Top Five Mese |
dicembre 2024
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Umanistiche: 'Seminario Nazionale: La ragione tra natura, cultura, tecnologia'. Organizzato da MIUR-ODGV d’intesa con la Rete Nazionale dei Licei Classici |
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Gent.ma
Redazione,
chi scrive rappresenta La Rete Nazionale dei Licei Classici d’Italia,
che vanta in soli due anni
l’adesione di più di trecento licei
su tutto il territorio nazionale, istituita con il primario
obiettivo di porre
l’attenzione sul curricolo del Liceo Classico e di promuovere il sapere
umanistico nelle sue diverse
declinazioni, sostenendo dall’interno della scuola stessa il valore
formativo e imprescindibile di tale cultura e
del rinnovato curriculum di studi.
La Rete nazionale intende favorire e sostenere tutte le attività e
iniziative volte alla promozione del Liceo
classico realizzate nel corso degli ultimi anni, e ancora da
realizzarsi, attraverso l’apertura al territorio, la
collaborazione con istituzioni ed enti pubblici e privati, università
ed enti di ricerca, teatri ed enti museali, la
promozione e il coordinamento di corsi di formazione, incontri
scientifici e didattici, seminari residenziali -in
concerto con il MIUR e le Direzioni Scolastiche Regionali-, nell’ottica
di rafforzare, attraverso l’innovazione
del curriculum, l’identità del Liceo Classico.
Elisa Colella
Responsabile del CTO della Rete nazionale
dei Licei Classici
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Umanistiche: Kaleidoscopio di Enzo Randazzo alla Fondazione Verga di Catania |
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Martedì
13 Marzo, alle ore 16,00 a Catania, presso la Fondazione Verga,
la prof.ssa Gabriella Alfieri, Ord. di Linguistica Italiana e
Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione Verga, curerà la
presentazione del romanzo " Kaleidoscopio"
di Enzo Randazzo, con introduzione di Lando Buzzanca, avvertimento al
lettore di Gisella Mondino, copertina di Alessandro Gianbecchina,
videostoria Ezio Martorana. Dialogheranno con l'autore: Prof.ssa
Dora Marchese - Università Catania e Prof.ssa Gisella Mondtino - Liceo
Classico Sciacca. Il romanzo Kaleidoscopio ha ricevuto significativi
riconoscimenti critici : Menzione d'onore al Premio Montefiore, 2016.
42° Premio Casentiino 2017 -
Motivazione: " Kaleidoscopio è un romanzo composito in cui
l'Autore immagina un mondo che porta alle estreme conseguenze alcune
tendenze nichiliste della società contemporanea: ...
Lucy Stray
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Umanistiche: Il mito come scuola di pluralità. Lo Spedalieri incontra la prof.ssa Puliga, docente di Lettere classiche all’Università di Siena |
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Catania
- Il 23 Febbraio 2018, il liceo classico statale “ Nicola Spedalieri” ha ospitato la
prof.ssa Donatella Puliga, docente di Mitologia Classica e Lingua e
Letteratura latina presso l’Università di Siena. Il vicepreside,
professore Carmelo Napoli, e Alessio Corsaro, ex alunno del liceo
catanese e attuale studente presso la Facoltà di Lettere di
Siena, in collaborazione con il liceo classico di Acireale “ Gulli e Pennisi” hanno organizzato
l’incontro che ha permesso di analizzare, il desiderio del mito,
attualizzandolo ai nostri giorni, inteso come dimensione antropologica
e culturale. Donatella Puliga dall’anno accademico 1997-98 è docente
presso
l’Università di Siena e nel corso delle sue ricerche ha
analizzato la dimensione antropologica dei moduli classici nella
società contemporanea, oltre che nell’arte e nella letteratura.
Ufficio stampa Liceo N. Spedalieri
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Umanistiche: Mafia, separatismo e autonomia nella Sicilia del dopoguerra |
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Oggi, forse perché
da tante speranze e da tanti progetti del passato si
misura la distanza e di esse si constata il fallimento, ci si puo'
avvicinare con serenità a temi come la mafia, il separatismo e
l'autonomia, sgombrando, nei limiti del possibile, il terreno di
alcuni miti e anche di alcuni pregiudizi. Mafia, separatismo e
autonomia
sono argomenti che possono essere trattati singolarmente, ma non
arriveremmo a farci una visione d'insieme e non si comprenderebbero gli
intrecci che tra questi fenomeni ci sono stati. Per poterci
arrivare è opportuno prendere in osservazione gli anni che vanno
dal '43 al '47, che costituiscono il campo di gioco in cui mafia
separatismo e autonomia si sono incontrati e scontrati. Sono anni in
cui emergono nuovi protagonisti, nuovi movimenti e nuovi progetti
politici e avvengono fatti che condizioneranno la storia siciliana fino
ai nostri giorni. Fatti che non spuntano dal nulla e che hanno un
proprio passato di cui in seguito occorre fare una sintesi sommaria per
capirci qualcosa.
Raimondo Giunta
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Umanistiche: Presentazione volume 'Pastori antichi e moderni. Teocrito e le origini popolari della poesia bucolica' di Emanuele Lelli. Monastero dei Benedettini, Coro di Notte, 29 gennaio 2018 |
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Pastori antichi e moderni. Teocrito e le origini popolari
della poesia bucolica, Hildesheim, Olms, 2017. Presentazione del
volume. Monastero dei Benedettini, Coro di Notte - Lunedì 29 Gennaio 2018, Ore
16.00.
Da alcuni anni, Emanuele Lelli ha sviluppato e divulgato un metodo di
ricerca che unisce
alla filologia l’approccio comparativo proprio delle discipline
demoetnoantropologiche: la
“demofilologia”. Conducendo decine e decine di interviste nella realtà
agropastorale del
nostro meridione - le società storicamente e culturalmente discendenti
da quella greca e
romana – Lelli ha dimostrato che la memoria degli anziani contadini
dell’Aspromonte o dei
pastori abruzzesi, degli allevatori salentini o dei caprai dei Nebrodi,
conserva in modo
sorprendente, per ininterrotta tradizione orale, credenze,
superstizioni, gesti quotidiani,
rimedi terapeutici, motivi di canto, proverbi ed espressioni
idiomatiche, di cui anche i più
idealizzati classici sono permeati.
Referente servizi educativi territoriali del Polo regionale di Catania Giulia Falco
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Umanistiche: I 59 anni della Rivoluzione cubana |
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Dopo gli
eccessi degli ultimi giorni, le feste non sono affatto terminate.
