Top Five Mese |
dicembre 2024
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Vi racconto ...: In 285 minuti si diventa dirigenti |
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Dopo due anni dall’emanazione del regolamento il concorso
per i dirigenti scolastici si avvicina alla tappa di partenza.
Si
diventa dirigenti in 285 minuti, sommando i 75 minuti per
la prova preselettiva con 50 quesiti a scelta multipla, primo scoglio
non
facile da superare, essendo amplissimo il campo tematico indicato nel
programma.
Per
coloro che superano la prova preselettiva in 180 minuti
svolgeranno la prova scritta che prevede le risposte a cinque quesiti a
risposta aperta, che dovranno essere formulate in maniera precisa,
pertinente ed
essenziale nel contenuto e nell’uso del corretto linguaggio tecnico.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Quando la vita chiama la vita. Intervista a Giuseppe Mammoliti, una delle guide autorizzate dell’Etna, fratello del ragazzo siciliano tragicamente scomparso di recente |
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“Ciò che dà senso alla
vita, lo dà anche alla morte”. Le parole di Antoine de
Saint-Exupéry
sembrano calzare alla perfezione al caso di un giovane di 38 anni,
colto da
improvviso malore, prematuramente scomparso, la cui vita, nel fiore
degli anni,
è stata inaspettatamente falcidiata, senza preavviso, lasciando
attoniti
familiari (in particolare i genitori Luigi e Rosellina) come pure il
fratello Giuseppe,
la storica fidanzata Ivana, gli amici di tutta una vita, i colleghi di
lavoro.
Ma
la storia di Marco
Mammoliti, di origini messinesi, nonostante il tragico epilogo che
sembrerebbe
accomunarlo all’insensatezza delle tante vite umane spezzate che
pullulano la
cronaca, si discosta, ha un finale inedito, aprendo nuovi scenari e
ricordandoci
che in fondo, per dirla con Ralph Emerson, “la vita è un viaggio, non
una
destinazione”. In “Gradini” anche Herman Hesse afferma che “dobbiamo
attraversare spazi e spazi, senza fermare in alcun d’essi il piede, lo
spirto
universal non vuol legarci, ma su di grado in grado sollevarci”. È
forse questo
il destino di quella umanità eletta che tenta il riscatto per sé e per
gli
altri. Ed è il caso di Marco, il quale, tanto in vita e ancor più oltre
la
vita, diviene paradigma per amplificare quanto di più eroico e nobile
si celi
nel cuore umano: una vita che chiama altre vite, le nutre. Il
sacrificio di uno
per il beneficio di molti. Tutti i “gradini” sono stati affrontati.
L’elevazione di una salita che, con una vita più lunga ma ordinaria,
con ogni
probabilità, non avrebbe potuto toccare la cima.
Maria Valeria Sanfilippo
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Vi racconto ...: 25 aprile: dall’ideologia alla rivoluzione tecnologica |
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I contrasti e le opposizioni sulle celebrazioni del 25
aprile appaiono, come ha scritto in un
corsivo Andrea Cangini, una pioggia di “coriandoli della
Storia d’Italia in un eterno carnevale della disunità nazionale”.
La
pietra miliare posta da Gianfranco
Fini nel 1995, a Fiuggi: “l’antifascismo fu il momento
storicamente
essenziale per il ritorno ai valori democratici che il fascismo aveva
conculcato”, non sembra convincere coloro che ancora reclamano
dichiarazioni di antifascismo.
Nell’omaggio
alla memoria del socialista Giacomo Matteotti, come risposta al
Governo
di Destra, sembra aver dimenticato che Antonio Gramsci
qualificava
Matteotti “un pellegrino del nulla”; Palmiro Togliatti gli
dava del “socialfascista” e che l’Unità lo definiva un
“idiota
insolente”.
Un
altro interrogativo
sull’atteggiamento dell’ex premier Giuseppe Conte che esalta la
resistenza armata dei partigiani italiani e si oppone ad armare i
partigiani
ucraini minacciati da chi in questo particolare momento storico incarna
il
fascismo contemporaneo.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: La scuola media compie sessant’anni |
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Nel “Sistema nazionale di istruzione e formazione” la scuola media ha un proprio ruolo ed una
specifica identità.
“In
attuazione dell’articolo 34 della Costituzione, l’istruzione
obbligatoria
successiva a quella elementare è impartita gratuitamente nella scuola
media,
che ha la durata di tre anni ed è scuola secondaria di primo grado. La
scuola
media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino
secondo i
principi sanciti dalla Costituzione e favorisce l’orientamento dei
giovani ai
fini della scelta dell’attività successiva”.
E’
questo il primo articolo della Legge 1859, approvata il 31 dicembre del
1962 e
quest’anno si ricordano i primi sessant’anni della “Scuola media”, ora
“Scuola
secondaria di 1° grado”, che orienta l’attenzione
pedagogica alla delicata
fase evolutiva del ragazzo, all’acquisizione
di un metodo di studio e di lavoro, rinforzato da positive e concrete
esperienze realizzate a scuola, anche in orario pomeridiano, come è
previsto nel PNRR istituzionalizzando lo
sport, la
musica, il teatro, i laboratori e consentendo l’esercizio e lo sviluppo
di competenze trasversali.
Un po’ di
storia
A
distanza di 15 di anni dall’introduzione della Costituzione (1 gennaio
1948) la tappa raggiunta nel dicembre di
60 anni fa fu considerata un grande traguardo per una “scuola
di tutti e per ciascuno”.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: 40 anni di giornalismo Don Giuseppe Costa si racconta. La scuola educa alla pace |
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Una
raccolta antologica di articoli racconta e documenta la vocazione alla
comunicazione del salesiano Don Giuseppe Costa, giornalista,
originario
di Gela, responsabile dell’editoria scolastica SEI e religiosa LDC, per diversi anni direttore della LEV –
Libreria Editrice Vaticana.
Pubblicato
a Nemapress edizioni, il corposo volume di circa 300 pagine “Girovagando
tra
cronache ed eventi – Quarant’anni di giornalismo”,
documenta il carisma salesiano, presentando
gli articoli su “San Giovanni Bosco, santo dei giovani”, pubblicati nel
1988 da
“Il Popolo” e dall’Osservatore Romano, ricordando la
Pasqua del
1934, quando a conclusione dell’Anno Santo
Don Bosco fu dichiarato Santo e
la sua statua domina in alto vicino all’artistico bronzo che raffigura
San
Pietro in cattedra nella grande basilica romana.
Negli
articoli che fanno riferimento anche a presentazione di libri sul
Fondatore dei
Salesiani, si esalta la funzione dell’oratorio, archetipo e centro
di
irradiazione del “laboratorio pedagogico” che consacra il metodo
preventivo
e l’arte educativa di Don Bosco,
In
diversi
articoli, pubblicati su Avvenire nel 1991 e su L’Osservatore
Romano
negli anni 2000- 2002, Don Giuseppe Costa presenta i tanti volti di
Cristoforo
Colombo, l’impresa della scoperta dell’America e le vicende che hanno
segnato
la storia ed in particolare l’attentato dell’11 settembre 2001 ed il
crollo
delle Twin Towers.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Aspettando il mattino di PASQUA (la dispersione scolastica una priorità da risolvere) |
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Quest’anno
celebriamo la Pasqua non al suono gioioso di campane, ma con il rumore
sinistro
di bombe ed esplosioni devastanti.
È
stato consacrato il crisma della pace, sono state elevate le profezie
di fraternità, sono stati illuminati segni di concordia tra russi e
ucraini
nel portare insieme la croce della Via Crucis, ma la triste realtà
della guerra
non cambia e si prevede ancora lunga e dolorosa.
Come
si può festeggiare la gioia della Pasqua
mentre ancora predomina la geografia della
guerra?.
Pasqua
vuol dire passaggio: che “passaggio” potrà essere se non cambiano i
cuori, gli
stili di vita, se non si
realizza il verbo “cambiare” del testo
biblico “cambiate le vostre lance in
falci, le vostre spade in aratri e i vostri missili in fabbriche e
case”?
Il
messaggio di Pace che l’Arcivescovo di Catania, Mons.
Luigi Renna ha inviato alla Comunità
diocesana prende in esame il ventaglio variegato della realtà locale,
dando
precedenza ai “luoghi di pena, dove uomini, donne e
ragazzi si stanno
riconciliando con la vita e con il futuro”;
alle aule dei “Consigli comunali,
dove si organizza con fatica il bene comune”; ai quartieri “dove
non
risuonano voci di festa tra le strade, ma si muovono sinistri venditori
di
morte, che forse spareranno fuochi d’artificio perché un altro carico
di droga
è arrivato, ignorando che stanno festeggiando la loro sconfitta di
fronte alla
vita”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: I Ragazzi Sindaci ricordano Giulio Regeni nel sesto anniversario |
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I Ragazzi
Sindaci, in occasione del
VI anniversario della morte di Giulio
Regeni hanno inviato una lettera ai Genitori ed un messaggio al
Presidente del Consiglio Mario Draghi a sostegno dell’impegno di ricercare la verità sul caso Regeni
Nella
lettera viene illustrata la motivazione di vicinanza e di sentito
coinvolgimento dei Ragazzi Sindaci, i quali ricordano con particolare
emozione
la data del 25 gennaio, in
considerazione del fatto che Giulio Regeni nel triennio 2001-2003 è
stato
Sindaco dei Ragazzi di Fiumicello, in provincia di Udine, e questa
esperienza
d’impegno civile l’ha formato a quella serietà e coerenza, che hanno
caratterizzato il suo operare, fino alla tragica fine, come si evince
dalle
indagini della Procura di Roma.
Già
dal 25 gennaio del 2016, quando si è appresa la notizia della morte di
Giulio
Regeni, i ragazzi del CCR dell’Istituto “Parini” con la guida delle
professoresse Graziella Buscemi, e Loredana Raudino hanno fatto una
ricerca su
Giulio ed hanno preparato delle riflessioni e messaggi sull’impegno
sociale di
Giulio, maturato anche grazie all’esperienza
vissuta come “Sindaco dei
Ragazzi”, palestra di democrazia e di partecipazione attiva e
responsabile
nella costante ricerca del bene comune.
Il
suo nome viene ricordato in tutti i convegni dei Consigli dei Ragazzi e
nelle
celebrazioni del 10 dicembre a ricordo della Dichiarazione Universale
dei
Diritti dell’uomo, Giulio viene presentato come modello da imitare.
I
Ragazzi Sindaci, nel ricordo di Giulio, si sentono coinvolti nella
lezione d’impegno
civile da seguire, e rinvolgono un messaggio di solidarietà e di
vicinanza ai
cari Genitori, che da sei anni affrontano con ammirevole coraggio e
forza il
difficile cammino verso la verità.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: I ragazzi Sindaci e il Quirinale. Lezione di Educazione Civica |
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Come
aiutare gli studenti a comprendere l’evento storico che stiamo vivendo,
oggi,
in diffusa pandemia Covid-Omicron e renderli attori e protagonisti
nella
storia? Io ci sono!
Come
stanno vivendo i più giovani le giornate che precedono le votazioni che
decideranno chi salirà al Colle per il prossimo Settennato?
A
queste domande hanno risposto i docenti sensibili e attenti, i quali
hanno
saputo indirizzare la lezione di Educazione Civica collegandola
all’attualità
del momento storico, valorizzando anche il prezioso sussidio offerto
dal “La
Tecnica della Scuola” che ha attivato due Webinar esplicativi con
documentazioni, testimonianze e risposte ai quesiti, facendo meglio
comprendere
le motivazioni, il metodo, la prassi e le procedure dell’elezione del
Presidente della Repubblica.
Ha
risposto il sindaco di S Agata Li Battiati, Marco Nunzio Rubino,
il
quale ha inviato una lettera alle scuole del suo Comune invitando gli
studenti
ad esprimere il proprio pensiero sul tema. ”Il Presidente della
Repubblica,
compiti, funzioni, come lo vorrei”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: DAVID SASSOLI testimone di valori. Le sue parole profumano di fraternità. Un auspicio per il prossimo 9 maggio Giornata europea |
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L’anno
2022 ha avuto inizio con un solenne funerale per onorare David
Sassoli,
giornalista e Presidente del Parlamento Europeo.
Le
dichiarazioni
di cordoglio e le testimonianze raccolte dai rappresentanti delle
Istituzioni,
dai colleghi giornalisti, dai giovani scout e dai cittadini hanno messo
in luce
la ricchezza di umanità, di bontà, di coerenza ai valori della
democrazia e
dell’Europa unita che hanno caratterizzato la sua seppur breve
esperienza di
vita.
Giornalista
e volto del TG1, Sassoli ha dialogato con tutti gli italiani
trasmettendo, attraverso
il suo sorriso serenità e armonia.
Educato
ai valori cristiani dello scoutismo, che si manifestano nell’attenzione
verso
gli altri, nella disponibilità, nella cooperazione e amicizia, nella
mitezza
che pure accompagna la ferma coerenza ai principi di un vero umanesimo,
ha
saputo trasferire anche nel suo ruolo di Presidente del Parlamento
Europeo, una
dimensione alta di “dignità, passione e amore”.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Mons. Gaetano Zito, “Apripista del cammino Sinodale”. Presentazione del volume di Pino Scorciapino: “Gaetano Zito, Parroco di periferia, intellettuale storico della Chiesa” edito dal Comune di Troina |
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E’
questo il messaggio che l’Arcivescovo di Catania, Mons.
Salvatore Gristina, ha consegnato ai partecipanti
all’incontro di presentazione del libro di Pino
Scorciapino, pubblicato a cura del Comune di Troina a due anni
dalla morte,
in occasione dell’intitolazione del piazzale antistante la Chiesa di
San
Silvestro, per ricordare la memoria dell’illustre cittadino, sacerdote,
scrittore, educatore, archivista, cappellano, guida, e come si legge
nel titolo
“ parroco di periferia, intellettuale
storico della Chiesa”.
Le
numerose testimonianze che hanno seguito l’intervento del sindaco di
Troina, Fabio Venezia, hanno tracciato il profilo
storico e teologico di Mons. Gaetano
Zito, da 27 anni, cappellano del Monastero delle Benedettine di Via
Crociferi, vox clamanantis della
devozione a Sant’Agata, intesa come imitazione delle sue virtù.
