Senza l’auspicata riduzione degli alunni per classe,
la quale avrebbe agevolato significativamente il ritorno alla didattica
in
presenza la scuola non riparte, a si riprende il giro di ruota che non
produce
efficacia e miglioramento al servizio scolastico.
Le proclamate denunce delle “classi pollaio”, sono rimaste parole vuote che hanno riempito i cortei e le pagine dei giornali
Durante il lockdown invece di pensare ai banchi a rotelle, sarebbe bastata la modifica dell’organico per il conteggio degli alunni per classe e, riducendo il numero, controllare il contagio, senza le alchimie che sono risultate improduttive ed inefficaci.
Invece sono state “distrutte” tante scuole e molte hanno perso la loro specifica identità, rimanendo senza mensa, senza laboratori, senza aula magna e qualcuna anche senza palestra.
Tutto ciò non fa presagire nulla di buono per il nuovo anno
Come ha dichiarato il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura al Senato. “Invece di stabilizzare il personale necessario, si è preferito impiegare 400 milioni per confermare l’organico Covid fino al prossimo 30 dicembre. Piuttosto che assumere a tempo indeterminato chi già lavora per lo Stato, è stata messa in atto un’operazione che crea nuovo precariato“.
Il piano scuola 2021 che sarà presentato nei prossimi giorni dal Ministro Patrizio Bianchi prevede ancora spazi alternativi per la didattica curriculare o aggiuntiva e ripropone alle scuole la possibilità, tramite accordi specifici con gli Enti Locali, di svolgere le attività didattiche in luoghi alternativi agli edifici scolastici.
Nel lungo stivale dell’Italia ci sono così tante pieghe dove le proposte del Ministero si nascondono e restano “pii desideri” e “saggi consigli” che…purtroppo non si possono realizzare!
Sono, infatti, poche le scuole che potranno avviare una didattica secondo i principi dell’outdoor education, come quella proposta dal nascente Istituto “John Dewey” di Catania, scuola Primaria ad indirizzo internazionale, sita nella verde collina di Cibali, nel contesto della Facoltà di Agraria, dove è stata predisposta anche un’aula esterna di lettura tra gli alberi che, con volti immaginari, parlano ai bambini.
Giuseppe Adernò
Le proclamate denunce delle “classi pollaio”, sono rimaste parole vuote che hanno riempito i cortei e le pagine dei giornali
Durante il lockdown invece di pensare ai banchi a rotelle, sarebbe bastata la modifica dell’organico per il conteggio degli alunni per classe e, riducendo il numero, controllare il contagio, senza le alchimie che sono risultate improduttive ed inefficaci.
Invece sono state “distrutte” tante scuole e molte hanno perso la loro specifica identità, rimanendo senza mensa, senza laboratori, senza aula magna e qualcuna anche senza palestra.
Tutto ciò non fa presagire nulla di buono per il nuovo anno
Come ha dichiarato il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura al Senato. “Invece di stabilizzare il personale necessario, si è preferito impiegare 400 milioni per confermare l’organico Covid fino al prossimo 30 dicembre. Piuttosto che assumere a tempo indeterminato chi già lavora per lo Stato, è stata messa in atto un’operazione che crea nuovo precariato“.
Il piano scuola 2021 che sarà presentato nei prossimi giorni dal Ministro Patrizio Bianchi prevede ancora spazi alternativi per la didattica curriculare o aggiuntiva e ripropone alle scuole la possibilità, tramite accordi specifici con gli Enti Locali, di svolgere le attività didattiche in luoghi alternativi agli edifici scolastici.
Nel lungo stivale dell’Italia ci sono così tante pieghe dove le proposte del Ministero si nascondono e restano “pii desideri” e “saggi consigli” che…purtroppo non si possono realizzare!
Sono, infatti, poche le scuole che potranno avviare una didattica secondo i principi dell’outdoor education, come quella proposta dal nascente Istituto “John Dewey” di Catania, scuola Primaria ad indirizzo internazionale, sita nella verde collina di Cibali, nel contesto della Facoltà di Agraria, dove è stata predisposta anche un’aula esterna di lettura tra gli alberi che, con volti immaginari, parlano ai bambini.
Giuseppe Adernò