Oggi, 2 gennaio 2018, si celebra il 59° anniversario della Rivoluzione
di
Cuba. Il giorno di Capodanno del 1959 cambiò radicalmente il corso
della
storia dell'America Latina, che fino a quel momento aveva vissuto
soprattutto in uno stato di subalternità cronica agli Stati Uniti
d'America, di povertà materiale e degrado delle classi popolari,
disuguaglianze e sperequazioni sociali enormi, privilegi assurdi ad
esclusivo vantaggio delle élites dominanti. Dopo oltre mezzo secolo di
progresso civile e culturale, Cuba può vantare il primato della più
bassa
mortalità infantile di tutto il continente americano, inclusi Stati
Uniti e
Canada. In oltre mezzo secolo, la CIA ha posto in essere ogni strategia
possibile per destabilizzare, frenare, compromettere o sabotare i
progressi
notevoli della Rivoluzione castrista: diversi tentativi per assassinare
il
leader Fidel, un lungo embargo economico-commerciale, una incessante e
martellante campagna di disinformazione e di speculazione
propagandistica,
una subdola e feroce reazione imperialista ed eversiva sul fronte
politico
internazionale, senza sortire gli esiti desiderati.
Lucio Garofalo
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Umanistiche: La traslazione dei resti di V. E. in Italia [...] ... ma la sua polve lascia alle ortiche di deserta gleba ... |
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No, non è consentito
banalizzare la traslazione dei resti di V. E. in Italia parlandone come
di un mucchietto di ossa per il quale si farebbe del clamore
sproporzionato. Ricordo bene come cominciava la letteratura di III
Liceo: con la soporifera (per me, almeno) lettura dei Sepolcri, che un
insegnante di lettere, verso cui Natura era stata matrigna, commentava
limitandosi a ripetere le parole di Foscolo scambiandone qualcuna di
posto con qualche altra (era il massimo di esegesi di cui fosse
capace), confidando nella proprietà commutativa del testo. Ricordo
l'upupa, gli effigiati scheletri, gli ameni cimiteri inglesi e il
povero Parini che forse condivideva la sepoltura col criminale che
lasciò sul patibolo i delitti. Ma in mezzo a tanta sovrastimata roba da
libretto melodrammatico, del genere di Un ballo in Maschera, qualcosa
c'era: il potente significato simbolico della sepoltura, come luogo
concreto della memoria di chi operò da forte. "Qual fia ristoro ai di
perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra
e in mar semina morte ?"
Maurizio Ternullo
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Umanistiche: 'Ricordi danzanti', l’opera prima della prof.ssa Caterina Ciraulo |
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Mercoledì 20
dicembre 2017, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale di
Sant'Agata Li Battiati (via dello Stadio, 19), si terrà la
presentazione del libro, "Ricordi danzanti" (Algra Editore), di
Caterina Ciraulo. Alla manifestazione, oltre all'autrice, interverranno
Mimmo Almirante (scrittore-giornalista), Alfio Grasso (Editore), Marco
Rubino (sindaco di Sant'Agata Li Battiati), Mario Pulvirenti (Assessore
comunale). Momenti musicali a cura di Giovanni Arpa, pianista, e di
Antonio Campanella, cantante. Letture di Francesca Russo. Il romanzo
della Ciraulo racconta della vita di Angela, la protagonista, che, a
causa dei tanti e tragici avvenimenti che hanno attraversato il
Novecento, viene privata degli affetti più cari, ma riesce a difendere
ed a conservare l'identità e la dignità di donna. La storia mette sotto
i riflettori la "grande storia" del secolo scorso
e i piccoli avvenimenti della vita di tutti i giorni, in un intreccio
avvincete e inconsueto, che accompagneranno il lettore, "mano nella
mano", fino all'ultima pagina.
Angelo Battiato
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Umanistiche: Un ricordo di Sciascia |
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«Ce ne
ricorderemo, di questo pianeta». Quante volte le ho accarezzate con gli
occhi (queste parole dello scrittore francese ottocentesco Villiers de
l’Isle-Adam), sulla tomba di Leonardo Sciascia, a Racalmuto! Incise sul
bianco e nudo marmo, insieme al nome ed alle date di nascita e di
morte, così come Leonardo aveva fermamente voluto. «Ce ne ricorderemo,
di questo pianeta»: un’iscrizione che, dice Gesualdo Bufalino, «non
conta tanto come pezza d’appoggio d’una ipotesi di sopravvivenza, ma
ribadisce un sentimento di distacco ironico e dolente insieme. Questo
pianeta, cioè, con le sue abiezioni e dolcezze, quanto dovrà apparirci
estraneo, da una remota nuvola, e tuttavia oggetto d’una insopprimibile
volontà di memoria…». Ecco, la volontà di memoria, il pensare, il
voltarci indietro: è questo
l’ineludibile richiamo che ci resta, dopo un incontro con la pagina di
Leonardo, sia essa di un romanzo, di un saggio, di un articolo di
giornale. E da quella pagina sempre balzano la gioia, la felicità dello
scrivere: ...
Giuseppe Giglio
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Umanistiche: Nefas – Certo che Leopardi è pessimista |
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Nefas. - Certo
che Leopardi è pessimista. Di più: a parere di chi
scrive egli è un pessimista senza redenzione alcuna, un nichilista che
non soltanto nega qualunque postulazione di trascendenza - "superbe
fole" e "pargoleggiar" vari permettendo - ma che descrive come vera
natura del mondo "il solido nulla", tanto per metterci l'anima in pace.
Pensatore che il nichilismo ha robustamente concettualizzato sul
versante linguistico, assiologico ed ontologico, come è agevole
constatare dalla lettura dello Zibaldone. Tuttavia, il guaio dei nostri
tempi consiste nel non attribuire sovente a questo nichilismo - dico in
sede didattica, non solo eminentemente speculativa - tutta la fecondità
delle riflessioni e delle tematiche che lo pregnano e supportano, che
lo arricchiscono e vivificano, che lo rendono dinamico; e al contrario
ridurlo ad una categoria interpretativa schematica e bolsa, data una
volta per tutte e che non necessita di alcuna ricognizione
gnoseologica, etica, e soprattutto filologica. Bizzarro destino per
l'ultimo dei poeti-filologi cui finanche Nietzsche si inchinò
deferente.
