Un colpo alla
scuola italiana che non ammette giustificazioni. Senza parole...
In merito alla bocciatura dell'emendamento che prevede l'esonero del 1°
Collaboratore nelle scuole in reggenza, siamo fortemente indignati per
una scelta che NON consente alle scuole di funzionare bene e meglio.
Proviamo prima a fare il punto sulla situazione al precedente A.S.:
- le scuole affidate a reggenza (sottodimensionate e normodimensionate)
erano ben 1.748 (fonte ANP). In queste condizioni, la metà delle scuole
italiane ha avuto un dirigente scolastico responsabile in almeno due
scuole;
- in considerazione dei pensionamenti/aspettative/altri incarichi
(utilizzati all'estero, distaccati al MIUR o negli URS con incarichi
temporanei di dirigente tecnico o amministrativo, con esonero
parlamentare, amministrativo o sindacale) la previsione è che per il
prossimo a.s. le scuole senza DS arriveranno a circa 2500 (fonte UDIR);
- per rappresentare in modo sicuramente parziale il fenomeno si
riportano i dati relativi al numero delle reggenze in alcune regioni
nell'a.s. 2017-2018 (fonte ANCODIS):
Piemonte 167
Lombardia 242
Friuli Venezia Giulia 61
Emilia Romagna 173
Lazio 147
Campania 59
Calabria 80
Sardegna 59
Sicilia 116
In questa realtà, i docenti Collaboratori dei DS assumono oneri e
responsabilità nell'interesse delle proprie Istituzioni senza alcun
riconoscimento giuridico e con responsabilità certamente non
indifferenti.
In un questionario proposto alla fine dello scorso A.S., il 22 % dei
Collaboratori iscritti ad ANCODIS intervistati hanno risposto di aver
lavorato con DS reggente che è stato presente nella propria I.S. meno
di 2 giorni a settimana per il 60% e tra 2 e 3 giorni per il 40%.
Mentre per quanto riguarda le condizioni di servizio, gli stessi
Collaboratori hanno dichiarato che nello svolgimento dell'incarico il
17% è stato con esonero totale, il 35% con esonero parziale ed il 48%
senza esonero.
Questa è la triste realtà della scuola italiana!
E' il caso di ricordare quanto riportato il 4 settembre 2018 da Italia
Oggi: "Un altro anno ancora di reggenze non si può. È la considerazione
che il ministro dell'istruzione, Marco Bussetti, ha fatto con i suoi
tecnici: la funzionalità della scuola dipende anche dalla piena
operatività dei dirigenti scolastici. E non è pensabile continuare a
gestire il sistema con quasi 2 mila scuole date in reggenza. Visti i
ritardi accumulati dal concorso per nuovi dirigenti, che vedrà i
vincitori a pieno titolo solo nel 2020, la exit strategy messa a punto
dai vertici di viale Trastevere si compone di due fasi. La prima: dare a ogni dirigente, chiamato a
fare il reggente su altro istituto privo di titolare, un vicario, un
docente esonerato dall'insegnamento e assorbito nei compiti
dirigenziali. Si tratterebbe di una misura transitoria, valida solo per
l'anno 2018/2019".
Ciò nonostante, oggi ancora una volta assistiamo ad una scelta politica
MIOPE che non guarda né al funzionamento né alla qualità del servizio
scolastico. Chi nella V Commissione Bilancio ha deciso di votare contro
l'emendamento non ha per niente chiaro cosa significa lavorare e
gestire una scuola con DS in reggenza con una popolazione scolastica di
almeno 700 cittadini minori ed almeno 100 cittadini adulti.
Lo si chieda ai DS che siedono in Parlamento, a chi di scuola ha vera
conoscenza e grande esperienza!
Un Collaboratore del DS reggente NON può essere contemporaneamente un
docente in classe poiché la sua attività didattica è fortemente e
negativamente condizionata.
Lo sanno bene i nostri alunni che assistono quotidianamente ad
interruzioni e ritardi da parte dei loro docenti nella funzione di
Collaboratori vicari che - loro malgrado - sono spesso chiamati dagli
uffici o dal personale scolastico o dai colleghi a dirimere
controversie, a rispondere ad urgenti richieste, a risolvere
tempestivamente imprevisti, ad affrontare genitori particolarmente
esuberanti.