Il
già corposo curriculum vitae di 54
pagine dell’intellettuale della Chiesa di
Catania, cultore di storia delle Chiese di Sicilia, del Beato
Dusmet, della
festa di Sant’Agata, diventa ora un testo guida da leggere, quasi un “bignami” della storia catanese, ricco di
documentazioni e di riferimenti da sviluppare per dare seguito a questo
“primo tentativo”, disegno base di un
mosaico, che nel tempo potrà avere ancor più sviluppo e vivacità di
colori e d’immagini.
La
serata del 17 dicembre, data che ricorda l’anniversario
dell’ordinazione
sacerdotale di don Gaetano, celebrata nella Cattedrale di Catania il
1977
dall’Arcivescovo Mons. Domenico
Picchinenna, è stata condotta dal giornalista e amico Luigi
Ronsisvalle, nella barocca chiesa del monastero di San
Benedetto.
Sfogliando
le pagine del libro, che “racconta con
acuta sensibilità e asciutta sobrietà linguistica la vivace infanzia,
le
inquietudini negli anni della formazione liceale a Troina, la vocazione
sacerdotale, gli studi a Roma, il ministero pastorale a Catania, ”
come ha
indicato Mons. Salvatore Consoli, vengono
segnati i campi di azione, di lavoro e
di servizio: la parrocchia di Monte Po, lo Studio Teologico “San
Paolo”, l’Archivio
storico della Diocesi, il monastero delle Benedettine.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: 18 novembre: Anniversario della “Unam Sanctam”. Un documento profetico di 720 anni |
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Il prossimo
anno, il 18 novembre . celebreremo i 720 anni della famosa Bolla “Unam Sanctam promulgata da papa
Bonifacio VIII il 18 novembre del 1302
E’
stata considerata
e definita dagli studiosi di Storia della Chiesa un “documento
profetico”.
Nella
Bolla si
legge appunto: ” “I Vangeli ci
insegnano che ci sono due spade:
la spirituale e la temporale. La spirituale deve adoperarsi per mano
del
sacerdote; la temporale, invece, per mano dei re e dei guerrieri, ma al
cenno e
col consenso del sacerdote. E’ necessario, infatti, che una spada sia
sotto
l’altra spada e che l’autorità temporale sia sottomessa all’autorità
spirituale
(…). Pertanto, se il potere terreno sbaglia, sarà giudicato dal potere
spirituale; se, però sbaglia l’autorità suprema (il pontefice), non da
uomo
essa potrà essere giudicata, ma solo da Dio, come attesta
l’Apostolo:’L’uomo
spirituale giudica tutti, ma egli da nessuno è giudicato. ‘ Pertanto
dichiariamo
e affermiamo essere assolutamente necessario alla salvezza che ogni
umana
creatura sia sottomessa al Romano Pontefice.”
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Da gennaio moneta di 2 euro nel ricordo di Falcone e Borsellino |
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A
ricordo del trentesimo anniversario della strage di Capaci e Via
D’Amelio - 23
maggio e 19 luglio 1992 - entrerà in vigore nel 2022 la moneta
commemorativa di
2 euro, coniata dalla Zecca dello Stato con l’effige dei giudici
palermitani
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
E’
questo un omaggio della Zecca dello Stato ed segno di particolare
attenzione
nei confronti degli uomini simbolo della lotta alla criminalità mafiosa. Come
stabilito da un decreto del Ministero dell’Economia e delle
Finanze pubblicato
il 9 novembre in Gazzetta Ufficiale, ne
verranno
coniati in tutto tre milioni di
esemplari, per un valore nominale di sei milioni di euro.
La
nuova moneta
sarà immessa in circolazione a
partire dal 2 gennaio 2022 e avrà pieno valore legale. Il
disegno
realizzato dall’incisore Valerio De Seta
ripropone la celebre fotografia dei due
giganti della lotta alla Mafia, sorridenti l’uno accanto all’altro,
scattata
da Tony Gentile proprio in quel 1992 prima di un convegno sui rapporti
tra
politica e malavita organizzata.
L’immagine
è
incorniciata dalla scritta «Falcone-Borsellino»,
completata dall’indicazione temporale «1992-2022».
La
moneta
diventerà certamente un pezzo da collezione, anche per il ricordo
affettivo che
lega i siciliani agli araldi e “campioni” di legalità.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Un piano e un progetto per il futuro. Inizia il terzo anno di scuola di formazione per il bene comune |
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La
prima lezione del terzo anno della “Scuola di formazione per il bene
comune”, promossa dall’Associazione “Futurlab “,
ha avuto luogo presso il CAMPLUS universitario di Catania, sabato 13
novembre.
Sin
dalle prime ore del sabato l’aula era gremita di studenti dell’Istituto
De
Felice-Olivetti, con la dirigente Anna
De Francesco, dei ragazzi del “Vaccarini”, del “Turrisi Colonna”,
del “Cutelli,
ragazzi ex sindaci del CCR, studenti universitari e professionisti
iscritti al
Corso, i quali hanno avuto modo di meglio comprendere la genesi del
PNRR e lo
sviluppo evolutivo che li coinvolgerà per i prossimi sette anni.
Dopo
i saluti di apertura del presidente di Futurlab, Antonio
La Ferrara, dell’assessore comunale alle politiche
comunitarie Sergio Parisi, della
dott.ssa Nicolosi, Vice Prefetto
vicario, del prof. Filippo Caraci,
delegato del Rettor Magnifico dell’Università, i relatori della prima
giornata
hanno sviluppato il tema “La sfida della ripresa: fra Next
Generation e programmazione 2021-2027”.
Il
vicepresidente della Regione e assessore all’economia Gaetano
Armao, in video collegamento ha plaudito all’iniziativa ed
ha messo in luce le criticità del PNRR, non sempre attento alle
esigenze
specifiche del territorio.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: CICLONE DI OTTOBRE |
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28_10_03
Proposta
di Educazione ambientale: ogni cittadino, “custode del Creato”, diventi
“Guardia
ambientale volontaria”. I condomìni deliberino gli interventi opportuni
perché
lo scarico delle grondaie non avvenga sui marciapiedi, ma sulla strada.
Guardando
alla finestra la fitta e
battente pioggia che per diverse ore ha incessantemente trasformato le
strade
in fiumi, le piazze in laghi, le scale in cascate, mille pensieri hanno
seguito
il vortice del vento, constatando la debolezza, la fragilità e
l’impotenza dell’uomo,
che spesso ha violentato la natura.
Vedendo scorrere le immagini del
violento temporale-ciclone mediterraneo che ha invaso l’ambulatorio del
reparto
di pediatria dell’Ospedale, l’aula magna della Facoltà di Agraria, che
ha
registrato quattro vittime, vien da chiedersi se ancora oggi è
possibile morire
a causa della pioggia.
I filmati televisivi descrivono come
in alcune località l’esondazione del fiume, il crollo dei parapetti dei
ponti,
ha determinato innumerevoli danni alle famiglie, alle case,
all’agricoltura, al
lavoro.
Il torrente, che l’uomo aveva
trasformato in strada, costruendo anche capannoni e cantieri negli
argini, è
ora ritornato allo stato originario di corso d’acqua, riprendendo il
disegno
della conformazione naturalista del territorio che l’uomo ha violentato.
L’ambiente non si protegge con le
parole, con i cortei, con le manifestazioni del bla bla,
bensì adottando un comportamento di rispetto della natura,
di valorizzazione, difese e custodia del creato.
La progettazione dei servizi
comunali dovrebbe prevedere in tempo e con priorità gli interventi
costanti e
capillari di pulizia delle fogne, dei tombini, dei canali e delle
fosse.
Nella costruzione delle case,
palazzi, scivoli, garage, sono necessari prevedere le caditoie e i tubi
di
scarico dei tetti e delle terrazze non dovrebbero fermarsi sui
marciapiedi,
bensì sul fondo stradale, consentendo
così ai pedoni l’uso corretto dei marciapiedi.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Scuola media, Alzati! Rapporto della Fondazione Agnelli - recuperare la dimensione orientativa |
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Leggendo il rapporto della
Fondazione Agnelli sulla Scuola media, ora “Scuola secondaria di primo
grado”
si constata come, mentre il
mondo
del lavoro è cambiato, la scuola è rimasta al passo, presentando ancor
più
gravi i punti di debolezza già evidenziati
nel 2011 e, come dicevano i latini: “non
progredi regredi est”.
Son
trascorsi 10 anni dalla precedente indagine e si
registra che l’età media dei docenti si attesta attorno ai 52 anni e,
come si
evince dalle risposte date al questionario, si segnala che molti
docenti ammettono
di sentirsi preparatissimi sul piano dei contenuti, ma poco attrezzati
sul
piano didattico. E’ mancata, infatti, in questi lunghi anni di
innovazione e di
autonomia, la linfa vitale dell’aggiornamento professionale, già
riconosciuto
come un diritto e un dovere del docente. Quel che appare più grave è il
fatto
che, oberati da tante incombenze burocratiche e da frequenti riunioni,
molti sostengono
di non avvertire la necessità di una specifica formazione per rinnovare
le
metodologie didattiche innovative in risposta ai nuovi linguaggi e alle
esigenze dei ragazzi di oggi, nativi digitali. Le attività di
formazione hanno
privilegiato il settore della sicurezza e della competenza digitale,
trascurando l’ambito metodologico didattico.
L’innovazione
della “didattica a distanza”, adottata
durante il lockdown per il Covid 19 per molti docenti è stata,
purtroppo,
soltanto una trasposizione di cattedra “da scuola a casa”, senza
apportare
alcuna modifica alle tradizionali
formule di spiegazione, interrogazione e valutazione.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: 27 anni fa la tragedia del piccolo Nicholas e il grande dono. Il sorriso di Nicholas Green e l’ambasciata del dono |
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Sono
trascorsi 27 anni dal tragico incidente accadut o
il 29 settembre 1994 lungo l’autostrada
Salerno -Reggio Calabria, quando fu colpito da un proiettile il bimbo
americano.
Nicholas Green, ucciso mentre era in
vacanza in Italia con i genitori.
L’auto
sulla quale viaggiava la
famiglia Green era diretta in Sicilia ed è stata scambiata con quella
di un
porta valori e nel corso del tragitto è stata bersaglio di una
sparatoria che
ha costretto Mister Green a correre verso l’ospedale di Messina,
vedendo il suo
piccolo colpito nel sonno.
Alcuni giorni dopo, il primo
ottobre, la spontanea risposta degli affranti genitori ai medici
dell’ospedale
di Messina che comunicavano la morte cerebrale del piccolo: “trapiantate
i suoi organi”, ha commosso
l’Italia e ha determinato un vero effetto
Nicholas che ha segnato un forte sviluppo alla diffusione della
cultura
della donazione degli organi.
I genitori del piccolo Nicholas hanno
dato una lezione di civiltà al mondo
intero autorizzando l’espianto di ben sette organi che hanno dato vita
a sette
giovani italiani di Messina, Siracusa, Bari, Roma, i quali hanno
beneficiato
degli organi del piccolo Nicholas ed hanno così continuato a svolgere
una vita
normale. I suoi organi sarebbero rimasti inerti e inattivi e invece
hanno
continuato a vivere e durare nel tempo.
Il suo piccolo cuore di bambino
buono e bello ha pulsato ancora per altri 23 anni restituendo una vita
normale
ad Andrea Mongiardo è morto a 37 anni, nel 2016.
Gli altri sei organi sono ancora
oggi vivi nei trapiantati ed una di queste, Maria Pia, è diventata
mamma ed ha
dato al figlio il nome di Nicholas.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Gran galà della legalità. La mafia non conviene |
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13_09_01
Il
titolo della tre giorni di studio, di incontri e convegni nella
prestigiosa
sede del Palazzo dei Congressi di Taormina ”Gran
galà della cultura e legalità”, formulato dall’associazione Viva Voce Social con la guida di Valeria
Cinzia Barbagallo, ha presentato
un’immagine di fantasiosa ed
elegante sfilata di personaggi, autori di libri, esperti in specifici
problemi
che riguardano la famiglia, i minori e la società.
L’abito
di festa della legalità, che avrebbe dovuto attirare l’attenzione per
la
preziosità delle stoffe e degli ornamenti, in questo Gran galà
ha presentato l’immagine della verità reale, quasi il
vestito di cenerentola prima del grande ballo, con tanti strappi e
toppe
inadeguate.
La
lettura
della legalità oggi, presentata dagli illustri magistrati: Nicola
Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro; Sebastiano
Ardita, componente togato
del CSM; Pasquale Pacifico della
procura di Caltanissetta, l’avv. Antonio
Ingroia, l’ispettore Alessandro
Scuderi, il giornalista Lirio Abbate
dell’Espresso, ha messo in luce il volto della nuova mafia, che opera
in taglio
basso, nascosta e quasi invisibile.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: PRIMO SETTEMBRE - Nonostante tutto “Avanti, adagio” |
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Cadono
i fogli del calendario degli ultimi giorni di agosto ed è ormai
prossimo il
primo settembre che segna l’avvio del nuovo anno scolastico, carico di
ansia e
di confusione in merito al green pass,
ai no vax e ai docenti fragili che
non possono essere sottoposti a vaccinazione.
L’annunciata
fine della “didattica a distanza” appare ancora nascosta dietro
l’angolo,
perché per venire incontro ad alcuni docenti fragili si potrebbe
ipotizzare cha
la classe in presenza possa seguire la lezione di questi docenti “da
remoto”, tramite
collegamento video.
Chi
segue la politica del “complicare gli affari semplici” trova mille
pretesti per
non agevolare alcuni interventi che si ritengono ovvi e normali,
dettati dal
buon senso e dalla constatazione- anche scientifica- della permanenza
dei
rischi di contagi.
La
sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia ha
dichiarato
“Il
90% del personale scolastico è vaccinato!”
e questo dato dovrebbe infondere maggiore serenità e sicurezza.
“Nonostante
tutto” la scuola riaprirà in presenza.
