I temi legati all’ambiente, alla salute, alla pace, alla legalità sono intimamente connessi con la Scuola e con le funzioni educative di cui essa è portatrice.
“Fare Scuola” - nella nostra società improntata a principi di democrazia - , acquisisce un significato ampio che racchiude tutta una gamma di aspetti culturali e civili, come sottolineato ultimamente dalla Legge 92 del 2019 che prevede l’inserimento strutturale all’interno dei curriculi, nei vari gradi di Istruzione, dell’Educazione civica.
Ma, al di là dell’obbligo normativo, è il sentire collettivo, sono le urgenze dell’oggi, che richiedono la formazione della consapevolezza etico-politica nei giovani.In questo complesso percorso si inserisce con iniziative di portata significativa l’I.I.S. “Mario Rapisardi”, di Paternò.
Oltre alle numerose attività specifiche, il Liceo Classico ed Artistico ha voluto dedicare ai temi della Pace e dell’Ambiente uno degli appuntamenti del Progetto “Incontro con l’Autore”, che vede l’Istituzione scolastica dialogare con personaggi rilevanti della cultura e della letteratura italiana.
Già l’incontro inaugurale ha ospitato un intellettuale di primo piano, il Professor Massimo Arcangeli, linguista e scrittore di fama internazionale, che ha affrontato tematiche letterarie con gli studenti del Liceo paternese e con quelli dell’I.C. “G. Marconi” di Paternò e Ragalna, scuola coinvolta nel Progetto.
Questa nuova tappa, fissata per giorno 21 gennaio 2021, avrà come protagonista un’altra personalità illustre, il giornalista e scrittore Antonio Mazzeo, con il suo saggio Il MUOStro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo, Firenze, Editpress, 2013.
L’iniziativa, che si svolgerà in videoconferenza, vedrà la presenza istituzionale del Dirigente Scolastico, Professor Luciano Maria Sambataro e della Vicepreside, Professoressa Angela Rita Pistorio; la Professoressa Anna Sanfilippo, che ha coordinato il Progetto, introdurrà l’Autore e farà da moderatrice. Interverrà la Professoressa ed avvocato Antonella Laura Mazzola che esaminerà gli spunti più importanti del saggio; dialogheranno con l’Autore gli studenti del biennio e triennio del Liceo Classico ed Artistico supportati e preparati dai docenti Professori Anna Longhitano, Salvatore Nicosia, Maria Luigia Quagliano, Elena Rodolico, Lorena Salfi, Carola Siciliano. Ha pianificato la videoconferenza il Collaboratore del Ds ed Animatore digitale, Professor Riccardo De Bastiani.
Mazzeo, messinese d’origine, da anni propone alla conoscenza collettiva temi legati alla lotta contro le mafie, contro l’illegalità e per la Pace. Questo impegno è testimoniato non solo dalla costante produzione di report e dossier informativi, pubblicati sul suo blog personale e su testate giornalistiche locali e nazionali, ma anche dalla elaborazione di numerosi saggi di indubbia caratura scientifica grazie al supporto di studi specifici e di indagini statistiche.
Per l’impegno sul campo e le opere letterarie e giornalistiche Antonio Mazzeo ha ricevuto importantissimi riconoscimenti ufficiali come il primo premio nazionale per il giornalismo “Giorgio Bassani” o, nello scorso ottobre, il prestigiosissimo “Colombe d’Oro per la Pace”, insieme a Nello Scavo e Francesca Nava.
Negli anni passati sono stati insigniti della “Colomba d’Oro” associazioni umanitarie nonché intellettuali e politici della portata di Nelson Mandela, Michail Gorbaciov, La Comunità Francescana di Assisi, Amnesty International, Gino Strada, Igor Man, Tahar Ben Jelloun, Demetrio Volcic, Luca Zingaretti, Giovanna Botteri, Fabrizio Gatti, Sigfrido Ranucci, Rula Jebreal, solo per citarne alcuni.
La scelta del Liceo “M. Rapisardi” è caduta sul testo di Mazzeo che tratta del MUOS per la portata e le implicazioni che la vicenda ha rivestito e riveste.
La costruzione del MUOS, una apparecchiatura elettronica di dimensioni mastodontiche e che si avvale di tecnologie militari avanzatissime, ha coinvolto la politica e la società civile, sia a livello regionale che nazionale.
Ricordiamo come questa struttura è stata istallata nel territorio di Niscemi dalle forze militari statunitensi e che la NATO in Sicilia sfrutta già numerose basi quali quelle di Sigonella, Trapani-Birgi, il porto militare di Augusta. Nei decenni passati anche Comiso ospitò un aeroporto militare fornito di missili a testata nucleare.
Purtroppo, dal dopoguerra ad oggi, l’Italia non è riuscita ad emanciparsi da un rapporto di soggezione e sudditanza verso gli USA, che ci hanno vincolato fortemente con il “Piano Marshall” e con un’alleanza divenuta, di fatto, terreno di scelte unilaterali da parte delle gerarchie militari americane.
Il rapporto con gli USA ci vede privati dei fondamentali principi che sono alla base del concetto di “Stato”; per essere chiara lo ripropongo attingendo alla definizione dell’Enciclopedia Treccani: «Stato: ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti». Generalmente all’elemento della potestà territoriale si aggiunge il “popolo” che occupa il territorio dello Stato e l’ “ordinamento giuridico” che lo connota.
Viceversa, la presenza delle basi militari statunitensi depriva di fatto l’Italia di porzione della potestà territoriale, sia sulla terraferma, che nello spazio aereo e navale: come spiega Mazzeo nel testo, il Governo italiano non possiede nessuna facoltà di controllo, di intervento e neppure di accesso alle aree che ricadono nelle zone militari USA.
