Gent.ssimi
mi incuriosisce la notizia della regione Veneto che, a causa della
mancanza di medici, recupera i pensionati per rispondere al bisogno di
cure in crisi per mancanza di nuovi laureati. Un problema simile
accadde nell’agosto 2013 per i presidi delle scuole statali: allora una
legge assurda e imbrogliona mandò un anno prima in pensione oltre 300
dirigenti scolastici statali. E così negli anni successivi. Assurda
perché a solo un mese dall’inizio delle lezioni lasciò centinaia di
scuole senza direzione scolastica, nel momento delicato in cui si
doveva preparare l’avvio del nuovo anno di scuola. Imbrogliona perché
lo faceva per “dare spazio ai giovani”: ma a tutt’oggi, dopo quasi sei
anni quasi 3000 scuole statali su 8000 sono senza preside titolare e un
povero concorso per nuovi dirigenti scolastici iniziato tre anni fa
(con tre anni di ritardo) non riesce ancora e finire e, nonostante le
promesse, non ci saranno nuovo presidi neppure per settembre 2019.
Eppure nessuna regione (alla faccia delle legislazione concorrente) ha
preso iniziative per garantire il buon funzionamento delle scuole senza
preside, fatte funzionare per anni, ognuna, dal grave sacrificio di un
preside reggente, titolare di un’altra scuola, con un compenso netto
per la reggenza di 400€ netti al mese. In moltissimi casi un preside
statale, dirigendo due scuole, si occupava di 2500/3000 alunni, 200
docenti, 50 non docenti, oltre alle migliaia di genitori !
Quanti presidi nel frattempo mandati in pensione non sono mai stati
richiamati almeno per diminuire il grave disagio dei colleghi e delle
scuole. Ma quanti giornali hanno dedicato a questo un titolo in prima
pagina ? O forse occorre dire che l’istruzione non ha la stessa
“attrattiva” della salute ?
Cordialmente.
Roberto Pellegatta
… preside in pensione