F. Martorana, Atlantide,
Circospezioni e fantasticherie al tempo di Facebook
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Umanistiche: 1917-2017. Centenario della Rivoluzione d’Ottobre. Il treno di Lenin e un sogno chiamato rivoluzione |
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Il treno correva veloce quella notte. Sbuffava e avanzava nella nebbia, lesto, deciso, diretto verso la meta. Squarciava il freddo e i confini, tra il buio della notte e le lande desolate d'Europa, come in un vecchio film in bianco e nero, come in un'immagine dei romanzi di Dostoevskij o di Tolstoj. Un viaggio lungo 2500 Km, dalla Svizzera alla Russia, dal cuore dell'Europa alla Madrepatria, dall'esilio ad un sogno chiamato rivoluzione. Il "treno di Lenin", carico di speranza e di passione, per ridare "terra, pane e pace" ai contadini russi, costretti a vivere in condizioni di povertà e di semischiavitù, in un sistema ancora feudale. E quel treno, diretto a Pietrogrado, viaggiava con ventisette passeggeri a bordo, nel bel mezzo della Prima Guerra Mondiale. Il treno era partito il 9 aprile 1917 dalla stazione di Zurigo, passato il confine svizzero, alla stazione di Gottmadigen, aveva trovato una carrozza speciale con destinazione Sassnitz, poi un traghetto, il Queen Victoria per Trelleborg, in Svezia, da lì era giunto a Malmoe e a Stoccolma, dove era stato accolto dal sindaco socialdemocratico della capitale, alla frontiera di Haparanda-Tornio, poi a Helsinki, l'ultimo tratto prima della meta: Pietrogrado. E ad ogni stazione, in ogni fermata, puntuali ad attendere quel convoglio c'erano sempre guardie, controlli, paure e speranze. Angelo Battiato
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Umanistiche: Il conflitto tra capitale e lavoro nella modernità Apuana |
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Beniamino
Gemignani ha fatto un'opera notevole di ricostruzione storiografica del
conflitto che si è svolto nelle cave marmifere apuane tra operai e
imprenditori, lavoro e capitale, e del dolore che ha attraversato la
comunità locale in seguito ai lutti, alle mutilazioni e alle lotte
necessarie per ottenere un piccolo incremento salariale e un
miglioramento delle condizioni lavorative. Lo studioso utilizza tutti
gli strumenti utili alla ricerca, rinvenuti negli archivi pubblici e
privati, dai diari familiari alle lettere e alle più svariate forme di
documentazione, e non si accontenta di ottenere una ricognizione delle
vicende narrate, poiché fa intervenire il suo sentimento e le sue
emozioni per scavare sempre più in profondità nei rapporti
interpersonali e comunitari e dare un'idea più puntuale, elaborata e
realistica, delle drammatiche situazioni egregiamente illustrate, come
si addice a storici di provata capacità.
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: Un omaggio a un intellettuale coraggioso che scrisse e si contraddisse |
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Gli "eroici
furori" di Elio Vittorini, scrittore magico e realista, né rosso, né
nero. Né con Croce, né con Lukacs. NO alla cultura politicizzata, no al
sovietismo zdanoviano. Sì , a una politica culturale liberale, aperta
alle suggestioni della complessità della società capitalista, e ,
"proletaria" , insieme, emancipatrice delle classi più umili e
disperate. Spirito polemico, intellettuale inquieto, moderno, e antico,
rondista, e illuminista impenitente sempre; tanto realista e
prammatico, quanto utopista inquieto, di inesausta ancestrale "tensione
messianica", Vittorini scrisse, e si contraddisse, senza mai tradire la
sua ...
Nuccio Palumbo
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Umanistiche: La maga e il talismano dello scrittore catanese, Adriano Di Gregorio |
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Con il
romanzo "La maga e il talismano" (Algra editore), lo scrittore
catanese, Adriano Di Gregorio, ha continuato la fortunata serie del
commissario Battaglia e del suo fidato amico, l'ispettore Spanò.
Le indagini di quest'ultimo caso vengono condotte a ritroso: dalla
misteriosa denuncia di un omicidio, del quale però non si scopre il
corpo, Battaglia si ritrova dapprima a smascherare un vasto traffico di
droga che gira attorno alla tenda di una maga e alla fine è costretto
ad "imbattersi nel più atroce crimine che la mente umana abbia mai
potuto concepire". Così come era accaduto nel romanzo precedente, il
commissario
Battaglia, sebbene sia deciso e puntuale nel lavoro, è invece insicuro
e fragile nella vita privata, sempre molto movimentata.
Claudia Mandrà
clama10@virgilio.it
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Umanistiche: Note a margine di Rita Garofalo Algra Editore |
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Ecco il secondo
libro della collana della Collana Fiori blu che Rita
Garofalo, medico, specialista in endocrinologia, psicologa e
psicoterapeuta, offre ai lettori dopo il successo del delicato, romanzo
Controvento, nel qual l'Autrice racconta un'originale esperienza, che
può diventare modello ed esempio sul come comportarsi quando si rimane
coinvolti nel vortice di un tumore annunciato e s'imbocca il sentiero
terapeutico. Il successo del primo volume l'ha indotta a dare sfogo
alla creatività fantastica e impulsiva mettendo in dialogo la penna e
il pennello, l'immagine dipinta e la pagina letteraria, il messaggio
dei grandi pittori e la vita semplice e drammatica di quanti,
osservando un'opera d'arte ritrovano consonanza di sentimenti con
l'Artista e conforto alla personale esperienza esistenziale.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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Umanistiche: L’intellettuale Signum contradictionis |
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Avere
la testa tra le nuvole, e sentirsi obbligato, a un tempo,
a stare con i piedi per terra; avere dolorosa
consapevolezza di esistere e di non esistere, di voler e
disvolere per anarchica vocazione, di essere dentro e
fuori, per sé, ma anche per gli altri; aspirare alla
verità ma pieno di incertezze e di dubbi e di interrogativi, per
la stessa ragion critica che gli vacilla sotto gli
occhi sempre e soccombe alla sua volontà, indecisa su cosa fare o
non fare, per eccesso di pensieri di continuo rampollanti; amare
le regole e disattenderle per volere dire, al tempo stesso, tutto
e il contrario di tutto per narcisistica vocazione; sono,
queste, caratteristiche dolorose, stemma e stigma del relativismo
agnitivo dell' intellettuale "déraciné" - se così vogliamo
impropriamente definirlo -.
antonino11palumbo@gmail.com
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Umanistiche: Sicilia, my love di Enzo Randazzo |
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Il romanzo
Sicilia, my love, di Enzo Randazzo, edito da Medea, giunto già alla
terza edizione, è stato il tema dell'incontro letterario che si è
svolto a Siracusa presso la Chiesa di San Tommaso ad Ortigia. Promosso
in collaborazione con la Redazione del Settimanale diocesano "Il
Cammino", l'incontro è stato introdotto dal preside Giuseppe Adernò, il
quale ha messo in luce le caratteristiche letterarie dell'opera, il
forte messaggio di sicilianità che trasmette e l'ampiezza dei temi
sociali e culturali che vengono affrontati: dall'emigrazione
all'interculturalità, dalla tradizione alle innovazioni nei
diversi stili di vita. Il volume, ha ricevuto il patrocinio della
Regione Siciliana-Assessorato dei Beni culturali e dell'Identità
siciliana, ed ha raccolto numerosi successi,riconoscimenti e premi.
