"In
alcune sfere del personale della scuola c'è grande conservatorismo e
indisponibilità a fare anche due ore in più alla settimana, che
avrebbero permesso di aumentare la produttività. Gli studenti fanno
bene a manifestare il loro dissenso, ma i corporativismi spesso usano i
giovani per perpetuarsi". I professori, dunque, freno della
modernizzazione e della produttività. Così aggrappati al passato da
arrivare a trattare i loro studenti alla stregua di scudi umani. La
bordata del Professor Monti ai prof, potentissima e deflagrante,
portata domenica sera davanti alla grande platea televisiva di Che
tempo che fa, non poteva non innescare una reazione veemente.
VIDEO Monti a Che tempo che fa
Il documento degli insegnanti.
Subito dopo le parole del premier in tv, gli insegnanti di tutta Italia
si sono messi in contatto tra loro attraverso la rete, hanno 'invaso'
con centinaia di commenti la bacheca della pagina Facebook di Che tempo
che fa e hanno predisposto un documento unitario che, sempre grazie a
Internet, in poche ore ha fatto il giro del Paese.
"La proposta del ministro Profumo - ricordano i docenti nel documento,
rilanciato, tra l'altro, anche dal Coordinamento scuole di Pescara -
era di aumentare le ore di lavoro frontale dei docenti da 18 a 24. Non
due ore, come sostenuto da Monti. Sei ore in più rappresentano il 33%
di 18 ore. Di fatto, le ore in più richieste non erano sei, ma almeno
il doppio, perchè ad ogni ora di lavoro frontale corrisponde un lavoro
sommerso che è almeno pari se non maggiore".
"Senza essere dei tecnici della scuola - prosegue la lettera - è facile
capire che se con un orario di 18 ore un docente ha, in media, quattro
classi, con 24 ore ne avrebbe sei, il che rappresenta non un incremento
del 33%, ma del 50%. Si continua impunemente a misurare il lavoro dei
docenti in termini di presenza a scuola, come se si misurasse il lavoro
degli avvocati solo con la loro presenza in tribunale, oppure il suo
lavoro, caro Fabio Fazio - scrivono gli insegnanti rivolgendosi al
conduttore - con la sua presenza in studio".
"Strumentale è stato Monti nel ridurre l'opposizione sociale che cresce
nel mondo della scuola soltanto alla questione delle ore. Monti, quello
che straparla sempre di crescita - si legge ancora - ha avuto anche il
coraggio di presentare come conservatore il rifiuto dei docenti di
incrementare l'orario di lavoro. Un incremento che produrrebbe un
importante taglio di posti di lavoro (ai precari). Certo che c'è stata
una indisponibilità dei docenti a questa stupidaggine economica",
concludono i docenti.
Per Mimmo Pantaleo, segretario
generale della Flc-Cgil,
le dichiarazioni del Presidente del Consiglio "sono gravissime perché
offendono la scuola pubblica e gli insegnanti. Confermano il carattere
autoritario e liberista del governo Monti, espressione dei banchieri e
dei poteri forti, che intende privatizzare l'istruzione pubblica".
"Il presidente del Consiglio non sa di cosa parla" aggiunge Pantaleo,
entrando nel merito. "L'aumento dell'orario di lavoro a parità di
salario - fa notare il sindacalista - era di 6 ore, violava il
contratto nazionale e non riconosceva le altre ore funzionali
all'insegnamento. Monti confonde l'orario di funzionamento delle scuole
con quello delle lezioni frontali e, peraltro, senza alcuna attenzione
al rapporto tra qualità didattica e orario. Per queste ragioni il
Parlamento ha cancellato quella norma con un emendamento. Se
qualcuno ha in testa di riproporre il tema orario sappia che la
Flc-Cgil non è disponibile ad aprire alcuna discussione se non
nell'ambito del rinnovo del contratto nazionale".
Secondo Pantaleo "i veri conservatori sono Monti e Profumo che non
hanno alcun progetto di innovazione della scuola pubblica italiana e
stanno continuando sulla stessa linea dei tagli del precedente Governo.
Sono lontani anni luce dai problemi veri dell'Italia e stanno portando
il sistema d'istruzione al fallimento sociale. Alla disperazione delle
nuove generazioni, vittime delle loro politiche di austerità, non
offrono alcuna risposta. Ma non ci fanno paura perché siamo riusciti a
realizzare con gli studenti una forte unità che saprà ricostruire una
scuola migliore e aperta a tutti. Continueremo a rivendicare più
salario, più diritti e più qualità del lavoro rinnovando il contratto.
Non arretreremo nella richiesta di stabilizzare i precari, di
cancellare le norme odiose sugli inidonei e di rivedere le norme sulle
pensioni".
Pantaleo avverte, infine, che il 24 Novembre "è stata una ulteriore
tappa della mobilitazione che continuerà per sconfiggere i conservatori
che vogliono affermare le logiche aziendali anche nella scuola pubblica
mentre fanno di tutto per garantire i privilegi delle private. In tutte
le scuole restano in piedi tutte le azioni di lotta decise".
Francesco Scrima, segretario generale
di Cisl Scuola.
"Monti eviti luoghi comuni e dia alla scuola giusta attenzione. Finché
le riforme della scuola si faranno tagliando risorse, finché si
tradurranno in un peggioramento delle condizioni di lavoro, con i
salari più bassi d'Europa, finché alla base di ogni ragionamento c'è il
presupposto, falso, che i nostri docenti lavorino poco e male, è
naturale che prevalgano in chi lavora nella scuola atteggiamenti di
diffidenza o, come li chiama Monti, di conservazione".
Per questo, Scrima invita Monti a "cambiare approccio, lasci da parte
odiosi luoghi comuni. Non chieda solo alla scuola di dare al Paese, ci
dica che cosa il Paese intende dare alla scuola. E dia un segnale di
attenzione e di vera apertura al dialogo: vedrà un mondo della scuola
diverso, fatto di persone consapevoli della missione che svolgono,
facendovi fronte ogni giorno con la sola forza delle loro motivazioni,
nonostante tutto. Questo chiediamo a Monti, per il poco tempo che ha
davanti ancora il suo governo, ma lo chiediamo anche a chi si candida a
governare l'Italia dopo il voto ormai imminente".
"Quale scuola si vuole per il Paese? - chiede il leader di Cisl Scuola
- Con quale investimento di attenzione e di risorse? Lo diciamo fuori
da inutili demagogie, perché la pesantezza della situazione economica
non può essere elusa da nessuno, ma sapendo bene quanto la scuola abbia
già dato per il risanamento dei conti pubblici. Se si vuole che il
confronto sul futuro del nostro sistema di istruzione si liberi da
zavorre ideologiche o da resistenze conservatrici, si facciano proposte
serie e soprattutto si evitino battute ingenerose e prive di
fondamento, che possono soltanto aggiungere altra rabbia a chi chiede
soltanto la giusta considerazione del suo lavoro".
Profumo: "Parlamento lavora su orario".
"Agli studenti vorrei dire che in queste ultime settimane il Parlamento
ha lavorato molto sull'orario degli insegnanti, è stato avviato un
discorso più attento sulla loro nuova funzione": così il ministro
dell'Istruzione Francesco Profumo rispondendo a chi gli chiedeva un
commento sulla protesta della scuola.
Repubblica.it