Molto
si è parlato di sicurezza delle scuole in riferimento soprattutto ad
edifici fatiscenti, scale antincendio precarie, presenza di vecchi
impianti con amianto, infissi, solai e arredi non a norma.
Sembra invece che rimanga spesso completamente trascurato il problema
della salubrità ambientale dovuta a irregolari parametri termici e di
ventilazione delle aule per inadeguata climatizzazione e a
radiazioni provenienti da sorgenti elettromagnetiche come antenne di
vecchia e nuova installazione a ridosso di edifici scolastici e
abitazioni.
Di seguito trascriviamo il parere sull'argomento di un medico pediatra
e invitiamo i dirigenti scolastici, il corpo docente e non docente a
muoversi assieme ai genitori per indurre sia le Aziende Sanitarie
Locali a soffermarsi sul microclima ambientale suggerendo soluzioni per
una sana vivibilità degli ambienti scolastici. Contestualmente, sia
richiesto alle Agenzie Regionali Protezione Ambiente (in sigla Arpa) di
intervenire in tutte quelle scuole situate a ridosso di elettrodotti,
antenne radiotelevisive e stazioni radio-base per la telefonia mobile,
per misurare con le adeguate attrezzature, l'intensità
dell'inquinamento elettromagnetico prodotto da tali sorgenti.
Soprattutto a protezione della popolazione infantile andrebbe
attentamente presa in seria considerazione, ove si rilevino situazioni
di rischio, lo spegnimento e lo spostamento di sorgenti di emissione.
Ecco quanto ha scritto il prof.
Arnaldo Cantani, medico pediatra, sul Corriere della Sera di venerdì 4
ottobre 2013:
"I campi magnetici sono diffusi e il mal di testa, che sorge
all'improvviso, ne può essere indotto. I campi elettrici e magnetici a
bassa frequenza creano nel corpo correnti indotte, mentre nel caso dei
campi ad alta frequenza l'energia viene assorbita dai tessuti e
dissipata come calore, con un aumento della temperatura generale o
locale, secondo che venga esposto l'intero corpo o solo alcuni organi.
Il termine elettrosmog denota l'insieme dei campi magnetici (EM)
prodotti artificialmente, ma la sua connotazione negativa suggerisce di
includere gli EM tra le fonti di inquinamento: che riguarda anche
installazioni radar, impieghi industriali, impianti di diffusione
radiofonica e televisiva, linee elettriche, telefonia cellulare.
Inoltre sono proliferate ovunque le stazioni radio e tv, fino a
concentrarsi specie in luoghi elevati, con i ripetitori per i piccoli
centri (vedi Radio Vaticana e Monte Mario). Spesso tali stazioni sono
rimaste al centro dei luoghi abitati, con una proliferazione continua.
Esse diffondono elettrosmog, quindi andrebbero spostate, a mano a mano,
in luoghi disabitati, per la salute dei cittadini. Dal punto di vista
sintomatologico, la clinica ha individuato con chiarezza alcuni effetti
sanitari dei campi elettromagnetici, dovuti ad un eccessivo aumento
della temperatura, superare alle normali variazioni fisiologiche.
Questi effetti termici si manifestano solo quando l'intensità del campo
supera determinati livelli di soglia su cui si basano le norme di
protezione. Tali livelli sono superiori a quelli che si incontrano
normalmente nella vita quotidiana e molto superiori, in particolare, a
quelle cui si può essere esposti con antenne radio o tv e, ancor più,
da parte delle antenne (dette stazioni radio-base) della telefonia
cellulare. I sintomi più frequenti sono di tipo psicosomatico: cefalea,
astenia, insonnia, per esposizione molto ripetuta, opacizzazione del
cristallino, ridotta fertilità e maggior rischio di leucemia e tumori.
I cellulari sono pericolosi per la vicinanza al terminale alla testa
dell'utilizzatore: questo va adoperato con l'antenna sempre
completamente estratta e mai in vicinanza o all'interno di superfici
metalliche (come l'auto). Da pediatra sottolineo che il rischio
dell'elettrosmog "invisibile" "inodore" è particolarmente grave per i
bambini. Sulla diffusione delle antenne a Roma le autorità devono
prendere urgenti provvedimenti, adottando criteri di esposizione
cautelativi, pianificando le installazioni in contraddittorio con i
Gestori e le Associazioni o Comitati rappresentanti dei cittadini:
eseguire istruttorie rigorose per le richieste di nuove installazioni,
predisporre controlli su quelle già fatte e sanzioni per gli
inadempimenti, stabilire monitoraggi continui sul territorio,
indennizzare i cittadini che, per ragioni di pubblica utilità, sono
costretti a vivere vicini ad antenne."
Domenico
Ciardulli - Segretario Ass.ne "Coordinamento Comitati Roma Nord"
comiromanord@yahoo.it