In
occasione della Giornata mondiale dei diritti umani che ricorre il 10
dicembre,
la scuola torna ad essere
il punto di partenza per difendere i diritti umani.
A 72 anni dalla storica data, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR), il 10 dicembre 1948, si registra come ancora oggi molti Paesi vivono grandi violazioni dei diritti umani e la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente peggiorato la situazione.
E’ utile e importante rileggere anche in DAD il documento fondamentale che proclama i trenta diritti inalienabili che appartengono a tutti gli esseri umani, “senza distinzione di razza, colore, religione, sesso, lingua, opinione politica”. Disponibile in più di 500 lingue, è il documento più tradotto al mondo.
L’idea dei Diritti Umani risale a tempi antichi, ma il concetto moderno emerse soltanto dopo la seconda Guerra Mondiale che ha ridotto le città in cumuli di macerie ed anche gli uomini si erano ridotti a macerie umane e con il genocidio degli ebrei era stata idolatrata la Morte e disprezzata la Vita. Bisognava riaffermare i valori dell’Umanità tradita e offesa.
La Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2020 sarà una giornata diversa rispetto agli anni passati, perché l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha solo aggravato ancor più la condizione precaria, in termini di violazioni di Diritti Umani, in cui versa una parte del mondo. Noi non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo fare ancora più rumore, ma un rumore bellissimo e costruttivo in cui poterci riconoscere “tutti uguali, tutti umani”.
“Credere negli esseri umani”, scoprire la gioia e avere i coraggio di “essere umani”, come recita la canzone di Marco Mengoni, è un valore che impegna tutti ad operarsi nel faticoso compito della costruzione del “bene comune”, che dovrebbe essere omonimo al termine “politica” e la corona ferrea dei diritti è unita dal vincolo dei doveri.
Ciascuno è costruttore della società e come affermava J. Kennedy è importante ciò che “io possa fare per gli altri”
Non si possono reclamare diritti se non si rispettano i doveri di ciascuno. La libertà, infatti, non è fare quel che si vuole, bensì fare quel che si deve”
Molteplici iniziative costellano la Giornata dei diritti, lo scorso anno, per iniziativa dei Consigli Comunali dei ragazzi con uno spettacolo eccezionale Vincenzo Spampinato ha coinvolto sul tema oltre duemila studenti, rendendoli protagonisti attivi, “guerrieri della luce” e “alfieri dei diritti e dei valori”.
Lo spettacolo intrecciando lettura di brani, di poesie, canti e danze, ha reso viva una “lezione di educazione civica” incantevole, coinvolgendo tutti nel processo di apprendimento e di modifica dei comportamenti verso una concreta cittadinanza attiva e responsabile.
Anche quest’anno anche se in forma diversa dal Nord al Sud il canto dei diritti si leva dai campanili, nelle metropoli del sud, nei luoghi del sapere come le prestigiose università.
In Umbria, il Gruppo Campanari di Arrone promuove l’iniziativa “Suoniamo campanili d’Italia e Europa per sostenere i Diritti Umani”. La città di Salerno ha la “Maratona dei Diritti”, i canali social promuoveranno, grazie ad ospiti di rilievo, tematiche importanti come i diritti delle donne, l’accoglienza, le libertà civili e il diritto alla conoscenza. L’Università per i Diritti Umani di Padova in linea con l’ONU – “Stand Up for Human Right” – In piedi per i Diritti Umani – dedica la giornata celebrativa a tematiche come le pari opportunità per tutti, il contrasto alle disuguaglianze, l’esclusione e la discriminazione.
L’Unicef ha attivato con il progetto “Ragazze, il mondo vi sta ascoltando!” un appuntamento tutto al femminile che affronterà il tema di “come costruire un mondo più equo, libero dagli stereotipi di genere e dalla violenza”. Giovani attiviste italiane, nuove italiane, migranti e rifugiate si alterneranno al microfono per condividere le loro esperienze, punti di vista e soluzioni innovative. Parleranno di temi che ruotano intorno alla violenza di genere nelle sue accezioni più ampie, quale una delle espressioni più gravi di un sistema discriminatorio che condiziona diversi aspetti della quotidianità di donne e ragazze, in Italia e in ogni parte del mondo.
L’evento si terrà giovedì 10 dicembre in diretta streaming sulla pagina Facebook di Unicef Italia, dalle ore 16,30 alle 18 sul sito: https://www.activatetalksitalia.com.
La scuola italiana, anche a distanza, deve continuare a difendere la dignità civile, e deve essere, per i giovani e la società tutta, la portavoce più importante dei valori dell’Umanità.