L'Autore, Enzo Randazzo, presente all'incontro, racconta una
vicenda che sviluppa un interesse per la storia e la cultura regionale
e nazionale in una prospettiva multiculturale, celebrando le bellezze
naturali dell'Isola, le sue tradizioni culturali, storiche e
linguistiche.
redazione@aetnanet.org
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Umanistiche: Carlo Antoni e la restaurazione del diritto di natura. Storicismo, illuminismo e giusnaturalismo |
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"Anime incarnate"
erano definiti da Eugenio Garin nelle sue eleganti
Cronache di filosofia italiana
tutti quei filosofi italiani del secondo
dopoguerra, di estrazione accademica, che si facevano la guerra
mentale e psicologica quando la guerra reale era finita e
rimanevano i rigurgiti del fascismo e dell'antifascismo con i discepoli
dei due vecchi maestri scomparsi rispettivamente nel 1944
Giovanni Gentile e nel 1952 Benedetto Croce. Le "anime incarnate"
volevano rimettere in piedi una gramsciana guerra di posizione per
posizionare se stessi negli atenei più prestigiosi e reggere
l'urto dei loro avversari nell'accaparramento delle cattedre..
Carlo Antoni da gran signore non partecipò alla guerra delle cattedre,
ma solo a quella più decorosa delle ideologie in nome e per conto di
colui che considerò sempre il suo maestro e cioè Benedetto Croce. Egli
era un intellettuale schivo, uno studioso solitario che conduceva la
sua battaglia in modo rigoroso e senza continui revisionismi, giacché
aveva fatto sul serio la Resistenza con le armi intellettuali e con la
massima devozione agli ideali della libertà e della dignità, ai
quali aveva deciso di sacrificare la vita, come del resto aveva fatto
prima con la partecipazione a favore dell'Italia, da cittadino
austro-ungarico e quindi da "traditore", alla grande guerra.
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: Carlo Antoni e la lotta contro lo storicismo hegeliano. L’interpretazione giusnaturalistica del marxismo |
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Carlo Antoni
(Senosecchia, Trieste, 15 agosto 1896-Roma 3 agosto 1959) è
sommo filosofo, grande storico della filosofia e insigne
germanista; ordinario di filosofia della storia nell'Università di
Roma, purtroppo è oggi poco conosciuto persino negli ambienti
intellettuali del nostro Paese. Io tenterò qui una breve ricognizione
per dimostrarne l'importanza come interprete di Croce e di Marx e come
critico intelligente dello storicismo hegeliano. Seriamente impegnato
nella revisione critica del pensiero crociano ed hegelo-marxiano,
scrive
una molteplicità di saggi che hanno un notevole valore storiografico e
teoretico (tra cui segnalo: Dallo
storicismo alla sociologia, Sansoni, Firenze 1940; La lotta contro la ragione, Sansoni,
Firenze
1942; Ciò che è vivo e ciò che è ciò
che è morto della dottrina di Carlo
Marx, Quaderni del movimento liberale italiano, Roma 1943; Commento a
Croce, Neri Pozza Editore, Venezia 1955; La restaurazione del diritto di
natura, Neri Pozza Editore, Venezia 1959; Della storia d'Italia, Edizioni
di Storia e Letteratura, Roma 2012)e che conservano ancora tutta la
loro freschezza concettuale e stilistica. La teoresi di Antoni si può
inscrivere tutta all'interno dei rapporti
tra storicismo e giusnaturalismo, in relazione sia alle indagini sulla
cultura tedesca che a quelle sull'idealismo italiano, ed in particolare
ai vari saggi su Benedetto Croce, attraverso il quale egli può risalire
con maggiore efficacia alla migliore tradizione etico-politica
dell'Italia e dell'Europa e trasformare così la sua storiografia in
altissima e profondissima filosofia.
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: Sulla lotta partigiana |
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Certo gli
"anti" spesso sono funzionali ai "pro" se non sostanziati da programmi
di vita e stili di comportamento che ne segnano in modo evidente e
visibile le azioni e gli effetti che ne derivano da esse. La lotta di
liberazione, è stato un progetto, una sperimentazione, una
battaglia per la vita, per ridare senso e significato ai valori
fondanti della convivenza sociale, diritti, giustizia, dignità,
tolleranza e soprattutto partecipazione e responsabilità. L'unione
delle forze che hanno prodotto il ribaltamento e la sconfitta
di un potere politico, il fascismo, è stata possibile solo perché ad un
potere costituito si è organizzato un contropotere dai contorni
ideologici chiari ed inequivocabili: l'antifascismo. Ed è questa la
traccia indelebile che ha lasciato la lotta partigiana,
la creazione di un organo di potere organizzato ed efficiente, reattivo
ed omogeneo, diffuso e partecipato.
Musarra Pasquale
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Umanistiche: Paolo e Francesca: dove sta l’errore dei due amanti? |
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Paolo e Francesca:
dove sta l'errore dei due amanti? I "duo cognati" si sono
illusi che "ciascun amore in sé sia " laudabil cosa". Si
sono abbandonati alla fatale necessità d'amore, (all'"amor ch'a
nullo amato amar perdona), ignorando che anche il "cor gentile" deve
ubbidire alla ragione . Dice Virgilio(la Ragione):
: "[...] /innata v'è virtù che consiglia,/ e de l'assenso de' tener
la soglia" ( Purgatorio , C. XVIII, vv.62-63)**
E "tener la soglia", è compito affidato alla ragione, al
libero arbitrio, alla libera scelta dell'uomo, alla capacità di
discernimento.
[...], poniam che di necessitate
surga ogne amor che dentro a voi s'accende,
di ritenerlo è in voi la podestate.
( ibidem,vv.70-72).
