Riprendendo quanto
scritto da Polibio sulle pagine di AetnaNet “In
definitiva, riferendoci all’elenco allegato al decreto del direttore
generale dell’USR per la Sicilia , dottoressa Maria Luisa Altamore,
contenente anche il punteggio conseguito dagli ammessi alle prove
scritte del concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici, ci
troviamo di fronte a numerosi casi di codici prova di
candidati (anche di candidati dallo stesso cognome) numericamente
progressivi (oppure intervallati da un numero corrispondente a un nome
proprio tra l’uno e l’altro di due o più nomi propri) che hanno
conseguito lo stesso punteggio (87, 81, 95, 93, 86, 96, 88, 92, 91, 99,
81, 87, 83, 94, 95, 90, 92, 88, 85, 86, 85, 93, 80, 92, 94, 80, ecc.),
oppure un punteggio che si differenzia di un solo punto, oppure di
gruppi (corrispondenti, probabilmente, a determinati presenti in
una determinata aula) di punteggi addirittura elevati (ma anche di
livello medio) pur con piccole differenze”. Il calcolo delle
probabilità ci viene incontro per smascherare eventuali macchinazioni
di compiacenti collaborazioni ai danni del concorso e dello stato
italiano; i numeri non mentono mai.
Iniziamo con il dare tre
definizioni: la percentuale,
la media aritmetica e la deviazione
standard o scarto
quadratico medio.
La percentuale è uno strumento
matematico di uso comune che descrive la grandezza di una quantità
rispetto ad un'altra, dove la quantità base rappresenta il 100%,
La media aritmetica è il tipo
di media impiegato più comunemente e quello al quale, con il termine
"media", si fa in genere riferimento nel parlare comune. Viene usata
per riassumere con un solo numero un insieme di dati su un fenomeno
misurabile, ed è calcolata sommando i diversi valori a disposizione, i
quali vengono divisi per il loro numero complessivo. La deviazione standard o scarto quadratico medio è un indice
di dispersione delle misure sperimentali, vale a dire una misura di
variabilità di una popolazione di dati o di una variabile casuale. La
deviazione standard misura la dispersione dei dati intorno al valore
atteso ed ha la stessa unità di misura dei valori osservati. Queste tre
definizioni possono analizzare con estrema precisione i dati delle
schede degli idonei, e possono togliere dubbi e perplessità numeriche,
che allo stato dei fatti opprimono la regolarità e la trasparenza
dell’intera procedura concorsuale. Se
in una regione la percentuale degli ammessi è, ad esempio, 25%, questa
percentuale deve riscontrarsi a meno dei valori dati dallo scarto
quadratico medio nelle singole scuole e nelle singole classi.
Difficilmente si possono trovare classi dove nessuno è idoneo e classi
dove lo sono tutti i presenti, perché la distinzione per classi è
stata fatta per ordine alfabetico. La magistratura dovrebbe
controllare le schede degli idonei per vedere se la parità di punteggio
di candidati seduti nella stessa aula, dipende
dall’inserimento dei pallini neri nelle stesse domande ( ad esempio, due candidati della stessa aula
che prendono entrambe 80 con le stesse domande esatte e con gli stessi
20 errori è dimostrazione probabilistica di collaborazione non ammessa).
In questo caso, se fosse verificato quanto scritto sopra, rischiano
procedure penali sia i candidati che hanno collaborato che i
sorveglianti che non hanno vigilato. La matematica e la trasparenza
amministrativa dell’ottimo Direttore Regionale dell’ USR
per la Sicilia potrebbero aprire un filone di inchiesta della
magistratura ordinaria, per chiarire, una volta per tutte, le
ragioni delle migliaia di ricorsi amministrativi in itinere, fatte da
docenti onesti che si sono sentiti ingannati.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it