Disciplina e scuola
Dopo le disposizioni emanate dal ministro della Pubblica istruzione Fioroni, ora anche il ministro dell’Istruzione britannico Alan Johnson annuncia l’introduzione di nuove direttive per aumentare la disciplina nelle scuole, un problema diventato impellente dopo anche i ripetuti casi di bullismo scolastico, fenomeno ormai non solo italiano. Nel Regno Unito si sono accorti che c’è bisogno di un "ulteriore giro di vite" per ridurre i fenomeni che condizionano l’andamento delle lezioni e si riflettono negativamente sulla formazione dei giovani sempre più esposti ai fenomeni negativi. Johnson se la prende anche con i gestori dei siti internet che pubblicano tutte le sequenze più sconce filmate dai ragazzi. Forse il divieto potrebbe limitare in qualche modo la diffusione di scene che documentano gli atti di bullismo ed altre nefandezze, ma come si fa ad evitare totalmente la circolazione di tale materiale, se gli interessati potrebbero comunque renderlo possibile con le trasmissioni "a catena"? Saremmo di fronte all’ennesima dimostrazione del fallimento di misure attuate senza la responsabilizzazione delle famiglie.
NINO PRASTANI (da www.lasicilia.it)
«Quei cari severi professori»
Seguo con molta attenzione i vari commenti sul fenomeno bullismo a Catania e non solo. Non entro negli autorevoli discorsi delle rinomate firme. Le condivido appieno. Tuttavia desidero dire che il bullismo è come la gramigna: non si estirpa mai, è un male che va continuamente monitorato. Una classe di 40 ragazzini alle medie in una scuola di periferia, una classe di 38 ragazzi al primo anno di Industriale, ditemi voi se il bullismo non trascende sino alla violenta delinquenza. Questi sono i miei trascorsi. Alle medie i ragazzi facevano atti osceni all’ultimo banco quando c’era la supplente di applicazione tecniche, spesso mancava anche questa e lascio immaginare a voi cosa succedeva. Prima delle lezioni nel cortile c’era la consueta battaglia di pietre e semi di ficus, dopo le lezioni partita di calcio in strada sino a pomeriggio inoltrato. La fortuna è stata solo di incontrare professori onesti. Questi quando entravano in classe davano peso alla loro presenza perché erano professori preparati e sapevano insegnare. Ne ricordo due per tutti. Il professore Nicotra di matematica era voluto bene da tutti, ripeto da tutti, 38 ragazzini che gareggiavano tra loro per essere i primi della classe in matematica. Quando sbagliavamo ci dava un sonoro schiaffo che riempiva tutta la faccia. Ricordo ancora oggi che si andava incontro allo schiaffo convinti e sicuri e lo accettavamo di buon grado. I nostri padri erano contenti, addirittura ringraziavano il professore per l’educazione che ci dava. Il professore ing. Petralia è ricordato da tutti per essere stato il più bravo insegnante di Elettronica. Era eccezionale. Una classe di 40 ragazzi incantati da lui anche quando diceva la tipica frase «prendi uno». Ricordo che a fine anno interrogava tutti e a ciascuno di noi chiedeva se pensava di essere promosso eppure bocciato. Nessuno mai s’è lamentato. Eravamo tosti con professori veri. Oggi la preparazione e la voglia di insegnare c’è? Non lo so. Lascio dire a chi ha più autorevolezza. Finisco dicendo che se oggi lavoro devo dire grazie anche a quei professori. Che Dio li benedica.
(da www.lasicilia.it)