraio 2015 08:00:00 (4395 letture)

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Umanistiche: Leonardo Sciascia al Liceo Scientifico 'Galileo Galilei' di Catania
Redazione
Leonardo Sciascia al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di CataniaAccade, in letteratura. Accade che un autore di cui siamo convinti di conoscere tutto per avere frequentato più e più volte vita e opere, esternazioni e tracciati critici, finisca ancora per sorprenderci complice l’inedita immagine fornita da chi  gli è stato accanto e si mostra disponibile a condividere la felicità della sua condizione privilegiata. E’ quanto accaduto con Leonardo Sciascia al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Catania, ospite d’eccezione la figlia minore dello scrittore, Anna Maria.
Il Liceo catanese ha quest’anno accolto l’invito del MIUR a sottrarre arte e letteratura alla dittatura culturale dei format di vario tipo e lo ha fatto attivando un percorso che è sinonimo di impegno e partecipazione. Se il programma nazionale collegato all’annuale incontro del “Maggio dei Libri” propone sotto l’etichetta “Libriamoci” un’attenzione più particolare all’atto del leggere e del liberarsi  dai lacci  e lacciuoli del quotidiano, quanto messo in campo dal liceo catanese vuole essere un momento in più di analisi e di riflessione, di condivisione e di proposizione.

Gabriella Congiu
Postato da Michelangelo Nicotra Domenica, 22 febbraio 2015 08:30:00 (4861 letture)

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Umanistiche: Mario Luzi e la poetica del realismo metafisico. Una pagina poco nota di storia della letteratura italiana
Redazione
Mario Luzi e Salvatore RagonesiMario Luzi (Firenze, 20 ottobre 1914 - Firenze 28 febbraio 2005) venne più volte al Liceo Classico "Pellegrino Rossi" di Massa, nel quale aveva insegnato all'inizio della sua carriera professionale ed al quale era rimasto fortemente legato, come gli capitava del resto per i luoghi cari alla sua memoria formidabile. E non negava mai la sua presenza quando lo invitavamo a discutere di letteratura e della genesi e dello sviluppo della sua poesia o della natura della sua prassi letteraria, nei corsi di aggiornamento che si organizzavano per insegnanti delle scuole medie superiori. Ed egli proponeva la presenza di Carlo Bo, il grande critico letterario, Rettore dell'Università di Urbino e Autore dei famosi Otto studi del 1940, per aiutarlo ad approfondire e allargare le riflessioni sui vari aspetti della vita letteraria europea del Novecento.
Eravamo diventati amici con Mario Luzi, ed a Massa egli aveva tanti ammiratori e sostenitori ...
prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
Postato da Michelangelo Nicotra Giovedì, 12 febbraio 2015 08:00:00 (4227 letture)

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