OBAMA NON VUOLE LA LUNA: Difficile dire chi la spunterà. Da una lato la NASA, rappresentata dal suo amministratore Mike Griffin, intende proseguire la strada intrapresa con il supporto di Bush, ovvero far sbarcare un equipaggio sulla Luna per il 2020, costruire una base permanente e da lì puntare sugli asteroidi vicini e solo dopo su Marte. Dall’altro, Obama e quella parte dell’agenzia che non è d’accordo con Griffin, ritengono che la Luna sia solo
un’ inutile perdita di tempo e che convenga fin da subito puntare sul pianeta rosso. Obama deve però fare i conti anche con Cina e India, sempre più vicine a far scendere dei loro astronauti sulla Luna.
INTERNET NELLO SPAZIO: Si è concluso con successo il test della NASA che potrebbe gettare le basi di un “internet interplanetario”. Si tratta di un nuovo sistema di comunicazione che promette di rendere molto più agevole lo
scambio di dati e istruzioni fra i centri di controllo a terra e le sonde in missione in tutto il sistema solare. Il test consisteva in uno scambio continuo di dati fra la Terra e la sonda Deep Impact sfruttando un protocollo simile a quello di internet. Un primo passo riuscito in attesa che la rete avvolga anche il sistema solare.
BASTAVA UN PALLONE?: Non serviva mandare sonde nello spazio, forse bastava un pallone aerostatico per individuare l’enigmatica materia oscura. I risultati di un esperimento svoltosi nei cieli dell’Antartide potrebbero provare proprio questo. Un pallone sonda, nel corso del suo volo, ha rilevato un numero sorprendentemente alto di elettroni altamente energetici provenienti dallo spazio. Come spiegare la loro presenza? Una delle ipotesi è che essi vengano prodotti in seguito a scontri fra particelle di materia oscura sulla quale forse, è finalmente giunto il momento di gettare un po'di luce.
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