"Né creator né creatura mai/...fu sanza amore,/ o naturale o
d'animo[...] lo naturale è sempre senza errore,/ ma l'altro puote errar
per malo obietto/ o per troppo o per poco di vigore." (canto XVII del
Purg.quarta cornice, accidiosi, vv.91-96);
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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Umanistiche: Dante, sempre attuale |
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Nel sentire
collettivo odierno, parecchi dei vizi capitali non sono più
considerati, né vissuti, come tali, ovverosia come frutto dell'eccesso,
della subordinazione della ragione all'istinto. E' cambiata addirittura
la stessa terminologia definitoria di certi vizi capitali: oggi
l'accidia (tepidezza nel seguire il bene: "l'amor del bene, scemo/ del
suo dover" Purg. c.XVII, vv.85-86) si chiama depressione; i peccati di
gola sono considerati forme di relazione patologica nei confronti del
cibo: è il caso della bulimia ( eccesso smodato di cibo ingurgitamento
senza misura); o, viceversa della anoressia (rifiuto sconsiderato del
cibo); l'ira (incapacità di autocontrollo) viene considerata, nei suoi
eccessi, disagio psichico, e così via. E la lussuria? Essa non è
considerata dalla morale comune come un peccato, quanto piuttosto come
una libera disposizione alla sessualità.
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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Umanistiche: Noterella sui modi. I giovani e il congiuntivo |
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L'uso del congiuntivo
si è fatto sempre più raro nella pratica della quotidiana
comunicazione verbale, addirittura scomparso nel linguaggio nudo e
crudo facebookkiano! Ai giovani non piace codesto modo,
forse perché Il congiuntivo vive fuori della grazia delle
loro certezze, è meno franco e spiccio, e virile, del modo
dell'indicativo. E' più sottile, più cerimonioso, raffinato, delicato,
il congiuntivo, talora fin troppo da parere un modo della ipocrisia
velata smancerosa e perbenista. Una cosa è
certa: non ama l'urlo, i toni forti, il congiuntivo; è vero! E'
problematico, possibilista, diplomatico; certo più adatto alle
complicità, ai compromessi, che alle decisioni ineluttabili e
irreversibili. Il congiuntivo è il modo del desiderio cortese, del
timido supporre, del sussiego di chi non sa, e non vuole,
imporre o comandare niente a nessuno!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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Umanistiche: Il partigiano acese Alfio Anastasi e la partecipazione del Sud alla guerra di liberazione. Per un necessario passaggio dalla memoria alla storia |
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Ho sempre
rifiutato la narrazione dello storico valdostano Federico
Chabod di un Sud tagliato fuori dalla lotta di liberazione nazionale e
sottoposto ai peggiori condizionamenti sociali e culturali perché su di
esso non soffiava prepotente da nessuna direzione "il vento
del Nord", quello che rappresentava il progresso economico, la
modernità democratica e costituzionale ed il più autentico
antifascismo, quello che si sarebbe fermato ai confini
meridionali della Toscana. Nel regno del Sud la Resistenza taceva,
secondo lo storico, perché era avvenuta troppo presto l'invasione
anglo-americana della notte del 9-10 luglio 1943 e non vi potevano
germogliare le condizioni ideali e materiali di una opposizione
armata e disarmata contro i nazifascisti: "Questo è il regno del Sud.
Qui non troviamo, non possiamo trovare la Resistenza. Si costituiscono,
è vero, dei Comitati di liberazione nazionale, ma essi sono ben diversi
da quelli delle altre regioni; qui i comitati si formano quando ormai
non c'è più nessuna lotta da condurre. Quelli del Nord invece
combattono per due anni, molti dei loro membri rischiano
continuamente la vita, e parecchi infatti la perdono; le
popolazioni sanno che fra loro c'è un gruppo di uomini cui spetta il
durissimo compito di guidare la lotta.
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: 1914-1918. Il mondo va alla guerra |
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Tutto
il Novecento è "figlio" della Grande Guerra. Il mondo d'oggi è la
conseguenza diretta della Prima Guerra Mondiale. E tutti i successivi
conflitti, le ostilità, le contese, i massacri, le immane tragedie, gli
odi, sono il frutto acerbo della Guerra del 15-18. Tutto nasce da lì,
dalla Grande Guerra, che ha segnato in maniera indelebile il destino
dell'Europa e del mondo intero. Ed è incomprensibile la storia
dell'umanità senza conoscere a fondo le ragioni che hanno scatenato
quel drammatico conflitto, e, soprattutto, l'evoluzione, la conduzione,
gli sviluppi, la conclusione, il suo funesto epilogo, gli accordi di
pace e il "Trattato di Londra" del 1919. Tutto ebbe inizio dal fango
delle trincee, dal filo spinato, dagli
infiniti e terribili giorni ad aspettare il nemico e ad aspettare la
morte, dalle interminabili notti a "vegliare un compagno morto", dagli
assalti alla baionetta, dal gas nervino, dalla carneficina delle
battaglie di Verdun e di Somme, dalla disfatta di Caporetto, dalle
acque del sacro Piave, dagli scontri nelle pietraie del Carso e
dell'Isonzo, dalla gloriosa battaglia di Vittorio Veneto. E in questa
guerra l'uomo ha dato veramente il peggio di sé, ...
Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it
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Umanistiche: Donatella Gabrielli e l’estetica della metamorfosi metafisica |
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Si
può prescindere nella pittura da ogni rappresentazione del
finito? Evidentemente non è possibile, e Donatella
Gabrielli, grande artista e ed efficacissima organizzatrice di gruppi
culturali e di eventi artistici a Sarzana, a La Spezia ed a Massa
Carrara, ci fornisce l'immagine insistita e raffinata di un
"finito minimalista" che ottiene il massimo dell'espansione e che
contiene l'infinità. Miracolo dell'arte e della capacità artistica!
Miracolo della pienezza dei mezzi espressivi, creativi e percettivi, e
della visione totale della realtà. Miracoloso è il fenomeno del piccolo
che contiene il grande, anziché esserne contenuto. E non è davvero cosa
di poco rilievo, poiché si tratta dell'avvenimento più straordinario
che si possa immaginare il fatto che l'artista riesca a produrre
una molteplicità di forme piccolissime, appena visibili, appena
abbozzate, mediante una speciale azione cromatica, e ad
ottenere con una magia tecnica una suggestiva metamorfosi
all'interno delle stesse forme e nell'assoluta simultaneità
dell'azione artistica che rende il finito un infinito.
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: Controvento. Un libro medicina e terapia per il tumore al seno |
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Leggero,
elegante, delicato, il primo romanzo di Rita Garofalo CONTROVENTO
(Algra editore) racconta un'originale esperienza, che può diventare
modello ed esempio sul come comportarsi quando si rimane coinvolti nel
vortice di un tumore annunciato e s'imbocca il sentiero terapeutico.