Le criticità ci sono state e ci sono, ma grazie anche agli ultimi
stanziamenti,
la macchina organizzativa potrà partire: anche se “Avanti,
adagio”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: A Monreale il V Convegno Nazionale del Parlamento della Legalità. Una festa per la vita. La scuola agorà formativa |
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“Io non so se le cose andranno meglio, quando
andranno diversamente; ma una cosa è certa, dovranno
andare diversamente”. Questa
espressione di George Christoph Lichtenberg
guida il
V convegno nazionale del Parlamento della Legalità Internazionale, che
si
volgerà a Monreale nei giorni 3 e 4 settembre,
Far
andare le cose “diversamente” è l’impegno di
ciascuno nel ricostruire il tessuto sociale lacerato dalle norme
dettate dalla
pandemia Covid-19, che ha modificato gli stili di vita relazionale,
imponendo
una prassi distanziamento fisico, ora diventato anche sociale, con le
gravi
conseguenze economiche, lavorative e di sviluppo sociale.
Il
Parlamento
della legalità, come afferma il presidente Nicolò Mannino, aggrega
giovani da
ogni parte d’Italia e anche dell’Egitto. Il convegno si colloca appunto
ad
apertura del nuovo scolastico che, dopo l’intermezzo della didattica
a distanza, ripartirà con la didattica in presenza,
ed intende lanciare un messaggio di vita e
di speranza, di gioia e di entusiasmo nel fare
bene le cose ordinarie come se fossero straordinarie.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: EFFETTO LIBERO GRASSI. Trent’anni dopo |
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A distanza di trent’anni si ricorda
come la morte di Libero Grassi non è stata vana. Il suo rifiuto di
pagare il
pizzo è, diventato per molti un modello di coerenza e lezione di
civiltà,
capace di scuotere le coscienze. Nel
1991 Libero Grassi simbolo di una
lotta alla mafia e al racket agì in
solitudine, oggi chi denuncia il pizzo lo può fare
in sicurezza, senza rischiare, assistito dalle associazioni. Se questo
è
accaduto è merito suo”.
Nella
lettera che l’imprenditore palermitano fece pubblicare il 10 gennaio
1991 su
“Il Giornale d Sicilia” e che segnò la sua condanna da parte della
mafia, si
legge, infatti , “Caro estortore se
paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri
soldi, una
retta mensile, saremo destinati a chiudere, l’azienda costruita con le mie mani. Lavoro da una vita e non
intendo chiudere”.
Egli
ha tracciato un solco e, anche se con mille difficoltà, resistenze e
ostacoli,
il fiore della legalità ha germogliato ed ha sparso semi
di
forza e di coraggio che tanti hanno saputo raccogliere scegliendo di denunciare gli
estortori.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: “Settembre, andiamo” - Il rito dell’accoglienza |
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29_08_01
Il primo giorno di scuola ha sempre tanto fascino e
non solo per i piccoli della prima classe della scuola Primaria che una
volta
si chiamavano “remigini”, nel ricordo di San Remigio, quando la scuola
iniziava
il primo di ottobre.
Oggi
anche gli studenti delle scuole superiori
ritorneranno in presenza ed è quindi doveroso organizzare un
particolare
momento di accoglienza nella scuola come “casa”, luogo di cultura e
spazio di
socialità.
La
classi avranno ancora i banchi distanziati e resta
solo un ricordo il vecchio “compagno di banco”.
Per
i piccoli, le maestre attente e diligenti
organizzano delle attività particolari che mutuano la metafora del
viaggio, del
cammino, del percorso da intraprendere nel nuovo anno scolastico.
L’immagine
della valigia da riempire, del treno, della
nave, della brigata dei pirati con le bandane in testa, del castello da
conquistare ed abitare, costituiscono gli sfondi integratori nei quali
si
collocano le prime attività scolastiche da svolgere.
La
cultura della cooperazione che alimenta la metodologia
del cooperative learning, impegna ed
insegna ad organizzare i piccoli gruppi all’interno della classe:
gruppi di
interesse, di livello, di compito.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: ''Scuola in presenza'', come prima più di prima. Verso la costruzione della scuola post-Covid |
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27_08_01
Il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi,
ha mantenuto la promessa ed il nuovo anno scolastico ripartirà “in
presenza”.
Si rinnova, ancora una volta, l’antico detto: “Adagio,
avanti, quasi indietro”.
Riavviare
le attività didattiche in presenza è come
far respirare di nuovo quell’aria di “libera” di scuola che ci era
apparsa in
questo tempo come “impolverata” dalle molteplici formule di controlli e
di
precauzioni preventive del contagio Covid-19.
Adesso,
ritornare tra i banchi anche se con le
mascherine è segno d’incontro, di socialità, una differenza che
interrompe la
linea dura del “distanziamento” che doveva essere solo fisico, ma che
con il
perdurare del tempo, è risultato, invece, anche “sociale”.
La
linea tracciata dal Governo Draghi punta dritto
verso l'obiettivo di una scuola efficiente e attiva, capace di incidere
positivamente sul percorso di formazione
integrale e di un’educazione fondamentale per lo sviluppo psicologico e
di
strutturazione della personalità delle giovani generazioni.
La
didattica in presenza, grazie alle interazioni e
alle relazioni tra alunni e con i professori, potrà meglio aiutare a
garantire
efficacia all’autentica azione didattica, che va ben oltre la semplice
trasmissione di saperi.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Distanziamento “se si può”. Torna il compagno di banco |
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23_08_01
La riapertura della scuola in presenza ripropone il
problema della capienza delle aule non tutte idonee ad accogliere gli
alunni
delle classi, formatasi con i vecchi parametri dell’organico.
Nel
protocollo
d’Intesa sul distanziamento firmato con i sindacati era
sparita l’espressione “solo
se si può”, che per fortuna è riapparsa
nella nota inviata alle scuole.
L’applicazione
della norma sul distanziamento lo scorsa estate ha creato mille
problemi di
misurazioni nell’uso del metro, calcolato tra le “rime boccali” o nel
raggio
del cerchio, e di fatto ha governato la didattica a distanza ed ha determinato il frazionamento
del gruppo classe.
Per il nuovo anno scolastico
il
distanziamento diventa flessibile e l’applicazione della norma è
assegnata alla
gestione autonoma delle singole scuole.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: NEL GIOCO DELLA VITA. Una lezione di ottimismo da Maria Fida Moro |
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Parafrasando
il messaggio di Maria Fida Moro, figlia del grande statista, che ha
vissuto il
dramma della perdita del padre ed ha visto mutata la sua esistenza,
possiamo
osservare anche noi che il clima, i terremoti, le eruzioni,
i guerriglieri, gli afroamericani, i profughi, i malati di Covid, le
vittime di incidenti della strada e sul
lavoro fanno parte del “gioco
della vita, che ci riporta come un fiume, ansa dopo ansa
all’iridescente
meraviglia dalla quale proveniamo ed alla quale faremo ritorno
ineluttabilmente”.
La
prevenzione è saggezza, ma non tutto si può prevedere o prevenire, ci
sono
degli eventi che ci colgono all’improvviso e ci trovano impreparati,
come
abbiamo sperimentato nel dramma sociale della pandemia Covid-19 e successive varianti.
“La
sicurezza non esiste, a nessun
livello ed a nessun titolo, e, cionondimeno, è necessario vivere,
lavorare,
andare a scuola, fare le cose di tutti i giorni, viaggiare, riposarsi”
Oggi
siamo ossessionati dai numeri che spesso si contraddicono e che sono
anche
molto noiosi. Crea tensione emotiva la notizia della possibile “fascia
gialla”
o rossa.
Il
telegiornale si chiede sempre con i dati dei “bollettini Covid”, come
amare
gocce di paura che scandiscono i ritmi dello stato di allerta, e
intanto la vita
continua.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Il sogno dei siciliani onesti. Maria Giovanna Mirano racconta |
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Quella
che racconta Maria Giovanna Mirano nel volume “Storia di
una ribelle ‘nfame”,
Edizioni Leima, è sì la testimonianza abilmente romanzata, con nomi di fantasia, di una terribile realtà
siciliana,
che trova la sua sintesi nell’espressione di Anna Ribaudo : “Questa
è la fine, Cosa nostra ha vinto.
Oggi ha dimostrato che è più forte dello Stato”, alla notizia
della tragica
morte del giudice Paolo Borsellino, il 19 luglio 1992, ma condensa
anche una
significativa lezione di rinnovamento
culturale, perché “gli uomini passano ma
le loro idee restano”.
Nel
corso
della narrazione, il colloquio con il Capitano dei Carabinieri Grimaldi
assume l’amaro sapore della sconfitta e l’Autrice,
già nota alle scuole italiane per i suoi contributi ai progetti di
cultura e
legalità, adotta nomi fittizi in riferimento ai tragici fatti che si
collegano
alle stragi di Palermo del 23 maggio e del 19 luglio del 1992.
In
questa cornice si inserisce la storia di Maria, figlia di don Saro
Danaro, un
boss vecchio stampo che aveva osato contrastare la nuova e più
redditizia linea
del narcotraffico imposta dal capomafia, don Salvo Madruso, e che
finisce per
questo crivellato di colpi insieme al figlio Peppe nel
bar del paese, Basseria.
Chi osa ribellarsi a Cosa nostra
è considerato ’nfame
e quindi deve morire.
Il giudice Caruso, (Borsellino)
raccogliendo le testimonianze della ragazza che
chiedeva giustizia e verità, ha garantito la sua protezione provvedendo
a farla
trasferire come “collaboratrice di giustizia” in una località segreta,
sotto
nome fittizio, ma l’ha soprattutto sostenuta ed aiutata moralmente.
L’espressione
che chiude l’incontro con il Capitano dei Carabinieri nel primo
capitolo: “Oggi è morto il sogno di tutti quei
siciliani onesti che preferivano il fresco profumo della libertà che si
contrappone
al puzzo del compromesso” sigilla il dramma di Maria perché “Una donna che si schiera con lo Stato, resta
sola, abbandonata a se stessa”.
Nella
cultura della mafia “chi si ribella a
Cosa nostra, viene rinnegato e diventa ‘nfame”.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Verso settembre difficile ripartenza. Piccoli segnali di positività |
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02_08_01
Senza l’auspicata riduzione degli alunni per classe,
la quale avrebbe agevolato significativamente il ritorno alla didattica
in
presenza la scuola non riparte, a si riprende il giro di ruota che non
produce
efficacia e miglioramento al servizio scolastico.
Le
proclamate denunce delle “classi pollaio”, sono
rimaste parole vuote che hanno riempito i cortei e le pagine dei
giornali
Durante
il lockdown invece di pensare ai banchi a rotelle,
sarebbe bastata la modifica dell’organico per il conteggio degli alunni
per
classe e, riducendo il numero, controllare il contagio, senza le
alchimie che
sono risultate improduttive ed inefficaci.
Invece
sono state “distrutte” tante scuole e molte
hanno perso la loro specifica identità, rimanendo senza mensa, senza
laboratori,
senza aula magna e qualcuna anche senza palestra.
Tutto
ciò non fa presagire nulla di buono per il nuovo
anno
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Museo dell’Etna nell’ex ospedale Vittorio Emanuele. Si avvera il sogno dell’avv. Valenziano scultore della pietra lavica |
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Con un investimento regionale di 13 milioni di euro
nascerà a Catania il museo dell’Etna nei locali dell’ex ospedale
Vittorio
Emanuele in via Plebiscito, lambito dalla lava dell’eruzione del 1669.
Il
progetto è stato presentato Catania dal governatore
Nello Musumeci e dal sindaco Salvo Pogliese.
alla presenza di progettisti Piero
Guicciardini, Marco Magni e Giuseppe
Lo Presti, associati dello Studio
Guicciardini & Magni di Firenze
che
vanta un'ampia esperienza nella
progettazione museale.
Il
progetto è stato selezionato tra quelli pervenuti e la
fase progettuale sarà completata entro la fine di luglio per poi
ottenere il
progetto esecutivo, in autunno. L’inizio dei lavori è previsto nella
prossima
primavera.
"Il
museo dell'Etna – ha detto il presidente Musumeci - è
l’infrastruttura culturale
più importante per la città dopo il museo dello Sbarco e il museo del
Cinema realizzati nel 2001.
"Per
la città - ha aggiunto il sindaco di Catania, Salvo
Pogliese - si avvia un percorso
di eccezionale valenza. Voglio ringraziare il presidente Musumeci per
avere
fortemente voluto la realizzazione del museo dell’Etna, che potrà
determinare
nuovi flussi turistici. Questa nuova realtà sarà motivo per valorizzare
ulteriormente l'incredibile patrimonio Unesco di Catania, col suo
barocco, e lo
stesso vulcano".
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Scintille dantesche. Il diario inedito del Beato Gabriele Allegra celebra Dante poeta, pensatore, profeta |
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30_06_02
San Giovanni La Punta, come Firenze e Ravenna celebra
il grande Poeta Dante Alighieri nel VII centenario della morte
(1321-2021.)
In
preparazione
alle celebrazioni del grande evento lo scorso anno a cura di Anna Maria Chiavacci Leonardi e Francesco
Santi, le Edizioni Dehoniane di Bologna hanno pubblicato “Scintille dantesche - Antologia dai diari”.
di Padre Gabriele Maria Allegra,
Nel
piego
del volume si legge: “Dal 1 gennaio al 31
dicembre del 1965 e dal 1 gennaio al 16 dicembre del 1967, il
francescano
Gabriele Maria Allegra, dalla Sicilia, (nato a San Giovanni La Punta in
provincia di Catania) missionario in Cina, con l’incarico di tradurre
la Bibbia
in lingua cinese, compose due diari danteschi, intitolando il primo,
semplicemente, VII centenario dantesco
A.D. 1965 e il secondo Scintille
dantesche A.D. 1967-
I
due quaderni rimasti inediti fino al 2011 documentano l’attività
culturale del
grande francescano che ha tradotto la Bibbia in lingua cinese e nelle
sue
lezioni, conoscendo la Divina Commedia a memoria, ne commentava le
terzine. Egli
portava sempre con sé un’edizione tascabile del Vangelo e della Divina
Commedia.
Come
attesta il biografo Umberto
Castagna nel volume " La parola è seme", Padre
Allegra era un appassionato cultore di Dante, poeta,
filosofo, teologo e profeta.