Giuseppe Adernò
A 72 anni dalla storica data, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR), il 10 dicembre 1948, si registra come ancora oggi molti Paesi vivono grandi violazioni dei diritti umani e la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente peggiorato la situazione.
E’ utile e importante rileggere anche in DAD il documento fondamentale che proclama i trenta diritti inalienabili che appartengono a tutti gli esseri umani, “senza distinzione di razza, colore, religione, sesso, lingua, opinione politica”. Disponibile in più di 500 lingue, è il documento più tradotto al mondo.
L’idea dei Diritti Umani risale a tempi antichi, ma il concetto moderno emerse soltanto dopo la seconda Guerra Mondiale che ha ridotto le città in cumuli di macerie ed anche gli uomini si erano ridotti a macerie umane e con il genocidio degli ebrei era stata idolatrata la Morte e disprezzata la Vita. Bisognava riaffermare i valori dell’Umanità tradita e offesa.
La Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2020 sarà una giornata diversa rispetto agli anni passati, perché l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha solo aggravato ancor più la condizione precaria, in termini di violazioni di Diritti Umani, in cui versa una parte del mondo. Noi non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo fare ancora più rumore, ma un rumore bellissimo e costruttivo in cui poterci riconoscere “tutti uguali, tutti umani”.
“Credere negli esseri umani”, scoprire la gioia e avere i coraggio di “essere umani”, come recita la canzone di Marco Mengoni, è un valore che impegna tutti ad operarsi nel faticoso compito della costruzione del “bene comune”, che dovrebbe essere omonimo al termine “politica” e la corona ferrea dei diritti è unita dal vincolo dei doveri.
Ciascuno è costruttore della società e come affermava J. Kennedy è importante ciò che “io possa fare per gli altri”
Non si possono reclamare diritti se non si rispettano i doveri di ciascuno. La libertà, infatti, non è fare quel che si vuole, bensì fare quel che si deve”
Molteplici iniziative costellano la Giornata dei diritti, lo scorso anno, per iniziativa dei Consigli Comunali dei ragazzi con uno spettacolo eccezionale Vincenzo Spampinato ha coinvolto sul tema oltre duemila studenti, rendendoli protagonisti attivi, “guerrieri della luce” e “alfieri dei diritti e dei valori”.
Lo spettacolo intrecciando lettura di brani, di poesie, canti e danze, ha reso viva una “lezione di educazione civica” incantevole, coinvolgendo tutti nel processo di apprendimento e di modifica dei comportamenti verso una concreta cittadinanza attiva e responsabile.
Anche quest’anno anche se in forma diversa dal Nord al Sud il canto dei diritti si leva dai campanili, nelle metropoli del sud, nei luoghi del sapere come le prestigiose università.
In Umbria, il Gruppo Campanari di Arrone promuove l’iniziativa “Suoniamo campanili d’Italia e Europa per sostenere i Diritti Umani”. La città di Salerno ha la “Maratona dei Diritti”, i canali social promuoveranno, grazie ad ospiti di rilievo, tematiche importanti come i diritti delle donne, l’accoglienza, le libertà civili e il diritto alla conoscenza. L’Università per i Diritti Umani di Padova in linea con l’ONU – “Stand Up for Human Right” – In piedi per i Diritti Umani – dedica la giornata celebrativa a tematiche come le pari opportunità per tutti, il contrasto alle disuguaglianze, l’esclusione e la discriminazione.
L’Unicef ha attivato con il progetto “Ragazze, il mondo vi sta ascoltando!” un appuntamento tutto al femminile che affronterà il tema di “come costruire un mondo più equo, libero dagli stereotipi di genere e dalla violenza”. Giovani attiviste italiane, nuove italiane, migranti e rifugiate si alterneranno al microfono per condividere le loro esperienze, punti di vista e soluzioni innovative. Parleranno di temi che ruotano intorno alla violenza di genere nelle sue accezioni più ampie, quale una delle espressioni più gravi di un sistema discriminatorio che condiziona diversi aspetti della quotidianità di donne e ragazze, in Italia e in ogni parte del mondo.
L’evento si terrà giovedì 10 dicembre in diretta streaming sulla pagina Facebook di Unicef Italia, dalle ore 16,30 alle 18 sul sito: https://www.activatetalksitalia.com.
La scuola italiana, anche a distanza, deve continuare a difendere la dignità civile, e deve essere, per i giovani e la società tutta, la portavoce più importante dei valori dell’Umanità.
Giuseppe Adernò