Prof a luci rosse, scuola in rivolta
01 settembre 2006 - Corriere della Sera
L'insegnante apparsa online senza veli assegnata per il secondo anno a una scuola media di Pordenone. E i genitori insorgono
PORDENONE - La contestata professoressa con la passione delle foto hard tornerà a insegnare nella scuola media di Pordenone anche il prossimo anno e i genitori dei ragazzi insorgono. Lettere e telefonate di protesta sono piovute sulla scuola, ultima puntata di una lunga vicenda, finita anche nelle aule dei Tribunali, della quale la professoressa è stata protagonista. A ravvivare in questi giorni proteste già avanzate in passato sono state le nomine 2006-2007 dei docenti del Pordenonese. L'avvenente professoressa di Lettere, che appare assolutamente integerrima sul lavoro, quanto disinibita fuori, è stata, infatti, assegnata nuovamente alla scuola media dove insegnava nello scorso anno scolastico. Solo che i genitori, già nel mese di giugno, avevano chiesto e - secondo quanto riferito da alcuni testimoni - ottenuto dal dirigente scolastico, rassicurazioni sul fatto che la docente sarebbe stata trasferita in un altro istituto. Ciò non è avvenuto e ora a Pordenone si è scatenata una sorta di «caccia alla porno prof».
Per risolvere la questione, la scuola ha esaminato e proposto di spostare non è stata sufficiente per ammorbidire le posizioni degli agguerriti genitori, che non si rassegnano a che l'insegnante dei loro figli sia una star dell' hard on line. La professoressa pordenonese non è nuova ai clamori suscitati dalle sue foto. Quattro anni fa, i suoi alunni avevano scoperto le sue foto hard su Internet e, dopo averle stampate, le avevano appiccicate sui muri del bagno della scuola, con didascalie non proprio rispettose della loro insegnante. Quest'ultima aveva presentato una denuncia contro ignoti per diffamazione e ingiurie, sostenendo - fra l'altro - di non essere il soggetto ritratto nelle foto. Nei mesi scorsi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone l'ha, però, condannata a cinque mesi di reclusione (pena sospesa) per simulazione di reato in quanto, durante il procedimento penale, è stato accertato che era effettivamente lei la donna ritratta senza veli. La vicenda è ora all'esame dei giudici di secondo grado ai quali la professoressa ha presentato appello.
01 settembre 2006 - Corriere della Sera
L'insegnante apparsa online senza veli assegnata per il secondo anno a una scuola media di Pordenone. E i genitori insorgono
PORDENONE - La contestata professoressa con la passione delle foto hard tornerà a insegnare nella scuola media di Pordenone anche il prossimo anno e i genitori dei ragazzi insorgono. Lettere e telefonate di protesta sono piovute sulla scuola, ultima puntata di una lunga vicenda, finita anche nelle aule dei Tribunali, della quale la professoressa è stata protagonista. A ravvivare in questi giorni proteste già avanzate in passato sono state le nomine 2006-2007 dei docenti del Pordenonese. L'avvenente professoressa di Lettere, che appare assolutamente integerrima sul lavoro, quanto disinibita fuori, è stata, infatti, assegnata nuovamente alla scuola media dove insegnava nello scorso anno scolastico. Solo che i genitori, già nel mese di giugno, avevano chiesto e - secondo quanto riferito da alcuni testimoni - ottenuto dal dirigente scolastico, rassicurazioni sul fatto che la docente sarebbe stata trasferita in un altro istituto. Ciò non è avvenuto e ora a Pordenone si è scatenata una sorta di «caccia alla porno prof».
Per risolvere la questione, la scuola ha esaminato e proposto di spostare non è stata sufficiente per ammorbidire le posizioni degli agguerriti genitori, che non si rassegnano a che l'insegnante dei loro figli sia una star dell' hard on line. La professoressa pordenonese non è nuova ai clamori suscitati dalle sue foto. Quattro anni fa, i suoi alunni avevano scoperto le sue foto hard su Internet e, dopo averle stampate, le avevano appiccicate sui muri del bagno della scuola, con didascalie non proprio rispettose della loro insegnante. Quest'ultima aveva presentato una denuncia contro ignoti per diffamazione e ingiurie, sostenendo - fra l'altro - di non essere il soggetto ritratto nelle foto. Nei mesi scorsi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone l'ha, però, condannata a cinque mesi di reclusione (pena sospesa) per simulazione di reato in quanto, durante il procedimento penale, è stato accertato che era effettivamente lei la donna ritratta senza veli. La vicenda è ora all'esame dei giudici di secondo grado ai quali la professoressa ha presentato appello.