Nonostante il taglio vergognoso operato dalla Redazione del TG2
sull’intervista a Paolo Latella delle h. 20.30 di giovedì 15 Maggio
2014, è finalmente uscita la notizia relativa alle scuole paritarie che
non pagano né stipendio, né contributi ai docenti. Si tratta del
consueto scambio iniquo di stampo italiota: ai docenti il punteggio,
alla scuola privata prestazioni gratis. Questi ‘precari’ senza dignità
trovano così il modo di superare nelle graduatorie e per l’assunzione
gli insegnanti della scuola pubblica, che lavorano onestamente
aspettando il proprio turno e rispettando se stessi e gli altri. Il
problema è determinato dall’equiparazione del punteggio assunto nelle
scuole private (spesso veri e propri diplomifici senza controlli) a
quello che si matura ogni anno nelle scuole pubbliche, prevista dalla
vergognosa legge n.° 62 del 10.3.2000, cosiddetta di 'parità',
approvata grazie all’allora Ministro Luigi Berlinguer. Questa
operazione vergognosa, contro la quale l’Unicobas si batté e continua a
battersi con tutte le proprie forze, ha già inficiato tutte le ‘fasce’
delle graduatorie ad incarichi e supplenze e per le immissioni in
ruolo. Per questo motivo stiamo sollecitando il mondo
dell’associazionismo professionale scolastico ad una campagna
referendaria per richiederne l’abrogazione. A maggior ragione perché
questi istituti, ai quali spesso bastano due gabinetti nei corridoi per
ottenere lo status di ‘paritari’, vengono ogni anno erogati fondi
pubblici. La legge si basa su di un furbesco equivoco giuridico che
aggira il divieto costituzionale di finanziare le scuole private: in
nome della ‘sussidiarietà’, come se lo stato fosse tornato ai tempi
precedenti la Legge Coppino del 1877 e non fosse in grado di istituire
proprie scuole. Tutte le scuse sono buone: quest’anno, a fronte del
taglio di 560 milioni di euro a danno del fondo di istituto delle
scuole pubbliche dal 2013 (che rende impossibile la retribuzione degli
straordinari del personale Ata e dei progetti di recupero ed
approfondimento dei docenti), comprendendo ciò che viene erogato dagli
Enti Locali, ben 500 ne sono stati regalati alle scuole private.
Con questo comunicato stampa diciamo apertamente al Ministro Stefania
Giannini che non può più nascondersi e le chiediamo cosa intenda fare,
a fronte di scuole che non pagano e ricattano il personale (e delle
ulteriori ricadute sul resto dei precari della scuola pubblica). Del
resto, basterebbe chiedere buste paga e versamenti Inps al momento
dell’iscrizione in graduatoria. Lo diciamo con una punta di malizia,
visto che il documentato dossier, con dati circostanziati da Canicattì
a Bolzano, le è stato inviato non appena è assurta al dicastero di
Viale Trastevere, così come era già stato inviato anche al suo
predecessore Maria Chiara Carrozza. È un dato di fatto innegabile, e la
Giannini non può sperare di continuare a cavarsela facendo ‘l’uccel di
bosco’. A poco serve ormai l’omertà, come quella della ‘ligia’
Redazione del TG2, che s’è guardata bene dal rendere pubblico il
passaggio dell’intervista nel quale il Prof. Latella ricordava di aver
inviato il dossier a più riprese e di aver parlato con la Segreteria
del Ministro. La stessa omertà politica che ha consigliato al TG 2 Rai
(servizio pubblico) di fornire come di dovere la qualifica del prof.
Latella, visto che si tratta del Segretario regionale dell’Unicobas
Lombardia. Omertà inutile, perché si tratta di vere e proprie notizie
di reato, delle quali, come di dovere, dovrà occuparsi la Magistratura
(verificando anche quale ruolo di controllo eserciti, come invece
dovrebbe, il Ministero), vigendo in Italia l’obbligatorietà dell’azione
penale.
Paolo Latella ha dichiarato: "Chiedo ufficialmente ai parlamentari del
M5S Silvia Chimienti, Luigi Gallo, Gianluca Vacca di intervenire presso
la Commissione di Vigilanza della Rai chiedendo conto di come mai
l'intervista sia priva del passaggio in cui chiamo in causa dall'ex
Ministro Carrozza che ha ricevuto il dossier nel giugno 2013
all'attuale Ministro Giannini che ha il dossier sul tavolo da febbraio
2014. Nell’intervista non appare neanche la sigla del sindacato
Unicobas Scuola di cui sono il segretario regionale della Lombardia
(nonché membro dell'Esecutivo Nazionale). Giammarco Sicuro è un
giornalista molto preparato e professionalmente valido, ma credo ci sia
stato, come dire... un pizzico di paura da parte della Redazione della
Rai. Io l'ho scritto tempo fa e lo ripeto... non mi fermo... io vado
avanti! Guerra alle scuole paritarie illegali!”
Stefano d'Errico - Segretario
nazionale Unicobas Scuola
unicobas.rm@tiscali.it