Contro la saturazione delle cattedre a 18 ore.
da ReteScuole del 21/10/2005
La rivista école e ReteScuole promuovono il seguente appello rivolto alle organizzazioni sindacali e ai ai candidati alle elezioni parlamentari.
Puoi aderire direttamente all'indirizzo: www.retescuole.net/appello
Ti preghiamo di diffondere questo messaggio
Cari amiche/i e colleghe/i,
la cosiddetta saturazione delle cattedre, stabilita nel 2002 con un semplice rigo della finanziaria, ha portato alle scuole pubbliche un danno grande e immediato- però di questo danno non si parla molto, neanche da parte dell'opposizione; ci sembra ragionevole il timore che, anche nell'ipotesi di un cambio di maggioranza politica, il futuro governo incassi questo cambiamento dettato da una logica amministrativa miope, forse anche da ostilità all'idea di una scuola basata su relazioni forti alunni-insegnanti.
La saturazione delle cattedre a 18 ore e oltre causa una perdita di senso e di qualità del fare scuola, infatti comporta:
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lo scioglimento degli abbinamenti storici di materie, e ciò al di fuori di ogni discussione di merito, e in base a considerazioni contingenti e meccaniche, in qualche classe sì in altre magari no, senza un perché logico;
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l'aumento e a volte quasi il raddoppio del numero classi e di alunni per insegnante a parità di ore di insegnamento, cioè un aumento inutile della fatica e dello stress;
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l'isolamento individuale degli insegnanti che, pur sotto lo stesso tetto, sempre più si possono solo sfiorare mentre si affrettano da un'aula all'altra;
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la perdita della continuità didattica: ogni anno l'orario deve essere rifatto con un puzzle di frammenti e così, tranne rimedi di buon senso a titolo di incerta concessione, l'insegnante a tempo indeterminato è messo nei confronti dei suoi alunni e dei suoi colleghi nella stessa situazione del supplente: è l'insegnante per un anno.
Chiediamo che siano ricostituite le condizioni di diritto e di fatto per la continuità didattica; chiediamo che tutte le cattedre siano formate comprendendo un numero sufficiente di ore da dedicare alla programmazione didattica, allo scambio con i colleghi, all'organizzazione del materiale per le lezioni e a eventuali sostituzioni; rivolgiamo queste richieste a tutte le organizzazioni sindacali perché se ne facciano carico e ai candidati alle elezioni parlamentari perché facciano sapere chiaramente qual è la loro posizione su questo aspetto secondo noi concreto e ineludibile della questione scuola.
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