Nell’analisi
di questi attributi i relatori hanno intessuto un eccellente convegno,
promosso
dall’Associazione “Gabriele
fra Le Genti",in
collaborazione con il Comune di San Giovanni La Punta, città
natale di Padre Allegra, proclamato Beato ad
Acireale il 29 settembre 2012.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Il G20 dell’Istruzione a Catania orgoglio per la scuola siciliana |
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Sfogliando
le pagine dei giornali che hanno riportato la cronaca della tappa del
G20
dell’Istruzione e del lavoro ritorna
frequente il tema dell’orgoglio della scuola italiana e siciliana.
Catania si
è presentata come “faro di
cultura e di bellezze artistiche e paesaggistiche” anche se
le torride giornate di caldo l’hanno coperta di grigio facendola
somigliare
alla “Milano del Sud”.
Nel
vestibolo del Palazzo degli Elefanti , sede del Senato catanese il
Maestro di
violino Fabio Raciti docente
del Liceo musicale “Turrisi Colonna” e la
pianista Anna Maria Cali hanno accolto gli
illustri Ospiti sulle note della “Casta diva” di Bellini. Hanno fatto
gli onore
di casa il Sindaco Salvo Pogliese e
il Prefetto di Catania Maria Carmela
Librizzi.
Come
nel romanzo della
scrittrice inglese Jane Austen, pubblicato il 28 gennaio 1813, all’orgoglio si aggrega il pregiudizio che grava sulle scuole del Meridione, come
scuole di secondo livello rispetto a
quelle del Nord. Le testimonianze di eccellenza delle scuole siciliane
sfatano
i pregiudizi e consentono ai nostri ragazzi di raggiungere elevati
traguardi ed
eccellenti risultati.
Con
soddisfazione il Ministro Patrizio
Bianchi ha dichiarato;
“Tutti hanno apprezzato la Presidenza
Italiana e tutti i Paesi hanno
affrontato i problemi connessi alla pandemia: sospensione
e ripartenza
delle lezioni. E’ necessario investire nella
transizione scuola-lavoro e ridurre la
dispersione scolastica”.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Ministro Bianchi: VERSO GLI STATI GENERALI |
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”Il
prossimo sarà un anno costituente“,
annuncia Bianchi e comincia a
tracciare il cammino verso gli “Stati
generali della scuola”.
Il
termine evoca un evento del gennaio 1990 guidato
dall’allora ministro dell’Istruzione Sergio
Mattarella.
Presso
l’hotel Ergife di Roma, ebbe luogo la prima
Conferenza
nazionale della scuola
alla quale seguì la riforma degli ordinamenti della
scuola elementare che introdusse tra le innovazioni, il
modulo dei tre maestri su due classi (legge
n. 148 del 1990).
Allora
ci eravamo preparati all’evento
predisponendo
relazioni, suggerimenti, proposte operative, progetti innovativi già
realizzati
negli interventi di sperimentazione ed è stato un momento esaltante in
cui la
scuola ha fatto sentire viva la sua presenza nella società.
La
scuola c’è, è viva, insegna a vivere.
Negli
anni, il termine “Stati generali “ è stato adoperato dai vari Governi e
Ministeri,
con diverse tematiche: cultura, ambiente, solidarietà.
Nel
novembre del 2017 si sono svolti a Milano gli “ Stati
Generali lotta alle mafie " promossi
dal
Ministro
della Giustizia Andrea Orlando e dal
Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Profumo di santità nell’Unione Europea Roberto Schuman “venerabile” |
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Robert Schuman (1886
– 1963) uno dei Padri dell’Unione Europea è stato proclamato
“Venerabile”,
essendo state riconosciute già nel 2014 “le virtù eroiche “ del Servo
di Dio
fedele ai valori cristiani con la testimonianza della sua vita.
Nato
in Lussemburgo Schuman parlava
correntemente tedesco, francese e lussemburghese e
nel giugno 1912 aprì
uno studio di avvocato a Metz, dove è stato eletto consigliere comunale
nel
1918 alla fine della prima guerra mondiale.
Dopo
l'armistizio del
novembre 1918 l'Alsazia-Lorena passò
dalla Germania alla Francia e
nel 1919 Schuman venne eletto al Parlamento francese Nel giugno 1946
venne
nominato Ministro delle finanze,
poi divenne Presidente
del Consiglio e nel 1953 Ministro degli esteri.
In
tale veste Schuman fu
un protagonista dei negoziati che si svolsero alla fine della guerra e
che
portarono alla creazione del Consiglio
d'Europa,
della NATO e
della CECA.
Il suo nome è legato alla dichiarazione del 9
maggio 1950 che diede ispirazione per quella che sarebbe stata l’Unione
Europea.
La
proposta di Schuman , su
ispirazione anche di Jean Monnet,
ha
segnato il primo dei dieci passi del cammino dell’Unione con la
creazione della Comunità Europea del
Carbone e dell’Acciaio, (CECA), che
si
concretizzò con il trattato di Parigi del 18 aprile 1951.
Creando
un mercato comune
del carbone e dell’acciaio, i Padri
Fondatori Alcide De Gasperi.
Altiero
Spinelli, Jean
Monnet, Robert Schuman, Joseph Bech, Konrad Adenauer, Paul-Henri Spaak.
in
rappresentanza dei sei paesi fondatori (Belgio, Francia, Repubblica
federale di
Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) si sono impegnati
innanzitutto a garantire
la pace fra i vincitori e i vinti della seconda guerra mondiale,
associandosi e
cooperando in un quadro istituzionale comune improntato al principio
dell’uguaglianza.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: 4 giugno 1961: “Clamoroso al Cibali!”… |
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E’ il 4 giugno del 1961. L’Internazionale del “mago”
Helenio Herrera, team che
si stava preparando
nel giro di pochissimo a divenire la Regina d’Europa, va a giocare
contro il
modesto Catania, nelle cui file giocava anche un rognoso centromediano,
che poi
sarà conosciuto da tutti gli amanti italiani del calcio, un certo Bruno
Pizzul.
L’aggettivo
“rognoso”, nel gergo sportivo è diventato
sinonimo di “pizzulliano” Così
scrive Corrado Gnerre ricordando
l’evento storico
Al
“Cibali”, stadio
della città siciliana, il radiocronista Sandro Ciotti (figlioccio di
battesimo
del poeta Trilussa) si collega è dice a tutta l’Italia: Clamoroso al Cibali!,
comunicando in tal modo che il modesto Catania stava surclassando lo
squadrone
nerazzurro, facendo così dissolvere le ambizioni di scudetto della
squadra
meneghina
Questa
frase è
poi divenuta l’emblema della storica trasmissione radiofonica, Tutto il calcio
minuto per minuto, anche
se non se ne conserva registrazione sonora.
D’altronde
-si sa- molte frasi famose sono sì
verosimili, ma non sempre sono state pronunciate nel modo come vengono
immortalate.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: “PretenDiamo Legalità” Progetto promosso dalla Questura di Ragusa |
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RAGUSA
- Per l’anno scolastico 2020-2021 il
Ministero dell’Interno, in collaborazione con il Ministero
dell’Istruzione, ha
avviato, in ambito nazionale, il 4^ ciclo del progetto “PretenDiamo
legalità”,
destinato agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e di
secondo grado.
L’obiettivo
del progetto è stato quello di promuovere la legalità
attraverso i temi del rispetto delle regole,
del corretto utilizzo della rete internet e dei valori della
Costituzione, per
la costruzione di una società responsabile fondata sui valori della
solidarietà, amicizia e libertà, attraverso incontri con rappresentanti
della
Polizia di Stato della Questura e dei Commissariati
di P.S. di Ragusa.
In
collaborazione con la Dirigente
dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Viviana
Assenza e la delegata alla realizzazione del progetto, Angela
Rapicavoli, sin dai primi mesi dell’anno sono stati organizzati
e realizzati numerosi incontri, in videoconferenza a causa
dell’emergenza
pandemica, che hanno coinvolto centinaia di studenti della scuola
primaria,
secondaria di primo e secondo grado, sviluppando i temi relativi
al rispetto delle regole per vivere bene insieme; ai principi
della Costituzione, e poi ancora le tematiche connesse all’educazione
stradale, al corretto utilizzo di
internet,all’amicizia
e alla solidarietà.
A
conclusione del progetto
“PretenDiamo legalità”,il 13 maggio, con
la partecipazione del Questoredi Ragusa Giusy
Agnello, si è svolto un incontro di
formazione/ informazione, in videoconferenza, sulla prevenzione e
sensibilizzazione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della
rete
internet, in considerazione delle note tragiche vicende relative a
minori
vittime del fenomeno delle c.d. “challenge”.
La
Polizia di Stato, da sempre
impegnata nella formazione civica dei ragazzi, con l’App “YouPol”
ha voluto soprattutto coinvolgere gli adolescenti e
responsabilizzarli sul rifiuto del consumo della droga e di ogni forma
di violenza.
Il Dirigente del Compartimento
Polizia Postale di Catania, Marcello La
Bella, ha spiegato i rischi
della
rete , rispondendo ai loro numerosi quesiti
degli studenti
Al
progetto “PretenDiamo legalità”
è stato abbinato un concorso e sono
stati presentati elaborati cartacei,
cortometraggi e video, esaminati da
un’apposita Commissione Provinciale, presieduta dal Questore di Ragusa e trasmessi per la selezione nazionale all’Ufficio
Relazioni Esterne
della Segreteria
del Dipartimento della Pubblica
Sicurezza.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Morto Franco Battiato, il Maestro di Catania |
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La
morte di Franco Battiato ha scosso la Sicilia e il mondo della musica.
A Milo, alle pendici dell’Etna, cade
un pezzo di cielo. La sua vita è stata
« come un filo d'erba/ che si inchina alla
brezza di maggio e alle sue intemperie»
La
lunga sofferenza segnata dall’alzhheimer
l’aveva già fatto uscire di scena, ma la sua sperimentazione
di musica d’avanguardia e
di
artista, regista non viene soffocata dal dolore.
La
sua arte, il suo estro poetico
brillerà sempre nel cielo di Sicilia, da
sempre faro e guida per il cammino
errante.
Come
Pirandello, Battiato Uno,
nessuno e centomila ha
sfidato «Il
vuoto» e «I giorni della monotonia», alieno nella routine della canzonetta. Ha tradotto in canto la
filosofia della Magna Grecia ed è diventato aedo del “cammino
interminabile”
della vita.
Il
sodalizio con il filosofo Manlio Sgalambro lo ha condotto per sentieri
inesplorati dell’animo umano, dialogando con Eraclito e Callimaco,
Nelle sue canzoni la leggerezza
convive con la profondità, il piacere epidermico con la colta
consapevolezza
di un ex avanguardia popolare, le melodie sottili ma
inesorabili con
improvvisi segni del futuro digitale.
Ecco l’incantesimo di Franco Battiato e
ritornano i suoi versi: “Siamo essere
immortali, caduti nelle tenebre e destinati ad errare nei secoli dei
secoli”
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: “La prima e più essenziale comunicazione è quella della vita” |
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“Come
associazione attenta ai temi della
comunicazione non possiamo non cogliere questa occasione per sostenere
ogni
iniziativa che voglia promuovere la prima e più essenziale
comunicazione:
quella della vita”. Lo
afferma il presidente nazionale dell’Aiart,
(Associazione
Italiana Ascoltatori
Radio e Televisione), Giovanni Baggio, commentando quanto emerso
negli
Stati generali della natalità, svoltisi a Roma con gli interventi di
Papa
Francesco e del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
“Senza natalità
non c'è futuro. Se le famiglie ripartono, tutto riparte". Sono queste le espressioni che hanno trovato
univoca convergenza negli interventi .
agli Stati generali della natalità.
Il premier Mario Draghi ha
ammonito:
"Un'Italia
senza figli è
un'Italia che non crede e non progetta. È un'Italia destinata
lentamente a invecchiare e scomparire" .
La
natalità è, infatti “un tema urgente,
basilare per invertire la tendenza e rimettere in moto l’Italia”. L’Italia si trova da anni con il numero più
basso di nascite in Europa nel 2020 è stato registrato il
numero più
basso di nascite dall’unità nazionale, e non solo per il Covid ma per
una continua, progressiva
tendenza al ribasso, un inverno sempre più rigido”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Una maglietta e una camicia raccontano amore e perdono |
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La
camicia azzurra insanguinata che Rosario
Livatino indossava il 21 settembre del 1990, quando fu ucciso dai
sicari
della cosca mafiosa “Stidda” è dal
9 maggio, giorno della beatificazione,
una preziosa reliquia da venerare e “il suo sangue diviene
seme di cambiamento,
trasformazione e rinascita” per la terra di Sicilia.
La maglietta bianca insanguinata che Karol
Józef
Wojtyła
indossava
il 13 maggio 1981, quando Mehmet
Ali Ağca alle ore 17,17 in piazza San Pietro
sparò due colpi di pistola per ucciderlo, è stata custodita
dall’infermiera
dell’Ospedale Gemelli, Anna Stanghellini.
Suor Maria Rosaria
Matranga, superiora della casa Regina
Mundi, che ospita suore
anziane e
ammalate, ove le Figlie della Carità offrono un servizio di mensa per i
poveri,
accolgono mamme e bambini in difficoltà e immigrati in collaborazione
con la
Comunità di Sant’Egidio,
racconta del dono
ricevuto dalla signora Anna Stanghellini, la quale, infermiera nella
sala
operatoria del Gemelli il 13 maggio 1981, quando vide a terra,
tagliata, la
maglietta del Papa, intrisa di sangue la raccolse come preziosa
reliquia,
l’avvolse in una garza e poi in un asciugamano, custodendola
devotamente a
casa.
Nel
1996, quando era anziana e sola ha bussato alla
porta della casa Regina Mundi per chiedere ospitalità
e rimanere tra le suore che
aveva conosciuto nella sua giovane età. “La
comunità ha aperto le porte ad Anna con grande affetto e con grande
cura”.
Nel
2000, in occasione del
Giubileo, Anna chiamò la superiora della casa, suor Beatrice
Priori, ora Superiora provinciale della Congregazione
delle Figlie della Carità, dicendole che aveva un dono da fare alla
Comunità,
consegnandole l’involucro contenente la maglietta ed un foglietto in
cui
dichiarava i motivi per i quali era in possesso di quella reliquia di
Giovanni
Paolo II.