Quindi lo Stato italiano risulta espropriato di uno dei requisiti fondanti che sono propri di una democrazia moderna. Questo elemento dovrebbe suscitare qualche riflessione, tanto più se lo colleghiamo con un articolo della nostra Costituzione che fa parte dei “Principi fondamentali”, l’articolo 11: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;…».
Tale principio collide in maniera stridente con quanto avviene in Italia e in Sicilia.
La nostra splendida Isola, sia per posizione strategica privilegiata che per un retaggio secolare di dominazioni, è stata trattata da sempre come terra di conquista e “colonia”.
Nell’immediato dopoguerra, con il boom industriale, stabilimenti di raffinazione degli idrocarburi hanno devastato i meravigliosi litorali della costa gelese, del siracusano, del messinese con impianti industriali che restano oggi cattedrali nel deserto e testimonianza dell’abominio perpetrato sull’Ambiente e sulle popolazioni. Lo scempio si è realizzato anche a causa di varie connivenze: politiche, mafiose, della classe imprenditoriale miope nei confronti delle prospettive di uno sviluppo sostenibile che potenziasse ed utilizzasse la vocazione turistica della Sicilia.
Il MUOS - la cui storia, le cui contraddizioni e lotte Mazzeo descrive in maniera accurata ed approfondita nel suo libro -, oggi purtroppo è una realtà sul territorio di Niscemi, area storico-archeologica rilevante, con un vincolo ambientale legato alla “Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi”.
Il percorso che ha visto l’istallazione dell’impianto militare di indubbio impatto per l’ambiente e la salute è stato irto di contraddizioni ed ostacoli. Da una parte l’Amministrazione comunale di Niscemi e la popolazione che in prima battuta avevano trovato il sostegno della Regione Sicilia, dall’altra le istituzioni nazionali che hanno risposto ad interessi “imperscrutabili” e favorevoli al MUOS. Anche l’Amministrazione regionale, guidata dalle giunte Lombardo e Crocetta, alla fine cede alle pressioni ed accetta la costruzione del MUOS, nonostante i pronunciamenti contrari a vari livelli giudiziari.
Questa apparecchiatura elettronica a banda stretta, adopera un hub – una rete internazionale - che sfrutta satelliti spia USA, gravitanti sopra l’atmosfera terrestre.
Sia un gruppo di giuristi che di scienziati, coinvolti dalla cittadinanza, ha messo in risalto i pericoli per la salute pubblica e per l’ambiente, nonché gli abusi sul piano legale conseguenti alla costruzione del MUOS.
Mazzeo fa ricorso a perizie tecniche di autorevolezza scientifica indubitabile, che rendono il libro una lettura certamente complessa, ma che ne avallano l’affidabilità.
A proposito delle tematiche ambientali cogenti e del rapporto tra la Sicilia ed il Governo centrale, voglio ricordare che di pochi giorni fa è la “comunicazione” che l’Isola, ancor una volta e senza il coinvolgimento delle istituzioni locali e della popolazione, è stata individuata come territorio adatto ad ospitare rifiuti radioattivi.
Viceversa la candidatura della provincia di Trapani a capitale italiana della cultura viene bocciata. Ricordiamo che questo territorio è ricco di beni archeologici e paesaggistici unici al modo come Selinunte e Segesta, Mozia, le Isole Egadi, le Saline ed i Mulini a vento di Marsala, Erice, solo per elencarne alcuni. Senza nulla togliere ad altri luoghi altrettanto belli ed importanti, notiamo un costante rifiuto istituzionale alla valorizzazione della Sicilia, a fronte di uno sfruttamento post-coloniale e criminale di aree siciliane meravigliose e fondamentali per l’Arte e la Cultura mondiale.
L’attività di un giornalista e scrittore come Mazzeo è tanto più importante perché, oltre al coraggio che dimostra nella lotta alle mafie, per la giustizia, per la pace, offre alle coscienze dei cittadini e dei giovani spazi di riflessione e di informazione.
Il libro sul MUOS, sostanzialmente, si pone su quattro assi ineliminabili: il rispetto dell’Ambiente, il rispetto della Salute, il rispetto della Legalità e, elemento fondante sopra tutti, il rispetto ed il perseguimento della Pace.
Accanto al rammarico per gli atteggiamenti spesso negativi delle Istituzioni, talvolta conniventi con “interessi altri”, il libro mette in risalto un aspetto positivo, il sorgere e l’insorgere della coscienza civile: i cittadini si uniscono per opporsi allo scempio rappresentato dal “MUOStro”, e lo fanno “politicamente”, ma trasversalmente rispetto alle forze “partitiche” tradizionali. Così scendono in campo, fianco a fianco, le organizzazioni cattoliche come gli Scout, le libere associazioni di cittadini, le mamme preoccupate per la salute dei propri bimbi, le Istituzioni locali. Questa è una vittoria.
Ed oggi una vittoria importante è quella rappresentata dalla forza comunitaria della Scuola che, nonostante tutto, nonostante le difficoltà della Didattica a Distanza, continua a svolgere il proprio ruolo culturale e morale. La forza della Scuola - come accadeva nell’Ellade classica, ove non erano necessarie mura ciclopiche per garantire la pόlis, ma l’impegno dei cittadini - , non consiste in ipotetiche e formali petizioni di principio basate su norme ministeriali spesso contraddittorie, ma si basa sull’impegno, il sacrificio, l’abnegazione dei suoi protagonisti: il Personale scolastico, i Ds, gli insegnanti, le famiglie, i giovani.
Maria Làudani