Riferisco una mia esperienza diretta. Due o tre anni fa, rientrando in servizio (dopo la maternità) dopo il 30 aprile, e dunque non rientrando in classe ma restando a disposizione della scuola per supplenze o altro, ho potuto aiutare concretamente due ragazzini di terza media che rischiavano di non essere ammessi agli esami: erano dei "bulletti", che in classe non facevano un tubo, disturbavano alla grande, e naturalmente avevano una preparazione quasi inesistente. Be', presi individualmente, 1) avevano poco da fare i bulli: non c'era nessuno che li stesse a guardare, tranne me, e quindi mancando il pubblico mancava loro la molla a scatenarsi; 2) ho detto loro chiaramente che se volevano li potevo aiutare, se no sarebbero semplicemente stati lì a girare i pollici e non avrebbero neanche fatto l'esame. Alla fine hanno lavorato, hanno finalmente capito cosa diavolo fosse il perimetro (!) e l'area (!), come si potessero calcolare, ecc.ecc.
Non è che in poche lezioni di recupero abbiano potuto colmare le loro lacune (che erano incredibili, e non solo in matematica!!). Se fosse stato possibile seguirli così, individualmente, per tutto l'anno scolastico, fin dall'inizio (dalla prima elementare forse!), non sarebbero diventati quei "mostri" di ignoranza / arroganza / violenza che erano diventati.
Il fatto è che per la cronica e sempre più grave mancanza di fondi, nella scuola è diventato semplicemente impossibile anche solo concepire dei veri piani di recupero per chi ne ha bisogno (e sono sempre di più i ragazzi in quelle condizioni). Se quell'anno, al mio rientro, io fossi stata costretta a far da tappabuchi, supplendo qualche insegnante malato invece di dedicarmi ai due bulletti, loro non avrebbero avuto neppure quel piccolo aiuto che se non altro ha stimolato in loro un barlume di intelligenza e di buona volontà.
A volte non si bocciano i bulli/somari per la semplice ragione che, non potendoli recuperare individualmente (come sarebbe invece necessario), l'unico risultato della loro bocciatura sarebbe il loro inserimento in una classe di ragazzi più piccoli con i quali farebbero ancora di peggio, forti della loro età e anche forza fisica maggiore. Perciò, anche se si sa che non è giusto, a volte si preferisce "spedirli" fuori il più presto possibile.
Io penso che quei ragazzi dovrebbero: a) essere tenuti al di fuori di una classe b) essere seguiti individualmente da un docente ad hoc solo per loro c) essere tenuti a scuola per un numero di ore inferiore agli altri, in modo di garantire loro un minimo di istruzione d) essere bocciati se alla fine dell'anno non raggiungono comunque obiettivi minimi.
Si continua a chiedere alla scuola di fare da parcheggio per i bambini e i ragazzi, perchè le famiglie non se ne possono occupare durante le ore di lavoro. E' giusto che ci siano delle strutture pubbliche, gratuite, e protette in cui poter lasciare i figli quando si è al lavoro; ma non è affatto detto che questa struttura pubblica debba essere la scuola, se per scuola si intende un luogo dove si riceve l'istruzione.