Nel
2004, dopo la morte di
Anna la preziosa reliquia è stata incorniciata e, con le autorizzazioni
del
Vaticano, è ora esposta nella Chiesa del quartiere Boccea, meta
di pellegrini che invocano la benedizione
del Santo Papa polacco.
Intensa
la partecipazione dei fedeli il 13 maggio, in occasione
del quarantesimo anniversario dell’attentato di San
Giovanni Paolo II.
Le
due reliquie, intrise di sangue, raccontano un grande evento,
testimoniano
l’ardore del martirio, e nel silenzio parlano di fede, amore e perdono
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: «La mia battaglia in difesa dei bambini», il nuovo libro su don Fortunato Di Noto |
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13_05_01
“Lasciate
che i bambini vengano a me”, “Se
non
diventerete come i bambini…” sono queste le parole del Vangelo che
hanno
dato alla vita di Don Fortunato Di Noto un indirizzo di ministero
pastorale
nell’universo di internet.
Come
San Francesco applicò alla lettera
l’imperativo del Vangelo “Va’, vendi
quello che hai, dallo ai poveri, vieni e seguimi”, così Don
Fortunato dal
1989 ha messo in atto l’ammonimento di Gesù: "Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in
me, gli
conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia
gettato nel
profondo del mare". (Matteo 18,6).
Roberto
Mistretta, biografo
di don Pino Puglisi e di
Rosario Livatino, nel recente volume “La mia
battaglia in difesa dei bambini”,
edito dalle edizioni Paoline, quasi in un libro-documentario ha
raccontato in
modo puntuale la storia, l’attività l’esperienza pastorale di Don
Fortunato Di
Noto, fondatore della onlus METER. un punto di riferimento nazionale e
internazionale per la
lotta alla pedofilia e alla
pedopornografia, soprattutto online, insignito anche del titolo di
“Cavaliere
dell’Ordine al Merito della Repubblica”, socio onorario dell’ANCRI di
Catania.
Nel
volume sono raccolte le storie, i drammi delle
vittime, la profonda solitudine e la speranza che hanno trovato coloro
che sono
entrati a far parte della grande famiglia dell’associazione Meter.
Oggi
sono 18.milioni i minori di età compresa tri i 2
e i 17 anni che in Europa hanno subito abusi sessuali.
Come il Buon
Pastore, Don Fortunato ha aperto
il suo cuore di Padre e ha messo sulle sue spalle e numerose vittime
degli
abusi sessuali di pedofilia ed in collaborazione con la Polizia postale
ha
denunciato fatti e misfatti, suscitando la formazione di una nuova
coscienza civile
di attenzione all’uso di internet.
Tra
le pagine del libro emerge come trent’anni fa un
prete, nella chiesa cattolica, si è occupato di pedofilia, “Voce
che gridava nel deserto” e
all’inizio il suo ministero non è stato accolto, ma la tenacia e i
benefici
sociali prodotti hanno dato merito e luce a questo “speciale servizio
della
chiesa” contro gli abusi e in linea con la tolleranza
zero adottata da Papa Francesco.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Beatificazione del giudice Rosario Livatino |
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La
Sicilia terra di Santi, di Martiri e di Eroi è in festa per la solenne
beatificazione del Giudice Rosario Livatino che avrà luogo domenica 9
maggio
presso la Cattedrale di Agrigento.
La data evoca il discorso memorabile di
Giovanni Paolo II alla Valle dei Templi, quando il 1993 proclamò
l’anatema
contro la mafia.
Nella
prefazione al libro “Il giudice
ragazzino” che il vescovo di Catanzaro, Vincenzo
Bertolone, ha dedicato a Rosario Livatino, Papa Francesco ha
scritto: "Picciotti, che cosa vi ho
fatto? riuscì a domandare, prima che il suo viso fosse deturpato dai
proiettili. Erano le parole di un profeta morente, che dava voce alla
lamentazione di un giusto che sapeva di non meritare quella morte
ingiusta".
Per
il Papa quello di Livatino è un "grido di dolore e al
tempo stesso di verità, che con la sua forza annienta gli eserciti
mafiosi,
svelando delle mafie in ogni forma l'intrinseca negazione del Vangelo,
a
dispetto della secolare ostentazione di santini, di statue sacre
costrette ad
inchini irriguardosi, di religiosità sbandierata quanto negata".
Nel
giorno della beatificazione, rendiamo grazie per l'esempio che il
giudice
Livatino ci lascia, per
aver
combattuto ogni giorno la buona battaglia della fede con umiltà,
mitezza e
misericordia.
Il
piccolo seme ora ha dato i suoi frutti e l’intera comunità ne trae
beneficio e
sostegno.
Assassinato
all’età
di 37 anni ad Agrigento, il 21 settembre 1990, Rosario Livatino è il primo
magistrato Beato nella storia della Chiesa
e San Giovanni Paolo II già nel 1993 lo definì
“Martire della giustizia e indirettamente
della fede”
La
sigla che compariva tra i suoi scritti “S.T.D.”
indica le iniziali di “Sub tutela Dei” attestazione
dell’atto di affidamento totale che
Rosario faceva con frequenza alla volontà di Dio. Il suo “Fiat” oggi ha
prodotto una grande luce sul sentiero della Giustizia e della Legalità.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Dacia Maraini: La Scuola ci salverà |
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Un
messaggio di fiducia e di speranza offre al mondo della scuola la
scrittrice
Dacia Maraini – (premio Campiello 1990 – Premio Strega 1999),
educatrice con le
sue opere letterarie di racconti e romanzi.
Intervenendo
sul tema “Le donne e la rappresentazione
del femminile nella Costituzione” in un Webinar promosso dalla rete
di
scuole coordinata dall’Istituto San Biagio di Vittoria, l’Autrice ha
ribadito il
ruolo di centralità della scuola nella società, come anima e orizzonte
di
futuro.
Prima
del 1968 la scuola era rivestita del manto della sacralità, che, ha
perso dopo
il 1968 immergendosi nella “socialità” che abbatte le barriere, le
distanze e,
facendo venir meno il prestigio di un tempo.
La
qualità professionale dei docenti che operano per una “scuola
formativa” nell’esercizio
di un “sevizio culturale alla società” accompagnano oggi il processo di
“risacralizzazione
della scuola” orientata alla costruzione del futuro dei giovani,
attraverso la
realizzazione del Profilo Educativo Culturale e Professionale di tutti
e di
ciascuno, valorizzandone le potenzialità, le capacità, le abilità e i
molteplici talenti.
Nei
numerosi incontri con gli studenti delle diverse regioni d’Italia la
scrittrice, in contrapposizione a quanti denigrano l’operato e
l’immagine della
scuola, descrivendone soltanto gli aspetti negativi, ha colto la
positività
dell’impegno, la creatività, l’originalità e l’innovazione riscontrata
in molti
istituti scolastici d’Italia e tra questi nel volume sono citati: il
Liceo “Mazzini” di Vittoria, il “Boggio Lera
di Catania, le scuole di
Termini Imerese, di Mazzarino, di Trapani, di Floridia, di
Caltanissetta.
Dalle
pagine del libro emergono due volti della scuola italiana, uno di
ordinario formale
adempimento di lezioni, con le problematiche connesse alle carenze che
motivano
gli scioperi e le contestazioni ed il volto “formativo” della scuola
che offre
opportunità ai giovani di crescere nelle competenze e dare concretezza
ai loro
sogni e alle aspettative professionali.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Centinaia i sacerdoti morti per il Covid-19. 269 in Italia - Vite donate |
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La pandemia ha seminato migliaia di vittime in Italia
ed in tutto il mondo ormai globalizzato. Non ha risparmiato nessuno:
anziani e
giovani, donne e bambini, medici e infermieri,
addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze
dell’ordine, volontari, che non compaiono nei titoli di giornali o
nelle
riviste.
Tutte le categorie professionali e sociali
contano delle vittime ed anche tra gli ecclesiastici: Cardinali,
Vescovi,
Sacerdoti, Missionari, Diaconi, Frati, Suore, si contano numerose
vittime ed
anche nomi eccellenti, testimoni di una carità agita e di una donazione
generosa e totale a servizio dei poveri e degli ammalati, come hanno
testimoniato i numerosi cappellani degli ospedali e dei centri Covid.
Difficile
dare un numero esatto, in assenza di una mappatura
complessiva.
Il
SIR, (Agenzia d’informazione religiosa) in contatto
con le Conferenze episcopali cerca di tenere questa triste contabilità,
ma le
mappature esistenti sono considerate non attendibili e ampiamente per
difetto, perché
le tragiche notizie si susseguono tutti i giorni. In Italia tra i
Sacerdoti sono
state registrate 269 vittime, 23 solo nel mese di marzo ed ora la
variante
brasiliana sta diventando il moltiplicatore di una lunga e terribile
seconda
ondata in tutto il continente latinoamericano.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: I bambini del Senegal ringraziano per i banchi ricevuti dalla Sicilia |
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Il primo
febbraio è partito dal porto di Catania, destinazione Dakar, il
container dei
vecchi banchi scolastici biposto delle scuole delle province di Catania
ed Enna.
Giorni
fa è arrivato un video nel quale i piccoli
senegalesi dei villaggi della regione di Tambacounda ringraziano i
ragazzi delle scuole siciliane che hanno
messo a loro disposizione banchi belli e colorati in verde.
Sono
i banchi in buone condizioni sostituiti da quelli
monoposto arrivati dal Ministero in tutte le scuole a seguito
dell’emergenza
Covid-19.
L’iniziativa
promossa dall’Associazione
Don Bosco 2000 si inserisce nel progetto
di cooperazione allo sviluppo
“migrazione circolare” attivato
dal 2016 nel Senegal.
Nel
video è ben evidente la
gioia dei ragazzi che, guidati dall’educatore salesiano, ringraziano
coralmente
i ragazzi delle scuole: Parini, Diaz-Manzoni, Pestalozzi di Catania
e
dell’Istituto Neglia-Savarese di Enna.
Un
grazie corale che unisce
e gratifica per la gioia di aver compiuto un’opera buona.
Insieme
ai banchi sono stati
spediti anche dei
Kit didattici e materiali di studio, raccolti tra gli studenti in
occasione del
Natale e dell’Epifania.
Le
tre “S”: Sicilia, Senegal e Solidarietà
s’intrecciano in un saldo nodo di amicizia e di cooperazione.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Studenti modello “Alfieri della Repubblica” 2021 |
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Fare del
bene, aiutare gli altri, manifestare attenzione
e solidarietà ai più deboli, sono valori che la scuola insegna e che
molti studenti
traducono nella pratica ordinaria cercando di “essere un
dono per gli altri”.
A 28 di
questi studenti il Presidente Sergio Mattarella, ha
assegnato il
prestigioso riconoscimento di “Alfiere
della Repubblica”, premiando il loro impegno e le azioni coraggiose
e solidali
e, leggendo
le motivazioni dell’alto
riconoscimento emerge uno spaccato di esemplarità che meritatamente
viene
“posta sopra il moggio” per essere di stimolo ed esempio per gli altri.
Sono
giovani che nel 2020 "si sono
distinti per l'impegno e
le azioni coraggiose e solidali, e che,
attraverso la loro testimonianza, rappresentano il futuro e la
speranza, in un
anno che rimarrà nella storia per i tragici eventi legati alla
pandemia".
Tra
i 28 nuovi “Alfieri della Repubblica” sono stati
segnalati due studenti siciliani:.
Andrea Lo
Guzzo, 17
anni, di Nicosia, il quale ha compiuto un gesto di
cittadinanza attiva quando, assistendo ad un incidente stradale ha reso
possibile risalire
all’automobilista che aveva omesso il soccorso nei confronti del
bambino di 8
anni che aveva investito.
In
occasione di una cerimonia della
Polizia di Stato, il Questore aveva
espresso pubblicamente ad Andrea, che
frequenta il quarto anno del liceo classico
“Fratelli Testa” un
ringraziamento per l’aiuto fornito
ed ora al primo riconoscimento di aggiunge per lui anche il titolo di
“Alfiere
della Repubblica”.
” Ho solo
fatto quello che era giusto fare” ha
dichiarato Andrea, prendendo il numero della targa
dell’auto pirata per fornirla agli agenti
della “volante”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: A Guidonia i vecchi banchi doppi diventano installazione d’arte |
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A
Guidonia Montecello, cittadina a 21 km da Roma, presso l’Istituto
superiore di
Via Roma 298, che aggrega il polo liceale “E. Majorana” ed il polo
tecnico “L. Pisano”, adoperando i
banchi doppi non più utilizzabili e rimossi dalle aule, è stata
realizzata un’installazione
didattica effimera
all’aperto.
Gli
studenti della scuola ed anche studenti di altri istituti hanno
così un luogo alternativo all’aula ove svolgere delle lezioni, nel
quale i
banchi costituiscono l’oggetto e lo strumento di un racconto che,
partendo
dalla storia dell’arte, offre molteplici spunti per collegamenti
interdisciplinari.
Il
progetto “double desk trib[ut]e”, promosso
e coordinato da Roberto Ianigro, docente di Storia dell’Arte e
coordinatore
dello spazio museale “Per Artem”, prevede
lo svolgimento di una lezione “diversa” che, attraverso le 24
istallazioni
realizzate con i banchi doppi non più
utilizzabili all’interno, fa compiere agli studenti un percorso
didattico nuovo, ma all’esterno dell’edificio
Gli
studenti hanno avuto modo di lasciare un segno, una traccia, una
propria
testimonianza compiendo un’azione abitualmente non consentita: scrivere
o
disegnare sul banco.
Nelle
installazioni, genere
di arte visiva sviluppatosi
in epoca postmoderna, si usano
deliberatamente materiali poveri o
quotidiani e l’obiettivo è quello di sollecitare la
percezione del fruitore che diventa parte integrante del lavoro
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Francesco Capodanno: Preside, Maestro, Amico a tre anni dalla sua scomparsa |
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Per
iniziativa della sezione UCIIM di Catania, in collaborazione con i
familiari, è
stata pubblicata la raccolta degli scritti e ricordi del Preside Francesco Capodanno, il quale “ha lasciato
una preziosa traccia di deontologia
dirigenziale” nella scuola catanese e nell’UCIIM, associazione
degli
insegnanti cattolici.