L'autrice, che è un medico, specialista in endocrinologia, psicologa e
psicoterapeuta, narra dello smarrimento di una donna che scopre
di avere un tumore al seno e che, anzicché pensare di
combatterlo, lo accoglie come un "figlio indesiderato e maligno",
ma soprattutto come un'opportunità per un cambiamento di vita. Il
racconto appare come un "viaggio dell'anima" dove il tumore al seno
diventa strumento per ripercorrere il passato, affrontare i fallimenti
e le contraddizioni di una vita, per giungere infine alla
guarigione del "cancro del seno e dal cancro dell'anima che lo ha
generato".
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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Umanistiche: A cinquant’anni dalla scomparsa del grecista Manara Valgimigli |
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Cosimo
Ceccuti, benemerito promotore della Fondazione Spadolini, ha
fatto opera egregia e molto opportuna nel ricordare su La Nazione di venerdì 28 agosto a p.
30, con grande affetto, la figura di Manara
Valgimigli a cinquant'anni dalla
sua scomparsa a Vilminore di Scalve in provincia di Bergamo; ma
nel delinearne la biografia ha ignorato la sua permanenza fondamentale
a Massa come acuto studioso e pubblicista, brillante docente di latino
e greco al Liceo Classico "Pellegrino Rossi" e attivo assessore
alla Pubblica Istruzione nel Comune. Il "passaggio" massese di
Valgimigli nel periodo 1913-1916 risulta
purtroppo del tutto assente in Ceccuti e tuttavia è puntualmente
documentato nel prezioso Registro dei verbali del Collegio dei
Professori stilati dal 1911 al 1916, ininterrottamente, da Balbino
Giuliano, docente di filosofia e futuro ministro dell'Educazione
Nazionale dal 1929 al 1931. Tale registro è conservato nell'Archivio
Storico del Liceo-Ginnasio "Pellegrino Rossi" e annota fedelmente
nell'ottobre del 1913 l'arrivo di Manara Valgimigli, il grande
filologo, storico e traduttore elegante di moltissime pagine di
letteratura greca che adesso ha trentasette anni ed è nella pienezza
delle sue energie intellettuali, nonostante la fatica dei continui
trasferimenti per la Penisola ed il dolore per la morte della
giovane moglie Sandrina (Alessandra Cantoni) il 9 luglio 1904.
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: L‘estrema 'Professione di fede' di Giovanni Gentile. Una conferenza fiorentina del 1943 |
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Le storie della filosofia e le varie ricognizioni storiografiche degli
studiosi si fermano solitamente agli anni Venti-Trenta del Novecento
quando Giovanni Gentile (Castelvetrano, 1875-Firenze, 1944) assume un
atteggiamento ostile al Concordato tra Stato e Chiesa e contesta in
particolare la solenne dichiarazione concordataria di una religione
cattolica che deve stare a fondamento e coronamento
dell'istruzione, poiché ritiene che una tale affermazione non solo
fornisce un primato anacronistico alla Chiesa cattolica, ma propone
pure un tipo di educazione incompleta e parziale, privata cioè della
sua migliore qualità altamente critica e profondamente creativa e
ricettiva del divino. La totalità educativa, secondo il Filosofo
idealista, non può che essere conquistata e determinata dalla
criticità e dalla libertà dello spirito come coronamento e
completamento dello sviluppo educativo, giacché solo così la formazione
umana può ottenere la sua più autentica realizzazione laica e la
sua vera sintesi. Il Filosofo siciliano ritiene inoltre di aver dato
tutto lo spazio
possibile alla religione cattolica nella scuola italiana con la riforma
ordinamentale e contenutistica del 1923 e con l'inserimento della
stessa religione nell'insegnamento elementare. Adesso si tratta
invece di un eccesso medievale insopportabile, nella moderna civiltà,
grazie al quale la definizione concordataria è troppo
rigida nell'affermazione decisa del principio religioso in stretto
collegamento con la Chiesa cattolica ...
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: Luigi Capuana e l’esoterismo di casa nostra |
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L'altra mattina,
conversando con un amico, all'angolo d'un bar, mi ha
"confidato" candidamente che la sera prima, a casa sua, aveva
organizzato un festino, e dopo aver consumato la cena e chiacchierato
allegramente, i convitati avevano "inscenato" una seduta spiritica,
come quella vista nei film horror, dove attorno ad un piccolo tavolo
ovale, un uomo, nei panni di "medium", diceva di comunicare ... con gli
spiriti dei defunti! Forse al giorno d'oggi, presi da mille problemi e
difficoltà, da continue crisi e tante preoccupazioni, non abbiamo
neppure il tempo di pensare (figuriamoci di credere!) al mistero, agli
spiriti, all'esoterismo, al lato oscuro delle cose! Ma c'è stato un
tempo, un'epoca assai lontana, tra la fine dell'Ottocento e i primi del
Novecento, dove lo spiritismo e l'esoterismo venivano "vissuti" con
naturalezza, soprattutto da nobili e intellettuali, che si rifugiavano
nei misteri dell'occulto per cercare e scoprire nuove realtà, dopo aver
"sedimentato" e metabolizzato il pensiero positivista delle "magnifiche
sorti e progressive", dove la ragione e la scienza non riuscivano più a
dare delle risposte esaurienti alle loro tante domande.
Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it
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Umanistiche: Lucia Della Scala e l’ontologia dell’atto estetico |
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Lucia
Della Scala è nata a La Spezia e vive e lavora in Toscana, nella terra
che s’intreccia in profondità con la Liguria meridionale, e lì produce
le sue opere, nella Lunigiana storica, dove il fiume Magra riceve
da est il Taverone e da ovest il Vara e si appresta a circumnavigare
con tutta la sua ricchezza e bellezza il sacro Monte Marcello
reso celebre dalla presenza nel secondo dopoguerra dei più noti
letterati italiani, da Elio Vittorini a Mario Soldati, da Salvatore
Quasimodo a Carlo Bo, ecc. L’artista ha potuto in quei luoghi e
all’Accademia di Belle Arti di Carrara perfezionare le sue tecniche e
riscoprire la reale natura del suo impegno, che è un vero
approfondimento filologico e teologico prima che tecnico e artistico, e
disvelare a se stessa la valenza prioritaria della sua attività
intenzionalmente rivolta alla sacralità dell’immagine in quanto essa è
anzitutto atto religioso, l’erede delle “cose divine”,
l’annunciatrice dell’immortalità,come profetizza Filone di
Alessandria e conferma in seguito tutto il movimento
neoplatonico, a partire da Plotino.
prof. Salvatore Ragonesi
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Umanistiche: Pasolini una testimonianza scomoda, ancora attuale |
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Ci sono
scrittori la cui opera con lo scorrere del tempo perde lo
smalto, s'annebbia, per così dire, e avvitandosi su se stessa,
non riesce più a forare e a interessare il cuore e la mente
di nuovi e più esigenti lettori. Non è, certo,
questo il caso di P.P. Pasolini. A cinquant'anni
dalla sua morte la sua opera scrittoria, in particolare quella
del giornalista, - osservatore acuto, polemista critico,
comunista militante dissidente e disorganico, - si rivela - oggi
più che mai - di una attualità inquietante e struggente. Ci
colpiscono ancora l'amara profondità profetica di alcune delle
sue analisi sociologiche, nonché le
considerazioni etico - politiche svolte con "passione e
ideologia" in ordine alle condizioni reali e ai cambiamenti
"antropologici" indotti dal "progresso borghese", - a suo
giudizio devastanti, - riguardanti l'Italia del dopoguerra: dagli anni
'50, fino al '75, anno della tragica morte del Nostro.
