Dopo lunghi mesi di speranze e quindi di attese, finalmente il nuovo ministro alla Pubblica istruzione ha firmato il dm n. 50 del 30 giugno 2006 con il quale vengono fissati i contingenti provinciali e le istruzioni operative che saranno seguite per le nomine in ruolo.
Come è noto a livello nazionale sono 20 mila i docenti a beneficiarne e 3.500 appartenenti al personale ata. Tutte le operazioni di immissioni nei ruoli dovrebbero concludersi entro questo mese.
Si tratta senz'altro di tempi ristretti, per cui, sia l'ufficio scolastico regionale, come il Csa e le organizzazioni sindacali della scuola, dovrebbero, nonostante siamo in piena estate, impegnarsi per rispettare il termine del 30 luglio previsto dalla legge 333 del 2001.
Per quanto concerne la provincia di Catania sono previsti complessivamente 516 immissioni nei ruoli, di cui 443 riservate al personale docente e 73 al personale ata. Tenendo conto degli ordini di scuola, i 443 posti di docente verranno così suddivisi: scuola dell'infanzia 59 cattedre; scuola primaria 82; scuola secondaria di primo grado 115; scuola secondaria di secondo grado 144; sostegno 43.
Per quanto concerne invece il personale ata, la ripartizione dei 73 posti è la seguente: 16 assistenti amministrativi (ex applicati di segreteria), 8 assistenti tecnici, 1 cuoco, 1 collaboratore scolastico tecnico, 44 collaboratori scolastici (ex bidelli), 2 direttori dei servizi generali amministrativi (ex segretari), 1 guardarobiere.
Ovviamente, il nuovo personale immesso nei ruoli non risolverà nella nostra provincia il problema del precariato che aumenta da un anno scolastico all'altro a ritmo sempre crescente.
A tal proposito il segretario provinciale dello Snals di Catania prof. Giovanni Tempera ha rilevato che «il nuovo ministro deve sempre occuparsi del personale scolastico precario che da molti anni attende la soluzione definitiva del problema, dal momento che il precariato nella scuola di Stato a livello nazionale supera 200 mila unità e nella nostra provincia, tra personale docente ed ata, il personale non di ruolo raggiunge le 5 mila unità».
C'è da dire infine che i nuovi immessi nei ruoli per molti anni hanno avuto il contratto a tempo determinato (diversi sono giunti quasi all'età pensionabile), per cui, dati i molti posti disponibili, considerati anche i circa mille pensionamenti, i docenti precari che non matureranno il diritto all'immissione nei ruoli non dovrebbero avere problemi per quanto concerne la conservazione del posto di lavoro.
Addirittura, potrebbero essere assunti anche nuovi docenti e nuovo personale ata, sia pure con contratto a tempo determinato.
Ritornando ai 443 posti di personale docente, il 50 per cento delle cattedre andrà ai vincitori dell'ultimo concorso per esami e titoli, mentre il restante 50 per cento ai docenti inclusi nelle graduatorie permanenti.
MARIO CASTRO
Come è noto a livello nazionale sono 20 mila i docenti a beneficiarne e 3.500 appartenenti al personale ata. Tutte le operazioni di immissioni nei ruoli dovrebbero concludersi entro questo mese.
Si tratta senz'altro di tempi ristretti, per cui, sia l'ufficio scolastico regionale, come il Csa e le organizzazioni sindacali della scuola, dovrebbero, nonostante siamo in piena estate, impegnarsi per rispettare il termine del 30 luglio previsto dalla legge 333 del 2001.
Per quanto concerne la provincia di Catania sono previsti complessivamente 516 immissioni nei ruoli, di cui 443 riservate al personale docente e 73 al personale ata. Tenendo conto degli ordini di scuola, i 443 posti di docente verranno così suddivisi: scuola dell'infanzia 59 cattedre; scuola primaria 82; scuola secondaria di primo grado 115; scuola secondaria di secondo grado 144; sostegno 43.
Per quanto concerne invece il personale ata, la ripartizione dei 73 posti è la seguente: 16 assistenti amministrativi (ex applicati di segreteria), 8 assistenti tecnici, 1 cuoco, 1 collaboratore scolastico tecnico, 44 collaboratori scolastici (ex bidelli), 2 direttori dei servizi generali amministrativi (ex segretari), 1 guardarobiere.
Ovviamente, il nuovo personale immesso nei ruoli non risolverà nella nostra provincia il problema del precariato che aumenta da un anno scolastico all'altro a ritmo sempre crescente.
A tal proposito il segretario provinciale dello Snals di Catania prof. Giovanni Tempera ha rilevato che «il nuovo ministro deve sempre occuparsi del personale scolastico precario che da molti anni attende la soluzione definitiva del problema, dal momento che il precariato nella scuola di Stato a livello nazionale supera 200 mila unità e nella nostra provincia, tra personale docente ed ata, il personale non di ruolo raggiunge le 5 mila unità».
C'è da dire infine che i nuovi immessi nei ruoli per molti anni hanno avuto il contratto a tempo determinato (diversi sono giunti quasi all'età pensionabile), per cui, dati i molti posti disponibili, considerati anche i circa mille pensionamenti, i docenti precari che non matureranno il diritto all'immissione nei ruoli non dovrebbero avere problemi per quanto concerne la conservazione del posto di lavoro.
Addirittura, potrebbero essere assunti anche nuovi docenti e nuovo personale ata, sia pure con contratto a tempo determinato.
Ritornando ai 443 posti di personale docente, il 50 per cento delle cattedre andrà ai vincitori dell'ultimo concorso per esami e titoli, mentre il restante 50 per cento ai docenti inclusi nelle graduatorie permanenti.
MARIO CASTRO