Precari presi per il culo
Di Vincenzo Brancatisano
17 NOVEMBRE 2006 – Non serve misurare le parole con certa gente. Che si trattasse di una presa per il culo in pochi erano disposti a crederlo, ma era una presa per il culo. L’emendamento che doveva salvare le graduatorie è stato trasformato di nascosto in un’altra cosa, degna di miglior causa. Non si sa chi, non si sa in quale bar o in quale gabinetto della Camera. La questione della montagna era niente in confronto a questa sceneggiata. Noi lo avevamo sospettato. Il Ministro Fioroni lo aveva confermato ieri l’altro. Dubbi sugli emendamenti ci erano venuti. Oggi pomeriggio l’on. Emerenzio Barbieri, dell’opposizione aveva messo il dito nella piaga, scrivendo così a una precaria: “Se i deputati della sinistra manterranno l'emendamento 66.28 non ho problemi a votarlo. Ho forti dubbi, considerata l'obbedienza cieca che la maggioranza ha nei confronti del Governo, che lo mantengano”. E in serata il presidente della Commissione Cultura della Camera, Pietro Folena, firmatario dell’emendamento che doveva salvare le graduatorie esprime la sua delusione. E dice: “La dolorosa questione del superamento delle graduatorie permanenti della scuola non è stata risolta dal governo in modo soddisfacente”. E ancora: “Tutti i nostri sforzi per il mantenimento delle graduatorie hanno sortito qualche – purtroppo ancora insufficiente – effetto. Nel maxiemendamento si prevede che le graduatorie verranno utilizzate per le immissioni in ruolo dopo il piano triennale. Ma questo non ci basta. Su questa battaglia Rifondazione è in prima linea e voglio ringraziare in particolare Franco Giordano per l’impegno profuso a favore dell’emendamento (ormai famoso) 66.28. Ma non ci basta quanto ottenuto”. Ma i precari non sanno ancora cosa davvero ci sia scritto nell’emendamento. Dopo essere stato ignorato dalla Commissione Cultura, poi dalla Commissione Bilancio, poi dall’Aula, oggi pomeriggio l’emendamento ha subìto oggi una magia e si è trasformato. Del resto, se si fosse trattato di buone notizie, sarebbero state date con enfasi e non con dispiacere. Ma ecco cosa c’è nell’uovo di Pasqua fuori stagione. Il nuovo testo che si aggiunge al testo ammazza-graduatorie previsto dall’art. 66 della Finanziaria recita: “In ogni caso, ove a seguito della piena attazione del piano triennale per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente, fosse necessario comunque procedere alla copertura di posti disponibili, in deroga al meccanismo di cui alla presente disposizione (cioè l'abolizione delle graduatorie, ndr.) e fatto salvo comunque il criterio di cui alla precedente lettera a) (relativo all'aumento dello 0,4 del rapporto alunni/classe) previo parere del Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione, con decreto del Ministro della Pubblica istruzione, potrà attingersi alle graduatorie permanenti nonché alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi in data antecedente a quella di entrata in vigore della presente legge. Sono comunque fatte salve le assunzioni a tempo indeterminato già effettuate su posti della medesima classe di concorso”. Altro che salvaguardia delle graduatorie, dunque. Queste ultime saranno ancora efficaci, dopo il 2010, solo al concorrere delle tre condizioni sopra elencate. Bastava dirlo. Che bisogno c’era di menarsela per settimane facendo credere ai lavoratori cose diverse da quelle che ora si prospettano? Con questo nuovo emendamento-paragrafo la posizione dei precari si trasforma in presa di coscienza dell’esistenza di un piano preciso diretto a eliminarli poiché quel testo equivale a una tomba dei diritti e delle aspettative maturate dai precari dopo anni di sfruttamento e di abuso di contratti a termine. Questo sito aveva già scritto che anche qualora la questione si fosse trasformata in una bolla di sapone, come i precari-dormienti speravano, su questo governo, che sta raggiungendo i livelli di quello precedente, sarebbe comunque rimasta l’onta di avere tentato di eliminare le graduatorie, i diritti e la serenità di migliaia di famiglie italiane attraverso la redazione dell’art. 66 di un disegno di Legge finanziaria il cui artefice dovrebbe ora avere il coraggio di uscire allo scoperto rivendicandone la paternità. E invece si è costretti ad assistere all’ennesima sceneggiata che ha il sapore della tragedia. Sentite questa: “Non sappiamo – spiega Folena – se la mancata inclusione del nostro emendamento nel maxiemendamento del governo sia attribuibile, come dichiarato informalmente dal governo, ad un errore nella formulazione del maxiemendamento stesso, oppure ad altri motivi. Ma ci aspettiamo che gli impegni dichiarati su questa materia, anche nei colloqui intercorsi tra il Presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e il segretario di Rifondazione Comunista, vengano mantenuti nel prosieguo dell’esame della legge finanziaria”. Capito? Dopo aver vagato per varie Commissioni e per l’Aula, l’emendamento è stato vittima di un errore di formulazione.
