FIORI , FRUTTI E ASPETTI DELLE FAGACEAE DELL'ETNA .
Le Fagaceae costituiscono una famiglia di alberi monoici caducifogli e sempreverdi diffusi soprattutto nelle regioni temperate.
I frutti di questi alberi sono acheni chiusi in parte o completamente da un involucro di brattee saldate tra loro di consistenza coriacea o legnosa. I fiori maschili sono raggruppati in infiorescenze caratteristiche (amenti) lineari o globosi mentre quelli femminili sono piccoli o a piccoli gruppi.
Questa famiglia comprende sull'Etna tre generi: Fagus, Castanea e Quercus. Di questi generi vogliamo evidenziare le caratteristiche delle seguenti specie: Fagus sylvatica, Castanea sativa, Quercus pubescens, Quercus cerris e Quercus ilex.
Il Leccio (Quercus ilex L .)
È la più diffusa quercia mediterranea sempreverde e caratterizza l`Orizzonte Mesomediterraneo (500-1000m) del Piano Basale.
Un tempo formava vasti boschi.
Oggi molte Leccete sono state sostituite da feraci coltivazioni.
Il Leccio e`un albero che può raggiungere i 25m di altezza con dense fronde nereggianti per il colore verde scuro delle sue foglie.
Le sue foglie sono polimorfe: ovali, dentate o dentato spinose nelle giovani piante e nei polloni; nelle piante adulte lanceolato intere o dentate ricoperte di un feltro di peli grigi nella pagina inferiore.
I fiori sono monoici e maturanti con la comparsa delle giovani foglie, i maschili raccolti in amenti cilindrici penduli, i femminili singoli o a coppie, brevemente peduncolati.
Il frutto è un achenio(ghianda) di sapore amaro.
La Roverella (Quercus pubescens Willd.)
La Roverella o Quercia lanuginosa è un albero tipicamente meridionale, termofilo e xerofilo (cioè amante degli ambienti secchi) alto 20 (25m).
Si distingue per la lanugine che copre i teneri germogli, i piccioli e la pagina inferiore delle foglie il che conferisce alla sua chioma un colore verde più pallido rispetto alle specie consorelle.
Ama i pendii caldi e luminosi.
Le foglie hanno lobi poco profondi e diventano quasi glabre con l`età . Fiorisce in Aprile-Maggio .
Fiori monoici: i maschili sono raccolti in lassi amenti penduli, quelli femminili, sessili o brevemente peduncolati, sono singoli o a gruppi di 2-4 .
Il frutto è un achenio ovato-allungato, acuto, protetto da una cupola a squame appressate, lanceolate e tomentose.
Ha una defogliazione tardiva (invernale)
IL CERRO(Quercus cerris L.)
Il Cerro occupa l'orizzonte supramediterraneo del piano mediterraneo basale (1000m -1450m) detto anche orizzonte delle Querce caducifoglie. La sua distribuzione inizia a quote maggiori rispetto alla Roverella unendosi, poi, comunemente ad essa.
È un albero alto (30m) a tronco diritto e slanciato, assai ramificato a formare una corona ovale allungata.
Ha foglie oblunghe profondamente divise in lobi acuti a superficie ruvida superiormente e più o meno pubescente di sotto e cadenti alla fine in Autunno.
Fiorisce da Aprile a Maggio.
I fiori maschili sono riuniti in numerosi amenti poco vistosi, quelli femminili sono poco evidenti, entro un involucro.
I frutti, a maturazione biennale, sono ghiande sessili, troncato - ombelicate all'apice, contenute in cupole “muscose” densamente ricoperte da squame morbide ed acute.
IL FAGGIO (Fagus sylvatica L.)
È un albero alto sino a 30-40 m. di aspetto cangiante nelle varie stagioni passando da un delicato verde primaverile ad una colorazione bronzea autunnale fino a presentarsi spoglio in inverno con la sua elegante silhouette. Esso esige particolari condizioni ambientali, predilige stazioni fresche ed umide mal sopportando il caldo ed il freddo eccessivi. Le foglie ovate sono pubescenti da giovani, indi glabre e sono ornate da stipole brune e caduche. Gli amenti appaiono contemporaneamente alle foglie; i maschili lungamente peduncolati, i femminili poco vistosi pure peduncolati ed a coppie entro un involucro. I frutti sono acheni (faggiole) a sezione triangolare a pericarpo coriaceo, rossigno e lucido, racchiusi in una cupola legnosa ornata da brevi e radi aculei non pungenti che si apre a maturità in quattro valve.
Per quanto riguarda la sua distribuzione non oltrepassa a nord 58° 49' di latitudine in Svezia, a sud i 37° in Sicilia.
Sull'Etna il Faggio tocca quindi il suo limite inferiore di latitudine e il limite superiore di altitudine (2200m circa) con forme a portamento nano. Caratterizza l'orizzonte inferiore (orizzonte del Faggio) del Piano Montano Mediterraneo (1450 m-2100 m).
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