Nelle
217 pagine del volume s’intrecciano le notizie biografiche
s’intrecciano ad alcuni
articoli e interventi riguardanti la famiglia, alla scuola, all’impegno
ecclesiale, politico e culturale svolto dal Preside nei 44 anni di
servizio
nella scuola italiana.
Il
titolo “Note” fa riferimento ad una poesia del 1943 e alla metafora del
dirigente è inteso come “direttore d’orchestra” che armonizza le
singole note e
pianifica l’armonia della Comunità scolastica che “insieme” collabora,
coopera
e costruisce la “scuola di tutti e per
ciascuno”, riservando amorevole cura agli studenti “bisognosi
di particolari attenzioni”.
Nel
volume, curato dal preside Giuseppe
Adernò, con la presentazione della presidente UCIIM di Catania,
Maria
Antonietta Baiamonte sono inseriti i contributi di Maria Teresa
Moscato, Luciano
Corradini, Salvatore Latora, Alfonso Sciacca, Pino Costantino, Puccio
Vascone e
di tanti altri Amici e Colleghi, ex docenti ed ex alunni della mitica Scuola Media “Leonardo Grassi”,
fucina e palestra d’innovazione metodologica e didattica.
Avendo
vissuto da protagonista le stagioni delle riforme scolastiche dal 1962,
con
l’avvio della scuola media unica, obbligatoria e gratuita per tutti,
del tempo
prolungato, dell’inserimento nelle classi comuni degli handicappati,
denominati ora, più esattamente disabili in un
processo di efficace inclusione sociale, il preside
Capodanno ha scritto sul pentagramma della storia una pagina memorabile
di
scuola attiva e dinamica, capace di formare
uomini e cittadini.
Protagonista
e organizzatore del 36° Convegno Nazionale dell’UCIIM al Castello
Ursino di
Catania nel febbraio del 1957, ha contribuito all’elaborazione dei
documenti
che nel 1958 il Ministro dell’Istruzione Aldo Moro ha adottato per
introdurre
nella scuola italiana l’Educazione Civica, che da quest’anno scolastico è rientrata nei Programmi come
disciplina trasversale e oggetto di valutazione.
La
buona semente sparsa ed il solco profondo tracciato dal Preside
Capodanno hanno
dato “buoni frutti” e, sfogliando le pagine del libro, si percepisce “il modello formativo” che egli ha saputo
imprimere e la ricchezza di tanti suoi insegnamenti, ancora oggi
attuali e
imprescindibili, per una scuola di qualità.
redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: L’Ordine al Merito della Repubblica italiana (OMRI) il 3 marzo compie 70 anni. |
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Sono trascorsi 70 anni dalla legge n. 178 del 3 marzo
1851,con la quale è stato istituito l’Ordine al Merito della Repubblica con lo scopo di «ricompensare benemerenze
acquisite
verso la Nazione nel
campo delle lettere,
delle arti, dell'economia e
nell'impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini
sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati
servizi nelle
carriere civili e militari».
Il
Presidente della Repubblica può conferire
l'onorificenza, di propria iniziativa, per «benemerenze di segnalato
rilievo
nel campo delle attività sopra indicate e per ragioni di cortesia
internazionale
Dal
30 marzo 2001 sono
in vigore le nuove
decorazioni per le varie classi e gradi onorifici: Cavaliere di Gran
Croce
decorato di Gran Cordone; Cavaliere di Gran
Croce; Grande Ufficiale; Commendatore; Ufficiale; Cavaliere, detto
anche Cavaliere della Repubblica.
Il Presidente della
Repubblica italiana è
il capo dell'Ordine, retto
da un Consiglio composto di un Cancelliere e
sedici membri. La
cancelleria dell'ordine ha sede a Roma e i colori dell'Ordine
sono il verde e il
rosso.
Le
concessioni delle onorificenze hanno luogo il 2
giugno, ricorrenza della fondazione della Repubblica Italiana, e il 27
dicembre, ricorrenza della
promulgazione della Costituzione italiana.
In
questi anni il Presidente Mattarella ha concesso
con motu proprio presidenziale
delle
onorificenze al personale sanitario “per essersi distinto durante la
pandemia
Covid-19” e per particolari gesti eroici di servizio civile.
Alla
Legge 3 marzo 1951,
n. 178 ha fatto seguito il DPR
13 maggio 1952, n. 458 e il DPR
16 gennaio 2020, relativo
alla determinazione numerica delle onorificenze.
L’elenco
degli Insigniti conta 328.044 iscritti
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Esami / Valutare le competenze |
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Le
disposizioni concernenti gli esami di primo e secondo grado fanno da
cornice
all’azione valutativa della scuola che trova le radici storiche nella
legge 517
del 1977 e che man mano ha assunto forme ed espressioni diverse in un
costante
processo evolutivo di miglioramento.
Oggetto
della valutazione sono, appunto, le competenze; la prova scritta e
orale degli
esami è orientata a rendere evidente come affermava Grant Wiggins e
come Mario
Castoldi ha tradotto: “Non ciò che lo studente
sa, ma ciò che sa fare, con ciò che sa”.
Il
“sapere” si connette con il “fare “e
le conoscenze si traducono in competenze, principio pedagogico che il
Maestro
Manzi aveva già adottato nella sua azione didattica, quando nel
valutare i suoi
studenti scriveva: “ Fa quel che può;
quel che non può, non fa”, intrecciando conoscenze e competenze.
Il
termine “conoscenze” come ha scritto
Michele Pellerey, è “riferito ai fatti,
alle idee acquisite attraverso lo studio, la ricerca, l’osservazione o
l’esperienza e designa un insieme d’informazioni che sono state
comprese”.
Le
“competenze”, invece, si riferiscono alla capacità di rispondere a
situazioni
complesse, sono i traguardi delle abilità esercitate, dimostrano la
capacità di
applicazione delle conoscenze nella sfera pratica e coinvolgono diversi
ambiti
disciplinari.
Proprio
per questa specifica caratteristica non possono essere quantificate con
un voto
numerico, ma richiedono una descrizione analitica e puntuale, in
relazione al
lavoro effettivamente svolto.
Già
con la circolare n.51 del 20 maggio 2009 le scuole sono state coinvolte
nel
lavoro di sperimentazione delle ”certificazioni
delle competenze” e, oggi, dopo 12 anni, si fatica ancora a
cogliere l’essenza
della valutazione delle competenze, “unità di misura del curricolo” che
prende
in esame non solo le nozioni, ma anche la
capacità di generalizzare,
trasferire e utilizzare le conoscenze acquisita nei contesti reali.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Povertà, emergenza, e responsabilità educativa |
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“Autonomia,
lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, la persona
al
centro dello sviluppo” sono
queste le parole del nuovo Ministro dell’Istruzione, Patrizio
Bianchi, tratte dal libro “Nello
specchio della scuola”, edito da 'Il Mulino' e pubblicato nei mesi
scorsi,
quasi “manifesto” dell’innovazione scolastica che il nuovo Governo,
presieduto
da Mario Draghi intende mettere in
atto realizzando una nuova politica scolastica.
Correlare
politica e educazione significa porre al centro la questione
generazionale di
responsabilità verso il futuro. Educare, infatti, è sempre un
accompagnare,
guidare, prendersi cura degli studenti e orientarli al futuro e alla
realizzazione del progetto di vita, unico e originale per ciascuno.
E’
da rilevare che l’emergenza educativa, da qualche
tempo evidenziata nei diversi settori e ambiti, si presenta oggi come
una vera “catastrofe
educativa”, che Papa Francesco
definisce come “uno dei
mali più drammatici del tempo che viviamo “e “davanti
alla quale non si può rimanere inerti, per il bene delle future
generazioni e dell’intera società”. Nel discorso
ai
membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il Papa
ha dichiarato: «La pandemia,
che ci ha costretto a lunghi mesi d’isolamento e spesso di
solitudine, ha fatto emergere la necessità che ogni persona ha di avere
rapporti umani. Penso anzitutto agli studenti, che non
sono potuti andare regolarmente a scuola o all’università».
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: La pubblica amministrazione sul sentiero dell’innovazione digitale verso un nuovo umanesimo. Scuola di Formazione politica Futurlab |
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22_02_01
Intitolata
“Rivoluzione digitale e Pubblica Amministrazione” la quinta lezione del
corso
di “Formazione politica per il bene comune”, organizzata dalla
“Fondazione per
la Sussidiarietà” e dall’Associazione “Futurlab”, con il patrocinio
dell’Assessorato
all’Economia della Regione Siciliana, ha avuto luogo nel Webinar del 19
febbraio.
Nell’introduzione
il presidente di Futurlab, Antonio La
Ferrara, ha predisposto l’attento pubblico, anche di studenti, a
meglio
comprendere la complessità del tema “che prende le mosse non da
concetti
astratti, bensì dalle esperienze dirette dei relatori”.
Il
saluto introduttivo del Sindaco di Catania, Salvo Pogliese
e del Prof. Antonio
Terrasi, in rappresentanza del Magnifico Rettore dell’Università di
Catania, ha dato all’evento una valenza istituzionale di servizio
formativo di
grande spessore per contribuire a costruire un’intensa coscienza civica
ed una
responsabilità personale nel saper cogliere nell’innovazione
tecnologica e
digitale le opportunità migliorative del vivere civile e di avvicinare
la
Pubblica Amministrazione al cittadino.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Premier Draghi, i giovani e la scuola. Duc in altum – verso un muovo cammino |
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E’ stato veramente magistrale il discorso che il Prof.
Mario Draghi, visibilmente commosso, ha pronunziato nell’aula di
Palazzo
Madama, sede del Senato della Repubblica. I 21 applausi che hanno
scandito il
discorso testimoniano l’ampia condivisione da parte dei Senatori dei
diversi
schieramenti partitici.
Credo
che sia stata scritta oggi una bella
pagina di storia! Parole nuove, sguardo
prospettico, orizzonti, mete e traguardi ben definiti con date e
obiettivi
chiari.
Il
terzo governo della legislatura non poggia su
alchimie politiche, ma sui valori dell’Unità che non è un’opzione,
bensì un
dovere, e scaturisce dall’amore per l’Italia, che rende la politica
viva e
dinamica nella ricerca del miglior bene degli italiani.
Il Presidente
Draghi ha riservato grande attenzione ai giovani, al capitale umano, e
all’impegno di lasciare loro un’eredità migliore e di maggiore
efficienza con
un servizio scolastico di qualità.
“Nella
speranza che i
giovani italiani che prenderanno il nostro posto, ci ringrazino per il
nostro
lavoro e non abbiano di che rimproverarci per il nostro egoismo”.
Nel
paragrafo dedicato alla scuola, il Presidente
Draghi ha sollecitato di “tornare rapidamente a un orario
scolastico normale “ ed
“il ritorno
a scuola deve avvenire in sicurezza”. Occorre
“recuperare le ore di didattica in presenza
perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui
la
didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà”.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: I vecchi banchi dalla Sicilia al Senegal |
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Il primo
febbraio è partito dal porto di Catania,
destinazione Dakar, il container dei
vecchi
banchi scolastici biposto delle scuole delle province di Catania ed
Enna.
Sono
i banchi in buone condizioni sostituiti da quelli
monoposto arrivati dal Ministero in
tutte le scuole a seguito dell’emergenza Covid-19.
L’iniziativa
promossa dall’Associazione
Don Bosco 2000 si inserisce nel progetto
di cooperazione allo sviluppo
“migrazione circolare” attivato
dal 2016 nel Senegal.
Insieme
ai banchi sono stati
spediti anche dei
Kit
didattici e materiali di studio, raccolti tra gli studenti in occasione
del
Natale e dell’Epifania.
Destinatari
di questo dono sono i ragazzi
dei villaggi nella regione di Tambacounda
nel Sud del Senegal.
Tre
“S”: Sicilia e Senegal s’intrecciano nel vicolo della Solidarietà.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: 84 mila euro nel ripostiglio di una scuola con 560 banchi a rotelle inutilizzati |
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La
televisione “Padova Telenuovo” ha scoperto che nella città veneta più
di 560
banchi monoposto a rotelle, per un valore di 84mila euro rimasti
inutilizzati.
Respinti
dai dirigenti scolastici, forse saranno “nei paesi del terzo mondo”,
evitando
loro l’ultimo viaggio verso la via del macero.
L’ex
ministra della Pubblica Istruzione Lucia
Azzolina ha difeso la scelta fatta per l’acquisto dei banchi
monoposto a
rotelle, mai valorizzati, perché avrebbero dovuto“ contribuire a
ridurre i
contagi nelle scuole”, mentre, era in atto la didattica a distanza in
quasi
tutte le Regioni italiane.
Il
distanziamento sociale durante le lezioni è costato circa 400 milioni
di euro,
soldi pubblici, sul consistente ordine di 430 mila banchi del super
commissario
Domenico Arcuri “per banchi non a
norma”, come ha dichiarato il presidente dell’azienda produttrice di
arredi
scolastici Vastarredo.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Investire per la scuola come in Cina |
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Il nuovo Ministro Patrizio Bianchi in una recente
intervista, ancor prima di essere nominato, ha dichiarato che la scuola
necessita di “rilancio” per divenire effettivamente “perno dello
sviluppo del
Paese”.
Egli
stesso ha posto alcune domande
precise: “Quanto incide la scuola su
crescita ed economia?. Perché l’Italia è il paese d’Europa con
i più bassi
livelli d’istruzione, i più alti tassi di dispersione scolastica e il
più alto
numero di NEET?” ed ha constatato come, mentre
nelle altre Nazioni europee viene
assegnato come investimento per l’istruzione il 10-11% della spesa
pubblica, in
Italia si arriva appena al 7%. Adesso occorre dare risposte e
intraprendere una
nuova strada.
