I ragazzi del Liceo Artistico Statale "Emilio Greco",
della sede del Polivalente di San Giovanni La Punta, ancora una volta,
"incrociano le braccia" e iniziano una sacrosanta protesta per una
giusta causa: la mancanza di idonei spazi per fare scuola in maniera
regolare. I ragazzi chiedono di avere diritto ad una scuola adatta alle
loro esigenze, avere più aule, più spazi dove poter studiare e svolgere
le varie attività didattiche. In poche parole, avere diritto allo
studio, non più in maniera formale, ma finalmente, sostanziale! Ma
stavolta i ragazzi non hanno proprio intenzione di mollare e, armati di
striscioni, slogan, pennelli e tanta buona volontà e pazienza, hanno
mosso un corteo all'interno del Polivalente e domattina sono
intenzionati a portare la protesta sotto i balconi della Prefettura di
Catania, in attesa di essere ricevuti e di poter esporre le loro
ragioni. Anche perché non è solo una questione di spazio, di decoro, di
sicurezza, ma di tutelare il diritto allo studio per gli oltre 400
ragazzi che frequentano la palazzina H dell'Emilio Greco. «La questione - dichiarano gli studenti - è molto semplice: non abbiamo lo spazio sufficiente per poter "fare scuola" adeguatamente all'interno della nostra succursale. Siamo un liceo artistico, abbiamo bisogno di laboratori per i nostri corsi di Scultura, Pittura, Architettura e quant'altro, ma nella sede del Polivalente mancano gli spazi adeguati e siamo costretti a fare lezione in corridoio. Non parliamo solo dei laboratori, attenzione, manca anche lo spazio per la didattica ordinaria, ma il problema diventa invivibile quando dobbiamo disegnare che, come potete capire, è quasi impossibile per terra, in posizioni assurde.
E se da un lato, noi ragazzi subiamo gli effetti di scelte che non dipendono da noi, anche i docenti e il personale scolastico non hanno vita migliore. Non ci sono aule, non c'è un'aula docenti, non ci sono laboratori. Non ci sono ascoltatori. Non ci sono risposte. Ci ritrovano costretti a svolgere le lezioni per i corridoi e a disegnare per terra!». Che dire!? Ragazzi non mollate! Il futuro della scuola dipende da ciascuno di voi!
Angelo Battiato


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