"Generoso dono alla Chiesa, diligente
attenzione agli ultimi e ai disabili. Con un'ammirevole
imprenditorialità creativa ha prodotto un'impresa, capace di dare
lavoro e servizi" è questa l'espressione sintesi che descrive i
92 anni di Mons. Antonino Calanna, storico fondatore dell'Opera
Diocesana Assistenza di Catania.
Commentando le letture della Messa di suffragio al Duomo di
Catania, l'Arcivescovo Mons Gristina, ha dichiarato che "Mons. Calanna ha asciugato tante lacrime".
Il 14 aprile del 1961, all'età di 24 anni, giovane sacerdote, ordinato
nel 195 da Mons. Pennisi, don Antonino Calanna, dal piccolo
seminario di Bronte fu chiamato da Mons. Guido Luigi Bentivoglio
e dal Vicario Generale, Mons. Nicolò Ciancio e fu
incaricato a dirigere la P.O.A. (Pontificia Opera Assistenza), rete di
sostegno, fondata da Papa Pio XII nel 1944 che inizialmente
rivolse particolare attenzione ai reduci di guerra e ai deportati
nei campi di concentramento. Nacquero così le mense dei poveri, le
colonie estive per i bambini, i percorsi di avviamento al lavoro e
l'azione della Chiesa, attraverso la Pontificia Opera Assistenza, era
rivolta verso le periferie del Paese, rispondendo ai disastri della
guerra, della disoccupazione e del sottosviluppo.
Cominciò così la sua "avventura" di "sacerdote amministratore" che è
durata per 43 anni attraverso l'ODA (Opera Diocesana Assistenza)
istituita nel 1962 quale Ente Ecclesiastico riconosciuto dalla
Presidenza della Repubblica come Ente Morale con il decreto n. 819 del
24 aprile del 1963.
Succeduto a Mons. Carmelo Scalia nella carica di Presidente dell'ODA,
tale incarico gli è stato rinnovato dagli Arcivescovi della diocesi di
Catania fino al 14 ottobre 2004.
Queste le tappe storiche di un servizio diocesano che ha dato
concretezza alla carità, alla solidarietà verso i deboli, i disabili,
le famiglie con figli disabili, attivando con spirito cristiano quella
tanto declamata integrazione che oggi prende il nome di "inclusione
sociale".
L'ODA abbraccia la disabilità ed offre assistenza e accoglienza.
Nascono le prime "case famiglia" e s'inaugura una nuova era di diritti
della persona, anche se disabile.
Le molteplici attività dell'ODA svolte negli anni Settanta, presso
l'Istituto "Pecorino", "Villa Francesca", "Sole e Gioia", hanno
reso possibile dal 1978 l'attuazione delle indicazioni della
legge 571 del 1977, inaugurando anche il servizio "extramurale", realtà
che ancora oggi fornisce supporto ai bambini nel corso della scuola
dell'obbligo, per garantire continuità di trattamento con medici e
terapisti e aiutare gli insegnanti nel non facile lavoro
d'integrazione.
Ampliando l'orizzontedei diversamente abili anche al dopo l'età
scolare, sono stati avviati a corsi di falegnameria, agricoltura,
ceramica e giardinaggio, tramite il Centro di addestramento
professionale, antesignano dell'attuale Centro di formazione
professionale.
Una scommessa che è risultata vincente ed ora appare riconosciuta e
valorizzata da norme nazionali e finanziamenti regionali.
L'Opera comincia a svolgere servizio di assistenza a favore dei
portatori di handicap, dei minori, degli anziani e dei
tossicodipendenti ed inoltre, si attiva nei settori della formazione e
del turismo, coinvolgendo centinaia di dipendenti.