Leggendo
i giornali si apprende che in Cina,
il Consiglio di Stato, che comprende 26 dipartimenti a
livello di gabinetto, inclusi 21 ministeri, e la Banca popolare cinese
ha
assegnato all’istruzione 66 miliardi
e l’istruzione è il dipartimento in cui Pechino investe di più.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Onlus Turrisi Colonna - Omaggio a SANT’AGATA |
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Mentre
ancora si respira nell’aria l’odore della festa di S Agata che
quest’anno è
stata inusuale “straordinaria” interamente social celebrata nel
silenzio, a
porte chiuse, senza le tradizionali processioni e manifestazioni
cittadine, l’associazione
Onlus “ Giuseppina Turrisi Colonna” ha promosso, domenica 7 febbraio,
un
Webinar sul tema: “Omaggio a Sant’Agata”.
Dopo
i saluti introduttivi della presidente Anna
Maria Di Falco ha preso la parola l’Assessore comunale alla cultura
Barbara Mirabella, in rappresentanza
del sindaco Salvo Pogliese ed ha espresso il plauso
dell’Amministrazione per la
lodevole iniziativa e per l’attenzione che l’Onlus dedica ai giovani,
comunicando fra l’altro che proprio ieri ha ricevuto dal Sindaco la
delega per
le politiche giovanili.
Anche
il Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe
Castiglione si è complimentato ed ha portato la sua testimonianza
di
cittadino e devoto che quest’anno non ha potuto condividere con il
“popolo di
Sant’Agata” l’entusiasmo della festa per la pandemia. Ha comunicato ai
presenti
che il Consiglio comunale ha deliberato la costituzione di una
commissione
comunale per la festa di S Agata con la rappresentanza di tutte le
forze
politiche della Città.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Nella scuola Primaria SCRUTINI E SCHEDE SENZA VOTI |
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Sono lunghi e interminabili i pomeriggi on-line per le
riunioni degli scrutini di fine quadrimestre nelle scuole primarie.
Le
Linee guida per la valutazione senza voti, ma con
giudizi, sono state lette, rilette, commentate e forse non da tutti ben
comprese. La preposizione “senza” non va
intesa in termine di privazione, bensì di formulazione alternativa,
coerente ai
principi della didattica per competenze che necessitano di essere
descritte in
maniera puntuale e coerente.
La
cultura della valutazione scolastica ha subìto negli anni diverse
modificazioni
e adattamenti, apportando criteri innovativi nella ”Scheda
di Valutazione” che un tempo si chiamava
“Pagella”, temine ancora in uso nel linguaggio ordinario e sono stati
modificati i livelli di valutazione che adesso sono formulati con le
seguenti
espressioni: “In via di acquisizione – livello
base – livello intermedio – livello
avanzato”.
Tale
innovazione stenta a modificare il criterio radicato del voto e
pertanto i
livelli proposti in alcune scuole sono stati, erroneamente, assimilati
ad una
comparazione livello-voto come appare da questa tabella
LIVELLO
1.
IN
VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE
(INSUFFICIENTE)
|
LIVELLO 2.
LIVELLO BASE
6
|
LIVELLO 3.
LIVELLO INTERMEDIO
7/8
|
LIVELLO 4.
LIVELLO AVANZATO
9/10
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Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Sant’Agata senza Sant’Agata |
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Per
i catanesi l’anno solare e sociale è scandito dalla classificazione
temporale: “prima di Sant’Agata”;
“dopo la festa di Sant’Agata”.
Quest’anno a causa della pandemia la
festa solenne di Sant’Agata non ci sarà
e la preposizione “senza” ne esprime,
appunto, la mancanza, introducendo il complemento
di privazione della visione diretta dal Busto reliquario,
del
contatto ispirato a devozione con la Santa Patrona.
In
città in questi giorni non si respira l’aria
di festa, le luminarie nelle vie principali del percorso agatino, le
numerose
bancarelle di dolci e profumi, l’armonia delle candelore nei quartieri
in
preparazione ai giorni festosi del triduo solenne.
Non
usciranno le due caratteristiche “carrozze
del Senato” che introducono la solenne processione dell’offerta della
cera, non
ci saranno i caratteristici fuochi d’artificio della “sera del tre
febbraio”,
tutti appuntamenti che nel tempo hanno scolpito la solennità della
festa,
classificata come la terza mondiale per importanza e partecipazione di
popolo.
Le
funzioni religiose si svolgeranno a porte
chiuse e saranno trasmesse in streaming e i devoti da casa vedranno
soltanto le
immagini televisive della Vergine martire che dal cielo continua a
proteggere
la sua Città.
I
devoti seguiranno la festa con spirito di
raccoglimento e di preghiera,
che renderà la casa “ piccola chiesa”
riunita
davanti la TV, sforzandosi di cercare l’essenziale ed il vero
significato della
festa: incontro con il sacro, e questa volta in modo spirituale e
virtuale,
senza manifestazioni devozionali esteriori, senza candele, fiori e
processioni.
“La
pandemia di Covid-19 ha smascherato
le nostre vulnerabilità, le false e superflue sicurezze, su cui abbiamo
costruito progetti, abitudini ed effimere priorità” si
legge nel messaggio dell’Arcivescovo.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Conoscere e incontrare chi ha donato gli organi. Problema di civiltà |
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Pubblichiamo
una lettera di Mister Reginald Green, papà del piccolo
Nicholas Green, ucciso dalla malavita
calabrese 25 anni fa. Gli organi del piccolo americano sono stati
trapiantati a sette cittadini italiani e
cinque sono
ancora vivi.
Le
famiglie dei donatori non riescono così a sapere neanche se i riceventi
degli
organi della persona amata sono ancora vivi. E i riceventi non possono
neanche
ringraziare coloro che li hanno salvati quando nessun altro altrimenti
era in
grado di farlo.
Si
attende una legge che consenti chi ha
ricevuto un organo la
possibilità di conoscere e incontrare i
familiari di chi li ha donati.
“La
liberalizzazione dei contatti tra riceventi e
donatori è un gesto di umanità e civiltà, un atto doveroso, che deve
trovare la
giusta collocazione in una modifica della
legge 91 del 1999 che impedisce
al personale sanitario di divulgare qualsiasi informazione sia riguardo
i
donatori di organi che i loro riceventi.
Questa
battaglia si può e si deve portare avanti”.
Il 4
Febbraio sarà il 26esimo anniversario di quando
mia moglie Maggie ed io incontrammo per la prima volta sei delle sette
persone
le cui vite erano state trasformate quando avevano ricevuto gli organi
e le
cornee di mio figlio Nicholas Green di sette anni. Nicholas, un bambino
americano, era stato colpito e ucciso da un proiettile quattro mesi
prima
durante una rapina andata male lungo l’autostrada Salerno-Reggio
Calabria,
mentre la nostra famiglia era in vacanza. Il settimo ricevente stava
bene ma
stava ancora ristabilendosi in ospedale.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Il Conte di Cagliostro. Una vita avventurosa, tra misteri, magie e alchimie |
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Mi
arrampicai perigliosamente fin lassù, sulla rocca di San Leo, per una
stradina impervia e isolata, e per tutto il tempo della scalata non
incontrai anima viva, solo silenzio e tanto caldo. Il forte è ubicato
sulla cima d’una punta rocciosa che sovrasta un paesino e domina un
immenso vallone solcato da un sottile corso d’acqua. Giunto davanti la
muraglia, m’addentrai tra le sue possenti e alte mura, ornate, a
tratti, da piccolissime fenditure, fin dentro il cuore dell’edificio.
Sembrava un antico castello medievale, ch’era stato adattato a tetra
prigione e ch’aveva ospitava, nel corso dei secoli, orde di briganti e
malfattori d’ogni specie, che in quell’oscuro luogo scontavano vite
immorale e violenta. Udivo, di tanto in tanto, urla e imprecazioni
bestiali, e percepivo, quasi, la disperazione e la sofferenza dei
condannati, che tracimavano con il loro alito dalle inferriate. Ogni
minuto era interminabile e le giornate non passavano mai. Aiutato da
alcune guardie, dall’aspetto truce, spettinati e malvestiti, che erano
stati in precedenza informati del motivo della mia visita,
m’accompagnarono dritto dritto, attraversando scale e cunicoli, stretti
e freddi, fino al Pozzetto, come chiamavo la cella più buia e fredda
dell’intera prigione. Là giaceva da quasi quattro anni il carcerato
numero 2331: Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro. Erano le tre del
pomeriggio, ma dentro c’era buio pesto. L’ordine emanato dalla Santa
Inquisizione era tassativo: “ Balsamo
non deve parlare con nessuno, vedere nessuno, essere visto da nessuno!”.
Non doveva neppure ricordare com’era la vita prima del carcere di San
Leo. Solo un “lasciapassare pontificio”, che custodivo gelosamente, mi
consentiva di visitare il detenuto. Mi diceva che non passava giorno
che non si chiedeva quale errore aveva commesso, dove aveva sbagliato,
quale passo falso aveva fatto. Balsamo voleva capire in quale momento,
esattamente, la sua buona stella l’aveva abbandonato ed era
incominciato per lui il precipizio, l’abisso, l’inizio della fine.
Un’intera vita, la sua, tra ampolle e alchimie, intrugli e imbrogli,
scommesse e prestiti, spassi e lazzi, sottane e mariti infuriati,
scoperte segrete e formule magiche. Insomma, una vita oltre le righe!
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Padre La Placa, fondatore del Centro per Superdotati di Petralia Soprana. Sulle orme di Don Bosco e di Don Milani |
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Padre
Calogero La Placa, fondatore del centro studi
per Superdotati d Petralia Soprana, il comune più alto delle Madonie,
il 23
gennaio, alla vigilia della III Giornata Internazionale
dell’Educazione, ha
cessato la sua missione di Educatore, Padre Maestro dei giovani.
Padre La Placa,
nato il 18 giugno nel 1924 a Petralia Soprana, dopo gli studi in
seminario a
Cefalù, ordinato sacerdote il 27 marzo del 1948, ritorna a 24 anni come
vice
parroco nel suo paese natale e giovane e zelante sacerdote cominciò
l’opera
educativa per la realizzazione del suo progetto e del suo sogno:
“valorizzare i
talenti”.
“Il
Signore”. Egli diceva spesso, “ha
dotato l’uomo di talenti ed è compito di ciascuno scoprire i propri
talenti,
sviluppare le potenzialità attraverso l’esercizio e la pratica di
ricerca, di
studio e di approfondimento e, quindi, tramutarle in competenze da
renderle
spendibili nella professione.
Girando
tra le campagne e le fattorie delle Madonie Don
Calogero cominciò a scoprire, come perle nascoste, delle belle
intelligenze e
quei ragazzi, se non opportunamente coltivati, sarebbero rimasti a
lavorare nei
campi.
Novello
Don Bosco aprì a Petralia, in località “Cerasella”
tra il 1967 e il 1975, un Centro studi per ragazzi “superdotati” che
egli
riusciva a scoprire dallo sguardo e dalla vivacità intellettiva,
guardando
tutti e “osservando ciascuno”, divenendo, quindi, maestro, educatore,
consigliere e amico e poi anche Arciprete Parroco della Chiesa Madre
dei Santi
Pietro e Paolo, e guida spirituale dell’intera comunità di Petralia
Soprana.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Domenica 24 gennaio Giornata internazionale dell’Educazione |
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Il
24 gennaio si celebra la Giornata
internazionale dell'educazione:
una giornata proclamata nel 2019 dall'Assemblea generale delle Nazioni
unite
per riconoscere all'educazione la sua centralità per il benessere umano
e lo
sviluppo sostenibile.
Il diritto all'educazione è sancito
dall'articolo 26 della Dichiarazione
universale dei
diritti umani, che
sancisce il diritto a un'istruzione elementare gratuita e
obbligatoria,
come si legge nella Costituzione Italiana.
La Convenzione
sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,
adottata nel 1989, si spinge oltre e stabilisce che i Paesi
dovrebbero rendere l'istruzione superiore accessibile a tutti ed ecco
la
necessità di mobilitare volontà e risorse politiche per affrontare il
problema
della mancanza di accesso all'istruzione a livello globale.
La Giornata
internazionale è un’occasione importante
per sottolineare il ruolo chiave dell’educazione nel dare alle persone
le
capacità, i valori e le conoscenze per costruire il loro futuro.
L’educazione è
anche alla base della crescita economica, la coesione sociale e
promuove i nostri
valori europei come la democrazia, l’uguaglianza. L’educazione
è un
diritto umano per tutti e l’istruzione obbligatoria dovrebbe
essere gratuita
ovunque, dare beneficio a ciascun individuo e rafforzare il rispetto
dei
diritti umani e delle libertà fondamentali.
Già lo scorso
anno ancor prima della diffusione del Coronavirus veniva registrato che
262 milioni
di bambini e giovani non
vanno a scuola, 617
milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: “Padre” e “Madre” parole cancellate. '' Sulla carta d'identità degli under 14 torna ''genitore 1'' e ''genitore 2'' |
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Nonostante
la crisi di governo, la pandemia, la
mancanza di
lavoro, la crisi economica e sanitaria,
le scuole chiuse e la didattica a distanza, nonostante l’aumento del
numero
delle famiglie in difficoltà, la Ministra degli Interni Luciana
Lamorgese pone
come priorità quella di: cancellare nella
Carta d’identità, nei documenti e moduli scolastici degli under 14 la
dicitura
di “padre” e “madre” per ri-sostituirli con “genitore 1” e
“genitore
2”.
In
un momento difficilissimo per il Paese, il Ministro
degli interni, ha ri-presentato un progetto
ideologico atto a cancellare il concetto di maternità e paternità per
sostituirlo con una sequenza numerica.
Questo intervento viene considerato
come un ennesimo attacco alla famiglia e il tentativo con cui si
vorrebbe
negare il diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre!
Giustificando
questo intervento con l’espressione “ce lo chiede l'Europa!”
la Ministra
Lamorgese, dimostra di voler seguire l'ideologia gender e la volontà di
negare
la differenza tra uomo e donna, distruggendo il modello di famiglia
naturale
tutelato dalla Costituzione.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Come sarà la festa di S. Agata? |
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Molti se lo chiedono, e non si
hanno informazioni.