No, non si può essere dei bravi docenti in queste condizioni. E lo si
chieda ai tanti Collaboratori che vivono questa condizione lavorativa,
ai DS, ai loro alunni, ai colleghi, alle famiglie!
I Vicepresidi rivendicano, pertanto, la necessità del distaccamento per
lavorare a tempo pieno nell'attività di collaborazione dei DS i quali
delegano loro compiti e funzioni che però non possono esercitare
pienamente se impegnati anche in attività didattiche.
In queste condizioni, molti DS si trovano nella condizione di non avere
un Collaboratore a tempo pieno che assuma deleghe e carichi di lavoro.
A Montecitorio abbiamo assistito, purtroppo, a due opposte espressioni
di voto: la VII Commissione Cultura alla Camera - dove è presente una
significativa componente di Onorevoli proveniente dal mondo scuola che
vota favorevolmente e la V Commissione Bilancio che fa una scelta
opposta!
Prendiamo notizia dal resoconto della seduta del 30 novembre dove si
legge, "la sottosegretaria Laura CASTELLI (Movimento 5 Stelle)
evidenzia che il tema specifico affrontato dalla proposta emendativa in
esame non viene trattato nel pacchetto di proposte che il Governo si
accinge a presentare, che pure prevedono lo stanziamento di maggiori
risorse a favore del comparto della scuola e delle università. Per tali ragioni, ritiene di non poter
accogliere l'articolo aggiuntivo in esame".
Mentre "Claudio BORGHI (Lega Nord), presidente, ribadendo le ragioni
del parere contrario che appaiono chiare, pone in votazione gli
identici articoli aggiuntivi 52.02 della VII Commissione e Ascani
52.012".
La Commissione respinge gli identici
articoli aggiuntivi 52.02 della VII Commissione e Ascani 52.012.
Evidente schizofrenia politica, evidente miopia sulle condizioni delle
scuole in reggenza, evidente segno di mancanza di conoscenza del
sistema scuola.
I Collaboratori di Ancodis non possono non dichiarare il loro forte
disappunto e la loro grande delusione poiché sanno bene cosa significa
lavorare in una scuola senza DS titolare, dove l'unico riferimento per
alunni genitori e personale resta il 1° Collaboratore, dove ogni evento
imprevisto deve essere tempestivamente affrontato dal 1° Collaboratore,
dove ogni circostanza inerente gestione, organizzazione e sicurezza
deve essere immediatamente risolta dal 1° Collaboratore.
Se vogliamo che la scuola italiana funzioni al meglio -
dall'organizzazione didattica a quella gestionale - non si può restare
nella odierna governance che reca solo un danno a chi deve avere
garantito pienamente e permanentemente con un servizio scolastico
moderno ed efficiente.
Chi subirà i danni di queste scelte? Sicuramente gli alunni in primis e
l'I.S. che si troverà a dover affrontare emergenze su emergenze con una
governance depotenziata (DS reggente e 1° Collaboratore part time!).
E cosa diranno a tal proposito le OO.SS. e le Associazioni dei DS?
I DS a questo punto rinunceranno agli incarichi di
reggenza?
Ci auguriamo che Onorevoli e Senatori che conoscono come funziona
un'autonoma Istituzione scolastica abbiano la forza politica di
rimediare; confidiamo in una chiara e determinata presa di posizione
del Ministro Bussetti; ci auguriamo che tutti gli operatori della
scuola abbiano la determinazione nello stigmatizzare una scelta fuori
da ogni ragionevole considerazione; ci auguriamo che le OO.SS. abbiano
da spendere una parola sulla inopportunità di tale scelta politica.
Il Governo deve intervenire per far proprio l'emendamento: occorre
mettere le scuole senza DS titolare in condizioni di funzionare in modo
efficiente ed efficace sotto l'aspetto gestionale ed organizzativo.
Non può esserci una buona offerta formativa senza un'adeguata
governance affidata ai DS ed ai loro Collaboratori che devono essere
messi in condizione di prestare il loro servizio a tempo pieno con professionalità e
competenza nell'esclusivo interesse dell'I.S..
Che la saggezza guidi le menti di tutti...
prof. Rosolino Cicero, Presidente
ANCODIS Palermo