L'articolo di
giornale è uno dei modelli di scrittura previsti per lo svolgimento
della prima prova scritta di Italiano. Giuseppe Iannaccone illustra le
possibilità, ma anche le insidie connesse a una tipologia testuale che
non va improvvisata
Tra le maggiori novità introdotte
dalla riforma dell'Esame di Stato di scuola secondaria superiore, vi è
come noto anche la possibilità di svolgere la prima prova scritta di
Italiano servendosi di altre forme espressive, oltre al tema
tradizionale. Tra queste, vi è la redazione di un articolo di giornale:
una possibilità che non solo segna la legittimazione del giornalismo
anche all'interno dell'attività didattica, ma riconosce il potere dei
mezzi di comunicazione di massa nella formazione e nel linguaggio delle
giovani generazioni. Tale modello di scrittura, inserito insieme al
saggio breve in una tipologia B proposta ai maturandi, è solo in
apparenza – sarà bene sgombrare il campo subito da equivoci o luoghi
comuni – il meno carico di insidie, innanzitutto perché una parte non
trascurabile di studenti non ha l'abitudine di leggere quotidiani e
periodici e ciò determina la loro scarsa conoscenza di una modalità
espressiva che ha stili e caratteristiche proprie.
Prima della stesura
Al pari del saggio breve, anche
l'articolo richiede lo sviluppo di un argomento all'interno di quattro
ambiti: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico. La raccolta
delle informazioni rimane una delle fasi principali del lavoro e
propedeutica alla stesura vera e propria sarà l'attenta lettura delle
fonti e dei materiali, nonché l'identificazione degli aspetti che
accomunano e/o differenziano i documenti di partenza. Un buon modo di
procedere sarà quello di sottolineare nei testi i passaggi principali
e, dopo aver rintracciato una possibile pista di lettura trasversale,
individuare il nucleo di un discorso comune. Lo stesso argomento,
evidenziato in modo oggettivo dalle tracce stesse di ciascun ambito,
può d'altra parte servire da guida: da esso si partirà per focalizzare
in ciascuno dei documenti i concetti e le parole-chiave.
La scelta della tipologia dell'articolo
Le consegne chiedono innanzitutto di
dare all'articolo un titolo appropriato (ma è bene, come vedremo,
rimandare alla fine tale compito) e indicare il tipo di giornale sul
quale si ipotizza la pubblicazione: un quotidiano, una rivista
divulgativa, un giornale scolastico o altro. E qui occorre fare
attenzione. È ovvio che, qualsiasi forma o destinatario abbia, un
articolo svolga sempre la funzione di informare il lettore, ma è
altrettanto ovvio che lo stile, il linguaggio e le tecniche
comunicative siano determinati dai contenuti e dal genere stesso del
pezzo che ci si accinge a preparare. Per rendere più attuale
l'argomento, si chiederà un riferimento a circostanze immaginarie o
reali: una mostra, un anniversario, un convegno o un evento di rilievo
che permetterà allo studente di collocare i documenti in una
prospettiva legata all'attualità, nonché gli offrirà l'opportunità di
spiegare la ragione stessa della stesura dell'articolo. Una volta
scelta la tipologia dell'articolo e la sua possibile sede editoriale,
lo studente potrà concentrarsi sulla struttura e in particolar modo
sull'attacco dell'articolo, quello che gli inglesi chiamano 'lead', che
ha la funzione di apertura e mira a catturare l'attenzione dei lettori.
Qui, pressappoco nel primo paragrafo del pezzo, lo studente deve
concentrare sinteticamente le risposte alle cosiddette cinque W, le
cinque domande essenziali codificate dal giornalismo anglosassone: Who?
What? Where? When? Why?, vale a dire: chi? (di chi si parla?), che
cosa? (di quale evento si parla?), dove? (dove è avvenuto il fatto?),
quando? (in quale tempo è avvenuto il fatto?), perché? (quali sono le
cause e gli scopi dell'evento?). Una regola fondamentale da non perdere
mai di vista è quella di mettere a fuoco gli argomenti essenziali
eliminando il superfluo, mentre è preferibile che il linguaggio eviti i
rigori e i tecnicismi del saggio breve per farsi invece più incisivo, a
volte discorsivo.
