Segreteria Nazionale CISL SCUOLA.
RSU: IL RINVIO DEL VOTO E’ UNA SCELTA GIUSTA, DEMOCRATICA, OPPORTUNA.
Un rinvio voluto dalla maggioranza dei sindacati.
Non per polemica, ma per amor di verità, ricordiamo alla FLC che la richiesta di rinviare le elezioni, in attesa che si precisino i nuovi assetti contrattuali nel pubblico impiego, è stata fatta all’ARAN da tutte le organizzazioni sindacali, esclusa la FLC; l’accordo sul calendario delle operazioni di voto era dunque - come ben sa la FLC - solo un adempimento dovuto e cautelare, in attesa che fosse acquisita, per via legislativa, la possibilità di prorogare le attuali RSU, consentendo quindi di rinviare le elezioni senza “vuoti” di rappresentanza. Un rinvio richiesto, lo ripetiamo, dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali, essendo di diverso avviso la sola FLC.
Non per polemica, ma per amor di verità, ricordiamo alla FLC che la richiesta di rinviare le elezioni, in attesa che si precisino i nuovi assetti contrattuali nel pubblico impiego, è stata fatta all’ARAN da tutte le organizzazioni sindacali, esclusa la FLC; l’accordo sul calendario delle operazioni di voto era dunque - come ben sa la FLC - solo un adempimento dovuto e cautelare, in attesa che fosse acquisita, per via legislativa, la possibilità di prorogare le attuali RSU, consentendo quindi di rinviare le elezioni senza “vuoti” di rappresentanza. Un rinvio richiesto, lo ripetiamo, dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali, essendo di diverso avviso la sola FLC.
A proposito di democrazia e unità.
E’ davvero uno strano modo di concepire la democrazia quello per cui si pretende di far prevalere comunque le proprie ragioni, anche se minoritarie; ed è uno strano modo di intendere l’unità quello di considerarla un valore solo se modellata a propria immagine e somiglianza. La “solitudine” di cui si vanta la FLC è comunque una sua scelta, che noi rispettiamo, esigendo però analogo e reciproco rispetto. Sul precariato, sugli organici, sul contratto, i risultati della nostra azione possono essere giudicati modesti: quelli della FLC siamo ancora in attesa di conoscerli, così come non potremo mai sapere se i risultati sarebbero stati migliori, qualora le smanie di protagonismo avessero lasciato più spazio alla cultura e alla pratica dell’unità.
E’ davvero uno strano modo di concepire la democrazia quello per cui si pretende di far prevalere comunque le proprie ragioni, anche se minoritarie; ed è uno strano modo di intendere l’unità quello di considerarla un valore solo se modellata a propria immagine e somiglianza. La “solitudine” di cui si vanta la FLC è comunque una sua scelta, che noi rispettiamo, esigendo però analogo e reciproco rispetto. Sul precariato, sugli organici, sul contratto, i risultati della nostra azione possono essere giudicati modesti: quelli della FLC siamo ancora in attesa di conoscerli, così come non potremo mai sapere se i risultati sarebbero stati migliori, qualora le smanie di protagonismo avessero lasciato più spazio alla cultura e alla pratica dell’unità.
Le RSU non siano solo un pretesto per propagandare se stessi.
Sulle RSU si smetta, una buona volta, di denunciare inesistenti attentati alla democrazia, e si lavori per sostenerle - visto che restano in carica! - nell’esercizio delle loro funzioni, in attesa di rinnovarle fra meno di un anno, in un quadro finalmente più chiaro delle loro attribuzioni. Questo sarebbe davvero un buon modo di servire la scuola e la sua qualità, e insieme ad essa i lavoratori, le loro professionalità, i loro diritti. Non serve a niente e a nessuno, invece, una competizione destinata ad esaurirsi, oggi, in una sterile e astiosa contrapposizione di sigle.
Sulle RSU si smetta, una buona volta, di denunciare inesistenti attentati alla democrazia, e si lavori per sostenerle - visto che restano in carica! - nell’esercizio delle loro funzioni, in attesa di rinnovarle fra meno di un anno, in un quadro finalmente più chiaro delle loro attribuzioni. Questo sarebbe davvero un buon modo di servire la scuola e la sua qualità, e insieme ad essa i lavoratori, le loro professionalità, i loro diritti. Non serve a niente e a nessuno, invece, una competizione destinata ad esaurirsi, oggi, in una sterile e astiosa contrapposizione di sigle.