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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Umanistiche: Se l’Università deve insegnare la grammatica ai futuri giuristi |
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Ci
voleva un dipartimento universitario di giurisprudenza per fare
esplodere l’urgenza di rimediare all’impreparazione linguistica dei
ragazzi appena usciti dalle scuole. A Pisa un’insegnante di diritto,
Eleonora Sirsi, in collaborazione con il linguista ed ex presidente
della Crusca Francesco Sabatini, ha rotto gli indugi, stanca di leggere
le tesi scorrette dei suoi allievi. Non imprecise o lacunose sul piano
concettuale, ma deficitarie sul piano della lingua italiana. Anacoluti,
distorsioni, pleonasmi, reggenze sbagliate, sviste lessicali,
incapacità di usare la punteggiatura. Per non dire del deficit
grammaticale e sintattico che emerge dai concorsi pubblici. Un
disastro.
Il Corriere Della Sera
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Umanistiche: Pirandello, poeta della disarmonia |
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" Io penso che la vita è una molto triste
buffoneria, poiché abbiamo in noi, senza poter sapere né come né perché
né da chi, la necessità di ingannare di continuo noi stessi con la
spontanea creazione di una realtà (una per ciascuno e non mai la stessa
per tutti) la quale di tratto in tratto si scopre vana e illusoria.
Chi ha capito il giuoco, non riesce
più a ingannarsi; ma chi non riesce più ad ingannarsi non può più
prendere né gusto né piacere alla vita. Così è. La mia arte è piena di
compassione amara per tutti quelli che si ingannano; ma questa
compassione non può non essere seguita dalla feroce irrisione del
destino, che condanna l'uomo all'inganno. Questa, in succinto, la
ragione dell'amarezza della mia arte, e anche della mia vita". (
Lettera autobiografica, stesa da P. nel 1912 per fornire alcune
notizie sulla propria vita).
Pirandello sentì sempre dentro di sé, quasi come
consustanziale al proprio essere, la disarmonia; la poetica
dell'umorismo ..
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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Umanistiche: La 'Storia d’Italia' del filosofo triestino Carlo Antoni. Un saggio storico di drammatica attualità che introduce utilmente la riflessione sulla Resistenza e l’Italia contemporanea |
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Le Edizioni di Storia e Letteratura di Roma hanno
compiuto un autentico miracolo divulgativo con la ristampa
nell'elegante collana "Civitas" di un saggio misconosciuto del filosofo
triestino Carlo Antoni titolato Della
storia d'Italia e scritto e diffuso clandestinamente nel
novembre del 1943 come primo numero dei "Quaderni del movimento
liberale italiano" e riproposto in verità con poca fortuna dall'Editore
Colombo di Roma nel 1947, assieme ad altri due saggi, con il titolo
generico Tre scritti storici.
La prima pubblicazione, è forse opportuno precisarlo, risale al clima
drammatico dominato dall'8 Settembre e dall'armistizio di Badoglio
pieno di ambiguità e di gravissime conseguenze per i soldati
italiani in Italia e fuori d'Italia e per le popolazioni civili, da sud
a nord. Io ne riparlo adesso nell'attuale clima celebrativo,
perché mi sembra giusto presentare e commentare il giudizio
storiografico di un filosofo non mediocre sugli avvenimenti e sugli
uomini che concorrono a costruire il nuovo edificio democratico
italiano, E sui vizi italici più che sulle virtù italiche. Io mi sono
occupato del saggio antoniano a più riprese, quando il libro
era un oggetto misterioso per molti, e ne ho lasciato segni ben
visibili sulla rivista bresciana Nuova
Secondaria, n.10, anno XII, 15 giugno 1995, pp.73-74, con un
articolo di analisi critica titolato Della
storia d'Italia. Un saggio di
Carlo Antoni, e su altre riviste e giornali. In questa nuova
edizione promossa da Storia e Letteratura si trova l' Introduzione, assai penetrante e
circostanziata, dello storico Giuseppe Galasso.
prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
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Umanistiche: Un omaggio a Dante pensando ai miei studenti. Il 'vital nodrimento' di Dante, a 750 anni dalla sua nascita |
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" [...]
e s'io al vero son timido amico,
temo di perder viver tra coloro
che questo tempo chiameranno antico". (Par. XVII, vv. 118-119)
Dante Alighieri, uomo e poeta di forte coscienza morale,
sentì sempre vivo il legame con la posterità in funzione proprio della
responsabilità della sua missione di intellettuale impegnato in un
viaggio di verità e di giustizia, oltre che di redenzione. L'esercizio
della conoscenza e della verità, fu, infatti, il primo dovere
avvertito come imprescindibile dal suo stesso essere un intellettuale.
A 750 anni dalla sua nascita, ancora oggi la sua opera si rivela
per noi piena di "vital nodrimento", e mantiene intatta la
sua attualità, nel reclamare con forza che compito precipuo di un
intellettuale non è solo quello di esprimere opinioni in materia
di morale o di ideologia, ma è qualcosa di più, qualcosa che
finisce per scontrarsi sempre, inevitabilmente, con l'arroganza
del potere, le sue bugie, le sue perversioni, le sue ipocrisie e le sue
forme di coercizione. La parola dell'intellettuale (e cattolico, per
giunta!), se vuole essere credibile, non può che essere di
disgusto e di denuncia ..
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com
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Umanistiche: La città e il suo storico. Bronte e Benedetto Radice |
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Interpretare
il territorio e riscrivere la sua storia. Questo il filo rosso che ha
legato gli interventi di letterati, storici, archeologi e urbanisti
convenuti a Bronte presso l'Istituto superiore "Benedetto Radice" che,
con una due giorni di studi (10 e 11 aprile), ha voluto ricordare i 160
anni dalla nascita dell'illustre uomo di cultura a cui è intitolata la
scuola. " La città e il suo storico.
