Nicolais: assumeremo 150mila insegnanti
19 febbraio 2007 - Il Mattino
«L'assunzione di 70mila precari nella scuola è solo un primo passo per arrivare ai 150 mila previsti in Finanziaria». Luigi Nicolais, ministro dell'Innovazione nella Pubblica amministrazione, è soddisfatto.
«Il primo passo - ha detto ieri in margine a un convegno ad Udine - doveva essere l'assunzione di 50mila il primo anno, invece stiamo partendo da 70mila per arrivare ai 150mila nei tre anni, come era previsto».
Quanto alle compatibilità con la finanza pubblica, il ministro ha ribadito che si tratta persone che già vengono pagate dallo Stato, quindi non dovrebbero rappresentare un costo aggiuntivo. «Sono supplenti stabili - ha detto - e per loro si tratta solo di un cambiamento di status».
Ancora nulla di nuovo, invece sul fronte Tfr: se quello per i dipendenti privati è già partito, la riforma sui fondi integrativi per gli statali non esiste ancora. «Su questo problema stiamo lavorando con intensità - ha aggiunto - e a fine mese spero di sapere qualche cosa».
Nicolais ribadisce invece che per i precari dei centri di ricerca e delle università il governo ha stanziato 50 milioni di euro. «Venti milioni - ha detto - saranno a disposizione dei precari per i centri di ricerca, trenta per i precari dell'università. Per questi ultimi abbiamo già definito un'operazione che prevede un nuovo esame, rispetto al passato, che sarà nazionale. Per la ricerca prevediamo la stabilizzazione - ha proseguito Nicolais - dei ricercatori che abbiamo superato un esame pubblico e che abbiamo almeno tre anni di attività. In questo settore siamo già pronti ad intervenire. Il problema - ha concluso - è di ripartire queste quote tra i centri di ricerca».
Infine il ministro dell'Innovazione ha parlato della riforma della burocrazia. Entro il 2012 la pubblica amministrazione italiana costerà - promette Nicolais - il 25% di meno. «Dovrà essere più informatizzata e, soprattutto, dovrà essere valutata. Come avviene in tutte le imprese anche la pubblica amministrazione deve essere valutata. Per poter capire dove intervenire e per migliorarne la produttività. Ma valutare la pubblica amministrazione non è facile e certo il parametro non deve essere quello dello stare dieci o dodici ore in ufficio».
19 febbraio 2007 - Il Mattino
«L'assunzione di 70mila precari nella scuola è solo un primo passo per arrivare ai 150 mila previsti in Finanziaria». Luigi Nicolais, ministro dell'Innovazione nella Pubblica amministrazione, è soddisfatto.
«Il primo passo - ha detto ieri in margine a un convegno ad Udine - doveva essere l'assunzione di 50mila il primo anno, invece stiamo partendo da 70mila per arrivare ai 150mila nei tre anni, come era previsto».
Quanto alle compatibilità con la finanza pubblica, il ministro ha ribadito che si tratta persone che già vengono pagate dallo Stato, quindi non dovrebbero rappresentare un costo aggiuntivo. «Sono supplenti stabili - ha detto - e per loro si tratta solo di un cambiamento di status».
Ancora nulla di nuovo, invece sul fronte Tfr: se quello per i dipendenti privati è già partito, la riforma sui fondi integrativi per gli statali non esiste ancora. «Su questo problema stiamo lavorando con intensità - ha aggiunto - e a fine mese spero di sapere qualche cosa».
Nicolais ribadisce invece che per i precari dei centri di ricerca e delle università il governo ha stanziato 50 milioni di euro. «Venti milioni - ha detto - saranno a disposizione dei precari per i centri di ricerca, trenta per i precari dell'università. Per questi ultimi abbiamo già definito un'operazione che prevede un nuovo esame, rispetto al passato, che sarà nazionale. Per la ricerca prevediamo la stabilizzazione - ha proseguito Nicolais - dei ricercatori che abbiamo superato un esame pubblico e che abbiamo almeno tre anni di attività. In questo settore siamo già pronti ad intervenire. Il problema - ha concluso - è di ripartire queste quote tra i centri di ricerca».
Infine il ministro dell'Innovazione ha parlato della riforma della burocrazia. Entro il 2012 la pubblica amministrazione italiana costerà - promette Nicolais - il 25% di meno. «Dovrà essere più informatizzata e, soprattutto, dovrà essere valutata. Come avviene in tutte le imprese anche la pubblica amministrazione deve essere valutata. Per poter capire dove intervenire e per migliorarne la produttività. Ma valutare la pubblica amministrazione non è facile e certo il parametro non deve essere quello dello stare dieci o dodici ore in ufficio».