"Io amo la scuola, io l'ho amata da
alunno, da studente e da insegnante. E poi da Vescovo", ha detto
Papa Francesco. L'espressione dell'amore per la scuola è la
professionalità. "E poi amo la
scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello", ha
continuato il santo padre. Il professionista, dopo aver
identificato gli obiettivi che realizzano la finalità, analizza il
sistema di regole in cui l'istituzione è immersa per soppesarne
la coerenza. La VERITA' è da ricercare: le occasioni di apprendimento
che la scuola deve offrire ai giovani li immergeranno in situazione
idonee alla promozione della loro razionalità. Il BENE lo si proporrà
con l'esempio e lo si coltiverà temprando la volontà degli studenti. Il
"sentire" è la via maestra, non verbale, verso il BELLO.
Se leggiamo l'art. 2 della legge 53/2003 possiamo rilevare come
l'introduzione del concetto di SISTEMA implichi l'unitarietà della
progettazione educativa e ne valorizzi le sinergie perché "Andare
a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella
ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni". Costateremo come il
VERO e il BENE siano il fondamento delle disposizioni espresse
alle lettera a) e b).
Per cui, vista la scuola in atto, si può asserire che per "non lasciarsi rubare l'amore per la scuola"
non ci si può fermare alla sola dichiarazione: si deve procedere con
coraggio, identificare i detrattori, abbattere le barricate che
ne impediscono l'espressione.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it