Il D.L. 73/2017
convertito con Legge n° 119 del 31/07/2017 prevede, per i servizi
educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia ivi incluse quelle
private non paritarie, che la mancata presentazione da parte dei
genitori della documentazione di cui al comma 3 nei termini previsti
comporti la decadenza dall’iscrizione e quindi l’impossibilità di
accesso alla scuola, mentre la nota 1679 del 1/9/17 prevede
l’allontanamento temporaneo del bambino con il mantenimento
dell'iscrizione al servizio educativo ed il suo reinserimento solo dopo
la presentazione della documentazione richiesta. Come è noto in questi
primi giorni di applicazione dei dispositivi normativi in oggetto molti
dirigenti e responsabili di nidi e scuole per l’infanzia si trovano a
dover gestire situazioni di minori i cui genitori, alla scadenza
dell’11 settembre u.s., non hanno presentato la documentazione delle
avvenute vaccinazioni o hanno manifestato in modo esplicito
l’intenzione di non procedere. L’applicazione dei dispositivi in
oggetto chiama in causa direttamente i responsabili di scuola ai quali
spetterebbe, in tali casi, il compito di emanare provvedimenti motivati
di allontanamento o di sostenere possibili contenziosi con l’utenza.
Ma è proprio così? A chi spetta questo compito nel D.L. 73/2017 non è
chiaramente precisato ed occorre, pertanto, sapere in modo
inequivocabile se sia il dirigente scolastico il pubblico ufficiale
tenuto all'allontanamento o se la competenza appartiene ad altri
organismi: è importante, innanzitutto, da un lato evitare di limitare
il diritto soggettivo alla salute e quello all'educazione del bambino
e, dall’altro, sgravare gli stessi dirigenti, già oberati da molti
adempimenti, da dirette responsabilità penali. E’ grave che, per
l’assenza di modalità chiare ed univoche a cui attenersi - e a fronte
di iniziative nel merito molto diversificate tra Regioni ed Uffici
scolastici regionali - nella gestione di casi singoli o di gruppi
di bambini non in regola si stiano generando situazioni di criticità
che creano incertezza, difformità di comportamenti e disagio diffuso.
Si chiede, pertanto, alle SS.LL di chiarire con urgenza, attraverso
appositi dispositivi, i seguenti aspetti:
è sufficiente da parte del dirigente scolastico trasmettere all’Asl
l’elenco nominativo dei non adempienti?
è obbligatorio da parte del dirigente scolastico emettere il
provvedimento motivato di cui all’art. 3 comm. 3 D.L.
73/2017 convertito con Legge 119/2017? Se obbligatorio, come rendere
attuativo il provvedimento stesso?
come deve procedere il dirigente scolastico qualora il genitore
accompagnasse a scuola il bambino, nonostante il dispone? deve
avvalersi delle forze dell’ordine per vietare l’accesso ai servizi
educativi della scuola dell’infanzia e/o allontanare il minore e colui
che esercita la responsabilità genitoriale o rivolgersi ai responsabili
delle Asl locali?
Occorre tener conto, inoltre, che in molti casi si tratta di bambini
che negli scorsi anni già frequentavano lo stesso nido o scuola
d’infanzia.
La norma sulle vaccinazioni è chiara nei suoi intenti e finalità e per
questo ci interessa che siano identificate correttamente le
responsabilità dei dirigenti scolastici a fronte della delicatezza di
situazioni che stanno verificandosi in questi giorni. Lo spirito della
legge è quello di “assicurare la tutela della salute pubblica e il
mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in
termini di profilassi e di copertura vaccinale,….” e il contesto
scolastico è “caratterizzato da un approccio pedagogico e
antropologico”, chiamato ad accogliere i bambini, i loro bisogni
educativi e formativi, in “una relazione educativa” (Indicazioni
nazionali 2012) caratterizzata da dialogo costruttivo con
famiglie e territorio.
Spiacerebbe che proprio i responsabili di scuola, chiamati per dovere
professionale oltre che per passione educativa a promuovere la scuola
dell’inclusione, si trovassero ad dover gestire modalità che li
rendessero protagonisti di un’immagine di scuola che esclude e
contrappone.
Si auspica che le SS.LL e gli Uffici preposti intervengano per
dettagliare meglio nel merito le regole da seguire nei confronti delle
famiglie, in una prospettiva costruttiva e dialogante.
In attesa di sollecito riscontro, si porgono distinti ossequi.
Presidente nazionale DiSAL
Ezio Delfino