Molti sono i giovani che non frequentano la scuola pubblica a causa del degrado in cui vivono. Molti sono i giovani che iscritti per legge alla scuola secondaria di secondo grado frequentano solo alcuni giorni e poi abbandonano. La maggior parte di tali giovani viene intercettata con una capillare attività “porta a porta” convincendo le famiglie che è possibile assolvere l’obbligo scolastico iscrivendosi nei percorsi triennali formazione professionale – istruzione, senza che si attivano sanzioni ma, prima di tutto, fornendo a loro un mestiere...
I percorsi sperimentali sono stati avviati in Sicilia con la pubblicazione, a Giugno 2007 GURS n. 28, del dispositivo amministrativo Regionale della Sicilia tra Ass.to Lavoro, USR, Ass.to PP.II.
I corsi attivati sono stati approvati con un numero di 15 allievi, ma la difficile utenza (si evidenzia che nei corsi vi sono anche persone segnalate al tribunale dei minori) ha diminuito i frequentanti di 1/3.
Accade così che al secondo anno vi sono in media 10 allievi iscritti (nella realtà gli Enti hanno ricostruito le classi acquisendo, previo esame, nuove utenze dai Partner della scuola Statale).
In questi giorni l’Ass.to Regionale della PP.II. attua indirizzi in direzione opposta alle indicazioni europee e nazionali o a quelle attuate nel nostro territorio “ c‘a mastra “, operando solo sui dati di fine percorso, si decide con DDG di accorpare i corsi formando una classe ogni due corsi e, nel caso di corsi singoli, non potendoli accorpare, indica alle famiglie di "trovare valide alternative !?!?".
E’ nota a tutti che l’azione pedagogica - metodologica per ragazzi a rischio che derivata da “iri ‘a mastra” del periodo post bellico, dà possibilità di successo se l’attività formativa è rivolta su un numero limitato di persone.
Come “’a mastra” forniva abilità nel saper fare, così oggi fanno i percorsi sperimentali .
“Iri ‘a mastra” ha permesso l’avanzamento sociale ad una molteplicità di persone.
Tralasciando le indicazioni europee e applicando solo il buon senso, si comprende che il nuovo processo aumenterà e non minimizzerà la dispersione .
Se la questione vera è quella finanziaria è possibile un ripensamento : “ La CEI si ribella e il Governo trova i fondi “.
In qualità di docenti ci allontaniamo dalla ribellione e facciamo proposte : perché non ridurre i molteplici progetti che quotidianamente vengono offerti alle scuole selezionando solo quelli di qualità e eliminare le ridondanze ?
Le nuove risorse finanziarie permetterebbero di migliorare di fatto i livelli socio culturali delle persone appartenenti alla nostra Regione e vivere tutti serenamente la nostra breve esistenza .
Salvatore Ravidà