Bronte e Benedetto Radice" ha - di fatto - avuto il merito di
far rispolverare una cospicua letteratura, in parte conosciuta solo da
cultori e specialisti, e metterla in relazione con fonti archivistiche
e nuove acquisizioni documentali. Ad aprire i lavori Maria Pia Calanna,
dirigente dell'Istituto, che ha evidenziato come il convegno sia il
punto di approdo del percorso didattico - educativo, condotto
all'interno dell' istituzione, nell'anno scolastico 2014/15 sulla
figura e l'opera di Radice. Maria De Luca, assessore comunale alla
cultura, assicurando il suo impegno per la pubblicazione degli atti, ha
rivolto parole di compiacimento e gratitudine agli organizzatori.
placidoantonios@gmail.com
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Umanistiche: Dina Viglianisi pittrice della luce con il Club Unesco per la Giornata del libro |
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Sabato 18 aprile, alle ore 18.00, presso i nostri locali,
verrà
inaugurata la mostra "Zodiaco, Tarocchi, Angeli, Ex Libris" di Dina
Viglianisi che ospiteremo sino a fine mese.
L'iniziativa, organizzata dal Club UNESCO di Enna, rientra nell'ambito
dei progetti culturali promossi in occasione della Giornata Mondiale
del
Libro che si terrà il prossimo 23 aprile.
Dina Viglianisi nata a Catania, disegna dall’età di tre anni. Compiuti
gli studi artistici presso l’Istituto d’Arte di Catania, dal 1969 al
1972 ha partecipato ai Corsi Internazionali di Tecniche dell’Incisione
presso l’Istituto Statale d’Arte di Urbino con i maestri Renato
Bruscaglia, Carlo Ceci, Pietro Sanchini. Titolare di cattedra di
Discipline Artistiche sino al 1994, dal 2003 al 2012 ha insegnato
"Disegno e Tecniche Pittoriche" all'Accademia di Belle Arti e Restauro
"Abadir" di S. A. Li Battiati - Catania.
Libreria Romeo Prampolini
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Umanistiche: Il marxismo di Antonio Gramsci come storicismo 'assoluto'. Per una rilettura critica dei 'Quaderni del carcere' |
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L'articolo
" Gramsci il totalitario" del
sociologo Alessandro Orsini
sembrava aver travolto d'un colpo l'idea che avevamo faticosamente
acquisito in epoca difficile di un Gramsci in carcere democratico e
liberale, per nulla intimidito nel voler seguire le orme dello
storicismo crociano. Ma quello di Orsini era soltanto un ulteriore e
maldestro tentativo di rappresentare il comunista sardo con il
metodo più semplice e disinvolto che era (ed è) è quello di prendere
alcune espressioni, di isolarle e di costruirvi una narrazione di
comodo e quindi di trasformare Gramsci in un teorizzatore e predicatore
dell'intolleranza:"Il mio libro,frutto di un lavoro di scavo durato un
decennio, contiene un'ampia documentazione a sostegno della tesi che
Gramsci fu un teorico della pedagogia dell'intolleranza" (A. Orsini
" Gramsci il totalitario", sul
settimanale " Sette" del 26
aprile 2012,
p.67).
prof. Salvatore Ragonesi
salvatoreragonesi@hotmail.com
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Umanistiche: Il 18 marzo 1983 si spegneva in esilio s.m. il re Umberto II |
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Umberto, nato a
Racconigi il 15 settembre 1904, ter-
zogenito di Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia,
ricevette una severa educazione militare, unita a
complessi studi umanistici e giuridici.
Presente pur giovinetto sui campi di battaglia della
Grande Guerra assieme al padre, perfezionò la sua
formazione con numerosi viaggi in Europa: fu il primo Principe italiano
a recarsi in Argentina e Cile, salutato entusiasticamente dalla folta
colonia nazionale
lì stanziatasi fra '800 e '900.
Nel 1930 si univa in matrimonio con Maria Josè del
Belgio: dalle nozze nascevano nel 1934 S.A.R. la
Principessa Maria Pia, nel 1937 S.A.R. il Principe
Vittorio Emanuele, nostro Gran Maestro, nel 1940
S.A.R. la Principessa Maria Gabriella e nel 1943
S.A.R. la Principessa Maria Beatrice.
L'assunzione di sempre maggiori responsabilità istituzionali e militari
si cumulò a un intenso impegno in
ambito culturale e filantropico, che fece di Umberto,
assieme alla consorte, un punto di riferimento per tutto il popolo
italiano.
Ordini dinastici della real casa di
Savoia
Delegazione di Sicilia - Vicariato di
Siracusa
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Umanistiche: Un Omaggio a Mario Luzi nel decimo anniversario della sua scomparsa |
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Questo
pensiero lo dedichiamo alla cara memoria di Mario Luzi, com'è doveroso
e giusto a conferma della nostra lunga e inossidabile amicizia. Noi non
lo possiamo cancellare dalla nostra memoria, poiché lui fa parte della
nostra stessa vicenda umana, morale e intellettuale. Noi lo proponemmo
per la cittadinanza onoraria a Massa e l'avrebbe ricevuta se non si
fosse verificata la sua scomparsa, il 28 febbraio 2005. A Massa egli si
sentiva di casa, e aveva molti amici, e chiedeva di loro, ed era
impaziente nel ricevere notizie rassicuranti sul loro conto. La sua
scomparsa ci colse di sorpresa e ci lasciò sgomenti. Mario Luzi fa
parte della storia dei nostri incontri culturali, dei
nostri corsi di aggiornamento, della nostra stessa vicenda esistenziale
ed intellettuale, essendo stato docente al Liceo Classico "Pellegrino
Rossi" di Massa in tempi lontani e protagonista e animatore della
cultura massese.
prof. Nicola Costantino
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Umanistiche: Secondo incontro del progetto 'ClassicaMente Noi: per una memoria della cultura, per una cultura della memoria' |
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Venerdì 27 febbraio, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Comunale (Sala del Palmento) di Massannunziata (CT), si terrà il secondo incontro delle attività del progetto " ClassicaMente Noi: per una memoria della cultura, per una cultura della memoria", organizzato e coordinato dal prof. Nicola Basile del Liceo "C. Marchesi" di Mascalucia, Delegazione del " Centrum Latinitatis Europae" per la Sicilia orientale. prof. Nicola Basile basnico@hotmail.it
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