Perché
scrivere di scuola oggi e in questo momento? Da pochi minuti è
scoppiata un’altra
guerra. E’ scoppiata a due passi da casa nostra. E’ scoppiata nel
silenzio di
troppi. A che serve lamentarsi ora per i problemi della scuola? Davvero
l’unica
cosa che ci interessa è lo stipendio?! La scuola, i docenti, questo
sito, io
stesso, non avremmo dovuto essere voce critica e dura contro un’altra
guerra? Cosa
racconteremo lunedì in classe ai nostri studenti? Faremo lezione come
se nulla
fosse? Capisco che siamo nel fine settimana, che si festeggi San
Giuseppe con
il papà, che si faccia shopping o si esca per una passeggiata, ma
possibile che
a pochi interessi l'inizio di un'altra guerra? E' normale che tutto
accada
sopra le nostre teste e che non ci sia stata una voce di dissenso?
Com'è che
destra e sinistra sono pienamente d'accordo questa volta? Non c’era una
volta
più di uno a scendere in piazza contro la guerra? Che fine hanno fatto
le
famose bandiere arcobaleno? Le abbiamo nascoste in cambio del petrolio? Che bella Italia unita! La nostra
Costituzione, quella che ciascuno usa come vuole, cosa dice a proposito
della
guerra d'offesa? Non mi pare vi siano dubbi di interpretazione. Non ci
sono
altre soluzioni come la diplomazia, l'embargo, l'intelligence, le spie?
L'ho
sempre detto e evidentemente ho ragione quando affermo che l'unico
problema per
molti italiani, a quanto pare, sono le questioni legate a Berlusconi.
Persino
una guerra (che certo non sarà lampo!) non fa notizia. Se se si
trattasse di uno
scandalo legato al Presidente del Consiglio, Facebook sarebbe pieno di
insulti,
di notizie, di lamentele. Se, invece, di fronte casa nostra inizia un
bombardamento non interessa quasi a nessuno! Possibile che nessuno si
sia
chiesto cosa ne pensasse l’opinione pubblica? Visto che il tutto si
svolge a
due passi da casa nostra, non sarebbe stato il caso di trovare altre
soluzioni.
Dobbiamo rischiare tutti per salvare la faccia a livello internazionale
all’Italia? Ero piccolo ma ricordo bene i missili lanciati contro la
Sicilia,
ricordo che con mia madre e i miei fratelli andavamo ogni pomeriggio in
chiesa
a pregare per la pace. Sì, pregare per la pace!
Marco
Pappalardo