RICEVIAMO DAL COLLEGA ALFREDO PAPPALARDO E PUBBLICHIAMO
RISPOSTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO DEL LICEO SCIENTIFICO DI GIARRE
Egregio signor dirigente scolastico del liceo scientifico di Giarre, come non condividere la sua affermazione quando scrive che la denigrazione è indegna di un paese civile? Ma, quando essa è tale!
Io Le chiedo: è denigrazione evidenziare che il Concorso Ordinario per Dirigenti Scolastici in Sicilia è nullo? E’ denigrazione affermare che esso è stato annullato da sentenze del CGA? E’ denigrazione affermare che alla base dell’annullamento ci sono vizi che sono imputabili alla stessa conduzione del Concorso? E’ denigrazione affermare che la commissione ha operato in modo illegittimo?
Mi permetto di farLe rilevare che, nel suo giudicato, il CGA non ha annullato il Concorso perché la commissione era formata da due sottocommissioni ed un solo presidente, cosa che è generalizzata anche in altre regioni e che ha trovato sostegno nelle stesse indicazioni del Ministero, - come giustamente Lei ha sottolineato - ma ha annullato l’intera procedura concorsuale perché le due sottocommissioni operavano in simultanea con un solo presidente che saltellava da una sottocommissione all’altra e, quindi, senza la collegialità che la legge prescrive. Le faccio notare che nelle altre regioni non c’è stato difetto di collegialità: le due sottocommissioni operavano in momenti diversi e quindi i due commissari ed il presidente formavano il collegio perfetto. Pare che queste cose sfuggano anche a dirigenti così preparati ed avveduti, se qualcuno arriva a scrivere e pubblica interventi di questo genere.
Riporto integralmente: “ Per quel che concerne il sindacato sui tempi medi di correzione, la Giurisprudenza è pacificamente e costantemente indirizzata sulla insindacabilità dell’operato delle commissioni esaminatrici. Pur tuttavia qui necessita dimostrare l’erroneità – per tabulas – dell’assunto del CGA.
Infatti, posto che le sedute della Commissione – al completo dei suoi 5 membri – duravano in media almeno 4 ore ( circa 250 minuti ) e che il Presidente – in quanto non esperto – era l’unico a non procedere alla correzione degli elaborati, che venivano corretti in contemporanea dagli altri quattro componenti che operavano singolarmente alla correzione delle prove scritte, producendo circa un centinaio di elaborati. Per il profano è facile affermare con superficialità che se la matematica non è un’opinione il tempo diviso il numero degli elaborati ci dà il tempo medio di correzione e che pertanto minuti 250 : 100 = 2,5 minuti. Ma il conto è impostato male in quanto il tempo non si deve dividere per tutti gli elaborati prodotti dall’intera Commissione ma per quelli prodotti da ciascun Commissario che mediamente ne ha corretti, nell’esempio di cui sopra, circa 25. Per cui rifacendo correttamente il conto, si divide minuti 250 : 25 = 10 minuti , che è il tempo medio di correzione di ciascun elaborato!
Ora Le chiedo può essere legittima una correzione così effettuata? Ritiene che merita un commento? E questo è un Dirigente? Che senso dà a questo bell’esempio di collegialità?
Ma ritorniamo al tema. Io ho concordato con lei sull’indegnità della denigrazione. A questo punto mi permetto di chiederLe: non crede che sia indegno che dirigenti scolastici si rivolgano ai politici (vile ossequio) per perorare e sostenere l’ introduzione di un emendamento palesemente incostituzionale, nel decreto salva precari? (poi, che c’entrano i dirigenti di un concorso annullato con i precari?) Non crede che sia indegno (inammissibile) che un uomo di scuola caldeggi posizioni antigiuridiche ed incostituzionali? Non crede che sia indegno trattare le sentenze siccome carta straccia? Non crede che sia indegno considerare che la Costituzione sia solo per gli imbecilli? Non crede che sia indegno affermare che le leggi vadano bene solo se tutelano interessi particolari? Io mi chiedo e le chiedo: questi dirigenti come trattano la legalità nelle loro scuole e quali esempi danno ai docenti ed agli allievi?
Le responsabilità (di chi) lasciamo che siano altri ad accertarle (Procura della Corte dei Conti e…) a noi spetta invece il giudizio sui fatti, e i fatti ci dicono che la legge ha bollato come non regolare il Concorso e lo ha definitivamente annullato. I fatti ci dicono che Dirigenti- educatori ancora affermano in dispregio alle sentenze che il concorso è stato espletato con assoluto rispetto delle regole! Ma, allora, signor dirigente del liceo scientifico di Giarre, il CGA, con le due sentenze, quale concorso ha annullato? E perché lo ha annullato?
Non entro nel merito di giudizi che riguardano le persone e tanto meno i morti, dico solo che Le sentenze vanno rispettate e, visti i suoi riferimenti colti, le ricordo come Socrate, nel Critone di Platone, non accetta la fuga da una condanna a morte, ma rispetta la legge e beve la cicuta. (e nel caso di Socrate la sentenza era ingiusta, nel nostro caso invece essa è assolutamente giusta.)