Di Vincenzo Brancatisano
17 NOVEMBRE 2006 – Non serve misurare le parole con certa gente. Che si trattasse di una presa per il culo in pochi erano disposti a crederlo, ma era una presa per il culo. L’emendamento che doveva salvare le graduatorie è stato trasformato di nascosto in un’altra cosa, degna di miglior causa. Non si sa chi, non si sa in quale bar o in quale gabinetto della Camera. La questione della montagna era niente in confronto a questa sceneggiata. Noi lo avevamo sospettato. Il Ministro Fioroni lo aveva confermato ieri l’altro. Dubbi sugli emendamenti ci erano venuti. Oggi pomeriggio l’on. Emerenzio Barbieri, dell’opposizione aveva messo il dito nella piaga, scrivendo così a una precaria: “Se i deputati della sinistra manterranno l'emendamento 66.28 non ho problemi a votarlo. Ho forti dubbi, considerata l'obbedienza cieca che la maggioranza ha nei confronti del Governo, che lo mantengano”. E in serata il presidente della Commissione Cultura della Camera, Pietro Folena, firmatario dell’emendamento che doveva salvare le graduatorie esprime la sua delusione. E dice: “La dolorosa questione del superamento delle graduatorie permanenti della scuola non è stata risolta dal governo in modo soddisfacente”. E ancora: “Tutti i nostri sforzi per il mantenimento delle graduatorie hanno sortito qualche – purtroppo ancora insufficiente – effetto. Nel maxiemendamento si prevede che le graduatorie verranno utilizzate per le immissioni in ruolo dopo il piano triennale. Ma questo non ci basta. Su questa battaglia Rifondazione è in prima linea e voglio ringraziare in particolare Franco Giordano per l’impegno profuso a favore dell’emendamento (ormai famoso) 66.28. Ma non ci basta quanto ottenuto”. Ma i precari non sanno ancora cosa davvero ci sia scritto nell’emendamento. Dopo essere stato ignorato dalla Commissione Cultura, poi dalla Commissione Bilancio, poi dall’Aula, oggi pomeriggio l’emendamento ha subìto oggi una magia e si è trasformato. Del resto, se si fosse trattato di buone notizie, sarebbero state date con enfasi e non con dispiacere. Ma ecco cosa c’è nell’uovo di Pasqua fuori stagione. Il nuovo testo che si aggiunge al testo ammazza-graduatorie previsto dall’art. 66 della Finanziaria recita: “In ogni caso, ove a seguito della piena attazione del piano triennale per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente, fosse necessario comunque procedere alla copertura di posti disponibili, in deroga al meccanismo di cui alla presente disposizione (cioè l'abolizione delle graduatorie, ndr.) e fatto salvo comunque il criterio di cui alla precedente lettera a) (relativo all'aumento dello 0,4 del rapporto alunni/classe) previo parere del Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione, con decreto del Ministro della Pubblica istruzione, potrà attingersi alle graduatorie permanenti nonché alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi in data antecedente a quella di entrata in vigore della presente legge. Sono comunque fatte salve le assunzioni a tempo indeterminato già effettuate su posti della medesima classe di concorso”. Altro che salvaguardia delle graduatorie, dunque. Queste ultime saranno ancora efficaci, dopo il 2010, solo al concorrere delle tre condizioni sopra elencate. Bastava dirlo. Che bisogno c’era di menarsela per settimane facendo credere ai lavoratori cose diverse da quelle che ora si prospettano? Con questo nuovo emendamento-paragrafo la posizione dei precari si trasforma in presa di coscienza dell’esistenza di un piano preciso diretto a eliminarli poiché quel testo equivale a una tomba dei diritti e delle aspettative maturate dai precari dopo anni di sfruttamento e di abuso di contratti a termine. Questo sito aveva già scritto che anche qualora la questione si fosse trasformata in una bolla di sapone, come i precari-dormienti speravano, su questo governo, che sta raggiungendo i livelli di quello precedente, sarebbe comunque rimasta l’onta di avere tentato di eliminare le graduatorie, i diritti e la serenità di migliaia di famiglie italiane attraverso la redazione dell’art. 66 di un disegno di Legge finanziaria il cui artefice dovrebbe ora avere il coraggio di uscire allo scoperto rivendicandone la paternità. E invece si è costretti ad assistere all’ennesima sceneggiata che ha il sapore della tragedia. Sentite questa: “Non sappiamo – spiega Folena – se la mancata inclusione del nostro emendamento nel maxiemendamento del governo sia attribuibile, come dichiarato informalmente dal governo, ad un errore nella formulazione del maxiemendamento stesso, oppure ad altri motivi. Ma ci aspettiamo che gli impegni dichiarati su questa materia, anche nei colloqui intercorsi tra il Presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e il segretario di Rifondazione Comunista, vengano mantenuti nel prosieguo dell’esame della legge finanziaria”. Capito? Dopo aver vagato per varie Commissioni e per l’Aula, l’emendamento è stato vittima di un errore di formulazione.