In questi giorni si
apprende, dagli organi d'informazione, che
diversi allievi del prestigioso liceo classico napoletano Jacopo
Sannazaro
non possono entrare in classe, perché non ci sono aule a sufficienza.
Qualcuno avrà fatto male i conti e così il numero di studenti iscritti
è
risultato superiore a quello di coloro che possono essere contenuti
nelle
aule attualmente a disposizione. A questo punto, per rimediare
all'errore,
sarebbero tante le soluzioni che si potrebbero adottare: solo per
esemplificare, abolire la cosiddetta settimana corta, spalmando
l'orario su
sei giorni invece che su cinque, adottare, laddove strettamente
necessario,
il doppio turno, chiedere ospitalità a qualche altra scuola posta nei
dintorni, e, nel frattempo, cercare una nuova sede per una succursale.
Invece no! Si mandano i ragazzi a passeggiare nella villa Floridiana o
a
prendere il sole su qualche lido balneare, stando a quanto si legge
sulle
cronache che accompagnano questa triste quanto inaccettabile vicenda,
che
ci auguriamo trovi al più presto un epilogo, facendo sì che gli allievi
interessati non perdino ulteriori preziose ore di lezione.
La cosa che mi
ha meravigliato, sempre stando alle cronache, è anche il fatto che
nessuna
posizione viene presa dai docenti dei ragazzi interessati, schierandosi
insieme a loro, in segno di democratica e civile protesta, in attesa
che
finalmente possano avere la loro aula. Questi docenti vengono pagati
dallo
Stato, e quindi da noi cittadini, per trasmettere il loro sapere agli
studenti, che vengono affidati alla scuola dalle famiglie, non certo
per
accompagnarli nelle passeggiate e nei tuffi a mare.
Se nei miei 35 anni e
passa d'insegnamento nelle scuole pubbliche, mi avessero detto che il
mio
compito, sin dai primi giorni di scuola, era di accompagnare ogni
giorno
gli allievi fuori dal plesso scolastico, e non quello di entrare in una
classe e insegnare la mia materia, non solo avrei veemente protestato
ma
avrei anche intrapreso una serie di azioni legali, dal momento che mi
veniva impedito di svolgere il lavoro per il quale venivo pagato. In
questa
brutta vicenda, invece, mi pare che anche da questo punto di vista,
tutto
taccia e nessuno dei docenti, almeno per quanto è dato sapere, si sia
ancora pronunciato.
Concludendo, esprimo l'augurio che con l'intervento
della direzione scolastica regionale della Campania e, se necessario,
dello
stesso ministro dell'istruzione, a seguito delle giuste e sacrosante
proteste degli studenti interessati e delle loro famiglie, questa
emblematica vicenda possa concludersi nel migliore dei modi,
consentendo,
in tempi rapidi, che gli studenti interessati possano finalmente,
seppure
con qualche giorno di ritardo, cominciare a fare lezione nelle aule che
avrebbero già dovuto essere a loro assegnate.
Gennaro Capodanno
Presidente Comitato ex allievi liceo
Sannazaro - Napoli
Presidente Comitato Valori collinari