Se in questi giorni ricevete una chiamata da un numero telefonico che inizia con 06.5510 non bloccate; non è una truffa telefonica e non si tratta di uno stalker. All´altro capo del telefono c´è uno degli operatori della Croce Rossa Italiana impegnato – su progetto del Ministero della Salute - nell´indagine di campionamento volontario attraverso test sierologici per verificare lo stato di diffusione del Coronavirus in Italia.
Nel progetto sono coinvolte 150.000 persone, residenti in duemila Comuni, selezionate dall´ISTAT quale campione rappresentativo dell´intera popolazione italiana, ovvero uomini e donne di tutte le età, di tutte le Regioni e di diverse condizioni lavorative.
La campagna di campionamento, su base volontaria, è partita lunedì 25 maggio interessando per prime: Liguria, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano, Lazio. Quelle che ad oggi hanno aderito con maggiore slancio sono state Marche e Sardegna, buono l´esito in Umbria e Lombardia, tra le regioni più tiepide: Campania e Sicilia. Nel corso del primo giorno sono state effettuate oltre 7.300 chiamate con un´adesione del 25% dei soggetti contattati. Oltre il 60% del campione raggiunto telefonicamente, però, ha chiesto di essere ricontattato e circa il 15% sta valutando l´opportunità di partecipare.
A cosa serve questo test sierologico?
Il test sierologico servirà a verificare la presenza nel sangue esaminato degli anticorpi al nuovo coronavirus e valutare l´impatto del COVID-19 in Italia. Se il virus ci contagia, infatti, il nostro organismo reagisce naturalmente sviluppando gli anticorpi necessari a combatterlo. Può capitare di essere contagiati senza manifestare sintomi. In questo caso vuol dire che il nostro organismo ha combattuto o sta combattendo il virus senza che ce ne siamo accorti. Gli anticorpi, però, restano in circolazione nel nostro corpo anche dopo la scomparsa del virus e il test ci permette di scoprirlo.
A cosa serve e come funziona il test sierologico?
Le persone che fanno parte del campione riceveranno una telefonata dalla C.R.I. per fissare un appuntamento per effettuare il test che consisterà in un piccolo prelievo di sangue presso i centri prelievo individuati dalla Regione o presso quelli della Croce Rossa. L´esame servirà ad accertare chi è entrato in contatto con il virus e ha sviluppato gli anticorpi al fine di stimare l´estensione dell´infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcune variabili: età, sesso, Regione di appartenenza, attività lavorativa al fine di valutare con attendibilità il tasso di siero-prevalenza. L´esito individuale del test verrà consegnato dalla struttura regionale del Servizio Sanitario Nazionale entro 15 giorni dal prelievo.
Se l´esito è negativo vuol dire che nell´organismo non sono presenti anticorpi e, quindi, non si è venuti in contatto con il virus. In questo caso è necessario seguire con molta attenzione le regole di igiene e di comportamento (distanziamento interpersonale e uso della mascherina).
Se l´esito è positivo vuol dire che l´esame ha rilevato la presenza di anticorpi e che si è entrati in contatto con il nuovo coronavirus. In questo caso ci sono due possibilità: è possibile che il virus sia stato sconfitto o che sia rimasti contagiati senza manifestare sintomi. E´ per questo che le persone con risultato positivo saranno sottoposte ad un ulteriore esame con tampone naso-faringeo.
Nel progetto sono coinvolte 150.000 persone, residenti in duemila Comuni, selezionate dall´ISTAT quale campione rappresentativo dell´intera popolazione italiana, ovvero uomini e donne di tutte le età, di tutte le Regioni e di diverse condizioni lavorative.
La campagna di campionamento, su base volontaria, è partita lunedì 25 maggio interessando per prime: Liguria, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano, Lazio. Quelle che ad oggi hanno aderito con maggiore slancio sono state Marche e Sardegna, buono l´esito in Umbria e Lombardia, tra le regioni più tiepide: Campania e Sicilia. Nel corso del primo giorno sono state effettuate oltre 7.300 chiamate con un´adesione del 25% dei soggetti contattati. Oltre il 60% del campione raggiunto telefonicamente, però, ha chiesto di essere ricontattato e circa il 15% sta valutando l´opportunità di partecipare.
A cosa serve questo test sierologico?
Il test sierologico servirà a verificare la presenza nel sangue esaminato degli anticorpi al nuovo coronavirus e valutare l´impatto del COVID-19 in Italia. Se il virus ci contagia, infatti, il nostro organismo reagisce naturalmente sviluppando gli anticorpi necessari a combatterlo. Può capitare di essere contagiati senza manifestare sintomi. In questo caso vuol dire che il nostro organismo ha combattuto o sta combattendo il virus senza che ce ne siamo accorti. Gli anticorpi, però, restano in circolazione nel nostro corpo anche dopo la scomparsa del virus e il test ci permette di scoprirlo.
A cosa serve e come funziona il test sierologico?
Le persone che fanno parte del campione riceveranno una telefonata dalla C.R.I. per fissare un appuntamento per effettuare il test che consisterà in un piccolo prelievo di sangue presso i centri prelievo individuati dalla Regione o presso quelli della Croce Rossa. L´esame servirà ad accertare chi è entrato in contatto con il virus e ha sviluppato gli anticorpi al fine di stimare l´estensione dell´infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcune variabili: età, sesso, Regione di appartenenza, attività lavorativa al fine di valutare con attendibilità il tasso di siero-prevalenza. L´esito individuale del test verrà consegnato dalla struttura regionale del Servizio Sanitario Nazionale entro 15 giorni dal prelievo.
Se l´esito è negativo vuol dire che nell´organismo non sono presenti anticorpi e, quindi, non si è venuti in contatto con il virus. In questo caso è necessario seguire con molta attenzione le regole di igiene e di comportamento (distanziamento interpersonale e uso della mascherina).
Se l´esito è positivo vuol dire che l´esame ha rilevato la presenza di anticorpi e che si è entrati in contatto con il nuovo coronavirus. In questo caso ci sono due possibilità: è possibile che il virus sia stato sconfitto o che sia rimasti contagiati senza manifestare sintomi. E´ per questo che le persone con risultato positivo saranno sottoposte ad un ulteriore esame con tampone naso-faringeo.
Maria Giambruno