L'Italia
non ha bisogno di schiavi e stupidi utili, di test(Invalsi)-man ma di
una scuola di qualità.
L'Invalsi “testificio” è uno strumento pericoloso che annulla il
pensiero critico, non permette l'analisi e la risoluzione dei problemi
diversificati, non tiene conto delle diverse situazioni territoriali,
sociali e di disabilità degli studenti e dà un voto ad un docente che
eredita la classe con lacune, trasformandolo di colpo in un insegnante
incompetente. Il sindacato Unicobas dice NO alla scuola dei
“testifici”! E’ contro la Legge 107/2015. Noi protestiamo contro la
cancellazione per tutti, della titolarità di istituto, contro la
disparità di trattamento per e fra i neo-assunti, contro gli ambiti
territoriali grandi quasi come i territori provinciali.
I docenti sono di fatto senza più nessuna stabilità lavorativa, senza
più continuità didattica.
Noi siamo, senza mezzi termini, contro la chiamata diretta, siamo
contro il demansionamento funzionale gestito dai dirigenti con la scusa
dell'organico potenziato.
Noi siamo contro il concorso che obbliga i docenti abilitati a
sostenere ulteriori prove inutili e dispendiosi sia in termini di tempo
che va a discapito dei propri studenti e della propria famiglia per non
parlare della spesa economica sempre e solo a carico dei docenti.
Siamo indignati e furiosi per la mancata assunzione di tutti gli
abilitati e vincitori di concorso!
Siamo contro chi vuole cancellare i precari non abilitati con anni di
servizio (questa non è professionalità?) dalla scuola pubblica laica
statale.
Siamo contro una scuola dove si vuole trasformare un professionista
della didattica in un operaio cinese che lavora 12 ore al giorno per un
pugno di riso e tre euro all'ora (come già avviene nella quasi totalità
delle scuole italiani ai colleghi che sono inseriti nelle commissioni).
Lo stiamo gridando e scrivendo da 20 anni!
Noi siamo contro i finanziamenti alle scuole private e confessionali
senza se e senza ma.
Inoltre rivendichiamo a gran voce l’assunzione dei precari su tutti i
posti disponibili ed una legge sulla rappresentanza che restituisca ai
sindacati di base il diritto di assemblea.
Il sistema INVALSI non funziona, perché mette sullo stesso livello di
metodologia didattica e profitto, indicatori uguali per tutta l’Italia
non tenendo conto delle diverse situazioni e fotografano una realtà
falsata delle conoscenze e delle competenze degli studenti italiani.
Un sistema abbandonato quasi del tutto negli States, le scuole
americane stanno puntando su un sistema di valutazione che si basa
sempre di più sul pensiero critico e al problem solving, rispetto alla
classica batteria di test a risposta multipla. Si tiene in
considerazione soprattutto il programma svolto dagli insegnanti. La
valutazione a campione viene effettuata su: Matematica, lettura e
comprensione, e la scienza.
Il Governo degli States sta anche puntando a migliorare l'ambiente
scolastico dove gli studenti possano frequentare e vivere la scuola in
modo sereno e con tutti i servizi possibili. Questo nuovo modo di
concepire la scuola pubblica americana, secondo gli esperti, alzerebbe
il livello di qualità della preparazione dello studente.
Il modello didattico e di valutazione italiana che comprende la lezione
frontale, gli interventi in aula e in laboratorio, lo studio, la
lettura, la comprensione, l'analisi critica del testo, l'interrogazione
orale, la correzione degli esercizi, la presentazione dei progetti e
problem solving usando sia modelli matematici che logici viene copiato
oltre Oceano perchè considerato all'avanguardia mentre il Governo (come
quelli precedenti di destra e sinistra) vogliono "modernizzare" la
scuola pubblica laica statale presentando e utilizzando un sistema di
valutazione scartato dagli americani.
Il personale della scuola pubblica laica statale (docenti e Ata) viene
utilizzato e obbligato, come sempre, dai dirigenti scolastici, a
gestire tutta l'operazione, affinché il buon andamento dei test faccia
ottenere una buona “immagine” della scuola, indicatore inserito nel RAV
e ovviamente per il personale la retribuzione per questa attività è
quasi inesistente e rasenta il volontariato.
Il Miur invece di puntare su questo modello di valutazione pericoloso e
inutile, dovrebbe occuparsi di rispondere positivamente alla
preoccupante situazione che versano i bambini italiani. Save the
Children nell'ultimo rapporto ha evidenziato che la Sicilia e la
Campania sono al primo posto in Italia per “povertà educativa” di
bambini e adolescenti, seguite da Calabria, Puglia e Molise.
Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia sono le regioni più
virtuose.
Lo ripeto e lo ripeterò all’infinito: L'Italia non ha bisogno di
schiavi e stupidi utili, di proclami, di test-man ma di una scuola
pubblica laica statale di qualità che formi i cittadini del prossimo
futuro, che tutto il personale scolastico (insegnanti, educatori
professionali e personale non docente) abbia uno stipendio adeguato
alla media europea.
Che il governo PD - IV - M5S - LEU cancelli gli errori legislativi
prodotti dai vecchi governi e faccia propria la decima sentenza della
Corte Europea a favore del personale Ata ed Itp che nel 2000 fu
obbligato a transitare dagli enti locali e che senza motivo gli fu
ridotto lo stipendio.
La sentenza europea condanna l’Italia e chiede di adeguare gli stipendi
di questi lavoratori che per 20 anni sono stati discriminati a livello
economico.
Cara Lucia Azzolina, prima che diventassi ministro, eri d’accordo su
tutto quello che ho scritto in questo articolo. Oggi lo sei ancora?
Paolo Latella
Unicobas Scuola e Università