Call for papers
“Genesis. Rivista della Società Italiana delle Storiche” 2017, 1
Genere e cibo. Processi sociali,
culture, politiche A cura di Enrica Asquer e Paolo Capuzzo. La
rivista “Genesis” ‒ http://www.viella.it/riviste/testata/6/
‒ invita a presentare contributi per un numero monografico sulle
questioni di genere connesse alla produzione, circolazione,
distribuzione e consumo delle risorse alimentari.
Aperto a scale spaziali diversificate e a una diacronia lunga, dall’età
moderna a quella contemporanea, il numero si propone di valorizzare il
cospicuo corpus di ricerche che negli ultimi decenni si sono prodotte
attorno al cibo utilizzando una specifica chiave di lettura, quale
quella di genere, che è da qualche tempo al centro di tale riflessione
senza averne per questo esaurito le molte sfaccettature.
La storiografia ha mostrato la ricchezza di approdi analitici cui la
ricerca sulla produzione e sul consumo di cibo può condurre. A partire
dalle intuizioni fornite dall’antropologia, che ha valorizzato la
funzione del cibo nella costruzione dell’ordine simbolico della società
(M. Douglas), le pratiche alimentari sono state indagate come chiave
d’accesso fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche familiari
del quotidiano (M. de Certeau): la divisione dei carichi di lavoro tra
i membri della famiglia, la strutturazione e le trasformazioni degli
spazi domestici destinati alla preparazione dei cibi, la relazione tra
il consumo dei pasti e la costruzione della routine familiare. Ma il
cibo ha una sua centralità nel quadro più complessivo della storia
sociale, alla quale fornisce indicazioni preziose sull’evolversi delle
disuguaglianze e delle diversità culturali: i differenti gusti
alimentari, parte integrante degli stili di consumo (P. Bourdieu),
possono essere indicatori importanti del riprodursi delle
disuguaglianze anche nelle società “dell’abbondanza”. Le pratiche del
consumo di cibo investono, inoltre, la regolazione dei confini tra
spazio pubblico e privato, nonché in particolare i rituali di
identificazione generazionale e di genere, consentendo di situare la
ricerca storica nei punti di intersezione tra la produzione della
soggettività e i grandi apparati di governo della società: lo Stato, il
sistema educativo, il sistema dei media.
Il rapporto tra pratiche del consumo alimentare e identità culturali ha
costituito un ulteriore terreno di indagine che ha permesso di
evidenziare la politicità del consumo. Il cibo ha sollecitato e
sollecita retoriche di costruzione dell’identità estremamente
diversificate che vanno dall’apologia dell’ibridazione alla
rivendicazione di solide ed esclusive radici culturali. La circolazione
dei generi alimentari, le culture e le pratiche culinarie, la
dimensione rituale del consumo sono infatti veicolo di appartenenza e
definizione dei gruppi sociali e, al contempo, di erosione delle loro
basi materiali e simboliche. Attorno al fertile filone di ricerca sul
rapporto tra migrazione e consumi, genere, etnia, classe, religioni
costituiscono un prisma necessario per questo tipo di analisi.
L’alimentazione è intimamente connessa con le culture e le politiche
del corpo. Un ambito, questo, nel quale food studies e storia della
scienza e della medicina (ma anche etica religiosa) si intrecciano con
la riflessione sulla produzione di norme e modelli corporei, fortemente
connotati nel senso del genere. Oltre alla cura del corpo individuale,
infine, la dimensione politica della nutrizione interessa evidentemente
anche il cibo nel suo significato di risorsa essenziale per il corpo
sociale. Dalle forme di assistenza alla povertà nell’età moderna,
all’apertura delle mense scolastiche e aziendali nell’età
contemporanea, il governo e la distribuzione delle risorse alimentari
si è dispiegato al crocevia tra politiche degli apparati pubblici e
globalizzazione dei mercati dei generi alimentari. La dimensione di
genere appare cruciale per l’analisi di questo incontro/scontro tra le
pressioni normative che mirano a organizzare la vita sociale e
l’effetto destabilizzante prodotto dalla convulsa ridefinizione dei
rapporti di potere nel mercato globale.
A partire da queste molteplici suggestioni, il numero monografico si
propone di indagare particolarmente i seguenti temi:
• Cibo, sfera familiare e ruoli di genere, con particolare riferimento
alla costruzione della maternità, della paternità, della genitorialità.
• Cibo, disciplina, cura del corpo e costruzioni di genere nel tempo.
• Lo Stato contemporaneo e la politica del cibo, di controllo statale
dell’alimentazione e di costruzione del welfare ‒ con particolare
riguardo ai periodi di guerra, ma non solo ‒, come modalità di
ridisegno dei ruoli di genere.
• Cibo, identità culturali, religiose, nazionali, con particolare
riferimento ai processi migratori e agli scambi commerciali dalla prima
età moderna al periodo contemporaneo;
• Costruzione dei ruoli di genere attraverso la mediatizzazione del
cibo: dai manuali di ricette ai cooking shows contemporanei.
• Politiche delle risorse alimentari e asimmetrie di genere su scala
globale, con riferimento anche a pensieri radicali e movimenti
eco-femministi di critica alle modalità di produzione e distribuzione
del cibo.
Le proposte, che dovranno contenere un abstract (3.000 battute al
massimo) e un breve profilo scientifico dell’autrice/autore, con elenco
di pubblicazioni, dovranno pervenire entro il 30/4/2016 ai curatori del numero, Enrica Asquer (enrica.asquer.sis@gmail.com)
e Paolo Capuzzo (paolo.capuzzo@unibo.it). Gli
articoli selezionati per la pubblicazione (max. 60.000 battute, spazi e note
a piè pagina inclusi) dovranno poi pervenire in versione
definitiva entro il 26/09/2016 e saranno sottoposti alla lettura
redazionale e a un doppio referaggio, anonimo nei due sensi. La
pubblicazione del numero è prevista per la tarda primavera 2017.
Saranno considerati per la pubblicazione articoli in Italiano, Inglese,
Francese, Spagnolo.
www.societadellestoriche.it