Gli altri anni già prima di
Natale il programma era pronto e le attività di preparazione
impegnavano le
giornate del mese di gennaio, in preparazione al grande evento della
festa
solenne
Nella vicina Acireale il
comunicato stampa relativo alla solenne festa di San Sebastiano recita:
“La festa di
quest'anno si svolgerà totalmente all'interno della
Basilica, ma non per questo sarà meno intensa - - Ci sarà la
possibilità di
partecipare alle celebrazioni Eucaristiche, anche se si dovrà prenotare
la
partecipazione, pregare un istante dinanzi alla venerata immagine di
San
Sebastiano e accostarci al sacramento della Penitenza. Saremo tutti
chiamati
però a seguire con attenzione scrupolosa le regole e le normative per
il
contenimento dell'epidemia da Covid-19, per cui vi raccomandiamo di
prendere
visione delle prescrizioni riportate nel programma dei festeggiamenti e
di
attuarle con senso di responsabilità e di rispetto verso se stessi e
verso gli
altri”.
Anche per Catania si
potrebbe utilizzare la medesima modalità,
esponendo il Busto reliquario dal 3 al 7
gennaio e consentire ai fedeli di
esprimere con la preghiera personale la
devozione alla Santa Patrona.
L’incontro con Sant’Agata non può mancare per i
catanesi e
tale opportunità prettamente religiosa
non potrà essere negata ai fedeli, pur rispettando le norme di
prevenzione dei
contagi.
Incontrando un amico,
mi ha detto che ha sognato il Comm. Luigi Maina che si preparava alla
festa di
S Agata che per lui era la vita ed
entrando in Cattedrale sembrava di rivederlo nella sua sedia in devota preghiera.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: ''PER NON DIMENTICARE GIUSEPPE DI MATTEO ''. Un’ora di lezione di Educazione Civica per ricordare, riflettere e capire. |
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Sono trascorsi 25 anni della tragica morte del piccolo
Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido dai suoi carnefici, dopo 779
giorni di prigionia.
L’omicidio
spietato è stato compiuto per punire il padre del piccolo Giuseppe, che
era
diventato collaboratore di giustizia.
Il
Parlamento internazionale della legalità di Palermo
e il suo presidente Nicolò Mannino hanno da sempre sensibilizzato gli
studenti
nel ricordo della tragedia, recandosi al "Giardino della Memoria " per
posare un fiore su quel pozzo e sulla brandina arrugginita del casolare
abbandonato dove il piccolo è stato tenuto prigioniero, è stato posto
un angelo
di porcellana, donati dagli studenti del Liceo di Bronte che
raffigura un bambino con un giglio in mano.
La
manifestazione: “Un fiore per Giuseppe”, avrà luogo
lunedì 11 gennaio alle ore 10,30
e darà conforto alla mamma del piccolo, Franca Castellese, e a tutti i
genitori
delle vittime innocenti dalla criminalità mafiosa.
Quest’anno
è stata proposta una significativa iniziativa
che coinvolge tutte le scuole nel dedicare un’ora
di lezione alla memoria del piccolo Giuseppe.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Il vocabolario del 2020 - Parole nuove sulla scia del Covid |
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Sfogliando
le pagine del vocabolario, che raccoglie le parole vecchie e nuove,
ritroviamo come
il 2020 l’ha arricchito di termini finora poco comuni, di sigle e
d’innovazioni
sociali e culturali che rimangono nella memoria.
Coma
ha riportato Tuttoscuola nell’ABC ritroviamo la ministra Azzolina, i
Banchi, e
il Coronavirus.
L’intero
anno 2020 è stato segnato dalla pandemia Covid-19, esplosa prima in
Cina e
diffusa in Italia nel primo focolaio di Vo’ Euganeo, e quindi in tutti
i
continenti ed ha comportato profonde innovazioni sociali di
comportamento per
il distanziamento fisico (che alcuni chiamano ancora sociale) e quindi
la
necessità dei banchi monoposto, banchi a rotelle, Didattica a distanza
con le
sigle DAD, DID, DDI, i Docenti “fragili” e i supplenti “Docenti Covid”.
Il termine “da remoto” è entrato
nel linguaggio della scuola, delle pubbliche
amministrazioni, delle aziende, dove si lavora in Smart
working.
Per
la valutazione di fine anno sono stati attivati i PIA (piano
d’integrazione
degli apprendimenti) e per gli studenti con “debiti formativi” il
consiglio di
classe ha predisposto il PAI (piano degli apprendimenti
individualizzati.
Anche
gli esami sono stati svolti “a distanza”, come pure le lezioni
universitarie e
gli esami dei concorsi, compresa una speciale seconda prova scritta per
il TFA
sostegno, divenuta “prova pratica ma a distanza”.
E’
stata la stagione della "scuola diffusa", che si è svolta non nelle 45
mila sedi scolastiche ma nei 5 o 6 milioni di case dove vivono gli
studenti, recuperando
in parte le ore di lezione perse in presenza.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Primo anno della Ministra Lucia Azzolina |
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Lo scorso
anno, proprio in questi giorni all’indomani dell’approvazione della
Legge di Bilancio, il Ministro dell’Istruzione e dell’Università
(MIUR), Lorenzo Fioramonti, in linea di coerenza con i suoi principi e
con la dichiarazione “Se non ci sono almeno tre miliardi per la scuola,
mi dimetto” consegnava al premier Giuseppe Conte, la lettera di
dimissioni.
Il presidente del Consiglio, salomonicamente decise di scorporare il
Ministero: Lucia Azzolina,
allora sottosegretario all’Istruzione, fu promossa a capo del Ministero
della Scuola, (MI) mentre Gaetano
Manfredi fu nominato Ministro dell’Università, della Ricerca
Scientifica e Tecnologica. (MURST)
Non poteva mai aspettarsi, però, Lucia Azzolina, che il suo dicastero
sarebbe finito al centro della più grave emergenza dal secondo
dopoguerra: il Covid-19 ha sconvolto la scuola e ancora oggi si fa i
conti con la pandemia.
E’ trascorso un anno e sembra quasi un secolo per tutti gli avvenimenti
che hanno caratterizzato l’anno 2020, che ha prodotto profonde
trasformazioni di relazioni e di comportamenti civili che rendono
“diversa” la vita sociale, politica e culturale.
“Ai posteri l’ardua sentenza”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: AMBASCIATORI DELL’ EDUCAZIONE CIVICA. Prestigioso riconoscimento dell’UCIIM |
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In
occasione dell’incontro “Riflessioni sul
Natale 2020” promosso dalla Sezione UCIIM (Unione Cattolica Docenti
Educatori e
Formatori) di Catania e realizzato in video conferenza, sono
intervenute per
gli auguri ai Soci nello spirito di fedeltà ai valori dell’UCIIM la
presidente
nazionale, Rosalba Candela e regionale
Chiara di Prima.
La
prof. Maria Antonietta Baiamonte ha
introdotto l’incontro, commentando la particolarità di questo Natale e
lo
status della scuola in questo particolare momento storico segnato dalla
pandemia Covid-19.
Come
ricorda Plinio Corrêa de
Oliveira: “Se è
vero che,
in ogni epoca, il Santo Natale apre una schiarita di allegria e di pace
nel
duro affanno della vita quotidiana, ai giorni nostri la tregua
natalizia assume
un significato eccezionale perché equivale a un grande e universale sursum corda, proclamato a un’umanità
tumultuata e sofferente, che s’inabissa acceleratamente nel caos della
più
completa dissoluzione morale e sociale”.
La
centralità dell’azione
educativa della scuola è orientata a una concreta applicazione
dell’Educazione
civica, che appunto come disciplina trasversale, coinvolge il processo
formativo degli studenti come singoli e come gruppo.
redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: La politica va a scuola. Futurlab a servizio dei giovani |
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Il
futuro è dei giovani, ma serve una
giusta formazione per vincere le sfide della complessità,
dell’emergenza, della
crisi che caratterizza questo particolare momento storico segnato dalla
pandemia Covid-19.
La
politica per definizione è ”la
ricerca del bene comune” e i ragazzi lo sanno, i politici meno, si
rivelano “impreparati
e distratti”.
Per
questo è nata la “Scuola di
formazione politica per il bene comune”, apartitica, promossa dalla
Fondazione
per la Sussidiarietà in collaborazione con l’Associazione nazionale
“Futurlab”
che ha avuto origine a Catania.
Su
tema: “Democrazia, sovranità popolare e decisione politica”
in
videoconferenza sono intervenuti, diversi relatori e, dopo il saluto
istituzionale dell’assessore comunale Michele Cristaldi , ha preso la
parola,
il dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Francesco
Tuffarelli, docente di Diritto all’Università Roma 3, il quale, su
sollecitazione del giornalista moderatore, Giuseppe Di Fazio, ha
spiegato agli
studenti di quinto anno del Liceo “Cutelli”
e del Liceo “Turrisi Colonna” e ai
soci partecipanti di Futurlab l’interpretazione del termine
“democrazia”,
intesa non come “potere del popolo”, bensì spazio di condivisione che
“dà la
parola al popolo”, realtà multiforme di persone orientate alla civile
convivenza.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Diritti umani: giovedì 10 dicembre. Gli studenti “alfieri dei diritti” |
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In
occasione della Giornata mondiale dei diritti umani che ricorre il 10
dicembre,
la scuola torna ad essere
il punto di partenza per difendere i diritti umani.
A
72 anni dalla storica
data, quando l’Assemblea
Generale
delle Nazioni Unite, ha approvato la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani (UDHR),
il 10 dicembre 1948, si registra come ancora oggi molti Paesi vivono grandi
violazioni
dei diritti umani e la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente peggiorato
la
situazione.
E’
utile e importante rileggere anche in DAD il documento
fondamentale che proclama i trenta diritti inalienabili che
appartengono a
tutti gli esseri umani, “senza distinzione di razza, colore, religione,
sesso,
lingua, opinione politica”. Disponibile in più di 500 lingue, è il
documento
più tradotto al mondo.
L’idea
dei Diritti Umani risale a tempi antichi, ma il concetto
moderno emerse soltanto dopo la seconda Guerra Mondiale che ha ridotto
le città
in cumuli di macerie ed anche gli uomini si erano ridotti a macerie
umane e con
il genocidio degli ebrei era stata idolatrata la Morte e disprezzata la
Vita. Bisognava
riaffermare i valori dell’Umanità tradita e offesa.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: La carriera di un avvocato che diventa onorevole, ministro e presidente. Enzo Randazzo racconta |
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Il presidente
Liccasarda è il politico nato nell'Italia degli anni Settanta, nelle
lotte di
bottega tra potentini locali e governanti illuminati.
Così
lo racconta il
preside Enzo Randazzo,
scrittore versatile e
sperimentalista, alla costante ricerca di un moderno senso di libertà
intellettuale ed esistenziale.
Nella
sfilata di maschere di cartapesta della politica italiana, l’Autore con
un linguaggio fluido e incisivo
ha voluto inserire l’avventura romanzata di un
personaggio siciliano che si fa
largo tra appalti, raccomandazioni e spintarelle
per approdare, ammaccato, ma indenne al Parlamento ed occupare uno di
quegli
scranni dove sono passati eccellenti uomini politici dell'Italia
contemporanea.
L’avvocato
Roberto Liccasarda comunica ai suoi collaboratori di aver ricevuto una
telefonata
dalla Segreteria
Regionale del Partito che intende candidarlo per le elezioni nazionali.
Ad
una candidatura che all’inizio appariva
riempitiva, senza alcuna possibilità di riuscita, segue un
coinvolgimento
generale dei giovani, degli amici, del parroco e all’insegna del
rinnovamento, e
mossi dal desiderio di elaborare nuovi progetti imbocca la via della
carriera politica
che apporta benefici e vantaggi a quanti collaborano fedelmente.
Convinti che “senza crescente pane
non se ne può impastare” Roberto da vero
leader avvia la campagna elettorale e con trecento lire si comprano
dodici
olive essiccate e sette sardine salate, lavate, diliscate e immerse in
olio,
limone e senape, quindi divise con equità e precisione, “una
per ciascuno a voialtri e due per me, che ho bisogno di più energia”,
da qui il titolo di Onorevole Liccasarda (che nel romanzo diventerà
Sottosegretario agli Interni, al Lavoro, Ministro del Turismo e
spettacolo,
Ministro dell’Interno e quindi designato come Presidente per formare un
nuovo
Governo) La data di partenza è il ventuno aprile del 1971.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Premiato con l'Ambrogino d'Oro il sogno di Suor Anna Monia Alfieri |
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“Sogno una scuola che dia ai ragazzi il
coraggio della conoscenza” con
queste espressioni Suor Anna Monia Alfieri,
pugliese di nascita, milanese di adozione, legale
rappresentante delle scuole Marcelline in Italia e membro della
Consulta di
Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI, ha
condotto
una decennale battaglia in favore delle scuole paritarie.
Il
Comune di Milano il 7 dicembre le assegnerà il
prestigioso riconoscimento civico dell’Ambrogino
d’oro,
Premiando
il
suo impegno, la costanza, la tenacia nel sostenere i valori della
scuola che
lei considera un “ascensore sociale”,
capace colmare i vuoti e le diversità dei livelli di partenza degli
studenti.
Sogna
“una scuola ti dà il coraggio di conoscere,
come diceva Kant (“sapere aude”), e la conoscenza rende liberi da ogni
costrizione, ideologica, politica, sociale e dagli stessi lacci del
nostro
pensiero limitato”.
Suor
Anna Monia
si batte contro i pregiudizi delle ideologie partitiche che considerano
le paritarie
“private” e scuole dei ricchi, mentre invece fanno parte del sistema
scolastico
nazionale e svolgono un servizio pubblico.
«Forse
non tutti ricordano che le
scuole cattoliche sono sorte nel Sud Italia per salvare i ragazzi dalla
dispersione scolastica e, più avanti, per sottrarre i picciotti alla
mafia», fa
presente la religiosa ed
aggiunge: «Ci sono sì, le grandi scuole
dalle rette inarrivabili, che sono appannaggio dei ricchi, ma quelle
non hanno
bisogno di essere salvate, perché ci sarà sempre chi potrà
permettersele.
Quelle che rischiano di chiudere, più che mai ora, in epoca di Covid,
sono le
scuole paritarie delle periferie e del Sud Italia, quelle dalle rette
che non
superano i 4000 euro annui. Quelle che permettono anche alle famiglie
modeste una
libera scelta».
Giuseppe Adernò
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