Egregio signor dirigente scolastico del liceo scientifico di Giarre, come non condividere la sua affermazione quando scrive che la denigrazione è indegna di un paese civile? Ma, quando essa è tale!
Io Le chiedo: è denigrazione evidenziare che il Concorso Ordinario per Dirigenti Scolastici in Sicilia è nullo? E’ denigrazione affermare che esso è stato annullato da sentenze del CGA? E’ denigrazione affermare che alla base dell’annullamento ci sono vizi che sono imputabili alla stessa conduzione del Concorso? E’ denigrazione affermare che la commissione ha operato in modo illegittimo?
Mi permetto di farLe rilevare che, nel suo giudicato, il CGA non ha annullato il Concorso perché la commissione era formata da due sottocommissioni ed un solo presidente, cosa che è generalizzata anche in altre regioni e che ha trovato sostegno nelle stesse indicazioni del Ministero, - come giustamente Lei ha sottolineato - ma ha annullato l’intera procedura concorsuale perché le due sottocommissioni operavano in simultanea con un solo presidente che saltellava da una sottocommissione all’altra e, quindi, senza la collegialità che la legge prescrive. Le faccio notare che nelle altre regioni non c’è stato difetto di collegialità: le due sottocommissioni operavano in momenti diversi e quindi i due commissari ed il presidente formavano il collegio perfetto. Pare che queste cose sfuggano anche a dirigenti così preparati ed avveduti, se qualcuno arriva a scrivere e pubblica interventi di questo genere.
Riporto integralmente: “ Per quel che concerne il sindacato sui tempi medi di correzione, la Giurisprudenza è pacificamente e costantemente indirizzata sulla insindacabilità dell’operato delle commissioni esaminatrici. Pur tuttavia qui necessita dimostrare l’erroneità – per tabulas – dell’assunto del CGA.
Infatti, posto che le sedute della Commissione – al completo dei suoi 5 membri – duravano in media almeno 4 ore ( circa 250 minuti ) e che il Presidente – in quanto non esperto – era l’unico a non procedere alla correzione degli elaborati, che venivano corretti in contemporanea dagli altri quattro componenti che operavano singolarmente alla correzione delle prove scritte, producendo circa un centinaio di elaborati. Per il profano è facile affermare con superficialità che se la matematica non è un’opinione il tempo diviso il numero degli elaborati ci dà il tempo medio di correzione e che pertanto minuti 250 : 100 = 2,5 minuti. Ma il conto è impostato male in quanto il tempo non si deve dividere per tutti gli elaborati prodotti dall’intera Commissione ma per quelli prodotti da ciascun Commissario che mediamente ne ha corretti, nell’esempio di cui sopra, circa 25. Per cui rifacendo correttamente il conto, si divide minuti 250 : 25 = 10 minuti , che è il tempo medio di correzione di ciascun elaborato!
Ora Le chiedo può essere legittima una correzione così effettuata? Ritiene che merita un commento? E questo è un Dirigente? Che senso dà a questo bell’esempio di collegialità?
Ma ritorniamo al tema. Io ho concordato con lei sull’indegnità della denigrazione. A questo punto mi permetto di chiederLe: non crede che sia indegno che dirigenti scolastici si rivolgano ai politici (vile ossequio) per perorare e sostenere l’ introduzione di un emendamento palesemente incostituzionale, nel decreto salva precari? (poi, che c’entrano i dirigenti di un concorso annullato con i precari?) Non crede che sia indegno (inammissibile) che un uomo di scuola caldeggi posizioni antigiuridiche ed incostituzionali? Non crede che sia indegno trattare le sentenze siccome carta straccia? Non crede che sia indegno considerare che la Costituzione sia solo per gli imbecilli? Non crede che sia indegno affermare che le leggi vadano bene solo se tutelano interessi particolari? Io mi chiedo e le chiedo: questi dirigenti come trattano la legalità nelle loro scuole e quali esempi danno ai docenti ed agli allievi?
Le responsabilità (di chi) lasciamo che siano altri ad accertarle (Procura della Corte dei Conti e…) a noi spetta invece il giudizio sui fatti, e i fatti ci dicono che la legge ha bollato come non regolare il Concorso e lo ha definitivamente annullato. I fatti ci dicono che Dirigenti- educatori ancora affermano in dispregio alle sentenze che il concorso è stato espletato con assoluto rispetto delle regole! Ma, allora, signor dirigente del liceo scientifico di Giarre, il CGA, con le due sentenze, quale concorso ha annullato? E perché lo ha annullato?
Non entro nel merito di giudizi che riguardano le persone e tanto meno i morti, dico solo che Le sentenze vanno rispettate e, visti i suoi riferimenti colti, le ricordo come Socrate, nel Critone di Platone, non accetta la fuga da una condanna a morte, ma rispetta la legge e beve la cicuta. (e nel caso di Socrate la sentenza era ingiusta, nel nostro caso invece essa è assolutamente giusta.)
Alfredo Pappalardo
LEGGI L'INTERVENTO DELLA PRESIDE DEL LICEO "LEONARDO" DI GIARRE