Anief-Confedir: con
l'approvazione definitiva del D.P.R. n. 122 del 4 settembre 2013, si
sancisce la nullità dell'accordo sulla copertura degli scatti
automatici, ridotti a 'una tantum', ovvero a mere indennità che non
avranno effetti ai fini delle retribuzioni di carriera. Una scelta che
rende inutile la decisione di andare a recuperare centinaia di milioni
di euro destinati al Miglioramento dell'offerta formativa. Grave anche
il blocco della vacanza contrattuale fino al 2017. Sino al 31 dicembre
2014 il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti potrà riguardare
solo gli aspetti normativi: il regolamento approvato ad agosto dal
Consiglio dei Ministri in materia di blocco della contrattazione per il
biennio 2013-2014 di tutto il pubblico impiego è stato infatti appena
approvato in via definitiva con la pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale n. 251 del D.P.R. n. 122 del 4 settembre 2013. Con questa
decisione, il Governo di fatto sancisce un D.P.R. che contiene palesi
passaggi incostituzionali, sia perché va a 'toccare' una materia
coperta da riserva di contrattazione, sia perché con esso si perpetra
una illegittima disparità di trattamento tra dipendenti pubblici ma
anche tra dipendenti pubblici e dipendenti privati. Con la
privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego, introdotta
dal decreto delegato n. 29/1993, è stata infatti demandata alla
contrattazione l’onere della misurazione della retribuzione della
prestazione lavorativa nel rispetto dei principi costituzionali
riguardanti la tutela della dignità sociale (art. 36) e dell’accordo
che definisce l’attività (art. 39) del cittadino cui è garantito il
diritto-dovere di accedere al lavoro per il progresso della Nazione
(artt. 1 e 4). Di recente, inoltre, la sentenza n. 223/12 della Corte
costituzionale ha sottolineato come il blocco delle retribuzioni dei
dipendenti pubblici non può essere sottoposto per legge a limitazioni,
a meno che gli stop stipendiali siano collocati in un quadro di
analoghi sacrifici imposti non soltanto a tutti i dipendenti, tra cui
magistrati e avvocati dello Stato, ma a tutti i cittadini, attraverso
correlative misure, anche di carattere fiscale. Ora, i limiti tracciati
dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale risultano
irragionevolmente oltrepassati perché il blocco della contrattazione è
esteso di un altro anno, oltre i tre preventivati, senza possibilità di
recupero, con il contestuale blocco dell’indennità di vacanza
contrattuale protratto addirittura fino al 2017, che rimarrà quindi
clamorosamente ferma ai valori di otto anni prima.
Premesso, quindi, che tutti questi ulteriori sacrifici chiesti ai
pubblici dipendenti superano il limite temporale fissato dalla
giurisprudenza e creano una evidente disparità di trattamento, il
risultato finale di queste disposizioni sarà anche quello di annullare
gli effetti dell'accordo Governo-sindacati sulla progressioni di
carriera degli aumenti derivanti dagli 'scatti' automatici disposti dal
2011. Riducendo questi al rango di 'una tantum', ovvero trasformando le
retribuzioni surrettiziamente in indennità, che non avranno effetti ai
fini delle retribuzioni di carriera. Una scelta che rende anche
inutile, oltre che sbagliata, la decisione di andare a recuperare
centinaia di milioni di euro dal MOF, i fondi destinati al
miglioramento dell'offerta formativa. "Quella di prorogare ancora il
blocco dei contratti e della vacanza contrattuale - dichiara Marcello
Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - è una
decisione inopportuna e inefficace, visto che il blocco degli stipendi
finora attuato ha riportato il potere d’acquisto delle famiglie a
ventiquattro anni orsono, con l'aggravante della riduzione
dell’organico della pubblica amministrazione attuato con la
cancellazione di 300.000 posti nel pubblico impiego negli ultimi sei
anni. Sacrifici - conclude Pacifico - non soltanto illegittimamente
disposti, ma addirittura inutili e regressivi rispetto al gettito delle
entrate dello Stato in termini di tassazione sulla spesa, nell’economia
reale. Il nostro sindacato non starà a guardare: è in arrivo una nuova
stagione di ricorsi".
Anief.org