Il sottotitolo dell'incontro, "Primo Progetto Integrato di attuazione della Legge 2/2018", rinvia al provvedimento entrato in vigore da poco più di un mese e che prevede lo sviluppo della mobilità in bicicletta oltre alla realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica. Un tema che trova il suo pendant negli oltre 10 chilometri di pista ciclabile (a breve quasi 15) già presenti nel territorio di Misterbianco che potrà contare anche sulla prossima installazione di ciclostazioni nei punti intermodali cittadini.
Gli articolati e qualificati interventi, introdotti da Santo Mancuso, moderati e sollecitati da Giuseppe Gullotta, hanno però allargato la visione ed insieme la prospettiva del focus iniziale inscrivendoli nella più ampia e complessa problematica della mobilità sostenibile. Come dire una delle scommesse cruciali del presente e futuro (molto) prossimo della città metropolitana di Catania oltre che isolano e nazionale.
Il prof. Giuseppe Inturri, docente di Trasporti presso l'Università di Catania, nel suo contributo ha ricordato come sia necessario un criterio che metta insieme il punto di vista culturale e gli aspetti legati all'ambiente e alla mobilità: gravi sono peraltro le problematiche legate alla congestione del traffico che arriva ad incidere fino a 2 punti del PIL, alle morti premature dovute alle emissioni, al cambiamento climatico, alle vittime della strada.
L'ing. Maurizio Erbicella, progettista del Piano Regolatore Generale del Comune di Misterbianco, ha evidenziato come la cittadina si collochi in un punto intermodale centrale per l'area metropolitana di Catania: la formazione di un sistema integrato fondato sulla qualità e sostenibilità della mobilità, a cominciare dall'utilizzo del trasporto pubblico collettivo, diventa pertanto indispensabile e improcrastinabile. Inoltre, ha continuato l'ing. Erbicella, dato che la nostra è una terra che vuole scommettere sul turismo, la questione della mobilità sostenibile a Misterbianco deve essere considerata come un tassello del più complesso ed ampio sistema Sicilia da approcciare dal punto di vista sociale, politico, culturale se non si vuole fare della inutile "chiacchierologia".
Il territorio di Misterbianco, ha sottolineato Angelo Naso dell'Associazione Zero Waste Sicilia, compreso tra due grandi arterie stradali, osserva una grande diffusione di veicoli vetusti che producono un alto livello di inquinanti: sarebbe auspicabile pertanto aggiungere almeno due stazioni di rilevamento della qualità dell'aria all'unica già installata dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA).
L'ing. Salvatore Fiore, direttore generale di FCE, nel tratteggiare il lavoro svolto e tuttora in itinere che sta interessando l'area metropolitana catanese, come il recente abbattimento dell'ultimo diaframma della galleria della metro tra Catania e Misterbianco, ha delineato l'affermazione di nuove e più efficienti modalità di trasporto che contemplino sistemi di integrazione (come appunto la bici) e di adduzione.
Un appuntamento denso di interesse quello proposto da Attiva Misterbianco cui va il merito di aver proposto un approccio olistico e multidisciplinare mettendo intorno ad un tavolo professionalità, studiosi (Michela Le Pira, assistente ricercatrice Università di Catania), associazionismo (Legambiente con l'avv. Viola Sorbello, FIAB Catania con Chiara Cantone, Attiva Misterbianco con Giuseppe D'Angelo), istituzioni, stakeholders.
Tra il qualificato pubblico, presente anche l'Amministrazione Comunale con l'Ing. Stefano Santagati, Assessore alla Viabilità; l'Avv. Matteo Marchese, Assessore ai Trasporti; la Dott.ssa Fina Abbadessa, presidente Commissione Ambiente e alcuni Consiglieri Comunali.
Katya Musmeci