In sede d'esame, qualunque sia l'opzione individuata, che abbia privilegiato la finalità dell'informare (affidata soprattutto agli articoli dei quotidiani), dell'approfondire (che è lo scopo dei periodici o di alcune tipologie di articoli, come le inchieste) o del commentare (tipica dell'editoriale), è opportuno che il candidato non dimentichi mai il presupposto che il lettore sia perfettamente all'oscuro di ciò di cui si scrive e che pertanto (salvo che negli articoli di commento) l'esposizione debba prevalere sull'argomentazione: il che rappresenta un ulteriore elemento di distinzione dal saggio breve, in cui il testo è finalizzato alla trattazione specialistica di un argomento o alla dimostrazione di una tesi. Meglio dunque evitare digressioni o divagazioni, così come pure un eccesso di creatività può rivelarsi a volte controproducente: l'obiettivo principale di chi scrive un articolo deve, infatti, essere la comprensibilità e a questo fine, se proprio si vuole esprimere in modo diretto un punto di vista personale (senza peraltro incorrere nell'uso della prima persona singolare), esso va distinto nettamente dall'esposizione imparziale dei dati e dei fatti.
Due comandamenti fondamentali:
chiarezza e informazione
Un buon articolo deve avere infatti sempre il pregio della chiarezza:
ciò può sembrare agevole di primo acchito, ma non va dimenticato che,
proprio per la sua specifica peculiarità, la scelta di questo modello
non può essere improvvisata e un approccio a uno statuto singolare,
quale quello giornalistico, sarà indispensabile. La sempre più diffusa
abitudine della lettura del quotidiano in classe può rivelarsi in
questo senso uno strumento di grande utilità, anche per dotare lo
studente delle nozioni di base, essenziali per distinguere le
differenti tipologie di articolo, dal pezzo di cronaca al reportage,
dall'inchiesta al servizio, all'articolo di commento.In sede d'esame, qualunque sia l'opzione individuata, che abbia privilegiato la finalità dell'informare (affidata soprattutto agli articoli dei quotidiani), dell'approfondire (che è lo scopo dei periodici o di alcune tipologie di articoli, come le inchieste) o del commentare (tipica dell'editoriale), è opportuno che il candidato non dimentichi mai il presupposto che il lettore sia perfettamente all'oscuro di ciò di cui si scrive e che pertanto (salvo che negli articoli di commento) l'esposizione debba prevalere sull'argomentazione: il che rappresenta un ulteriore elemento di distinzione dal saggio breve, in cui il testo è finalizzato alla trattazione specialistica di un argomento o alla dimostrazione di una tesi. Meglio dunque evitare digressioni o divagazioni, così come pure un eccesso di creatività può rivelarsi a volte controproducente: l'obiettivo principale di chi scrive un articolo deve, infatti, essere la comprensibilità e a questo fine, se proprio si vuole esprimere in modo diretto un punto di vista personale (senza peraltro incorrere nell'uso della prima persona singolare), esso va distinto nettamente dall'esposizione imparziale dei dati e dei fatti.
La semplicità è un pregio
Proprio per rendere leggibile il
pezzo senza difficoltà, le scelte linguistiche devono essere improntate
a una certa immediatezza, alla semplicità comunicativa della
conversazione: ciò sarà possibile evitando, per esempio, periodi troppo
lunghi o ricchi di subordinate e servendosi per garantire scioltezza al
dettato di frasi ellittiche in cui il verbo sia omesso e sottinteso
senza che questo generi equivoci. Nel linguaggio, il candidato deve
mostrare la propria originalità e il possesso di un registro stilistico
coerente con la tipologia del modello: il che beninteso non
significa necessariamente servirsi delle caratteristiche più abusate
del gergo giornalistico, dallo stereotipo all'iperbole all'abuso dei
termini stranieri. Uno stile sintetico ed essenziale, che rinunci al
ricorso retorico a frasi a effetto, è perciò il più indicato, anche
nella conclusione dell'articolo, quando cioè lo studente potrà tirare
le fila del discorso, senza cadere nella tentazione del sensazionalismo
o scivolare nella piatta banalità. Poi si potrà dare il titolo
all'articolo, che è come una sorta di biglietto da visita e perciò,
oltre a sintetizzare il contenuto, deve saper anche suscitare
interesse. Anche qui, la brevità è d'obbligo, tanto per il titolo vero
e proprio (le frasi ellittiche sono una buona ricetta), quanto per
l'occhiello, che fa da introduzione, e il sommario, che funge da
riassunto delle notizie contenute nell'articolo.
Giuseppe Iannaccone
Docente di letteratura italiana contemporanea all'Università Roma Tre;
docente di Italiano e Latino presso il liceo scientifico Federigo Enriques di Ostia