Anief-Confedir: in tutta
Italia per migliaia di docenti e Ata cresce la prospettiva di rimanere
senza lavoro perché il loro contratto viene erroneamente considerato
temporaneo anziché annuale. Marcello Pacifico: serve un intervento
urgente del Ministero dell’Istruzione, attraverso una nota che contenga
la corretta disciplina da applicare. La mancanza di indicazioni
produrrà un’enorme mole di contenziosi, con l’amministrazione destinata
a pagare comunque gli stipendi ai supplenti più le spese processuali.
Sta producendo le prime “vittime” professionali l’inerzia del Ministero
dell’Istruzione sulle migliaia di nomine stipulate quest’anno dai
dirigenti scolastici a docenti e unità di personale Ata per coprire i
posti vacanti attraverso dei contratti “in attesa dell’avente diritto”.
Ignorando le indicazioni fornite dallo stesso Miur e dai giuristi dello
Stato, secondo cui questi contratti andrebbero considerati a tutti gli
effetti annuali, continuano a pervenire notizie di supplenti trattati
come se fossero temporanei. Applicando quindi nei loro confronti le
penalizzazioni in busta paga previste nei casi di malattia di un
precario assunto per pochi giorni. Ma soprattutto, facendo scattare nei
loro confronti il licenziamento.
È accaduto in Piemonte, dove si è arrivati a calcolare che sarebbero
300 i lavoratori a rischiare di rimanere illegittimamente senza posto
di lavoro. Uno di loro, un assistente amministrativo, ha già subìto
questo trattamento: la signora, pur occupando un posto libero, quindi
fino al 30 giugno, è stata licenziata perché ha superato il mese di
malattia, consentito per le supplenze brevi, a seguito di una
convalescenza di tre mesi.
“Stiamo assistendo – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e
segretario organizzativo Confedir – a una situazione paradossale:
sebbene si tratti di incarichi annuali, assegnati fino all'avente
titolo, vengono considerati come supplenze temporanee. Applicando,
quindi, la normativa su assenze e permessi relativa alle supplenze
brevi. Vorremmo sapere perché il Ministero dell’Istruzione non prende
posizione, dando seguito a quanto l’Anief aveva chiesto al Miur già nel
mese di ottobre: occorre intervenire con una nota, da indirizzare a
tutti i dirigenti scolastici, attraverso cui si chiarisca in modo
inequivocabile la corretta disciplina da applicare al contratto
stipulato”.
“La mancanza di indicazioni – continua Pacifico - rischia invece di
produrre un’enorme mole di contenziosi. Come quello che l’Anief sta
conducendo per l’assistente amministrativo licenziato ingiustamente in
Piemonte: il sindacato ha già inviato una diffida indirizzata al
dirigente scolastico, all'Ambito territoriale, all'Ufficio scolastico
regionale e al Miur. A questo punto, in assenza di un intervento del
Ministero, non rimane che impugnare il decreto di licenziamento. E lo
stesso accadrà per tutti i lavoratori licenziati ingiustamente. Con
l’amministrazione – conclude il sindacalista Anief-Confedir - destinata
a pagare gli arretrati ai supplenti messi alla porta, con tanto di
interessi, e le spese processuali”.
Quanto sopra denunciato non capiterà, invece, in Veneto dove l’Ufficio
Scolastico Regionale, dopo aver chiesto il parere dell'avvocatura
Distrettuale dello Stato di Venezia, il 12 marzo scorso ha emanato la
nota prot. n. 2957. Questa chiarisce che “nel caso in cui il contratto
stipulato “fino all'avente diritto” si riferisca a posto vacante (31
agosto) o disponibile (30 giugno) e pertanto la liquidazione delle
competenze sia a carico degli Uffici del Tesoro, il contratto è
equiparabile alla supplenza annuale o fino al termine delle attività
didattiche”.
Mentre la nota n. 6677/12 del Miur non risolve il problema poiché
stabilisce a posteriori i diritti del supplente annuale. Se l’assenza
di oltre trenta giorni per malattia avviene prima della conferma sul
posto annuale si applica il licenziamento. Chiediamo quindi al MIUR di
intervenire sulla questione tenendo conto del parere, prot. n. 2957,
dell'avvocatura Distrettuale dello Stato di Venezia.
Pertanto, il personale docente e Ata nominato in attesa dell’avente
diritto che si è visto decurtare la retribuzione per assenza di
malattia o che è stato licenziato, può rivolgersi alle sedi
territoriali Anief o scrivere (anche se docenti) a ata@anief.net.
Anief.org