Attenzione
allo stress digitale e alla Rete! Siamo tutti sotto assedio, e
intossicati da squilli, sms, mail, tweet. La droga del terzo millennio
è la "digital addiction"! Siamo sottoposti a un costante bombardamento
di suoni vibranti, che bippeggiano, notificano, lampeggiano,
interagiscono, e si accavallano come luci psichedeliche nel nostro
cervello, a tal punto che se non ci attrezziamo alla difesa in tempo,
finiremo per perdere la testa, travolti da un pauroso istupidimento
collettivo, e da un vergognoso imbarbarimento culturale! Attenzione,
dunque. La regola sia: Nulla di troppo. L'oltranza del digitale
tecnologico può produrre disturbi mentali irreversibili! E dipendenze
fatali. In America, secondo dati di Google, l'85% di possessori di uno
smartphone non esce mai di casa lasciandoselo alle spalle! Si ha paura
di non esistere se si è disconnessi; ci coglie l'ansia, il panico, al
solo pensiero di potere smarrire o dimenticare a casa il cellulare.
Grandi potenzialità offre la Rete, ma anche grandissimi
condizionamenti! Ma, si sa, lo strumento di per sé è neutro: -con un
martello posso uccidere un uomo, ma posso pure appendere un bel quadro
alla parete - ; sta solo a noi decidere l'uso che ne vogliamo fare.
Demonizzare la Rete non si può, né serve; come non servono ostilità
preconcette; non è detto che le tecnologie digitali promuovano sempre
"ignoranza" e imbarbarimento; possono, al contrario, facilitare
ricerche e condivisioni. Bisogna convincersi che ci serve Internet, ma
senza «perdere - come dice Marino Niola - il senso ultimo del silenzio».
Nuccio Palumbo