Per
imparare non serve sperimentare, ma
sono sufficienti le immagini bidimensionali proiettate su uno schermo.
A dimostrarlo e' uno studio pubblicato su Cerebral Cortex, in cui i
ricercatori del Dipartimento di Neurofisiologia della Ruhr University
di Bochum (Germania) hanno rilevato significativi cambiamenti nelle
connessioni tra i neuroni dell'ippocampo - l'area del cervello
responsabile della memoria a lungo termine - di ratti che osservavano
un computer.
''I mammiferi possono imparare allo
stesso modo quando osservano delle informazioni in modo passivo di
fronte allo schermo di un computer e quando esplorano attivamente
l'ambiente - spiega Denise Manahan-Vaughan, coautrice della ricerca -.
Questi risultati aiutano a capire quanto l'apprendimento digitale possa
competere con l'apprendimento in un ambiente fisico''.
Il tipo di immagini visualizzate dai ratti sono equiparabili a quelle
dei videogiochi. Percio', spiega Manahan-Vaughan, ''la televisione e i videogiochi possono
competere con le informazioni apprese a scuola'' e questi
risultati ''sono interessanti nell'ottica dello sviluppo di strategie
per l'uso di strumenti digitali nelle scuole''. Secondo l'autrice
questo approccio potrebbe rappresentare una soluzione per l'apatia che
le nuove generazioni di bambini mostrano nei confronti dei metodi di
insegnamento tradizionali. (ASCA)
redazione@aetnanet.org