Nel 1983 grazie all'ODA, i disabili e le loro famiglie possono emergere
dall'isolamento e uscire dall'ombra, ed i genitori si rendono attivi e
responsabili attraverso l'associazione "Geshan" (Associazione Genitori
Soggetti Handicappati) al fine di abbattere le barriere materiali e
sociali che rendono il disabile "non abile";fare incontrare le
famiglie per condividere esperienze, difficoltà, dubbi, rafforzando
così le risorse nell'ottica di una mutua assistenza; mettendo in atto
la legislazione sociale e l'attuazione di opportuni interventi
assistenziali.
Quando è stato celebrato il 50° di sacerdozio di Padre Calanna, sono
state messe in luce le opere realizzate: «Advs», l'Associazione donatori del
sangue, l'associazione «Geshan»,
che riunisce i genitori di disabili, il patronato «Faci», il Centro di documentazione
«Sentiero» e quattro centri di
riabilitazione per handicappati: a Pedara e San Giovanni La Punta,
viale Kennedy e via Taranto .
La gioia dei ragazzi disabili che hanno beneficato dei servizi di
assistenza dell'ODA è stata incommensurabile. Ricordo la sua commozione
nell'abbracciare i piccoli attori che raccontavano i loro successi e le
grandi conquiste e ha rivissuto le emozioni dell'essere stato docente
di Lettere presso la Scuola media "G. Pascoli".
Nel 2002 è nato il Presidio di Riabilitazione "F.lli Agostino e VincenzoPecorino
Paternò" in Via San Nullo grande polo di aggregazione con ben
cinque prestazioni assistenziali e riabilitative offerte in piena
convenzione con il Servizio sanitarionazionale: convitto,
semiconvitto, ambulatoriale,residenziale ed extramurale.
L'opera di Padre Calanna continua ancora e nel 2011 nel bosco di
Pedara, l'Istituto "Maria SS del Carmelo", sorto come colonia per
ragazzi, diventa un centro di riabilitazione per persone affette da
gravi forme di disabilità.
Accanto a queste "imprese", Padre Calanna. con la fiducia degli
Arcivescovi: Mons. Picchinenna e Mons. Bommarito e Mons. Gristina, (per
un triennio), ha presieduto l'ODA, è stato anche presidente
dell'Ospedale Santa Marta, è stato presidente regionale dell'ARIS
(Associazione Religiosa degli Istituti sanitari), ha
diretto nel 1985 l'Istituto diocesano per il sostentamento del
clero ed ha sostenuto e nello stesso anno ha guidato le origini e
lo sviluppo del settimanale diocesano "Prospettive"
che per 31 anni è stato autorevole voce della Chiesa di Catania.
Nel 2009 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica la nomina di
"Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" per aver
dedicato la propria vita al servizio della Chiesa e dei più deboli. e
nel 2018 presso la sala consiliare del Comune di Catania ha
ricevuto il premio "Chimera d'argento" per l'intensa operosità.
Da parte di tanti operatori dell'ODA, (dai 60 del 1963 ai 700 del
2004), dai genitori e dai numerosi ragazzi disabili che hanno
beneficato dei servizi di assistenza si eleva oggi un sentito e
commosso "grazie" per il bene ricevuto da un cuore sacerdotale, sempre
aperto all'accoglienza e all'ascolto.
L'espressione evangelica " Bravo servo buono e fedele, sei stato fedele
nel poco, ti darò potere su molto: entra nella gioia del tuo Padrone",
risuona pertinente, avendo Egli saputo amministrare i beni della
Chiesa, collaborando con i referenti delle Amministrazioni regionali e
provinciali, facendo fruttificare i talenti, incrementando i servizi e
assicurando ai disabili qualità di vita, dignità e rispetto. La sua è
stata una vera "rivoluzione silenziosa" che ha prodotto tanto bene.
Mons. Calanna è stato per quanto hanno avuto la fortuna di incontrarlo
un vero Padre, Maestro e Guida, punto di riferimento sicuro e sempre
attento ai bisogni della comunità diocesana.
"Signore, non Ti chiediamo perché l'hai tolto, Ti ringraziamo perché
l'hai donato".
Giuseppe Adernò