Le notizie sul "destino" dei Dirigenti Scolastici sul cui concorso grava la sentenza di annullamento delle prove concorsuali, si rincorrono ed è facile immaginare lo stato d'animo di chi in un modo o nell'altro è protagonista dell'avvenimento che rimane unico o rarissimo nella storia della Pubblica Amministrazione se non altro perchè la sentenza interviene dopo ben tre anni dall'espletamento del concorso stesso.
E' facile anche immaginare lo stato d'animo dei responsabili dell'Amministrazione in Sicilia perchè veramente e drammaticamente non si intravede alcuna soluzione accettabile se non quella di azzerare tutto e ricominciare.
Purtroppo o per fortuna le sentenze debbono essere applicate e quella che ha emesso il Consiglio di Giustizia Amministrativo Siciliano non lascia adito ad alcun dubbio. Il concorso è nullo e pertanto non può esplicare i suoi effetti giuridici. tuttavia la questione è così complessa e controversa da ritenere che l'applicazione della sentenza sarebbe un male peggiore del rimedio.
Questi Colleghi hanno fatto i Dirigenti Scolastici per tre anni ed hanno fatto tutto quello che il ruolo comporta e francamente a cascata, annullare tutto quello che hanno fatto scritto e deciso è veramente "dura". La strada dell'emendamento al decreto salva-precari non era praticabile ed obbiettivamente è stato fatto ciò che era necessario: eliminare ogni possibile vizio di incostituzionalità.
Credo che risolvere il problema non sia facile e nonostante si capiscano le ragioni di chi sostiene la sanatoria o l'applicazione della sentenza senza indugi, tuttavia occorre serenamente tutelare i diritti che i Dirigenti nel frattempo hanno acquisito. Certamente le ragioni di nullità sono notevoli e meritevoli di molto apprezzamento, ma pur tuttavia essenzialmente formali.
Sul campo nel quotidiano esercizio del ruolo i Colleghi hanno dimostrato globalmente di conoscere il loro mestiere e di saperlo fare nella media. di tutto ciò non si deve tenere conto? Io credo che assolutamente di ciò occorra tenere conto ed anche un artificio giuridico sofisticato ma efficace potrebbe risolvere il problema. Penso infine che questo "caso" originale ed inusitato potrebbe per estrema rigidità realizzare il "pericolo" sempre presente fin dai tempi dei Romani. "Quando si vuole essere sommamente giusti si finisce per essere sommamente ingiusti!".
Io sono un Dirigente Scolastico ma di un'altra epoca, dunque senza un interesse pratico, ma legittimamente appassionato dallo sviluppo dell'evento. Chissà se dal concorso delle opinioni dei molti non venga fuori una possibile soluzione!
Salvatore Provenzani, dirigente scolastico ITC "Don Luigi Sturzo" - Bagheria