PALERMO. Scuole siciliane sempre più multietniche. Se nel 2005 gli studenti stranieri erano pari all’1,2% della popolazione scolastica, lo scorso anno hanno raggiunto quota 1,8%. Percentuali che, tradotte in numeri, significano un aumento di iscritti pari a 2.423 unità. È questo il quadro che emerge dal monitoraggio sulle scuole siciliane realizzato dall’Ufficio scolastico regionale e presentato ieri a Palermo. Dall’indagine risulta che, a farla da padrona tra gli studenti extracomunitari, sono i ragazzini tunisini, in gran parte iscritti negli istituti di Mazara del Vallo. A seguire ci sono gli adolescenti marocchini che si concentrano tra Messina e Siracusa mentre i bambini dello Sri Lanka frequentano soprattutto le scuole di Palermo e Catania.
Ma la vera novità è rappresentata dagli studenti con gli occhi a mandorla che sfiorano il 4% tra gli stranieri iscritti. «I genitori cinesi – ha spiegato il direttore generale Guido Di Stefano – cominciano a vincere una certa resistenza nei confronti della nostra comunità. Un dato positivo».
Dal monitoraggio emerge anche che gli studenti stranieri frequentano perlopiù le scuole del centro storico: basti pensare che quasi un alunno su quattro dell’istituto «Madre Teresa di Calcutta» di Palermo è straniero, mentre alla «Capuana» di Catania il 23% dei 363 iscritti sono extracomunitari. E ancora: all’istituto «Mazzara» di Mazara del Vallo il 18% di studenti non è siciliano, percentuale che scende al 15% nella scuola «Ibla» di Ragusa.
Lo studio accende anche i riflettori sul fenomeno della dispersione per potenziare le politiche a sostegno del diritto-dovere all’istruzione. Diritto-dovere che, in Italia, è garantito anche ai minori extracomunitari. Nonostante l’indice di dispersione generale (Idg) tra gli stranieri rimanga il doppio rispetto a quello registrato tra gli studenti italiani, sono sempre meno gli stranieri che non completano l’anno scolastico. Non a caso, nelle scuole primarie, l’Idg è passata dal 4,01% al 3,54%, con picchi negativi a Caltanissetta (7,04%), Trapani (6,87%) e Agrigento (4,17%). Più problematica la situazione alle scuole medie dove il 10,3% dei ragazzini iscritti non ha completato l’anno, a fronte di un 10,6% registrato nel 2004-2005. Qui le province meno virtuose sono Agrigento (13,8%), Palermo (13,5%), Siracusa (11,9%) e Caltanissetta (11,8%). «In questa fascia d’età – ha spiegato Maurizio Gentile dell’Ufficio scolastico regionale – l’evasione è molto alta, forse perché i ragazzi tornano spesso nei Paesi d’origine ». Infine il dato sugli alunni degli istituti superiori, dove l’indice di dispersione tocca quota 21,9%.
GIUSY CIAVIRELLA (da www.lasicilia.it)