In questa occasione, hanno svolto una ricerca archivistica importante ed esplosiva, dalla consultazione dei registri dello "Spedalieri", ricavando il quadro completo del complesso percorso formativo di Majorana, in cui lo "Spedalieri" gioca un ruolo fondamentale. Per tali prestigiosi sviluppi, anticipa il dirigente scolastico Daniela Di Piazza, l'archivio verrà intitolato al grande scienziato, con la prospettiva di dare un'intensa svolta turistico-culturale alla città di Catania grazie al lavoro di Robotti e Guerra.
Ettore Majorana, quindi, consegue per esami la Licenza Ginnasiale presso lo "Spedalieri" nella sessione di luglio 1920, presentandosi come privatista pur avendo frequentato la V ginnasiale al Massimo. Nei successivi anni accademici 1920-1921 e 1921-1922, Majorana è inizialmente iscritto alla I e II liceale allo "Spedalieri", ma non frequenta, poiché segue le lezioni al "Massimo" a Roma. Consegue per esami, allo "Spedalieri", il passaggio alla II liceale e poi alla III. Nell'anno accademico 1922-1923 Majorana è ancora iscritto inizialmente allo "Spedalieri", ma nel novembre 1922 ottiene il nulla osta per il passaggio al Regio Liceo "Torquato Tasso" di Roma, dove consegue la Licenza Liceale nel luglio del 1923 senza dover sostenere esami, per le lusinghiere votazioni riportate nell'anno.
Ad aprire il convegno, una relazione svolta dal brillante studente Gabriele Guarino che, insieme a Jacopo Oliveri entrambe della classe V G, hanno preparato il powerpoint "Ettore Majorana: l'uomo, il genio, il mito".
"Ascoltando la relazione, hanno commentato i relatori, è sorta istintivamente, nella nostra mente l'associazione ideale di questi studenti attuali dello "Spedalieri" con Ettore Majorana, studente in un lontano passato, indizio di una eccellenza accademica che si rinnova continuamente nel tempo".
Nadia Robotti, unica donna in Italia a svolgere attività scientifica sulla Storia della Fisica Atomica, della Meccanica Quantistica, della Fisica Nucleare e della Strumentazione Scientifica, è responsabile del "Centro Sistema Museale" della Regione Liguria per la salvaguardia del patrimonio storico-scientifico delle scuole e di altre istituzioni culturali, membro del comitato scientifico della Domus Galileiana di Pisa.
Per Robotti, lo scienziato Majorana "era intensamente coinvolto nella ricerca scientifica, teso a dare contributi altamente innovativi, in questo senso si può parlare di una vera e propria Ricomparsa di Ettore Majorana".
Il napoletano Francesco Guerra, collaboratore del Cnr; ricercatore a 24 anni, mentre inanella vari incarichi e riconoscimenti a livello internazionale, a 26 comincia la carriera universitaria diventando ordinario di cattedra a 34 anni; ha prodotto filmografie e numerosi libri tradotti in tutto il mondo su "Ettore Majorana e il neutrino", di cui ha presentato brillantemente la sua relazione, con una rapida presentazione dell'opera scientifica di Majorana, inquadrata nelle attività del suo tempo, ponendo in risalto la straordinaria attualità dei suoi risultati: una personalità completamente nuova di Majorana. "In particolare, le sue polemiche scientifiche, più o meno sotterranee con i maggiori Fisici del suo tempo (Enrico Fermi, Paul Dirac, Werner Heisenberg), lo mostrano molto deciso, coraggioso, a tratti addirittura arrogante".
"Molto significativo è il percorso concettuale, continua, che lo porta da una critica serrata all'impostazione data da Paul Dirac al problema delle equazioni d'onda quantistiche relativistiche, fino alla costruzione di una teoria simmetrica per l'elettrone e il positrone, e alla previsione teorica della possibile esistenza di una nuova particella identica alla sua antiparticella, il neutrino di Majorana.
Lungo questo percorso Majorana subisce sulle prime una grossa sconfitta. Egli non crede nella effettiva esistenza fisica della nuova particella positrone, identica all'elettrone, ma con carica opposta, prevista nell'ambito dell'equazione di Dirac, da lui criticata". "Nel 1933, proprio durante la permanenza di Majorana a Lipsia, l'esistenza del positrone nei raggi cosmici viene confermata senza ombra di dubbio. Ma Majorana è in grado di riprendersi, arrivando alla formulazione di una teoria di elettroni e positroni interagenti con la radiazione elettromagnetica, che è completamente equivalente alla moderna elettrodinamica quantistica. Il neutrino di Majorana è un sottoprodotto di questa raffinata teoria".
Lascia quindi un'eredità importantissima, specialmente per la formazione delle nuove generazioni". Studenti e docenti, affascinati, subito lo impegnano con numerose domande: Emanuela Pandolfo, Marzia Vitello, il prof. Sergio Guarino e la prof.ssa Rosangela Percolla che, con il prof. Giuseppe Privitera, ha contribuito all'organizzazione del convegno.
Lella Battiato Majorana