Riforma superiori:
i licei diventano sei
Sì finale commissioni atteso metà gennaio, ma solo al primo anno
ROMA
Mancano gli ultimi dettagli, in particolare il parere delle commissioni parlamentari, ma un dato è ormai certo: il nuovo anno porterà la nuova scuola secondaria superiore. Dopo le parziali, ma non vincolanti, bocciature da parte di sindacati, Cnpi, conferenza delle Regioni e Consiglio di Stato (quest’ultima però rientrata però poco prima di Natale), i regolamenti di attuazione sono attesi dal giudizio decisivo: se le commissioni di camera e senato si esprimeranno, come sembra, entro metà gennaio, la riforma sarà praticamente cosa fatta. A quel punto dovrà solo tornare in aula per l’approvazione finale e poi seguire gli ultimi atti formali: passare al Quirinale per la firma del Capo dello Stato ed infine in gazzetta ufficiale.
Il ministero dell’Istruzione ha già fatto i calcoli sui tempi prevedendo lo slittamento delle iscrizioni (cui sono interessati più di mezzo milioni di alunni attualmente iscritti in terza media inferiore) a fine marzo. La decisione di far slittare di sessanta giorni il termine per decidere il corso superiore cui iscriversi appare essere anche una risposta alle richieste, in particolare di Flc-Cgil e Gilda, di posticipo della riforma al 2011: il Miur ha già comunicato che appena i nuovi programmi saranno leggi dello Stato verranno ampiamente divulgati e i diretti interessati avranno almeno un mese di tempo per comprenderne portata ed effetti.
Per preparare l’applicazione dei nuovi regolamenti, sempre il ministero ha previsto misure di accompagnamento con attività di informazione e formazione del personale scolastico sui contenuti della riforma e con una campagna di informazione in relazione alle scelte per gli studenti e le famiglie per l’anno scolastico 2010/2011. L’attuazione dal prossimo settembre permetterebbe al governo in carica di verificare eventuali storture dei nuovi regolamenti delle superiori e correggerle in corsa durante il proprio mandato.
Negli ultimi tempi sull’introduzione della riforma sembrano essersene fatta una ragione anche i sindacati: dopo le ferme contestazioni degli ultimi mesi le organizzazioni più concertative (Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals) hanno fatto sapere ai lavoratori di aver almeno ottenuto l’introduzione dei nuovi programmi solo al primo superiore e, parallelamente, cominciato a incontrato i tecnici ministeriali per limitare gli effetti negativi sul personale.
NUOVI LICEI - Dal 1 settembre 2010 i licei italiani si costituiranno attraverso dei nuovi percorsi formativi: due bienni e un quinto anno. Le tipologie dei corsi diventeranno sei: artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane. Salvo improbabili modifiche dell’ultimo momento, le novità riguardano più aspetti: la prima che si riscontra un monte orario settimanale ridotto.
Al nuovo liceo classico sono previste 27 ore nel biennio e 31 nel triennio. Per i licei linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane, sono previste 27 ore nel biennio e 30 nel triennio. Più articolato l’orario del liceo artistico in base ai diversi indirizzi previsti.
Molti cambiamenti in vista anche sul fronte dei contenuti dell’offerta formativa: ad esempio, al liceo scientifico viene previsto anche un indirizzo tecnologico e al liceo delle scienze umane si introdurrà un indirizzo economico sociale. Si prevedono, poi, 40 licei musicali sparsi per tutto il territorio nazionale; altri potranno essere attivati attraverso convenzioni con i conservatori.
Il nuovo regolamento fissa, inoltre, che nell’ultimo anno di liceo una delle materie di ordinamento venga insegnata in lingua straniera. Previste anche delle ore opzionali-facoltative, attivabili sulla base del piano dell’offerta formativa, che saranno parte dell’organico di diritto. In tutti i licei per definire il quadro delle lezioni servirà la decisione del collegio dei docenti: il Miur riserva, infatti, una flessibilità oraria pari al 20% del monte settimanale nel biennio, che passerà al 30% nelle terze e quarte e ritornerà al 20% nelle quinte classi.
Questi gli insegnamenti caratterizzanti i nuovi licei: approfondimenti nelle discipline obbligatorie (ove non previsti tra le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti), diritto e economia, musica, seconda lingua straniera, latino, greco, discipline audiovisive, tecnologia e disegno, storia dell’arte, pedagogia, psicologia, sociologia, legislazione sociale, statistica, informatica, scienze sociali e metodologia della ricerca.
L’organizzazione del collegio dei docenti si attuerà sulla base di dipartimenti e di un comitato scientifico con esperti esterni. Gli obiettivi di apprendimento saranno oggetto di uno specifico decreto. È previsto, infine, un monitoraggio dei cambiamenti previsti dalla riforma. Dopo tre anni il governo riferirà in parlamento.