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Sostegno: SOSTEGNO, BUFERA IN ARRIVO SUGLI ORGANICI

Comunicati
Sostegno: bufera in arrivo sugli organici


12 marzo 2007 - Scuolanostra
L'applicazione, realizzata in questi giorni, della seconda Finanziaria Berlusconi porta a una diminuzione drastica degli insegnanti specialisti: gravissime le conseguenze sulla funzionalità degli istituti

Lo dicevamo. Lo abbiamo detto per cinque anni. Avrebbero distrutto la scuola. E purtroppo, ad alcuni mesi dal cambio di maggioranza, i nodi stanno venendo al pettine, uno dopo l'altro. Un altro frutto avvelenato della politica scolastica del centro-destra si abbatte, in questi giorni, sulla scuola.


 Perchè i nodi vengono sempre al pettine, dicevamo. E quando si tratta di organici, si sa, vi giungono con precisione scientifica. Solo che questa volta l'onda lunga dei tagli rischia di trasformarsi in uno tsunami che difficilmente potrà risparmiare anche il centro-sinistra, se il Ministro Fioroni non corre ai ripari e non ascolta la voce dei sindacati che, nei giorni scorsi, hanno dichiarato lo stato di agitazione.

 Il problema - a nostro avviso il più grave che si sia presentato, finora, per la scuola, e in particolare per il personale non stabilizzato dopo la brutta faccenda delle graduatorie permanenti - riguarda l'organico di sostegno.

 Tutto parte, manco a dirlo, da una finanziaria targata Berlusconi. La Legge 27 dicembre 2002, n. 289, sancisce che: "7. Ai fini dell'integrazione scolastica dei soggetti portatori di handicap si intendono destinatari delle attivita' di sostegno ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, gli alunni che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva." Così come dall'ex premier è firmato il DPCM attuativo 23 febbraio 2006, n. 185.

 L'oggetto del contendere è, nientemeno, la definizione di "soggetto in situazione di handicap", per quella parte che attiene al diritto al sostegno. Lo spazio giudicato sufficiente a chiudere la questione: circa dieci righe di una legge di bilancio.

 La seconda finanziaria della casa delle libertà risolve la faccenda limitando tale diritto agli "alunni che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva". Il DPCM dispone, inoltre, alcuni aspetti procedurali tra cui la riorganizzazione degli appositi accertamenti.

 In sintesi ecco cosa sta succedendo:

 - all'individuazione dell'alunno con handicap si provvede con un accertamento collegiale la cui titolarità e i relativi oneri sono in carico delle ASL;
 - le domande di accertamento devono essere presentate dai genitori/tutori;
 - l'accertamento riguarda alunni con handicap con o senza situazione di gravità secondo la definizione dell'art.3 della L.104/92 (persona handicappata ? colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale che è causa di difficoltà di apprendimento) - per l'accertamento devono essere utilizzati metodi di classificazione riconosciuti dall'OMS.

 Le norme stravolgono il conferimento del sostegno scolastico per diversi motivi. Innanzitutto viene completamente superato (per motivi economici) l'ampio dibattito riguardante l'handicap e la disabilità così come esso si è andato costruendo, nella comunità pedagogica internazionale, negli ultimi decenni. La stessa definizione di "alunni diversamente abili" viene deprivata di senso. Così come viene disarticolata la definizione di "bisogni educativi speciali", almeno per quanto attiene alla fruizione del diritto al supporto.

 L'alunno che ha diritto al sostegno ritorna ad essere colui che non può fare, che non è capace di fare, il minorato.

 L'ancoraggio automatico e ristretto alla classificazione internazionale delle disabilità lascia, pertanto, fuori (lo ripetiamo: per mere motivazioni finanziarie) tutte quelle situazioni nelle quali, finora, il sostegno poteva essere accordato anche senza la caratteristica dell'impedimento patologico: iperattività, problematiche comportamentali, disagio mentale e psicologico, deprivazioni socio-culturali, disturbi attentivi, deficit dell'autostima così come quel repertorio di situazioni collegate al ritardo mentale lieve, ai disturbi specifici dell'apprendimento, ecc.

 In più l'iter certificativo diventa molto più complesso

 Il primo accertamento viene effettuato esclusivamente in una struttura statale da parte di uno psicologo o neuropsichiatra e solo previa richiesta della famiglia. Questi rimanda il caso ad altri medici specialisti cointeressati alla patologia. Solo allora la famiglia potrà ritirare la modulistica necessaria all'istanza di perizia collegiale presso la scuola e passare all'ultima fase, la vera visita certificativa da effettuarsi presso un ulteriore collegio medico, diverso dalle figure precedentemente intervenute.

 Alcune considerazioni sono d'obbligo

 Il meccanismo disegnato dal decreto 185 per la certificazione è un vero e proprio percorso a ostacoli in cui molti rischiano di perdersi e si perderanno. La tempistica, inoltre, considerata la macchinosità del nuovo sistema, è estremamente ristretta: entro gennaio occorre completare l'iter.

La seconda è di carattere sociologico. Gli insegnanti di sostegno, negli ultimi anni, sono stati, in tanti casi e tante realtà, gli unici operatori, insieme ai colleghi delle materie, in grado di intervenire nel disastroso campionario del disagio che affolla le nostre scuole, le periferie, i ghetti di ogni tipo in cui lo Stato, troppo spesso, sembra davvero un'icona lontana. Tolta la scuola, quelle realtà diventerebbero pezzi di territorio in cui le istituzioni non hanno più capacità di incidenza preventiva. Le "risorse umane" aggiuntive, rappresentate dall'organico di sostegno, sono vitali ovunque e soprattutto in certe aree.

 Con il blocco dell'organico funzionale quello di sostegno rappresenta, disagio o meno, una risorsa indispensabile a far funzionare le scuole.

 Infine ancorare la funzione del docente specializzato esclusivamente alle situazioni di patologia organica significa non solo depauperare le acquisizioni scientifiche e politiche sviluppatesi nell'ultimo mezzo secolo, ma anche appiattire la funzione della scuola al ruolo parainfermieristo.

 Forse lo Stato spenderà meno soldi ma i costi sociali di questa scelta saranno altissimi. L'ottica solidale del governare, la prevenzione socio-culturale della devianza e della dispersione, l'intervento sul disagio infantile e adolescenziale, diventano paraventi ideologici difficili da esibire o platealmente misconosciuti, con un occhio al portafogli e uno alla calcolatrice.

 Le conseguenze sulla qualità della scuola pubblica saranno incalcolabili

 E' un fatto che questo processo sta avvenendo in sordina. In pochi sembrano essersi accorti della gravità della situazione. Nei prossimi mesi le scuole dovranno affrontare la perdita di una grande quantità di docenti e molti, molti ragazzi si ritroveranno più soli. Difficilmente si potrà porre rimedio ai danni derivanti dalle norme lasciateci in eredià dalle picconate berlusconiane, se il Governo attuale non ci mette una pezza.

 Il Ministro Fioroni, che recentemente ha rimarcato il ruolo centrale dei docenti di sostegno, dovrà fare i conti con quella che promette di essere una vera bufera sugli organici che metterà a repentaglio la funzionalitàdelle scuole.

Chi ha orecchie per intendere intenda. Prima che sia tardi.

R.R.









Postato il Lunedì, 12 marzo 2007 ore 09:36:03 CET di Silvana La Porta
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