Quello del
congelamento delle graduatorie ad esaurimento ,recentemente deciso dal
Governo Berlusconi, non è certo un fatto neutrale, è invece una chiara
decisione politica intorno alla quale c'è stato addirittura un blocco
di consenso formato da partiti, da politici , da sindacalisti ( con
l'eccezione di Cobas e Anief) e forse anche da precari nelle
graduatorie del Nord; insomma di nuovo una santa guerra tra poveri, di
tutti contro tutti; si calpesta il diritto fondamentale ,elementare e
sacrosanto dei docenti precari italiani,quello della mobilità su tutto
il territorio nazionale, costituzionalmente garantito e questo sia
nelle regioni del Nord come in quelle del Sud, del centro e delle isole
. Il problema è drammatico alla luce sia dei tagli sia alla luce
dell'emigrazione interna, che caratterizza questo nostro Paese,elementi
che hanno sconvolto e stanno scolvolgendo tutti gli organici nelle
regioni e nelle province italiane,ora è necessario assumere in base al
punteggio di graduatoria che è il solo criterio, e non l'appartenenza o
la provenienza geografica, superndo graduatorie politiche tese ad
avvantaggiare alcuni a discapito di altri, le graduatorie cosiddette
delle code della vergogna e delle gabbie della disoccupazione.
Libero Tassella
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